Breve storia di Ginevra
Crocevia di culture in
Europa,
Ginevra
si scopre agli occhi del visitatore come un raro gioiello alpino, una babele
di lingue e di importanti avvenimenti storici, una città ricca di attrazioni
e centri culturali di livello mondiale. Non c'è da stupirsi se spesso viene
votata come una delle città migliori del mondo, per qualità della vita.
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La storia di Ginevra nasce oltre 2000 anni fa, quando grazie
alla sua posizione geografica diventa il centro dei grandi assi di
comunicazione che collegano il mare Mediterraneo all'Europa del nord. Il suo
status di allora ha segnato anche il suo destino successivo, quello
d'importante crocevia di idee e dottrine. Il nome di Ginevra,
Genua
in latino (e in seguito Genava), appare per la prima volta in alcuni
documenti dell'antica Roma, il
De Bello Gallico,
che commentava gli avvenimenti della
Guerra gallica
e che descriveva il territorio come parte della Gallia Narbonense.
Il piccolo insediamento urbano si sviluppò rapidamente nei secoli successivi
alla caduta dell'Impero Romano, diventando un importante città commerciale
durante il Medioevo. La sua posizione strategica
se da una parte favorì la crescita urbana, dall'altra la pose al centro
delle lotte di conquista tra il clero, i vicini feudatari ed i conti di
Savoia. Nel 1124 e nel 1219 i diritti di sovranità sul territorio ginevrino
vennero concessi al principe-vescovo di Ginevra,
l'equilibrio territoriale continuò tuttavia ad essere sempre piuttosto
instabile. Nel 1263 i cittadini scelsero la guida del conte Pietro
II di Savoia, usufruendo in cambio di
una certa libertà nel fare commercio. Nel 1358 la città divenne formalmente
un vassallo del ducato di Savoia.
Nel 1387 il vescovo di Ginevra Adhémar Fabri,
diede ai cittadini il diritto di amministrare autonomamente il commercio
della città, concedendo loro anche la possibilità di praticare il prestito
con interessi (generalmente condannato dalla chiesa).
Prima ancora di dare avvio al grande progetto
spirituale che nel XVI secolo l'avrebbe portata agli onori della
cronaca europea, Ginevra acquisì fama internazionale come centro di
rilievo commerciale: le sue fiere cittadine diventarono presto ben note
anche oltralpe, raggiungendo l'apogeo verso la metà del Cinquecento. Il
progresso del commercio ed i metodi di scambio portarono allo sviluppo dell'attività
bancaria, uno dei settori più importanti della Svizzera odierna. Nel
1536 la città si unì con
Berna e Friburgo nella
Federazione Svizzera (Eidgenossenschaft), diventando essa stessa
una Eidgenosse e cioè una confederata, espressione che oggi è anche
sinonimo di appartenenza e cioè di 'cittadinanza svizzera'.
Nello stesso secolo Giovanni Calvino è chiamato a Ginevra per creare
quella che in breve tempo si sarebbe trasformata in una Roma protestate,
con la diffusione del
Calvinismo. Calvino a
Ginevra ci capitò casualmente, nel 1536, durante una delle tante ribellioni
degli abitanti contro l'ordine sovrano che li governava, il dominio sabaudo
ed il principe-vescovo cattolico. La borghesia
ginevrina tuttavia non
fu inizialmente propensa alla Riforma protestante di Calvino,
nonostante la città di per se avesse già iniziato a sperimentare la nuova
dottrina tramite Guillaume Farel, teologo francese trasferitosi a
Ginevra qualche anno primo da
Basilea e da
Neuchâtel. Nel 1541, dopo la breve esperienza a
Strasburgo, Calvino rientrò a Ginevra,
che qualche tempo dopo divenne uno dei massimi centri riformati d'Europa.
Calvino fu attivo a Ginevra fino al 1564, anno della sua morte, diventando
guida spirituale della comunità ginevrina (e non solo della nuova chiesa
riformata): il suo pensiero porterà Ginevra a divenire uno dei centri
culturali più importanti d'Europa; la sua influenza divenne spesso così
indispensabile che non furono affatto rari i suoi consigli su questioni di
ordine politico, economico, amministrativo ed artistico legati allo sviluppo
futuro della città; nel 1559 fondò l'Università di Ginevra.
Grazie alla fama acquisita, dal 1550 Ginevra
divenne il primo vero rifugio dei protestanti di mezza Europa,
soprattutto francesi e italiani, vittime di persecuzioni religiose. Costoro
introdussero in Svizzera le capacità artigianali e finanziarie acquisite
nelle città d'origine, innalzando ulteriormente il benessere dell'economia e
della società ginevrina. Il caso della tipografia è l'esempio più
rappresentativo: la produzione su scala di libri sulle dottrine della
Riforma portò alla diffusione di nuove idee sociali ed imprenditoriali,
contribuendo contemporaneamente alla nascita di numerose case editrici ed al
potenziamento della classe borghese ed intellettuale della città. Nel
Seicento Ginevra s'impose anche come una delle capitali della seta, grazie
al contributo degli artigiani italiani e francesi, e successivamente come
centro di orafi e orologiai.
