Beethoven a Vienna

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Ludwig van Beethoven, uno dei più grandi compositori di tutti i tempi, ha lasciato un'impronta indelebile nella storia musicale di Vienna. La città, con le sue strade antiche e i suoi edifici storici, è stata testimone dell'ascesa e dell'evoluzione del maestro. "Beethoven a Vienna" esplora il legame speciale tra il compositore e la capitale austriaca, svelando storie e luoghi che hanno plasmato il suo genio. 

 

A Vienna è facile trovare aneddoti gustosi sulla vita di grandi uomini. Come questo per esempio: “Beethoven!? Gridò il padrone di casa. “Che cosa ha fatto? Non si possono fare dei buchi nei miei muri solo perché si vuole una vista degli alberi!?, “Posso. E lo farò!? rispose il grande compositore. Beethoven sapeva di essere Beethoven, non c’è dubbio. Be’, il buco è stato riempito, gli alberi se ne sono andati, e i personaggi di questo scambio di vedute sono morti da tempo (il padrone di casa di Beethoven si chiamava Johann von Pasqualati ed era un grande appassionato di musica che perdonò tutto al suo famoso e irruento inquilino), ma ritrovarsi nel punto esatto di questa storia rende tutto così vicino che la musica finisce col riempire il sottofondo dei miei pensieri.

Ludwig van Beethoven visse al quarto piano di questa casa viennese dal 1804 al 1814, Situata praticamente sul lato opposto dell'Università di Vienna, vicino al Rathaus (Municipio) e la Burgtheater.  All'interno si apprezzano cimeli e arredi dell'epoca, più gli strumenti musicali in uso. La Pasqualatihaus, porta il nome di Josef Benedikt Baron Pasqualati, il proprietario di questo edificio costruito nel XVIII secolo e si trova sul Mölker Bastei, parte dei resti delle antiche fortificazioni della città.

Il giovane Ludwig arrivò con le sue valigie alle porte di Vienna nel 1792. L'anno precedente, Wolfgang Amadeus Mozart era morto, quasi inosservato, in città. All'epoca la capitale austriaca era il centro della musica in Europa; mentre Parigi, Mannheim, Londra, San Pietroburgo e altre avevano le loro stelle, Vienna era un universo a parte. Opere, concerti, danze e messe si potevano ascoltare ogni sera in tutta la città, quindi non era scontato che un pianista presuntuoso, anche se di talento, dalla piccola città di Bonn potesse prendere d'assalto la capitale dell’impero asburgico. Ma lo fece. Anzi, il prodigio si spinse molto più in là, diventando probabilmente il più grande pianista della sua generazione, prima che la sordità lo costringesse a cambiare strada e a diventare probabilmente il più grande compositore di tutti i tempi.

Per farsi un'idea di chi fosse Beethoven e di come abbia raggiunto queste vette, vi basterà passare un breve periodo di tempo e vagare per le strade viennesi. Cominciando proprio da Casa Pasqualati a Mölker Bastei 8. Si dice che Beethoven si trasferì 70 o 80 volte durante il suo soggiorno a Vienna (dove morì nel 1827). In realtà, molti di questi traslochi avvenivano tra le case estive e quelle invernali, e molti di questi inverni venivano trascorsi in questa casa di Johann von Pasqualati.

Complessivamente Beethoven lavorò a Vienna per trentacinque anni, di cui otto trascorsi in questo appartamento al quarto piano. Delle circa 50 case effettive abitate da Beethoven a Vienna questa è una delle poche visitabili.

 

Pasqualati ammirava molto Beethoven, ma era spesso esasperato da lui. L'alto edificio con gli appartamenti all'ultimo piano era, all'epoca, accanto alle mura della città, e permettevano al compositore di vagare a piacimento per la campagna circostante, con il suo taccuino sempre con se, per annotare qualsiasi fulminea ispirazione e, pareti permettendo, di fissare il bosco dal suo pianoforte.
 
Oggi la città si è allargata ben oltre questo punto, ma la casa stessa è cambiata poco; le scale di pietra che ora riecheggiano sotto i piedi, un tempo riecheggiavano sotto i passi dello stesso Beethoven. Ci vuole poca fantasia per vederlo salire gli scalini due alla volta, nel frenetico tentativo di annotare qualche frase musicale, fuggevole, che gli era venuta in mente durante la sua passeggiata.

 

L'appartamento stesso, per la maggior parte, è stato mantenuto così com'era ai tempi di Beethoven. Il pianoforte su cui compose la sua Quinta Sinfonia si trova ancora al centro della sala principale. Altri oggetti personali sono disseminati tra una serie di quadri e partiture. Anche questo è un bell'angolo di Vienna; gli appassionati di cinema troveranno, accanto alla casa di Beethoven, anche una porta d'ingresso utilizzata nel classico della cinematografia noir Il Terzo Uomo, con un grande Orson Wells.

