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VISITARE
PRAGA - INFORMAZIONI E GUIDA.
La capitale della Repubblica Ceca, dalla caduta del comunismo nel 1989 ad oggi, si è evoluta in
una delle destinazioni di viaggio più ambite e popolari. Ha
preservato il suo splendido centro storico attraversato dal
fiume Moldava, con una successione di ponti e panorami
mutevoli, con lo sfondo sempre presente del grande castello
(Pražský hrad),
che domina dalla riva sinistra sulla collina. La nostra
guida comprende più di 100 pagine alla scoperta di uno dei
luoghi più suggestivi d'Europa.
  
Praga, il
sogno di pietra, come è stata chiamata, è una città
magica e maledetta (come l'ha definita
Franz Kafka), custode di pregiate architetture
di molte epoche diverse che vanno dal medioevo, al rinascimento,
passando per il barocco fino agli esempi
Art Nouveau di
Alfons Mucha. Amata dagli artisti di tutto il mondo,
è sempre stata un "covo di scrittori", che qui hanno
spesso attinto a una fonte perpetua di ispirazioni.
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Poche
città possono eguagliare il romanticismo esagerato di Praga.
La città fu l'unica capitale dell'Europa centrale a sfuggire
ai bombardamenti distruttivi della Seconda Guerra Mondiale,
ed è quindi una delle capitali meglio conservate d'Europa. È
una città che offre molto al visitatore, dalle decine
di concerti economici di musica classica suonati in teatri e
palazzi fiabeschi, ai musei e attrazioni di livello internazionale,
fino alle degustazioni della gustosa gastronomia locale e agli
assaggi di alcune tra le migliori birre d'Europa. La città
è dominata dal complesso del
Castello, protagonista di tutta la storia della città, lungo
quasi 600 metri. Il fiume Moldava (il Vltava,
in ceco, nome e tema della celebre sinfonia di
Smetana), attraversato da splendidi ponti, placido, possente
e a volte straripante, taglia in due il centro storico che si
è sviluppato attorno ad esso nel corso di secoli. Il castello
e il fiume sono i due punti di riferimento principale per iniziare
ad orientarsi.
Prima di elencarvi tutte le innumerevoli attrazioni della
città, sappiate che Praga è un posto fantastico semplicemente
per passeggiare e godersi l'atmosfera della città. Pianificate,
per quanto potete i vostri itinerari nei giorni della vostra
visita, ma lasciate anche un po' di spazio all'improvvisazione
che di solito fa scoprire sempre qualcosa che non si era previsto.

Il
Ponte Carlo, il simbolo della città
Potete
cominciare la vostra visita di Praga da uno dei luoghi simbolo
della città, ritratto in tutte le foto-ricordo, il
Ponte Carlo
(Karlův Most). Lo si può attraversare solo a piedi e
vi consigliamo di farlo la mattina presto o al tramonto, quando
i diversi effetti della luce rendono una semplice passeggiata
un momento indimenticabile. Il ponte collega il Quartiere
Piccolo, o Malá Strana, lungo la riva
sinistra, con la Città Vecchia (o Staré Město),
adagiata sulla riva destra del fiume, quella orientale.
Di solito questo ponte brulica di turisti, improvvisati cantanti
lirici, musicisti jazz e venditori ambulanti, in un'atmosfera
vivace e colorata. Nell'antichità il Ponte Carlo veniva usato
anche come luogo d'esecuzione per i condannati a morte.
Fu
qui che San Giovanni Nepomuceno, patrono di Boemia, fu
gettato giù, per ordine del re Venceslao IV, che si era
sentito contraddetto su una questione di carattere teologico
o, secondo la leggenda, perché San Giovanni si era rifiutato
di tradire un segreto confidatogli nel confessionale dalla regina.
Per questo episodio è anche chiamato, il "santo del ponte".
La caratteristica principale del Ponte Carlo è rappresentata
dal gruppo di 30 statue disposte ai lati, collocate per volere
dei Gesuiti (che avevano due conventi alle due estremità del
ponte) nel XVII secolo e scolpite dai più importanti scultori
del tempo. Oltre a quella più celebre, proprio di San Giovanni
Nepomuceno, sono rappresentati i santi più conosciuti e alcuni
patroni nazionali. Purtroppo le statue sono nere a causa dell'inquinamento
e sono state così danneggiate in profondità che non si possono
più restaurare riportandole agli originari splendori. Per questo
motivo via via vengono sostituite con copie che sono facilmente
riconoscibili in quanto più chiare. All'inizio del 1900 sul
ponte ci passava una linea di tram e negli anni '50 dello stesso
secolo perfino le automobili.
