Villach
ha origini romane con il nome di Santicum. Fu un importante centro medievale
dotato di diritti di mercato. Gravemente danneggiata durante la II Guerra
Mondiale, è rinata come vivace centro industriale e commerciale.
La
lunga storia di Villach nasce su una collina
rocciosa lungo la riva del fiume Mur, dove durante il periodo
post-neolitico, si testimoniarono alcuni passaggi umani; tuttavia, la storia
dell’area non possiede segni evidenti e continui di significativi insediamenti
abitativi. La storia di Villach inizia,
pertanto, nel periodo medievale e più esattamente nel 1128, anno in cui
ci appaiono i primi documenti relativi alla città. In questo periodo, Villach (il
cui nome pare significare ‘piccolo castello’), era sotto il governo dei duchi
di Badenburg, che la svilupparono in un importante centro di commercio.
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La localizzazione della città
nella collina ai margini del fiume Mur, ne fecero infatti un importante
centro d’intersezione economica e culturale, tra diverse culture europee,
come quelle tedesco-alpine, magiare, slave, francesi e latine in genere. Successivamente, Villach venne
assorbita dal governo dei giovani Asburgo, mentre nel 1281 il re
Rodolfo I la servì di importanti e speciali privilegi amministrativi. Il suo sviluppo economico e
culturale fu tale che, nel giro di un secolo, Villach divenne la residenza degli
Asburgo, che dal castello di Schloßberg, sulla cima della collina di
Villach, governarono la Stiria, la Carinzia, parte dell’Italia
(come Gorizia e Trieste) e della Slovenia. Villach divenne pertanto la
principale residenza degli Asburgo sino al 1619. Sin da allora e, in particolare,
nel XVI secolo, Villach divenne il centro culturale preferito dei maggiori
architetti europei, di cui la maggior parte proveniente dall’Italia.
Architetti ed artigiani
italiani trasformarono infatti la struttura architettonica e urbanistica
della città con le loro geniali capacità, tra i tanti monumenti di splendore
rinascimentali si vuole qui ricordare, in particolare, la splendida corte di
Landhaus di Villach, progettata da Domenico dell' Allio e
costruita tra il 1557 e il 1563.
Fu in questo periodo che Villach
divenne il principale punto di difesa contro le minacce provenienti dal sud-est
europeo e una delle maggiori città del sapere europeo, dove venivano praticate
l’astronomia (Giovanni Keplero ci visse e studiò per un certo periodo), le
scienze e l’arte.
Tale aspetto culturale e
scientifico di Villach non poteva non essere condiviso e confermato dalla
edificazione di importanti istituzioni come la Karl-Franzens-Universität Villach,
l’Università di Villach, fondata nel 1585 dall’Arciduca Carlo II.
Durante le guerre napoleoniche,
la città venne invasa dai francesi, che vi entrarono nel 1809. Fu in questo
periodo che i cittadini della città si assicurano la sopravvivenza dei propri
monumenti acquistando i due principali punti di riferimento di Villach: il
Glockenturm, la distintiva struttura della Torre dell’Orologio che dà sulla
piazza principale e il campanile dello Schlossberg. La spesa fu tale da
costare, allora, circa 87.000 euro.
Per secoli Villach si è distinta
per la sua storia culturale, che la porta all’altezza delle grandi città
europee, dal periodo gotico a quello rinascimentale e Barocco, sino a quello più
recente dell’Art Nouveau. Tale la sua importanza nel panorama internazionale,
che l’UNESCO nel 1999 ha dichiarato il centro storico della città
patrimonio culturale dell’Umanità; mentre nel 2003 la città venne nominata
‘capitale culturale d’Europa’ dalla Unione Europea. Oggi, Villach, capitale dello
Stato della Stiria, è conosciuta anche per il serio impegno
eco-ambientale e per i suoi progetti innovativi come il Ökoprofit and
Thermoprofit, che si riferiscono all’uso ecologico di energie
alternative. Tra vivacità giovanile, cultura
e intenso studio di tecnologia alternative, Villach entra nel XXI come una delle
principali e significative artefici dello sviluppo della nazione austriaca.
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