 

Beethoven compose a Casa Pasqualati quattro delle sue sinfonie (4 °, 5 °, 7 ° e 8°) e l’opera "Fidelio". Nelle sue due camere. Nell’appartamento, oltre a numerosi documenti che illustrano la vita e l'opera di Beethoven, tra cui i manoscritti dalla Quinta alla Settima sinfonia, si trovano anche il famoso ritratto di Beethoven del 1804-1805 eseguito da Willibrord Joseph Mahler e molti oggetti personali di proprietà del compositore.  Queste visite non mostrano soltanto, pochi o tanti oggetti appartenuti all'artista, ma danno la possibilità di ascoltare la sua musica nello stesso ambiente dove è stata composta e hanno quindi una forte componente emotiva che o si coglie o è meglio andare da un'altra parte (forse in un’altra città). Dal 4° piano dell'appartamento, si ha anche una bella vista sul Ring e sull'Università di Vienna

 

Ma senza perdere altro tempo è il momento di vedere dove si esibiva Beethoven. Allora non c'erano sale da concerto come pensiamo oggi. I compositori dovevano aspettare che i teatri fossero liberi (di solito questo significava solo durante la Settimana Santa a Pasqua, quando le rappresentazioni non erano permesse e i palchi erano disponibili per il noleggio) o che gli inviti degli aristocratici offrissero loro la possibilità di esibirsi per un intrattenimento serale. Beethoven ebbe la fortuna di essere di avere molti mecenati, in alcuni dei più eminenti conti e duchi di Vienna (come abbiamo visto). I loro sontuosi palazzi avevano tutti almeno una stanza della “Musica?. E forse il compositore beneficiò di un senso di colpa collettivo per il fatto che Mozart e il suo talento non erano stati abbastanza apprezzati dalle istituzioni musicali viennese (ma questa è una pura congettura).

 

Museo del Teatro a  ViennaCercate la sontuosa dimora del conte Lobkowitz in Lobkowitzplatz 2, dove oggi si trova il Museo del Teatro. Qui dopo essere saliti attraverso una sontuosa scalinata arriverete alla sala della musica. Beethoven vi fu invitato per la prima della sua Terza Sinfonia nel dicembre 1804. La sala da allora è praticamente immutata e le melodie di quest'opera maestosa riecheggiano ancora oggi. Il compositore era seduto in questa stanza mentre, mordendosi le unghie, sperava forse in un applauso, in un sorriso di una bella signora, nella benevolenza del pubblico. Tuttavia, visto il suo carattere e la forte autostima, forse non gli importava molto di ricevere applausi, sapeva che era un capolavoro.

 

Hofburg ViennaNon lontano da qui si trova l’Hofburg, il Palazzo Imperiale degli Asburgo. Visitate due sale per avere un vero senso del luogo: la Kleiner e la Grosser Redoutensaal. Queste due sale da ballo, ancora in uso, hanno visto tutto, sarebbe bello se potessero parlare e raccontarci qualcosa. Nel marzo del 1783, ad esempio, Mozart si esibì qui durante un ballo in maschera. Sempre qui, per il Congresso di Vienna del 1815, Beethoven eseguì per la prima volta tre sinfonie: la Settima, l'Ottava e la cosiddetta sinfonia della Vittoria di Wellington (op.91 - Beethoven la odiava, anche perché era la sinfonia più apprezzata durante la sua vita. Era un ulteriore esempio, secondo lui, dell'ignoranza del suo pubblico).

 

Abbiamo già accennato a un biglietto che Beethoven scrisse sulla sua sordità:

 

"Le mie orecchie continuano a ronzare e a ronzare giorno e notte, e devo confessare che conduco una vita miserabile. Per quasi due anni ho smesso di partecipare a qualsiasi funzione sociale, solo perché trovo impossibile dire alla gente: "Sono sordo" - nella mia professione un terribile handicap".
 
Casa di Beethoven a HeiligenstadtIl luogo dove scrisse di suo pugno queste strazianti parole è Heiligenstadt, un tempo era un piccolo villaggio al di là di Vienna, ma che ora si trova all'interno dei confini della città ed è raggiungibile con il tram numero 37. L'appartamento di due stanze nella Probusgasse 6 è proprio com'era a quel tempo. Si tratta di posto meraviglioso per farsi un'idea di Beethoven e della sua vita. Anche in questo caso è diventato un piccolo museo che ospita oggetti personali, dipinti e sue opere.

 

Theater an der WienSi può raggiungere il Theater an der Wien nel quartiere di Schleifmühl (a 15 minuti a piedi dal Musikverein) - di proprietà dell'allora Emanuel Schikaneder, che commissionò il Flauto magico di Mozart. Immaginate la scena del 20 novembre 1805 - una notte fredda, con una nebbia che si alzava dal piccolo fiume Wien. Beethoven presentò finalmente la sua prima (e, a quanto pare, la sua unica opera lirica) (che oggi conosciamo come Fidelio). Fu una lotta, ma l'opera, che riguarda i temi della libertà, del potere, dell'amore e dell'uguaglianza, si apriva in quella data. Ma c’era un problema: Vienna era appena stata occupata dai soldati napoleonici, che non accettarono il messaggio di Beethoven. L'opera fallì.

