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Cosa vedere a Vienna
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Un
itinerario alla scoperta dello Jugendstil viennese permette
di ammirare capolavori di Otto Wagner come la Chiesa di San
Leopoldo e le estrose decorazioni della Metropolitana.
Vienna possiede alcuni
dei più importanti edifici al mondo in stile Jugendstil (cioè letteralmente "stile
giovane" il nome che presero in Germania le espressioni
artistiche dell'Art Nouveau), perfettamente restaurati,
alcuni dei quali costruiti dagli architetti Otto Wagner,
Josef Olbrich, Josef Hoffmann e Adolf Loos.
Lo stile Liberty viennese,
ricordiamolo, è meglio identificato con il nome di
Secessione
viennese, ed è noto in Germania come
Jugendstil. |
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Basta una passeggiata di mezz'ora per ammirare diversi
esempi di questa rivoluzionaria tendenza stilistica
delineatasi sul finire del secolo scorso. Come professore
presso l'Accademia d'Arte di Vienna, Otto Wagner (1841-1918)
formò e influenzò un'intera generazione di architetti nello
stile Jugendstil. In qualità di urbanista a Vienna, Otto Wagner
elaborò il progetto delle stazioni della Stadtbahn, la
metropolitana di Vienna. Queste stazioni sono ancora
utilizzate come parti della linee della metropolitana U4 e
U6.
Per
un itinerario Jugendstil si comincia dal VI distretto, ai nn. 38 e 40 della Linke
Wienzeile, precisamente con la Majolikahaus (casa di
maiolica) di Otto Wagner, che è ritenuta il più
bell'edificio residenziale della metropoli danubiana e la
cui facciata è completamente rivestita di piastrelle
smaltate con decorazioni floreali.
Non meno
splendida è la casa vicina, del pari opera di Wagner, famosa
per le decorazioni esterne (i 'medaglioni
di Kolo Moser) ed interne (la tromba dell'ascensore e la
ringhiera delle scale); nel
1973, la Sovrintendenza ai monumenti fece ridorare gli
stupendi stucchi che ornano la facciata.
Da qui, procedendo verso il
centro, si può fare tappa al n. 12 della
Friedrichstrasse, dove sorge il
Palazzo della Secessione Viennese,
l'ex centro di esposizioni della Vereinigung bildender
Kiinstler - sterreichs Secession (Associazione degli
artisti figurativi della Secessione austriaca). Questo
palazzo è forse il più
affascinante dei musei di Vienna, coronato da Josef
Olbrich con una cupola dorata ornata di rami di alloro
stilizzati. Famosissimo è il Fregio di Beethoven che Klimt disegnò
nel 1902 (34 metri di pura arte), all'inizio del suo
cosiddetto 'periodo aureo', e che oggi troviamo
conservato al suo interno. “Ad ogni epoca la sua arte?,
il motto inciso nella facciata principale dell'edificio
ancora oggi lascia un ricordo indelebile agli amanti della
cultura, un significato che va oltre i confini del tempo.
Sono attivi tour guidati ogni sabato alle 15 e
la domenica alle 11 (controllate gli orari) .
Raggiungendo
poi la stazione di Karlplatz,
Stadtbahn,
perché avrete modo di notare che anche
questo edificio ha le sue radici secessioniste: splendida
nelle sue decorazioni floreali di metallo color oro e color
verde, la Stadtbahn è una delle 40 stazioni che Otto Wagner
progettò tra il 1894 ed il 1901, quando ricopriva la carica
di consigliere della Commissione trasporti viennese, insieme
a 15 ponti e altrettanti viadotti della rete ferroviaria
della città. Vi collaborò anche Joseph Maria Olbrich,
architetto allievo di Wagner, e divenuto anch'egli uno dei
massimi esponenti del movimento secessionista viennese. Parte dell'edificio è ora utilizzato come spazio espositivo
del Museo di Vienna (ingresso U-Bahn) e come
caffetteria e locali per l'intrattenimento serale. Non
fermatevi qui e perlustrate il quartiere, dirigendovi verso le Getreidemarktgasse e
la Gumpendorferstrasse fermatevi al Café Phil, una splendida caffetteria
retrò-chic ed insieme negozio di dischi e libreria, con
connessione wi-fi ed una bella clientela. Abbiamo gradito
l'ottima selezione di torte, oltre che un buon menù per il
pranzo, a base di formaggi e a prezzi molto accessibili.
