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GINEVRA - INFORMAZIONI E GUIDA. Affacciata sull'omonimo lago alpino (il più grande d'Europa), in
uno scenario molto suggestivo, questa è la seconda città più
grande della Svizzera. Una città dove si respira opulenza, un
luogo elegante e cosmopolita, dove le persone chiacchierano per
le strade in molte lingue differenti essendo sede di molte
importanti organizzazioni diplomatiche e scientifiche
internazionali .
Il modo più sicuro di sembrare grande buono, forte e dolce è ancora quello di esserlo.
Henri-Frédéric Amiel
La frase del filosofo e poeta
ginevrino Amiel potrebbe essere il motto di
questa città unica e speciale.Definita in tanti
modi, dalla
città della Pace, alla piccola Parigi della
Svizzera,
Ginevra è una città cosmopolita piena di storia e
cultura. Una gemma situata a 373 metri di altitudine tra
le catene montuose delle Alpi e
delGiura, all'estremità sud-occidentale della Svizzera, sul
confine con la Francia, affacciata sullo splendido
lago Lemano.
Il Rodano e l'Arve sono i
due principali corsi d'acqua che l'attraversano.
Il
Rodano esce impetuoso dal lago per poi scendere verso il
mediterraneo attraversando Lione
e Avignone e
sfociando sulle coste della
Provenza.
Volete una prova del cosmopolitismo ginevrino? Forse potrebbe
bastare
il fatto che la città ospita circa 200 organizzazioni
internazionali, governative e non governative. Ma non è solo
questo.
Sentirete parlare una babele di lingue e i vostri
appetiti potranno apprezzare una babele culinaria, forse unica,
con ristoranti e cucine provenienti da parti del mondo
impensabili. Ginevra è anche la patria dell'orologeria svizzera,
che da qui prese piede in seguito alle riforme di Calvino,
che mise al bando crocifissi, calici e rosari e che costrinse
gli orafi del Giura a dedicarsi alla nuova arte del "tempo".
Tutto questo e molto di più per una città tutto sommato piccola
per la sua fama, contando "appena" 180 mila abitanti.
Una città che ha attirato e generato menti libere e raffinate,
primi fra tutti, Voltaire
e Jean-Jacques Rousseau,
solo per citare i più noti.
Sulle
rive del lago Lemano, non lontano dal centro di
Ginevra, si trova anche il castello di Coppet, un
tempo abitato da
Jacques Necker e da sua figlia Germaine de Staël
(meglio nota come Madame de Staël), lui ministro delle
finanze di Luigi XVI, lei scrittrice. Quest'ultima è nota per
aver dato vita ad uno dei circoli culturali più illustri
d'Europa, per essere stata in aperta opposizione al regime
napoleonico e, per quanto ci riguarda, per avere favorito
l'ingresso in Italia del Romanticismo, influenzando primo fra tutti Alessandro Manzoni, uno dei padri della letteratura italiana. Il
castello, nel quale la donna trovò rifugio dopo l'esilio forzato
da Parigi, diventa per me un luogo ideale di partenza per
avvicinarmi a una città, la seconda più grande della Svizzera,
simbolo delle idee liberali e delle lotte per la libertà di
tutto il mondo.
Mi
sento un po' come nel 'Viaggio in Svizzera' della
Daisy Miller di Henry James, scrittore americano
della seconda metà dell'Ottocento. Ricordo, negli
approfondimenti appassionati che si fanno quando piace un
autore, d'essere andata a scovare diversi suoi libri e di averne
trovato uno in particolare dove si leggeva (durante un viaggio
in treno da
Lione a Ginevra), "Supremely,
in that ecstatic vision was 'Europe' sublime synthesis,
expressed and guardanteed to me […]."