A
proposito della statua di San Giovanni Nepomuceno, la
si trova all'incirca alla metà del ponte, in direzione della
Città Vecchia, sul parapetto sinistro. Con essa si trova una
croce con cinque stelle, un basso rilievo luccicante in oro,
l’unico su tutto il ponte, che le persone da sempre toccano
come portafortuna, letteralmente consumandolo. La croce ricorda
il punto esatto dove il santo fu gettato nel fiume, e si dice
che quando toccò l'acqua apparvero le stelle.
Porta girevole tra est
ed ovest, oriente e occidente
Praga
è un luogo suggestivo dove Oriente ed Occidente
s'incontrano. Vi troverete preziose architetture, sospese fra
il
Barocco
e la sua variante più gioiosa, il Rococò, fra
Art Nouveau e Modernismo. Durante la primavera
a Praga (non quella
Primavera di Praga),
si tiene ogni anno, il 12 maggio, un importante festival di
musica classica che ricorda proprio la data della morte del
grande compositore Smetana. Il festival si apre sempre
con una esecuzione molto suggestiva sul fiume, lo stesso della
celebre composizione. Passeggiando lungo la Moldava,
al tramonto, si comprende meglio perché sia stata d'ispirazione
per una musica così bella, e anche perché questo corso d'acqua
abbia contribuito a rendere la città-gioiello che abbiamo di
fronte quella che è. Se ne avete la possibilità provate
l'esperienza di un giro sul battello la sera, vi sarà chiaro
il motivo dell'aggettivo "magica", costantemente associato alla
capitale ceca.
Il centro storico
Il
centro storico di Praga ha un'estensione grandissima,
ve ne accorgerete, 866 ettari, e figura dal 1992, con grande
merito, nell'elenco dei beni culturali dichiarati Patrimonio
dell'umanità dall'UNESCO. La città ha ricevuto dall'Unione
Europea il titolo di capitale della cultura nell'anno
2000, titolo di particolare significato in quanto attribuito
all'inizio del nuovo millennio. In quel periodo si è assistito
a un fervore culturale eccezionale, i cui echi ancora si risentono
sulla città, insieme a tante nuove attività ed eventi culturali
di grande qualità.
L'atmosfera è, come detto, magica nell'antica città dei
re, che nel corso della sua storia ha visto e vissuto
di tutto: secoli di reggenza dei sovrani di Boemia, santi, alchimisti,
compositori classici, invasori nazisti, carri armati sovietici,
rivoluzionari e poi grandi difficoltà e rinascite, ondate di
turisti e nuove prospettive economiche e sociali. Sono molti
gli avvenimenti che si sono svolti in quelle che sembrano solo
pittoresche strade a ciottoli, sotto le alte guglie
delle sue chiese, che a tante minacce sono sopravvissute.
E Praga ancora oggi riesce a trasmettere la forza del carattere
dei suoi abitanti e continua ad essere una delle città più belle
dal punto di vista urbanistico e forse la più romantica d'Europa
(nota: è elencata tra le sei città più visitate del continente).
Crocevia
di personaggi celebri
Per
secoli è stata crocevia del passaggio di molti personaggi
famosi, principalmente artisti e letterati. La sua bellezza
è stata ammirata da
Mozart,
Beethoven,
Apollinaire, Cajkovskij, Dostojevskij,
Rodin, Kokoschka, Elisabetta II, Papa
Giovanni Paolo II e altre importanti personalità che hanno
scritto la storia d'Europa e del mondo. Tra i letterati, Praga
era molta amata da Hasek, Seifert, Brod,
Kisch, oltre che naturalmente da Kafka che qui
nacque e che a dire il vero nutriva per "lei" un sentimento
negativa. Gli amanti della letteratura faranno sosta per visitare
la casa di Kafka (Vicolo
d'Oro del castello, numero 22, vedi sotto), scrittore sublime
e tormentato, filosofo dell'esistenza e autore del celebre
La metamorfosi, nato in città nel 1883.