Nel 1602 il duca Carlo Emanuele di Savoia
cercò nuovamente di conquistare la città. L'inno del Cantone di Ginevra, la
ballata chiamata Cé qu'è lainô (nota anche come Canto della
Scalata), racconta i momenti dell'attacco alla città: durante la notte
le truppe piemontesi tentarono di scalare le mura urbane con delle scale
nere, furono fermate da due coraggiose donne del posto, Mère Royaume
e Dame Piaget (realmente esistite) che riuscirono a respingere
l'attacco nientemeno che con a suon di padellate! (facilitando così la presa
di posizione dei soldati ginevrini). Gli abitanti di Ginevra celebrano
ancora oggi lo storico trionfo sui Savoia nel mese di dicembre nella festa
dell'Escalade. In realtà le due donne non furono le sole ad aver
lanciato qualcosa sui soldati nemici, qualsiasi tipo di oggetto fu infatti
tirato addosso ai militari: tavoli, sedie, mobili di ogni tipo; esse
pertanto sono ancora oggi il simbolo della resistenza e dell'eroismo
ginevrino espresso durante la famosa notte del 12 dicembre 1602.
Nel 1685, l'Edito di Fontainebleaus (emesso
da Luigi XIV) revoca il precedente Editto di Nantes (1598), con il
quale si garantiva ai protestanti libertà di culto e di commercio. Questo
portò un ulteriore ondata di rifugiati, ugonotti, a Ginevra (rimasta
coerente alla dottrina di Calvino). Il quadro storico si sviluppava
attraverso il periodo delle precedenti Guerre di Religione e cioè in
un clima di rifiuto alla gerarchia ecclesiastica da parte della chiesa
riformata che si poneva in aperta opposizione al modello della monarchia
assoluta in
Franciae in
Spagna. I due regni
si opponevano in particolare alla sovranità di Guglielmo d'Orange,
principe d'Olanda,
campione della causa protestante in Europa. Pochi anni dopo la società
ginevrina, vittoriosa nel suo proclamarsi aperta alla
tolleranza civile
e religiosa, divenne culla delle nuove idee umanistiche. Uno dei più grandi
filosofi della storia, Jean-Jacques Rousseau, nacque a Ginevra nel
1712, i suoi romanzi 'Giulia o la Nuova Eloisa' (1761), 'Emilio o
dell'educazione' (1762), ed il famoso 'Contratto sociale' (1762),
esercitarono una notevole influenza sul pensiero Illuminista in Francia e
in Europa, preparando il campo alla Rivoluzione Francese. Alla
fine del diciottesimo secolo le truppe francesi di Napoleone Bonaparte
proclamarono Ginevra capitale del nuovo Dipartimento del Lemano, che
tuttavia durò poco meno di vent'anni. Nel 1814 la città entrò a far parte
nuovamente della Confederazione Elvetica.
Nel diciannovesimo e ventesimo secolo
Ginevra continuò ad offrire 'ospitalità' a numerosi esiliati (questa
volta rifugiati politici), non perdendo di vista il sentiero della
prosperità commerciale e finanziaria. Non sono pochi per esempio a ritenere
che l'attuale dinamismo bancario ginevrino nasca proprio dal pensiero
formatosi a Ginevra durante l'affermarsi delle dottrine protestanti di
Calvino. Nel Seicento e nel Settecento il commercio a Ginevra si distingueva
per una propensione del tutto eccezionale all'investimento estero:
arricchitisi dal commercio e dall'industria sotto la Riforma, le banche
ginevrine si avventurarono in una serie di 'avventure'
internazionali. Fu il caso per esempio di Jacques Necker, un
impiegato di una delle prime banche della città (la Banca Thellusson e
Vernet) diventato poi direttore generale delle finanze di Luigi XVI e
ministro del suo governo (sua figlia era Madame de Staël, importante
figura storica della cultura ginevrina). Di Ginevra fu anche Albert
Gallatin, nato nel 1761 da una delle più facoltose famiglie della città
e diventato in seguito il primo Segretario di Stato al Tesoro negli
Stati Uniti.
A conferma del carattere internazionale di
Ginevra, nel 1862 venne fondato il Comitato della Croce Rosa, da
parte di alcuni cittadini ginevrini: Jean Henri Dunant, Gustave
Moynier, Henry Dufour, Louis Appia e Theodore Maunoir.
Il comitato nacque dalle esigenze di soccorso ed organizzazione diventate
palesemente necessarie all'indomani della Battaglia di Solferino (il
24 giugno 1859, nelle vicinanze di
Mantova), durante la Seconda
guerra d'indipendenza italiana. La fondazione della Croce Rossa ebbe un
immediato favorevole riscontro: nel 1866 lo stesso
Giuseppe Garibaldi,
in una lettera al Comitato scrisse "
...Signori, che dirò io a degli
uomini come voi, la cui missione sublime è il sollievo dell'umanità
sofferente, a voi la cui abnegazione ha tanto contribuito a diminuire le
pene dei miei camerati feriti? Che Dio vi benedica, e che Egli benedica
tutti gli uomini benefici che appartengono alla vostra santa istituzione! Io
sarò felice se voi mi vorrete considerare per la vita il vostro devoto e
riconoscente confratello".
Successivamente Ginevra divenne sede di altre
organizzazioni internazionali. Con esse si gettarono le basi del
diritto internazionale umanitario, noto anche anche per la cosiddetta
Convenzione di Ginevra (*
costituiscono corpo giuridico esistente le quattro convenzioni adottate nel
1949, destinate a sostituire le preesistenti: si riferiscono al
miglioramento, al trattamento e alla protezione di feriti, persone civili e
prigionieri di guerra; vi aderiscono 194 nazioni). Nel 1946 la Società
delle Nazioni, il precursore dell'ONU, trova dimora fissa
nell'attuale Palazzo delle Nazioni di Parc de l'Ariana. Agli inizi
del nuovo millennio Ginevra continua ad essere una delle città più costose
d'Europa e del mondo, allo stesso tempo continua ad essere 'dama'
incantatrice del mondo intero. Il 45% dei suoi residenti è costituito da
stranieri e negli ultimi anni la città è stata nuovamente eletta una delle
migliori al mondo per qualità della vita.
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