Proseguite per il Kärntner
Durchgang, Kärntner Strasse 8-10 dove ci si può rifocillare
al piacevole Kärntner, detto anche Loos Bar,
costruito nel 1907 da Adolf Loos appunto.
Al
n. 10 del
Graben (la famosa via pedonale al centro di
Vienna), sorge un edificio residenziale del 1894, opera
di Otto Wagner che in origine l'aveva destinato a proprio
uso personale. Al n. 14-15 della stessa via si trova il
Grabenhof che risale al 1876 e alla cui costruzione ha
collaborato ancora Otto Wagner, allora agli inizi della
carriera. In fondo
al Kohlmarkt (mercato delle verze), precisamente al
n. 3 della Michaelerplatz, sorge la Looshaus, un
edificio commerciale e residenziale di Adolf Loos, privo di
ornamenti, volutamente spoglio, costruito nel 1910 in segno
di protesta contro il sovraccarico "stile Ringstrasse" e che
suscitò le infastidite reazioni addirittura dell'imperatore
Francesco Giuseppe, il quale si vide sorgere - proprio di
fronte alla Hofburg - quell'"orrore" munito di "finestre
senza palpebre". Le costruzioni di Loos sono considerate
i primi esempi del razionalismo europeo ed hanno
sicuramente influenzato le architetture di Gropius,
di Oud e di Le Corbusier. Il razionalismo si caratterizzò per
l'eliminazione degli apparati decorativi, la semplificazione
delle forme, l'utilizzo di colori fondamentali (soprattutto
il bianco) e l'uso di materiali economici come il cemento
armato, il vetro e l'acciaio.
Chi
voglia prolungare l'itinerario Jugendstil di un'altra
mezz'ora, potrà recarsi a dare un'occhiata al
Postsparkassenamt (Cassa di risparmio postale, aperta
ai turisti nei normali orari d'ufficio) costruito da
Otto Wagner tra il 1904 e il 1906. Wagner vinse il concorso
per la costruzione della sede della
Banca postale imperial-regia di Vienna (Kaiserlich-Königliche
Postsparkasse ), che completò nel 1912 attraverso la
realizzazione di una struttura in marmo, granito e vetro e
acciaio. Nelle vicinanze, lungo la Uranianstrasse, si ammiri
anche l'edificio Osservatorio astronomico Urania di Max
Fabiani, realizzato nel 1909.

A metà strada tra la
Cattedrale di Santo
Stefano e il
Palazzo reale Holfburg
(la residenza storica degli
Asburgo)
a cui abbiamo dedicato una sezione apposita, troviamo altri
edifici rappresentativi della Secessione viennese: lungo
l'antica piazza Hoher Markt è situato uno splendido
Orologio Ankeruhr, a figure mobili, disegnato da
Franz von Matsch nel 1911 (ogni ora è scandita da una
differente scultura, ma si preferisca visitarlo a
mezzogiorno per apprezzare esibirsi tutte e 12 le sculture
accompagnate dalla musica). Troviamo poi l'American Bar
di Vienna (anche chiamato Loos Bar) disegnato da
Adolf Loos, artista da sempre affascinato
dall'America e che visitò a fine Ottocento per tre lunghi
anni. Situato in un piccolo passaggio della Kärntner strasse
(al civico 10), il bar venne aperto nel 1908 e rappresentò
una delle prime nuove tendenze tutte americane arrivate nel
vecchio continente europeo, uno dei primi a servire cocktail
al pubblico; a Loos si deve anche il negozio di
abbigliamento Boutique Kniže, lungo la Graben; mentre
poco lontano, troviamo altre due attività commerciali, una
farmacia (la Engel Apotheke della Bognergasse,
disegnata nel 1901 da Oskar Laske e riconoscibile per i due
angeli allegorici ai lati dell'entrata), la Libreria Manz,
opera di Adolf Loos, disegnata nel 1912 e situata lungo la
Kohlmarkt (al numero 16). Da non perdere è anche il piccolo
Ponte Hohe Brucke, del 1903 su progetto di Josef
Hackhofer, in Tiefer Graben e sopra la
Wipplingerstrasse.