Il nostro
Umberto Eco,
amante a sua volta della capitale Ceca, l'ha omaggiata con il
suo libro Il Cimitero di Praga. Il film
Canone
inverso,
nel 1999, l'ha celebrata in musica. Chi lo ha visto si
farà facilmente trasportare sulle note intense della colonna
sonora, immaginando un violinista in una birreria fumosa e la
musica che sale.
I Monumenti di Praga
sono unici
Lasciatevi
conquistare dai vicoli nascosti di Praga, dalle piazzette romantiche
e dai piccoli scorci. La Città Vecchia (Staré Město),
il Ponte Carlo, la Malà Strana (il quartiere sotto
il castello chiamato anche Città Piccola), Nové
město (la Città Nuova), la Piazza dell'Orologio...
questi sono solo alcuni dei luoghi simbolo di questa
città. Il complesso urbano dei monumenti storici è dominato
dal
Castello di Praga
(Prazsky hrad), mentre il centro storico è suddiviso
in sei parti, un tempo delle vere e proprie città indipendenti,
poi unificate nel Settecento: quelle più antiche della Città
Vecchia (Stare Mesto), Città Bassa o Piccola (Mala Strana),
Città Nuova e Hradcany, si unirono successivamente all'antico
quartiere ebraico di Josefov e a quello di Vysehrad.
I quartieri di Malà Strana (dove domina il Barocco)
e Staré Město sono i più visitati dai turisti. La
Piazza centrale di Staré Město è il luogo dove sono avvenuti
gli eventi più significativi della città, dalle incoronazioni
dei re alle esecuzioni delle condanne a morte.
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Quartiere Josefov e
cimitero ebraico
Il
quartiere ebraico di Josefov è un'altra meta da non perdere.
Il ghetto di Praga fu creato nel 1600 per confinare gli ebrei
dentro uno spazio circoscritto. Di grande impatto emotivo,
il cimitero ebraico, è un posto ristretto, dove
per mancanza di spazio le tombe si sono sovrapposte le une sopra
le altre. Gli ebrei confinati nel ghetto furono costretti a
trovare una soluzione alla mancanza cronica di spazio, sia per
vivere che per le loro sepolture. La sovrapposizione delle tombe
nel corso dei secoli ha fatto si che oggi si trovino ben 12
strati di sepolture, una sopra l'altra, con l'ovvia conseguenza
che il numero delle lapidi non corrisponde a quello dei morti.
Eppure le pietre tombali sono migliaia, strette, a volte riverse,
oblique le une alle altre. Una altra cosa particolare del cimitero
ebraico di Praga sono i messaggi scritti su carta destinati
ai defunti, che vengono lasciati sulle tombe con sopra dei sassolini
per tenerli fermi. Ogni messaggio contiene una preghiera o una
richiesta che un amico o un parente rivolge al suo caro estinto.
Continua a leggere sull'Antico
cimitero Ebraico di Praga.
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La capitale degli alchimisti
In
città si ricorda ancora oggi il carattere dell'imperatore asburgico
Rodolfo II, la cui figura senza dubbio ha lasciato un
marchio indelebile nella storia della "città d'oro": costui
era un devoto dell'astrologia e dell'occultismo e collocò in
una piccola via le fucine dei suoi alchimisti, intenti a cercare
attraverso la "Pietra Filosofale" la formula di trasmutare in
oro i metalli vili, ma anche la ricerca dell'elisir di lunga
vita e l'ottenimento della conoscenza assoluta. Le casette di
bambola della viuzza, passate indenni per secoli alle guerre,
rivivono nel 'Castello', il romanzo che Kafka
scrisse nel 1922.
Il passato della città è ben riassunto nel suo
stemma: "Praga caput regni" (Praga
capitale regna), ad indicare la più forte e bella città del
regno, che fu anche capitale del Sacro Romano Impero
dal XIV secolo. Sin dalla sua nascita, la città ha svolto un
ruolo importante nella storia della nazione Ceca e dell'Europa.
Nel Medioevo la sua fama di città tra le più belle
del mondo le valse gli attributi più diversi: "città
d'oro" appunto, "delle cento torri",
"corona del mondo", "sogno di
pietra", solo per elencarne alcuni.
