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Cosa vedere a Vienna
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Il
Kunsthistorisches Museum di Vienna,Museo delle Belle Arti, custodisce una
delle più grandi collezioni d'arte al mondo, con capolavori che vanno
dall'antichità all'Ottocento.
Costruito in stile neo
rinascimentale italiano tra il 1871 e il 1891, su progetto
di
Gottfried Semper e Carl von Hasenauer,
il più famoso e
più grande museo di Vienna
il Museo delle Belle Arti (Kunsthistorisches
Museum), comprende una delle pinacoteche
più grandi al mondo. Il museo è ubicato nella Maria Theresien Platz
e tratta la più grande esposizione al mondo delle collezioni
d'arte raccolte dagli Asburgo con al suo interno
alcuni dei più grandi capolavori d'arte Europea dal
XV al XVIII secolo.
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Il nucleo storico è costituito, in gran parte, dalla collezione
dell'Arciduca
Leopoldo Guglielmo, pronipote di Rodolfo II
e governatore dei Paesi Bassi. La collezione del
principe dell'età barocca comprendeva più di 1400 dipinti.
Un must per ogni amante della pittura classica (dal
XV al XVII secolo). La ricchezza delle collezioni non vi
permetterà di vedere tutto in una volta, sotto pena di
indigestione. È meglio dedicarsi ad un'ala o ad un tema,
per godere dei tesori che questo museo ha da offrire.
L'imperatore
Giuseppe II fece trasferire la raccolta
nel
Palazzo del Belvedere,
dove fu aperta al pubblico nel 1781, dodici anni
prima del
Louvre.
Francesco Giuseppe fece costruire un
edificio, che lui stesso inaugurò nel 1891, per
contenere le collezioni d'arte imperiali.
Noto come uno dei più importanti e imponenti edifici
museali del XIX secolo, fu previsto durante
l'estensione della Hofburg insieme al suo "gemello",
il Museo di Storia Naturale di fronte, e la
Neue Burg sulla Heldenplatz.
L'edificio
è di per se un'opera d'arte, nell'architettura
esterna ed interna, secondo il progetto
dell'architetto viennese Karl Hasenauer (come
non ammirare il gruppo marmoreo del Canova, 'Teseo
che uccide il Minotauro'?).
Diversamente da tanti
altri famosi musei europei, che furono ospitati in
palazzi che in origine vennero pensati anche per
altri scopi, il Kunsthistorisches Museum venne
costruito espressamente con l'unica finalità di
riunire in un unico, prestigioso edificio tutte le
collezioni d'arte precedentemente raccolte nelle
varie gallerie imperiali. Gli Asburgo amavano gli
ingressi sontuosi e quello del Kunsthistorisches
Museum è uno tra i più belli che fecero realizzare.
Oltre all'opera di Canova del 1805, ci sono gli
affreschi dorati che circondano gli archi e i
capitelli delle colonne -
figure femminili ispirate
all’arte egizia e greco-romana -
sono opera dei
fratelli
Klimt, mentre le lunette semicircolari furono
dipinte dall'austriaco Hans Makart.
Il
desiderio di prestigio imperiale da parte degli
Asburgo e la fede nella tradizione dinastica misero
in campo gigantesche forze finanziarie e artistiche
per la realizzazione di questo progetto. Accumulate
nel corso dei secoli e in parte ampiamente disperse,
infine, nel 1891, le collezioni degli Asburgo furono
riunite per la prima volta insieme in un ambiente
adatto. Le collezioni di antichità egizie, scultura
classica greca e romana e arti applicate, e i
dipinti dal XV al XVIII secolo, sono senza pari e
insieme con al magnifico edificio monumentale aprono
al pubblico un mondo artistico unico e stimolante per
tutti i sensi . La scala e la sala a cupola furono
progettate in una miscela concentrata di elementi
decorativi neo-barocchi a formare uno degli interni
più raffinati nell'architettura museale europea.