La visione dell'Europa
in una sintesi perfetta si presentava come una rivelazione e,
come era accaduto a James, anche io provai un sentimento
simile
arrivando a Ginevra. In effetti è strano accostare la parola
Europa ad una città e ad una nazione che in Europa (quella
istituzionale) non ci sono entrate; ancora più strano se si
pensa che qui si va addirittura oltre l'Europa e si arriva fino
a raggiungere il mondo intero, attraverso quel senso di 'universalità'
che trasmettono le varie istituzioni e organizzazioni
internazionali qui presenti.
Come già accennato, Ginevra oggi
ospita circa 200 organizzazioni internazionali, tra cui l'Organizzazione delle
Nazioni Unite (ONU), l'Alto Commissariato delle Nazioni
Unite per i Diritti Umani, la Croce Rossa, il CERN
(Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare, famoso tra le
altre cose per aver dato vita nel 1989 al World Wide Web,
il famoso www), la Conferenza delle Nazioni Unite sul
Commercio e lo Sviluppo
(CNUCED), l'Organizzazione Internazionale del Lavoro
(OIL), l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l'Organizzazione
Internazionale per le Migrazioni (OIM), l'Alto
Commissariato per i Rifugiati (HCR), l'Organizzazione
Mondiale del Commercio
(OMC), l'Unione Internazionale delle Telecomunicazioni(UIT),
l'Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale(OMPI),
l'Organizatione internazionale della Standardization
(ISO),
Medici Senza Frontiere e tantissime altre. "Ginevra è
l'Atene Elvetica,chi non sa della gentilezza, e della
coltura ginevrina?", diceva nell'Ottocento uno dei più
grandi viaggiatori italiani, il conte Tullio Dandolo.
Ambasciatrice
di cultura e libertà, Ginevra è una città da sempre
proiettata oltre i suoi confini geografici, un luogo che oggi
raccoglie le idee liberali che furono di Germaine de Staël
e dei letterati che frequentarono i suoi salotti, un posto che
ha visto nascere filosofi come Jean Jacques Rousseau che
si batterono per la conoscenza, per la libertà da qualsiasi
schiavitù fisica o mentale ("L'uomo è nato libero, ma ovunque
è in catene ") o che ha appassionato personaggi come
Voltaire e Giovanni Calvino. Per secoli questa città
ha dato dimora ad esiliati e rifugiati per ragioni religiose o
politiche ed oggi la sua comunità internazionale
rappresenta oltre 1/3 della
popolazione.
Quando arrivi a Ginevra, per un motivo o per un altro (e per chi
come me la sceglie durante uno dei suoi numerosi festival
estivi, il Paléo, il più grande festival musicale
all'aperto di tutta la Svizzera) la città ti accoglie a braccia
aperte, con la sua posizione privilegiata nella Valle del
Rodano, all'angolo sud-ovest del Lago Lemano (noto anche
come Lago di Ginevra) e con in vista la cima del Monte
Bianco. Passeggiando per il suo centro storico fatto di
stradine lastricate, giardini e vaste aeree verdi lungo la riva,
si coglie un'atmosfera rilassante.
La forte influenza francese fa sentire tutta la sua 'allure'
un'aurea che si manifesta ovunque: nei balconi in ferro battuto,
nelle caffetterie e persino nei tetti mansardati. Sarà per
questa sua particolare atmosfera che la città viene spesso
chiamata 'Petit Paris', la piccola
Parigi.
Riassumendone
brevemente la storia, il territorio di Ginevra venne
abitato da popolazioni neolitiche. Quindi fu abitato da
una popolazione di origine celtica gli Allobrogi. Fu poi
occupato da Giulio Cesare nel 58 a.C., diventando parte
della provincia romana della Gallia Narbonense. Alla
caduta dell'Impero Romano la zona venne occupata dai Burgundi
nel V secolo, dai Franchi nel 534, divenendo successivamente
capitale del Regno di Borgogna. Nel 1032 entrò a far
parte del Sacro Romano Impero Germanico,
pur godendo di una certa autonomia. Con il Trattato di
Seyssel
si stabilì la sovranità del vescovo sulla città, che diventò un
vescovato. Nel 1162, l'imperatore Federico Barbarossa
ribadì l'indipendenza dei vescovi, ormai riconosciuti come
principi privilegiati dell'impero.