Il Castello
Uno
sguardo all'enorme, antico castello - uno dei più grandi che
esistano – spiega il perché del sopranome di città dalle
cento torri. Il Castello è stato restaurato e parzialmente
ricostruito diverse volte, poiché ogni suo nuovo occupante intendeva
infondere un proprio stile personale al complesso. Oggi
il castello è sede ufficiale della Presidenza della Repubblica
ceca, ed ospita al suo interno i gioielli della corona.
Questa grande fortezza può essere un altro punto di partenza
ideale per iniziare una passeggiata dentro la città, e poi da
qui, dall'alto, è letteralmente tutto in discesa.... Dal castello
si dipana la lunga e antica Via Regia, la Strada
Reale, che nel 1458 fu testimone della salita al trono di
Giorgio di Poděbrady. Divenuto re con il nome di
Giorgio di Boemia, fu il primo monarca europeo a rinunciare
alla fede cattolica, contestando la corruzione della Chiesa
e il comportamento incoerente e sregolato del clero. Vicino
alla via Regia troviamo la cinquecentesca Torre delle
Polveri (Prašná brána)
che offre un ingresso simbolico alla città ed è costruita sopra
una delle 13 porte di Praga. Vicino a quest'ultima sorge il
Municipio (Obecni dum)
del XIX secolo, uno dei maggiori esempi di Art Nouveau
a Praga. Bello, e che non si dimentica, è il colorato mosaico
di Karel Spillar,
L'Apoteosi di Praga
che decora lo spazio sopra la porta d'accesso.
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La via regia, la via
dei re
Tra
i sovrani, a percorrere la lunga via Regia in corteo, per incoronazioni
e funerali, vi furono l'imperatore Massimiliano I nel
1562, Maria Teresa d'Austria nel 1743, Leopoldo II
nel 1791 e Ferdinando V nel 1836. La strada Reale
attraversa le quattro città originarie di Praga e lungo
il percorso potrete ammirare gli edifici e i monumenti più importanti
della città.
Immaginiamo di percorrerla avvicinandoci via via al Castello
e alla Cattedrale, che sorge al suo interno. Camminando troveremo:
la Casa della Madre Nera di Dio, edificata
nel primo Novecento ed oggi sede del Museo del Cubismo
(a due passi si trova la via Celetna,
una delle strade più antiche del centro storico); il Tempio
di Tyn, anche conosciuto come Chiesa di
Santa Maria di Týn, luogo di
fede degli Hussiti (i seguaci del
riformismo rivoluzionario boemo di
Jan Hus); il Vecchio Municipio
del 1388,
noto
in particolare per l'Orologio astronomico che
da sei secoli ripercorre laborioso il movimento dell'universo
(nella figura a destra).
L'orologio segna giorno, mese, anno,
il sorgere e il calare del sole e della luna e il movimento
dei pianeti. C'è solo un problemino... pensate che l'orologio
è stato costruito nel '400, quando ancora si sosteneva che la
terra era al centro dell'universo e che tutto ruotava intorno
a noi. Quindi la sua rappresentazione non è "esattamente" quella
giusta. Allo scoccare dell'ora si aprono le finestrelle e sfilano
figure religiose. Nella parte bassa potrete vedere i movimenti
di figure allegoriche come lo scheletro, l'avaro e il vanitoso.
Ancora
lungo il percorso della Via Regia troverete il Klementinum
(1556), il grande edificio Barocco, ex collegio dei
gesuiti, che a sua volta si compone anche delle Chiese di
San Salvatore, San Kliment e Vlaska Kaple
(la cosiddetta Cappella degli Italiani). Poi man
mano, la Porta del Ponte del 1380, in stile
gotico, il Ponte San Carlo (di cui abbiamo parlato prima),
le Torri del Ponte della città piccola
(Mala Strana) edificate dal XII al XV secolo, la Settecentesca
chiesa di San Nicola, capolavoro del Barocco
boemo, ed infine il Castello e la Cattedrale interna ad esso.
Arrivati al Castello si rimane colpiti dalla mole degli
edifici che lo compongono, e in particolare, al suo interno,
dalla
Cattedrale di San Vito,
lunga oltre 120 metri, in stile gotico e con le guglie appuntite
che quasi trafiggono il cielo. Imponente la porta d'oro, stupende
le grandi vetrate decorate. Nei sotterranei ci sono le tombe
dei re boemi. Per i visitatori da vedere almeno una volta, il
cambio della guardia. Per approfondire vi rimandiamo
alla pagina del
Castello di Praga.