Soffitti e pareti dipinte della scalinata sono opera
tra gli altri di Mihály von Munkácsy, Hans
Makart e Gustav Klimt. Decorazioni in
rilievo con i ritratti dell'imperatore
Massimiliano I,
Carlo V, Rodolfo II,
Carlo VI. e Francesco Giuseppe I e gli
arciduchi Ferdinando II, Alberto d'Austria
e Leopoldo Guglielmo commemorano i mecenati
più importanti della Casa d'Asburgo
L'edificio venne progettato
dall'architetto e teorico tedesco Gottfried Semper, lo
stesso tra le altre dell'Opera di
Dresda,
del Politecnico federale di
Zurigo (Amburgo,
1803 -
Roma, 1879) e realizzato
dall'architetto austriaco Carl Freiherr von Hasenauer
(creatore di quasi tutti i monumenti neo barocchi della
Ringstrasse) tra il 1871 e il
1880. Di fronte al
Kunsthistorisches Museum, sul lato
opposto della piazza, ad opera degli stessi architetti fu eretto
un secondo palazzo, gemello, da adibire a Museo di Storia
Naturale.
La costruzione del Kunsthistorisches
Museum, nello stesso periodo, non fu un episodio isolato,
ma rientrava in un più ampio e ambizioso piano di risistemazione
urbanistica di Vienna iniziato dall'imperatore Ferdinando I
d'Asburgo (1835-1848). Per adeguare la città alle mutate
esigenze di una moderna capitale europea, vennero infatti
abbattute le antiche mura e al loro posto si costruì il
cosiddetto «Ring» (l'anello) tra il 1860 e il 1865, un'ampia
arteria alberata che si snoda per oltre sei kilometri cingendo
l'intero nucleo della Vienna medioevale.
L'intera raccolta del museo rivela il
gusto e la sensibilità artistica di numerose generazioni della dinastia
degli Asburgo, dall'imperatore Massimiliano I in poi. La sezione di
arte plastica e decorativa comprende importanti
sculture, avori tedeschi e bizantini dei secoli
IX-XI, preziosi oggetti di oreficeria (tra cui la celebre saliera del
Cellini). Ricca anche la collezione di arazzi (ca. 900) fiamminghi e
francesi dei sec. XVI-XVIII, ma il settore più importante è certamente la
pinacoteca, che ospita capolavori di tutte le scuole europee.
L'imponente edificio, che richiama lo
stile rinascimentale italiano, fu commissionato per accogliere
l'immensa collezione di opere d'arte raccolta nei secoli dalla
famiglia reale. Si spazia dalle antichità egizie e romane a
collezioni che rappresentano tutte le scuole di pittura europee.
Galleria Pittorica
La
collezione di dipinti dal XV al XVIII secolo, copre l'intero
piano nobile del KHM: pittura italiana, spagnola e francese su
un lato - tedesca, e fiamminga dall'altro. Una concentrazione
senza precedenti di dipinti di Pieter Bruegel il Vecchio,
esempi chiave dell'arte di
Albrecht Dürer, la varietà
impareggiabile di opere di pittura fiamminga barocca - qui
soprattutto
Rubens e Anton van Dyck, e, la grande
conclusione con
Vermeer e
Rembrandt. La seconda
metà delle gallerie è dominato dalla pittura italiana:
la
sezione italiana
comprende opere di
Tiziano, Cosmè Tura, Benozzo
Gozzoli,
Antonello da Messina,
(la meravigliosa Pala di San Cassiano)
Giovanni Bellini,
Giorgione,
Tintoretto, Lorenzo Lotto,
Palma il Vecchio, Veronese, il Moretto,
Savoldo, Jacopo Bassano,
Raffaello, Fra'
Bartolomeo, Andrea del Sarto, Parmigianino,
Correggio,
Caravaggio, Guido Reni,
Bronzino,
Guercino;
la
pittura spagnola
è rappresentata da un gruppo di splendidi ritratti di
Velázquez e Murillo,
Goya;
vaste le collezioni di
arte fiamminga,
con opere di
Jan van Eyck, Roger van der Weyden,
Hans Memling, Hugo van der Goes, Peter
Bruegel il
Vecchio e il Giovane (tra cui la celebre 'Torre di Babele',
Antoon van Dyck (con il stupefacente
Trittico della
Crocifissione), Peter Paul Rubens, Vermeer,
Rembrandt;
la
pittura tedesca
è rappresentata da opere di Albrecht Dürer, Lucas
Cranach,
Altdorfer,
Hans Holbein.