La città venne contesa al
vescovo dai Conti di Savonia, ma la classe mercantile piano
piano, sul modello dei liberi comuni italiani, impose la propria
volontà alla giurisdizione episcopale. Ginevra fu coinvolta al
fianco del duca di Borgogna nella guerra di Borgogna, e fu
minacciata dagli Svizzeri che vinsero è imposero, nel 1475, il
pagamento di una considerevole ammenda. Il trattato del 1526 tra
Ginevra, Berna e Friburgo annunciò la fine del potere del
vescovo e l'emergere di una signoria autonoma.
Gli
Eighenotti,
partigiani dei Confederati, fecero approvare il trattato dal
Consiglio Generale il 25 febbraio. A partire dal 1526, alcuni
mercanti tedeschi diffusero a Ginevra le idee della Riforma
Luterana che attecchì tra la popolazione sotto l'influenza
di predicatori come Guglielmo Farel. La celebrazione
della messa cattolica venne proibita e la Riforma venne
definitivamente adottata il 21 maggio 1536. Nello stesso tempo
venne reso obbligatorio l'obbligo scolastico. Nello stesso anno
arrivò in città Giovanni Calvino che avrà un'influenza
immensa, in qualità di presidente della Compagnia dei pastori,
su tutti gli aspetti della vita ginevrina.
Venne la "Signoria di
Ginevra". Calvino stesso redisse le Ordinanze ecclesiastiche e
gli Editti civili che serviranno da costituzione alla nuova
repubblica. Intanto, a partire dal 1580, gli attacchi della
Savoia si moltiplicarono e la città fu costretta ad allearsi con
città svizzere, come Zurigo, e con la Francia. Solo nel 1603, i
Savoia, sconfitti, accettarono l'indipendenza della città. In
quel periodo numerosi protestanti italiani e francesi
raddoppiarono la popolazione. I nuovi
arrivati,
uomini d'affari, banchieri e artigiani, portarono denaro,
creando relazioni con gli ambienti d'affari stranieri e
sviluppando il ruolo di scalo commerciale di Ginevra. Come
detto, furono le riforme di Calvino a favorire la nascita
dell'industria degli orologi.
Con i rifugiati
protestanti, in particolare con gli ugonotti francesi, si
svilupparono i settori bancario, tipografico e
della seta (quest'ultimo soprattutto grazie agli immigrati
italiani). Nel Settecento, aprendosi al nascente spirito
scientifico, la città divenne terra feconda di scienziati,
filosofi, naturalisti, fisici e matematici e la sua reputazione
crebbe a tal punto che, nelle famiglie benestanti di tutta
Europa, era uso comune mandare i propri figli a studiare all'Università
di Ginevra, fondata dallo stesso Calvino nel 1559.
Tra
varie vicissitudini tra cui la Rivoluzione Francese, il periodo
napoleonico, in cui la città era diventata una delle tante città
francesi, la caduta del generale corso e la ritrovata
indipendenza, la cittadinanza capì che la città
non
poteva più permettersi di restare indipendente, decidendo di
entrare a far parte della Confederazione Elvetica il 19
maggio 1815. Lo sviluppo economico e sociale continuarono per
tutto l'800. Ma fu dopo la prima guerra mondiale che
Ginevra divenne quel centro internazionale che è oggi,
diventando la sede della
Società delle Nazioni nel 1919. Fu solo l'inizio; dopo la
Seconda guerra mondiale, la sede europea dell'ONU e decine di
Organizzazioni internazionali fecero di Ginevra, il proprio
quartier generale. L'aria internazionale che si respira qui, è
dovuta a tutto questo.