 

Ristorante GriechenbeislTornando nel cuore di Vienna, potete fermarvi per una pausa per il tè nel bellissimo Hotel Imperiale (un palazzo dei tempi di Beethoven) e di farvi un'idea del lussuoso stile di vita della nobiltà viennese che sosteneva il giovane pianista tedesco. Prendete un bicchiere di vino al ristorante Griechenbeisl - che ha servito cibo per cinque secoli - e lasciate che la vostra fantasia immagini Beethoven che prenda appunti per la sua Nona Sinfonia.
 
 Un ultimo piccolo viaggio nel viaggio: ritornando a casa Pasqualati. Montate ancora una volta quelle scale e mettetevi di fronte al ritratto di Mahler. Quello è il vero Beethoven (così spesso vediamo il genio folle, spettinato e dai capelli bianchi). Questo ritratto è invece un uomo giovane, bello, energico. Senza Vienna non ci sarebbe stato Beethoven come lo conosciamo. Il compositore sarà anche morto, ma continua a vivere in questa gloriosa città.

 

Ristorante GriechenbeislLa bella vista sul sito non ancora sviluppato dei vecchi bastioni di Vienna volge verso la periferia nord e nord-occidentale della città. Il grande compositore qui lavorò per quattro delle sue sinfonie (4 °, 5 °, 7 ° e 8°) e all'opera "Fidelio". Le sue due camere (più altri due da un appartamento confinanti sono stati trasformati in un museo. Oltre a numerosi documenti che illustrano la vita e l'opera di Beethoven, tra cui manoscritti dalla Quinta alla Settima sinfonia, qui si trova il famoso ritratto di Beethoven del 1804-1805 eseguito da Willibrord Joseph Mahler e molti oggetti personali di proprietà del compositore.  Queste visite oltre a mostrare pochi o tanti oggetti appartenuti all'artista danno la possibilità di ascoltare la sua musica nello stesso ambiente dove è stata composta e hanno quindi una forte componente emotiva che o si coglie o è meglio andare da un'altra parte. Dal 4° piano dell'appartamento, si ha anche una bella vista sul Ring e sull'Università di Vienna

 

"Verso le cinque cominciò a piovere. Allo stesso tempo un lampo di luce illuminava la stanza (davanti alla casa, il terreno era coperto di neve). A questo Beethoven aprì gli occhi e alzò la mano destra...Quando la sua mano cadde di nuovo sul letto, i suoi occhi erano mezzi chiusi. La mia mano destra gli teneva la testa, la sinistra gli premeva il petto. Nessun respiro gli passò per le labbra, il suo cuore aveva smesso di battere...".

Racconto della morte di Beethoven, di Anselm Hüttenbrenner, a Vienna, 26 marzo 1827

 

Infine, chi volesse può visitare la tomba di Beethevon nel Cimitero Centrale di ViennaZentralfriedhof. La tomba n.29 nel gruppo 32a. Questo gruppo è dedicato a compositori famosi, tra gli altri Schubert e Brahms. La visita al cimitero è gratuita.

La residenza finale di Beethoven si trovava nella cosiddetta Schwarzspanierhaus, dove morì. Questa casa non esiste più, è stata demolita nel 1903. Il nuovo edificio ha una targa sulla facciata che segna il luogo per l'eternità. Il compositore ebbe ben tre sepolture! La prima un paio di giorni dopo la sua morte, nel cimitero Währinger Ortsfriedhof di Vienna. Nel 1863 le autorità decisero di rifare il suo luogo di sepoltura. I suoi resti furono riesumati e messi in una bara di metallo, poi sepolti per la seconda volta.

Qualche anno dopo, nel 1873, questo cimitero fu chiuso e, negli anni Venti del secolo scorso, fu trasformato in un parco, l'attuale Währinger Schubertpark. Potete andarci a fare una visita, l'ingresso si trova all'indirizzo Teschnergasse 31. Nel 1888 il corpo di Beethoven fu riesumato di nuovo e trasferito al  Zentralfriedhof di Vienna, dove un'area speciale fu dedicata ai compositori. Questa fu la terza e ultima volta i resti mortali di Beethoven furono spostati.

Prima della sua morte di Schubert, come ultima volontà nel suo testamento, aveva chiesto di essere sepolto accanto al suo idolo, Beethoven. Così avvenne.
 

Vedi sull'argomento anche la biografia completa di Ludwig van Beethoven e gli articoli Casa-museo di Beethoven ViennaMozart a Vienna e I luoghi dove visse Beethoven a Vienna.

 

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