Se non avete molto tempo, visitate per
prima la Pinacoteca: l'incontro con i grandi maestri sarà così
emozionante da farvi venire la voglia di ritornare.
Tra le opere più importanti ricordiamo:
Pittura olandese, fiamminga e tedesca
Lucas Cranach il Vecchio:
tavole ispirate alla Genesi come Paradiso terrestre
(1530) e Adamo ed Eva (1520);
Albrecht Dürer: Ritratto di giovane veneziana
(1505), l'Adorazione della Santissima Trinità (1511) e il
Martirio dei Diecimila (1508);
Rubens: Il miracolo di San Francesco Saverio
(1617), proveniente dalla Chiesa dei Gesuiti di Anversa,
L’Annunciazione (1610), I Miracoli di Sant’Ignazio
(1615) e il Trittico di San Ildefonso (1630), Medusa
(1617), Festa di Venere Verticordia (1636);
Rembrandt: Autoritratto
(1652), La grande foresta di Van Ruisdael (1655);
Vermeer: L’allegoria della
pittura (1665);
Antoon Van Dyck: La visione del beato Herman
(1630), Madonna col Bambino e Santa Rosalia, Santi Pietro e
Paolo (1629);
Pieter Bruegel il Vecchio: Torre di
Babele (1563).
Pittura italiana,
spagnola e francese
Tiziano: Ninfa e pastore (1570);
Veronese: Lucrezia (1583);
Tintoretto: Susanna e i
vecchioni (1557);
Raffaello: Madonna del
Belvedere (1506);
Caravaggio: Madonna del
Rosario (1603)
Giuseppe Arcimboldo: Estate
(1563), Inverno (1563) e Fuoco (1566).
Canaletto: Schönbrunn
(1761);
Velázquez: Infanta Margherita in azzurro (1673)
Nicolas Poussin: Distruzione
del Tempio di Gerusalemme (1639)
Kunstkammer
I tanti tesori accumulati dagli
Asburgo nel corso dei secoli sono esposti nelle 20 sale della
Kunstkammer. La collezione comprende innumerevoli oggetti
d'arte, manufatti preziosi, rarità e curiosità raccolti fin dal
Medioevo. Fiori all'occhiello della Kunstkammer sono, oltre alla
più famosa e già citata Saliera di Benvenuto Cellini,
capolavoro di oreficeria scolpito a mano in oro, avorio e
smalto, commissionata da Francesco I di Francia nel 1540,
le sculture in avorio realizzate all'inizio del XVII secolo dal
Maestro delle Furie, la splendida Madonna di Krumau
(1400), capolavoro di scultura gotica boema, e la Coppa del
Drago (1570) realizzata in lapislazzuli, oro e pietre
preziose dal milanese Gasparo Miseroni.
Collezione Egiziana e del Vicino Oriente
L'ingresso
alle gallerie della Collezione egiziana e del Vicino Oriente è
una variazione sul tema rispetto all'imponente architettura
dell'edificio museale e si trova al piano rialzato del palazzo.
Si tratta di una delle più grandi collezioni al mondo nel campo
dell'egittologia a partire dai tesori del Periodo
predinastico e dell'Antico Regno. Come si entra si
viene accolti da colonne possenti ricoperte di papiri,
decorazioni murali di ispirazione egiziana, vetrine e ornamenti
che fanno da sfondo spettacolare alla mostra permanente. Da Giza proviene
la Mastaba o Tomba di Ka-ni-nisut, camera in
ottimo stato di conservazione, decorata con rilievi e
geroglifici che narrano la vita del principe della V dinastia.
Stele, lastre di altari sacrificali, portagioie, statue di
sfingi e di faraoni riportano in vita il Medio Regno e il Nuovo
Regno. Corredi e sarcofagi, papiri preziosi, iscrizioni e
rilievi testimoniano in modi molteplici la religione e la vita
quotidiana nell'antico Egitto.
Il Periodo tardo, ovvero quello
in cui il controllo del territorio passò dall'Egitto alla
Persia, è documentata dal Libro dei Morti di
Chonsu-mes redatto intorno al 1000 a.C., la tavola policroma
della mummia di Nes-pauti-taui e i vasi canopici con coperchi a
foggia di scimmia, falco e testa di sciacallo. Altri aarcofagi
in pietra, maschere dorate di mummie e busti di sacerdoti e
principi portano il visitatore infine attraverso il Periodo
tolemaico e l’Età greco-romana. Sculture e iscrizioni
dell'antica Arabia meridionale costituiscono il nucleo della
collezione del Vicino Oriente e provengono, in gran parte
dall'attività dell'esploratore e arabista austriaco Eduard
Glaser.