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La Praga di Kafka
Sono
passati più di 130 anni dalla nascita di Franz Kafka,
uno dei più straordinari scrittori che l'Europa centrale abbia
mai prodotto, e divenuto simbolo della Praga letteraria e culturale.
Agli appassionati, nella piazza della Città Vecchia,
sembrerà in certi momenti di poter vedere ancora, fra tanta
gente, la figura minuta di quest'uomo vestito di nero e con
la bombetta in testa. Al numero 3 di via Celetna in una
vecchia costruzione addossata alla chiesa di Tyn, Kafka
visse per dieci anni dal 1897. Era una casa con caratteristiche
strane: un finestrone a trafori si spandeva nel cortile quadrato,
sul quale si concentrava un pozzo buio con ballatoi intorno;
dalla vicina chiesa provenivano suoni di organo, cori e odori
di incenso. Praga in effetti, possiede questo singolare carattere
un po' arcano.
Kafka dal 1916 abitò al numero 22 del Vicolo dell'Oro.
Se alzate lo sguardo noterete una targa con su scritto
Zale zil Franz Kafka, ("Qui visse Franz Kafka").
Questo alloggio consisteva in una dimora modesta, formata da
due stanze piccole con un'unica finestra. Kafka, che era alla
ricerca di un posto tranquillo per scrivere, visse qui insieme
alla sorella preferita, Ottla, componendo parecchi dei
suoi racconti più conosciuti. È emozionante pensare al giovane
Kafka che si aggira tra queste mura!
Nel
Il Castello, come a volo d'uccello, Praga appare come
una foresta di pinnacoli, di sottili guglie, di cupole verderame
e di splendidi edifici barocchi. Al centro c'è un ponte in pietra
arenaria sul fiume Moldava, con torri medievali ai due lati
e tra queste una lunga galleria, adorna di statue sacre. In
alto sulla collina, il Castello, un tempo sede dei governatori
Asburgo. Immaginatevi queste stradine animate dagli artigiani
e dagli alchimisti. Curioso che tra i praghesi, contemporanei
di Kafka, suscitò stupore venire a sapere che questo loro concittadino
era così famoso e importante in occidente. Oggi la casa
che lo ospitò ha al suo interno un negozio di oggetti e testi
relativi allo scrittore, qualcuno lo troverà interessante, qualcun
altro invece avrebbe preferito una commemorazione più artistica
e meno consumistica. Non perdetevi comunque il Museo Kafka,
con un'esposizione che ripercorre la vita e le opere dello scrittore
(situato in Hergetova Cihelna e aperto tutti i giorni dalle
10.00 alle 18.00, tel. +420 257 535 507, verificare gli orari).
La tomba di Kafka è nel Nuovo Cimitero Ebraico
(per raggiungerlo, linea A della metro Želivského)...Per approfondimenti
rimandiamo alla
Biografia di Franz Kafka.
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Praga e gli scrittori:
l'Insostenibile leggere dell'essere
Praga
non è stata solo la città di Franz Kafka ma anche di Jaroslav
Hasek, di Bohumil Hrabal, e di
Vaclav Havel,
il drammaturgo-presidente eroe oramai leggendario della "Rivoluzione
di velluto", e, ultimo ma non in ordine d'importanza,
Milan Kundera,
indimenticato autore dell'Insostenibile Leggerezza dell'Essere.
La capitale Ceca è da sempre la città degli scrittori. Non è
un caso che dopo il crollo del
Muro di Berlino,
la guida del Paese sia andata proprio a Vaclav Havel,
che ha saputo conquistare la stima e l'affetto di mezzo
mondo e che ci ha lasciato purtroppo alla fine del 2011.
Anche
se Praga "potrebbe stare nello spazio metaforico di un fazzoletto"
alle sue infinite e magiche tentazioni nessuno scrittore ha
saputo sfuggire: l'ha raccontata nelle sue "passeggiate" proprio
Kafka, nelle sue birrerie Hasek con il suo soldato
Sveik, e Hrabal attraverso i discorsi dei suoi bevitori
e l'ha narrata e rinarrata Kundera. Tutti hanno espresso
la propria condanna senza rimedio, l'accigliato malumore, i
"suoi frammenti gettati e staccati chissà da dove" (Kundera),
ma poi si sono piegati al suo fascino, alla bellezza dei diversi
stili architettonici - ora barocchi e gotici, ora svevi e rinascimentali
– quasi seguissero nel loro sviluppo le vibranti note di una
polka di Smetana.