Dopo
questa parentesi storica, affidate i vostri pensieri e i vostri
sguardi al lago. Il lago Lemano, il cui nome deriva dal
latino
Lacus Lemanus, è il lago più grande della Svizzera ed è
condiviso con la Francia (di francese sembra avere anche la
forma, visto che verosimilmente assomiglia ad un 'croissant');
dalle sue sponde settentrionali e orientali, quelle che si
dirigono verso la cittadina di Villeneuve, si può fare un
salto alle località un tempo preferite da personaggi come Strauss, Tchaikovsky,
Stravinsky e Dostoyevsky (che a Ginevra scrisse
"'L'idiota").
Si possono visitare i luoghi che furono di
Byron
e Goethe (per citarne alcuni) e di alcuni artisti
della scena musicale internazionale come Phil Collins e
lo scomparso David Bowie.
Non basta
tutto questo a descrivere la storia e la cultura di Ginevra e
apprezzarne la bellezza e l'unicità di carattere. A distinguere
le acque del
Rodano
e dell'Arve
da quelle del lago ci pensa il
Jet d'Eau,
il lungo getto d'acqua di 140 metri diventato ormai uno dei
simboli più conosciuti di Ginevra. Da qui orientarsi è facile,
la
Île de Rousseau
in mezzo alla foce del fiume e, da una parte la
Torre dell'antico castello,
ambedue segnano la linea di demarcazione tra la riva destra e la
riva sinistra, rispettivamente la sponda settentrionale del lago
ed il centro storico.
Il
centro storico di
Ginevra
è una delizia ed è adatto per lunghe camminate. Strade e piazze
sono un tutt'uno con le architetture e gli stili classici, come
si nota dalle decorazioni delle facciate dei palazzi
ottocenteschi. Passeggiando da un angolo all'altro del centro si
sente, costante, quel tipico rumore delle città svizzere,
l'acqua delle fontane che scorre nelle vasche in pietra.
Place du Molard
diventa un ottimo punto per iniziare la visita, situata in un
quartiere vivace e caratterizzato da numerose caffetterie. A due
passi, la
Cattedrale di Saint
Pierre
(1160-1289), quella dove per 20 anni predicò Calvino. La
costruzione di questo imponente edificio venne iniziata circa
820 anni fa: a quell'epoca era naturalmente una chiesa cattolica
in stile
romanico.
Nei secoli venne ripetutamente ricostruita e
restaurata e dal 1526 divenne protestante. Da allora nella
semplicità dell'interno si specchia l'austerità della Riforma. Salire
sulla sommità di questo maestoso edificio diventa un ottima
occasione per ammirare lo spettacolare panorama della città e
del lago, con in lontananza i monti innevati.
Qui non siamo
lontani dall'Hôtel de
la Ville (una
delle sedi del festival che mi ha portato fin qui e che
consiglio di visitare anche per conoscere la sede dove venne
firmato l'atto costitutivo della
Croce Rossa
nel 1864). Da qui, la direzione va verso la rue du
Puits Saint Pierre, affianco alla cattedrale, dove si ammira
la casa più antica di Ginevra, la
Maison Tavel,
datata 1334. Oggi, al suo interno è ospitato il piccolo
Museo di storia di Ginevra
che consiglio vivamente di visitare per comprendere eglio il
passato della città.
Passata
di poco la Place du
Bourg-de-Four
si arriva al Petit
Palais,
che ospita a sua volta una piccola
Pinacoteca
con all'interno opere di artisti come
Renoir,
Picasso
e
Chagall,
e poco oltre all'interessantissimo
Musée de l'Horologerie
meta ideale per
tutti gli amanti delle lancette. Quindi potete prendere il tram
no. 13 dalla stazione
di Palettes
e,
dopo aver attraversato il lungofiume,
arrivare al cuore
della
Ginevra bohemien,
nel quartiere di
Carouge,
progettato nel XVIII secolo dai piemontesi di
Vittorio Amedeo III di Savoia,
e oggi caratterizzato da caffetterie, ristorantini e atelier di
giovani artisti.