Il gioiello della collezione del Vicino
Oriente è il leone della Porta di Ishtar proveniente da
Babilonia (604?
562 a.C.).
Collezione di arte
antica
La collezione di arte antica del
Kunsthistorisches Museum
copre un periodo di tre millenni rivelando la spiccata passione
degli Asburgo per l'antichità greca e romana. Ne fanno parte
2500 oggetti risalenti a un arco di tempo compreso fra l'Età del
Bronzo cipriota e gli inizi del Medioevo.
Con l'arte cipriota e micenea il visitatore è catapultato agli
albori della civiltà occidentale, intorno al 500 a.C. È a
quest'epoca che risale la statua votiva di un cipriota, figura
finemente scolpita di un uomo che indossa una tunica, nota anche
come Kouros di Pyla. Tra le teste, i busti e le statuette
di personaggi mitologici che documentano l'arte greca si
distingue un frammento del fregio settentrionale del Partenone
raffigurante due uomini con la barba. La fioritura delle arti
nel periodo ellenistico culmina in opere quali il cosiddetto
Sarcofago delle Amazzoni: il rilievo illustra la scena di
una battaglia in modo talmente vivido che sembra quasi di udire
il clangore delle armi brandite dai guerrieri.
Nel
settore dedicato all'Italia preromana merita segnalare le
statue di Atena, le corone funerarie in oro finemente lavorato e
la lastra di metallo lavorato a sbalzo che raffigura la lotta
dei Titani contro gli dèi.
Il ricco repertorio di arte romana
comprende innumerevoli testimonianze fra cui il Mosaico di
Teseo (IV secolo d.C.) proveniente da Salisburgo, capolavoro
di geometria policroma che raffigura la leggenda di Teseo. Da
non perdere sono anche il sarcofago con l'avvincente rilievo
della Caccia al leone (III secolo d.C.) e la Gemma
Augustea (I secolo d.C.), cammeo in sardonice intagliato con
estrema raffinatezza. Fra gli oggetti d’arte del primo Medioevo
catturano lo sguardo gli scintillanti vasi in oro che fanno
parte del tesoro di Nagyszentmiklós, riportato alla luce
nel 1799 nell'odierna Romania.
Gabinetto Numismatico
Il Münzkabinett (Gabinetto Numismatico) del
Kunsthistorisches Museum è una delle più antiche raccolte degli
Asburgo nonché una tra le collezioni di monete più grandi del
mondo. L'esposizione si articola in tre sale (al 3° piano) e
copre tre millenni di storia: monete, banconote, medaglioni,
onorificenze e distintivi in mostra non sono che una piccola
rappresentanza (2000 pezzi) della collezione che conta ben
700.000 oggetti. La prima sala del Gabinetto Numismatico espone
medaglie d'onore, usate per la prima volta in Italia intorno al
1400, oltre a una serie di distintivi d'oro e d'argento della
Casa d’Asburgo. La seconda sala ripercorre brevemente la storia
delle varie forme di pagamento, dalla nascita della moneta
avvenuta in Lidia nel VII secolo a.C. fino ai giorni nostri.
Osservate lo statere decorato con una testa di leone, in uso
durante il regno di Aliatte, sovrano della Lidia (619?
560
a.C.), e le monete ateniesi su cui è raffigurata Atena insieme
alla civetta, animale sacro alla dea. La terza sala ospita
mostre temporanee.
Visite Guidate
Di grande utilità durante la visita è l’audioguida multilingue
(€4) che si può noleggiare vicino all’ingresso. Il Kunsthistorisches Museum
offre visite guidate gratuite in tedesco: visite di 30 minuti all’ora di
pranzo (martedì e giovedì alle 12.30) e visite di un’ora dedicate a un
singolo artista o a una corrente artistica (mercoledì alle 16, venerdì alle
10.15). Per maggiori dettagli v. www.khm.at.
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