Perfino
nella Praga dei carri armati sovietici, "nella città coperta
di manifesti dipinti a mano con scritte di scherno, epigrammi
e poesie, caricature di Breznev e del suo talento", Teresa,
una delle protagoniste dell'Insostenibile leggerezza
dell'Essere, non riesce a evitare le bellezze premeditate,
il suo vivaio di fantasmi. "Praga non molla... non molla
noi due. Questa mammina ha gli artigli. In due punti dovremmo
appiccarle il fuoco, al Viserad e al Hradschin, e così sarebbe
possibile liberarci" aveva già scritto Kafka. E anche Kundera
non va molto lontano guidando Teresa nei dintorni del quartiere-fortezza
di Viserad dove sventolano le bandiere delle ambasciate
straniere e dove nelle vetrine dei negozi e delle birrerie che
affollano la Nerudova convivono oggi i ritratti di Masarik
e di Dubcek: "Adesso salirai nella collina di
Petrìn. Salirai in cima e capirai tutto... Cominciò a salire
l'altura verdeggiante che si erge al centro di Praga e ogni
tanto si fermava a guardare indietro: vedeva sotto di sé un'infilata
di torri e di ponti, i santi agitavano i pugni minacciosi e
fissavano le nuvole con occhi di pietra. Era la più bella città
del mondo".
Indimenticabile
è il ricordo del ponte di Carlo IV, con le sue
statue dei santi e i giovani che suonano, chiacchierano, discutono
dei propri ideali, o vendono le riproduzioni dello stesso ponte
e delle statue come souvenir. Indimenticabile è la vista panoramica
dalla collina del Petřín, che abbraccia la fortezza e volge
verso i palazzi barocchi e rinascimentali di Mala Strana e della
Moldava. Neanche la memoria delle periferie praghesi e dei
quartieri operai, "gli interni con gradini consumati
di una scala di pietra", i palazzi tenuti in rovina dai
praghesi "per non dare la possibilità a qualche polacco o
a qualche tedesco di accusarli di aver sofferto poco",
possono cancellare le vere immagini
della città d'oro, della Praga che conta. Perché Praga è tutto
e il contrario di tutto. Angoscia e gioia, colline, giardini,
fiume e cieli che si specchiano al rovescio, per contrappunto
musicale, nei vicoli e nei cunicoli di Mala Strana, nei cortili
segreti, nei sottopassi, nelle doppie uscite di Stare Mesto
celate agli sguardi degli ignari turisti e percorsi più volte
dai protagonisti kafkiani.
Come
non scrivere poi della Starometské
nàmesti, della piazza della
città vecchia, la più cara ai cittadini praghesi, per secoli
testimone di tutte le manifestazioni, da quelle antiasburgiche
e anticattoliche a quelle antisovietiche. "Arrivò nella piazza
della città vecchia con la severa cattedrale di Tyn e le case
barocche disposte in quadrilatero irregolare. Il vecchio municipio
occupava tutto un lato della piazza...". È una piazza da
scoprire lentamente, come tutta la città, gustando l'atmosfera
sobria ed elegante dell'elaborato municipio. Quest'ultimo è
costituito dalla casa trecentesca di un mercante a cui si affianca
la torre del celebre orologio astronomico, e alle sue finestre
sfilano le statue raffiguranti il Cristo, gli apostoli, l'avaro,
il vanitoso e lo scheletro: "memento mori" (ricordati
che devi morire), aveva fatto scrivere il maestro orologiaio
Hanus di Ruze. L'orologio segnava le ore mercantili,
mentre le campane di Týn, la chiesa che si affaccia "pinnacolata"
a nord della piazza, battevano un altro tempo, fino al 1620
quello della predicazione hussita, una forma di protestantesimo.