Non lasciate questo quartiere senza aver
visitato il mercato del sabato (o del mercoledì) di
Place du Marché,
avrete di sicuro occasione di fare esperienza dei momenti più
piacevoli del vostro soggiorno. Un altro dei quartieri più
animati
e colorati di Ginevra è quello di
Les Pâquis,
la cui via principale, la
rue des Pâquis,
corre parallela alla
rue de Berne.
Anche qui sono dislocati numerosi bistrot, atelier, boutique,
discoteche e banche; certo, sono lontani i tempi in cui le
mucche pascolavano tra i verdi prati incolti, era circa il 1330
(Pâquis significa infatti pascoli). Se volete visitare i luoghi
delle dimore dei viaggiatori romantici del
Gran Tour d'Europa,
recatevi nelle zone di
Cologny
e Montalégre
(bus no. 8) e avrete modo di conoscere la
Villa Diotati
che ospitò Byron, Shelley, Godwin e
John Polidori,
sul Chemin de Ruth. Fu proprio in questa casa che, pare, che
Mary Shelley
abbia avuto l'idea di scrivere il romanzo per cui è passato alla
storia, il
Moderno Prometeo,
universalmente conosciuto come
Frankenstein.
Ci
sono una mariade di manifestazioni in questa città, come è
facile immaginare. Una di queste si tiene a dicembre. I
ginevrini, orgogliosi della loro storia e della loro lunga
indipendenza, festeggiano, nel fine settimana tra l'11 e 13
dicembre, l'Escalade,
la "festa della scalata", in ricordo della loro vittoria nel
1602 sull'esercito sabaudo-piemontese. È la più importante
festa cittadina. Le vie tortuose della città vecchia si
riempiono di bancarelle. Sulle strade in pavè sfilano componenti
della
Compagnie de
1602,
indossando costumi seicenteschi e portando in spalla armi dei
loro antenati; spade, archibugi e alabarde. L'episodio rievocato
è quello dell'estrema difesa di Ginevra dall'attacco di
Carlo
Emanuele I di Savoia.
Con la conquista di Ginevra, situata in una posizione
strategica, fra il Regno di Francia e la Confederazione Svizzera
e il Ducato di Savoia, Carlo Emanuele I s'investiva
ufficialmente del compito di estirpare il seme dell'eresia e
restituire la città al cattolicesimo, ma non ci riuscì, la
storia andò diversamente e i Savoia si voltarono a guardare di
più all'Italia. Tra le altre manifestazioni vi ricordo solo per
citarne alcune: il Salone Internazionale
dell'automobile
a marzo; il Salone Internazionale di alta orologeria tra
marzo e aprile; il Salone Internazionale delle invenzioni
ad aprile; il Salone Internazionale del libro e della stampa
tra aprile e maggio; la Festa della Musica a Giugno.
Ricordate
che Ginevra è anche una città di musei; ne conta ben 25. Fra
questi il
Museo Etnografico
(Musée d'Ethnographie), molto interessante in una città così
internazionale; quelli curiosi come il già citato
Museo degli
Orologi,
il
Museo degli strumenti musicali antichi con
2000 pezzi provenienti da tutto
il mondo,
il
Museo della Croce Rossa
che in questa città venne fondata, il
Museo della
Filatelia,
il
Museo delle Nazioni Unite
e il
Museo della Riforma.
C'è ne per tutti i gusti.
Un
taxi
d'acqua (una barca naturalmente) vi permetterà di fare la spola
da una riva all'altra del lago. Nella riva destra hanno sede le
organizzazioni
internazionali di Ginevra,
molte delle quali sono situate presso la
Place des Nations,
che prende appunto il nome dal grandissimo
Palazzo delle Nazioni,
il quartiere generale delle
Nazioni Unite in Europa.
Girate l'angolo, verso Chemin de l'Impératrice, per visitare i
Giardini Botanici di
Ginevra
e ammirate le oltre 16.000 specie di piante.