Passate
da Georg Coch-Platz e ammirate l'abile e audace sistema di regolazione
del corso del fiume Wien tra gli alberghi Intercontinental e
Hilton, opera di Friedrich Ohmann. Occorre invece
un'escursione più lunga per ammirare la più celebre delle
ville Jugendstil dell'Austria. Con il tram numero 49 e un
breve percorso a piedi si giunge alla Otto Wagner Villa
al n. 26 della Hüttelbergstrasse nel XIV distretto, che
l'architetto aveva costruito come propria abitazione tra il
1886 e il 1888 e che con il suo portico aperto e i balconi
corrisponde alle forme, allora di rito, del "libero
rinasci-mento". Oggi la villa è proprietà del pittore Ernst
Fuchs, massimo esponente del Realismo Fantastico Viennese,
che l'ha aperta al pubblico dopo averla modificata in parte
e oggi è conosciuta come Museo Ernst Fuchs.
Fuori dal centro, visitate la chiesa di St. Leopold am Steinhof, opera
di Otto Wagner, nel 14° distretto, nella periferia
occidentale (a Penzing), indirizzo Baumgartner
Höhe 1, oggi parte di quello
che viene indicato come lo Otto-Wagner-Spital, un
ospedale psichiatrico. È questa la
prima chiesa modernista in Europa. Costruita nel 1908 e situata su
un'altura, la chiesa si compone di una cupola centrale in
rame e di una facciata in marmo decorata con chiodi in rame;
sempre in rame sono le quattro sculture centrali,
rappresentanti degli angeli, e le due torri laterali
raffiguranti i santi patroni San Leopoldo e San Severino. I
mosaici interni, conservati in Cecoslovacchia durante la
Seconda guerra mondiale, sono opera di Kolo Moser,
mentre le sculture sono di Othmar Schmkowitz (le due
laterali dello scultore Richard Luksch). Secondo le
ultime indicazioni pervenute nel momento in cui scriviamo,
alle visite guidate la chiesa è aperta il sabato, alle 15.00
per quelle prenotate e dalle 16.00 alle 17.00 e la domenica
da mezzogiorno alle 16.00, per tutte le altre; è comunque
possibile accedervi normalmente per la funzione religiosa la
domenica mattina alle 9.30. Per raggiungerla si prendano i
bus n 47A e 48A.
Per
chi vuole passare una serata all'insegna dell'arte e del
buon gusto, suggeriamo il buon ristorante Zum Schwarzen
Kameel (lungo la Bognergase, al numero 5), con arredi in
stile Secessione viennese: il ristorante è un po' caro
(circa €50 euro a persona), ma il bar (accanto) e l'enoteca
sono accessibili anche per un solo sandwich e un drink. Sono
poi da non perdere i già menzionati Café Museum
(Operngasse 7), Café Griensteidl (Michaelerplatz 2),
American Bar (Karntner Strassse 10), Café Sperl
(Gumpendorferstrasse 11), Club U (nella stazione
ferroviaria di Karlplastz), aperto fino alle 4 del mattino e
con musica pop, techno e hip-hop.
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