Come in molti altri interni praghesi, sacri e profani, anche
nella Chiesa di Santa Maria di Týn si riuniscono preziosi
tesori d'arte in silenzioso colloquio tra loro; il pulpito,
il baldacchino gotico, l'organo e gli altari barocchi si alternano
quasi mescolandosi. É la stessa altalena stilistica che scandisce
le facciate della Piazza Staromestska. Quello di Praga
è infatti un avvicendarsi di stili dissimili, meravigliosamente
composti, una continuità creata dal regno gotico trecentesco
di Carlo IV a quello, meno severo, dell'ultima Art Nouveau.
L'eterogeneità
si apprezza anche nel quartiere ebraico di Josefov, il
ghetto più citato e visitato del vecchio continente, tanto che
neanche Kundera può esimersi dal farlo: "Il cimitero dove
le lapidi piombate da cielo si perdono nel fogliame... quando
fa buio è pieno di candeline accese, come se i morti stessero
organizzando un ballo infantile". Lo scrittore si riferisce
al Beth-Hachajim, la "casa della vita", uno dei
cimiteri più importanti e antichi d'Europa, dove le lastre tombali
portano i simboli delle famiglie (ad esempio due mani per gli
Aaron, un leone per i Low e una carpa per i Karpeles) e sono
conficcate e accatastate una sull'altra come se fossero state
catapultate dalla cima della collina del Petrin.
A pochi passi campeggia l'edificio più vecchio del ghetto:
la Staronova Skola, la sinagoga, costruita in forme pro
togotiche nel 1273. Al suo interno, nelle volte, pende una bandiera
donata dall'imperatore Ferdinando III per la fedeltà
degli ebrei durante l'occupazione svedese del 1628. Dalla sinagoga,
seguendo la Paritzskà Ulice, si giunge alla riva della
Vltava o Moldava, dove "... voleva, fermarsi (Teresa,
ndr) a guardare a lungo l'acqua perché la vista dell'acqua
che scorre placa e guarisce".
Sulla
Moldava, si specchia la Praga più appariscente, dall'Isola
Kampa, silenzioso quartiere di case pittoresche e di osterie
ricercatissime. Attraversato il fiume ecco la scenografica e
barocca Chiesa di San Nicola, che domina la piazza della
città piccola; al centro la colonna della Peste, luogo
d'incontro privilegiato da Teresa e Karenin (protagonisti del
romanzo di Kundera), che amano ascoltare le sinfonie beethoveniane
nel giardino di fattezza italiana del Palazzo Waldsteijn.
Da non perdere la visita ai giardini reali del Castello
(Hrad), dove si raggruppano il Vicolo d'Oro, con le piccole
casette abitate un tempo da alchimisti e orefici, l'imponente
Cattedrale di San Vito e le raffinate sale cinquecentesche del
Palazzo Reale. Tra queste citiamo la sala tardogotica
della Dieta e quella di Vladislao, vicino alla
quale si aprono le finestre della famosa
defenestrazione di
Praga, del 1618 e così descritta da Kundera:
"Nel 1618 la nobiltà boema si imbaldanzì, decise di difendere
la propria libertà di religione, e furiosa contro l'imperatore
che risiedeva a Vienna, gettò dalla finestra del castello di
Praga due suoi alti funzionari. Ebbe così inizio la guerra dei
Trent'anni". Fanno da corona al castello Hrad il palazzo
Schwarzenberg e, più in alto lungo la Nerudova Ulice (via
dedicata al poeta Jan Neruda), l'architettura
trionfale del Palazzo Cernin e il santuario di Loreta,
caro ai cattolici praghesi. Siamo a due passi dalla collina
di Petrin, propaggine della "Montagna Bianca" e supporto verde
del monastero di Strahov, da dove la "città mormora
lontano, debole e dolce, come il suono di migliaia di violini".
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Praga una visione d'insieme
Per
chi vuole avere una visione d'insieme di Praga, eccovi i monumenti
dai quali è possibile godere delle più belle vedute della
città: il panorama dal lungo fiume Smetana e dal
Ponticello Novotny; la vista dalla Torre del Municipio
della Città Vecchia, dalla Porta delle Polveri, dalla
Torre del Ponte di Mala Strana, dalla torre della Cattedrale
di San Vito; le vedute che si godono dalle Chiese di San
Venceslao e di San Adalberto, dalla rampa del
Castello di Praga in Piazza Hradcanské, dalla
Torre panoramica di Petrin, dal parco di Letna (Padiglione
Hanavsky), dal Campanile della Chiesa San Nicola
e anche il panorama che si vede dalla torre della stazione
radio televisiva di Zizkov a Vysehrad. Tanti vero?