Altri interessanti
indirizzi avranno modo di sollecitare la vostra curiosità, tra
musei e castelli
(come
per esempio lo
Château di Ferney-Voltaire,
che per l'appunto ospitò il famoso scrittore francese tra 1758
al 1778). Poco lontano, ad ovest, il
CERN (Consiglio
Europea
Ricerca Nucleare) il più grande strumento scientifico che il
mondo abbia mai realizzato (il famoso
Grande Collisore di adroni
o LHC
lungo ben 27 km), che studia le origini dell'Universo e i
prossimi passi del nostro futuro. Ritorniamo infine verso il Jet
d'Eau ed il
Pont du Mont Blanc,
dove il Rodano lascia il lago e dove m'imbarco per una piccola
crociera (mi viene in mente che su questo stesso molo, nel 1898
la Principessa Sissi
venne colpita a morte dall'anarchico
Luigi Lucheni...).
La nave chiama, a breve salperà per
Losanna e
Montreaux,
non mi resta che salutare Ginevra con un arrivederci al prossimo
evento (la più grande
regata velica su lago
in Europa, il Bol
d'Or
di giugno). Nessuno corre il serio rischio di annoiarsi a
Ginevra.
Vi ringrazio per l'attenzione.
Informagiovani Italia vi augura una fantastica visita a Ginevra
Grazie anche per il vostro continuo supporto e i vostri
contributi.
Post Scriptum
La città delle idee
Rousseau e Voltaire, due
grandi
filosofi
del secolo dell'Illuminismo, vissero a Ginevra. Gli scritti del
primo, «Cittadino di Ginevra», ispirarono la Rivoluzione
francese. Il secondo intrattenne invece una proficua
corrispondenza epistolare con i più grandi pensatori dell'epoca.
Nel XVIII secolo, aprendosi al nascente spirito scientifico,
Ginevra fu la culla feconda di scienziati, filosofi,
naturalisti, fisici e matematici. Dal castello di Coppet, sulle
rive del lago Lemano, dove abitò Jacques Necker con la figlia
Germaine de Staël (madama de Staël), si diffusero in tutta
l'Europa le idee liberali che incarnarono l'opposizione al
regime di Napoleone Bonaparte.
Ginevra, culla
dei diritti umanitari
Il 1° giugno 1814, due
contingenti svizzeri, di Friburgo e Soletta, sbarcano al
Port-Noir. Tre mesi dopo, il 12 settembre 1814, la Dieta
federale vota l'entrata di Ginevra nella Confederazione
elvetica. Il 19 maggio 1815 l'atto di unione è firmato. Nel
1863, Henry Dunant e diverse personalità ginevrine, tra
cui il generale Guillaume-Henri Dufour e
Gustave Moynier, fondarono il «Comitato internazionale di
soccorso ai militari feriti» che prenderà il nome di «Comitato
internazionale della Croce Rossa». Il nome e l'opera del
movimento internazionale saranno da ora in poi sempre legati a
quello di Ginevra. La firma della prima Convenzione di Ginevra
nel 1864 segna la nascita del diritto umanitario internazionale.
Nel 1872, l'arbitrato detto
dell'Alabama
sfocia nella prima soluzione pacifica di una controversia che
oppone gli Stati Uniti al Regno Unito. In occasione della
Conferenza di Parigi del 1919, Ginevra è nominata sede della
Società delle Nazioni (SDN). La città diventa il luogo
privilegiato di incontri politici del più alto livello e
numerose organizzazioni internazionali sono create o si
insediano a Ginevra. Da allora sul mondo soffia ciò che viene
chiamato "lo spirito di Ginevra", che arbitra il destino
dell'umanità tramite la composizione pacifica dei conflitti.
Dopo la Seconda guerra mondiale, la città diventa la sede
europea dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) di cui
ospiterà ancora numerose istituzioni specializzate.
Molti atterrano all'aeroporto di Ginevra anche per visitare l'Alta
Savoia e in particolare Annecy e l'omonimo lago. In
questo caso potrebbe esservi utile la lettura dell'articolo
dedicato:
Annecy.
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