Basta sceglierne uno per ammirare tutta la bellezza che Praga
ha da offrire.
È
preferibile visitare Praga a piedi o utilizzando
i suoi caratteristici tram. Solo così vi sarà possibile
esplorare i suoi innumerevoli angoli segreti. Visitate
i monumenti principali, ma lasciatevi anche andare
alla Praga inusuale. Perdetevi in una mattina
nebbiosa, dopo aver preso il caffè in una delle tante sale
da colazione del centro (provate il Gran Café Orient,
sopra il Museo Cubista o il Café Louvre, il preferito
di Kafka e Einstein). Senza una direzione precisa
riuscirete a conoscere l'anima della vera Praga: una
vecchia e polverosa libreria, dove poter scoprire
l'introvabile versione ceca di qualche autore italiano, un
negozio di vecchie macchine fotografiche, un piccolo
panificio dove trovare golosi prodotti freschi di forno,
una buia chiesetta rischiarata solo da qualche raggio di luce,
che si appresta ad essere pulita da due anziane donne. Poi improvvisamente
appare un vecchio tram giallo e rosso... prendetelo
e lasciate che il conducente vi porti da qualche parte, scendete
solo quando ne avete voglia... Un consiglio, potrebbe
essere interessante una passeggiata nel quartiere universitario,
si sa gli studenti sono linfa vitale in ogni città. L'Università
Carolina, in ceco Universita Karlova v Praze,
la prima università fondata nell'Europa centrale, autorevole
anche a livello internazionale. Continua a leggere sulle
attrazioni di Praga.
Durante
tutto l'anno Praga presenta un ricchissimo calendario di
festival ed eventi musicali, artistici e teatrali. La città
è in grado di offrire molto in termini di cultura e divertimento,
tra
hotel
ed
ostelli,
ristoranti, musei, art caffè e una vivace
vita notturna. Non dimenticate lo shopping, tra
antico e moderno Praga è sempre all'avanguardia nelle tendenze
commerciali. Da comprare come ricordo il cristallo di Boemia
(bellissimo, tradizione secolare e costo alto!) e una pietra
preziosa che si chiama granati (sono pietre dure di colore
rosso scuro intenso), le gioiellerie della città ne sono piene
ed i prezzi non sono carissimi. Scendendo con il prezzo, molto
carine sono le marionette e sempre per i bambini i
giocattoli in legno artigianali. Le matrioske, anche
se russe di origine, si sono trasformate con il tempo in un
souvenir tipico di Praga. Possono essere un regalo carino come
oggetto decorativo per la casa ma anche come gioco per i bambini
piccoli. Se non avete paura di rompere tutto in valigia, o non
viaggiate in aereo, una birra o un liquore artigianale potrebbero
essere un oggetto ricordo/regalo interessante (si può sempre
conservare la bottiglia vuota!). Qui la birra artigianale
è una grande tradizione e ottimi sono i liquori a base
di erbe e prugna: la becherovka (con 23 erbe e un sapore
di cannella) e la slivovice (una grappa di prugne) bevute
entrambe come digestivo. Pensate che la birra è così economica
a Praga che costa meno dell'acqua. Portatevi via i souvenir
ma soprattutto stampate nella mente i vostri ricordi, da assaporare
nel tempo e con la voglia di ritornare ancora una volta, prima
o poi, nell'antica città dei re. Per chi ha ancora tempo per
esplorare la zona, un consiglio, dopo aver scoperto Praga, visitate
i castelli della Boemia. Continua a leggere cosa vedere
nei
Dintorni di Praga.
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Qual è il miglior periodo
per visitare Praga?
Il periodo migliore per visitare Praga è la primavera, quando
il clima è benevolo, i castagni sono in fiore, le serre fitte
di garofani e i giardini di molti palazzi fragranti di lillà.
L'estate di Praga è splendida, ma l'anima della città esercita
un fascino particolare in inverno. Sul rosso sfumato delle tegole
dei tetti, su grandi viali alberati adesso spogli, nelle viuzze
tortuose, su tutto si diffonde un tocco invernale di grigio
che accresce il senso di mistero e quando cade la neve e arriva
il periodo di
Natale...
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