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ALA - INFORMAZIONI E GUIDA.
Nel cuore
della Vallagarina, Ala conserva un bel centro storico medievale dominato dal
Castello di San Pietro. Ottima meta per escursioni tra le montagne del
Trentino o per assaporare i sapori della cucina locale.
Il comune di Ala, in
provincia di
Trento
è una bella cittadina adagiata lungo la valle dell'Adige di poco più di 9000
abitanti, posto tra alte cortine di monti, un borgo ricco di fascino e di
storia, da sempre luogo di confine e quindi di passaggio, tra il mondo
germanico e l'Italia e fa bella mostra di se con grandi decorazioni scolpite
nella pietra, nei portali, nei balconi, nelle mensole che disegnano
un'architettura nobile e solenne, di stile veneto, di impronta
prevalentemente sei/settecentesca.
Di origini molto antiche, Ala deve
la sua espansione al fatto di sorgere lungo la strada che collegava l'Italia
alla Germania. Il vicino lago di Garda non era infatti costeggiato da
strade e al massimo poteva essere attraversato in barca e quasi tutti i
traffici commerciali avvenivano attraverso la valle dell'Adige. Importante
centro in età romana, fu gastaldia dei principi-vescovi di Trento,
nel XII secolo, la famiglia dei Castelbarco, alleati di
Verona,
i principi vescovi di Trento si contesero a più riprese il possesso della
cittadina, fin quando nel 1411, Ala fu occupata dai veneziani che la tennero
per quasi un secolo. Passata nel 1509 all'imperatore Massimiliano I
d'Asburgo, Ala crebbe d'importanza nel corso dei secoli perché divenne
prima sede della dogana, a cui si aggiunse la sede della ferrovia, zone che ancor oggi occupano ampie aree nella parte bassa
della cittadina.
Dal punto di
vista economico Ala nel frattempo fioriva attraverso la bachicultura: nelle case si filava la
seta, e per ottenere più luce in diversi edifici furono raddoppiate le finestre
all'ultimo o al penultimo piano. Ancora oggi le doppie finestre rimangono
una caratteristica locale. All'epoca della prima industrializzazione, tra il
XVII e il XIX secolo, lungo la Roggia, un canale parallelo all'Adige che
lambisce Ala, sorsero numerosi vellutifici. Le istituzioni pubbliche
di Ala erano fiorenti e contendevano a
Rovereto
la supremazia della zona con eleganti edifici, sempre di bellissime proporzioni e di
disegno raffinato, che suppliscono alla mancanza di varietà e alla povertà dei
materiali all'interno, con portici e ricchissime logge che si affacciano su giardini
nascosti.
La zona più antica e il
quartiere di Villalta, che un tempo era in
parte compresa nel perimetro del castello duecentesco. Le case, non sempre in
perfetto stato di conservazione, sono a corte chiusa, con profondi androni,
a volte disposti in serie, come nel vicolo del Bottazol o nel
vicolo del Paniello; l'atmosfera di insieme è, comunque, di grande fascino su alcune
facciate, come quelle nelle vie Pellegrini e Mellarini, si conservano tracce di affreschi
e si notano numerose doppie finestre ai piani alti in piazza San Giovanni,
dove si affacciano i palazzi più eleganti: il
Palazzo Comunale, la Casa Azzolini,
risistemati in epoca neoclassica, la Chiesa di San Giovanni, con una
facciata neoclassica che ha sostituito la precedente concava. La
Chiesa
parrocchiale di Santa Maria Assunta, Del XII secolo, che venne edificata in
origine fuori dal borgo, a monte. L'edificio, tuttora isolato, è il
risultato di rifacimenti di più epoche, del 1400 e del 1600, quando venne
costruito il caratteristico campanile a cipolla. In via Santa Caterina da
notare i due palazzi Pizzini, l'uno di fronte all'altro, che
sono begli esempi di
architettura seicentesca rimaneggiati nel secolo successivo ( uno ha una
piccola leziosa testata) e ricchi i ricordi storici. In uno fu ospite
Mozart, mentre nell'altro si fermò Napoleone, il che conferma che Ala era un
importantissimo centro di transito. Dalla parte alta alla parte bassa del
borgo c'è via Carrera, anch'essa ricca di pregevoli edifici: il
palazzo
Gresti, dal portale Barocco, la casa Tommasoni e il palazzo Sartori con i
loro grandi alloggiati.
Nella parte bassa del paese c'è la
piazza Cantore,
chiamata un tempo "Carroccio", cioè incrocio. Vi si affaccia da un lato il
palazzo Malfatti-Angelini, grande dimora nobiliare, con l'impianto a U, uno
splendido cortile con portico e logge e un grande portale verso la piazza.
Di fronte, addossata alla parete di casa Wegmeister, si trova la
caratteristica fontana del Mosé. Da qui si attraversa la Villanova,
un
quartiere di artigiani sorto lungo la strada, che in seguito ha avuto anche
l'immagine elegante e soprattutto neoclassica.
Circondata da vigneti, Ala è una
cittadina che vale veramente la pena di essere visitata. Non solo città
d'arte, per tutto quello che vi abbiamo raccontato, con l'architettura
barocca, le corti, i palazzi e i bei giardini. Oltre alla visita di chiese e
palazzi, potete visitare il Museo del Pianoforte, in omaggio al già
citato passaggio di Mozart da queste parti. Oppure, se vi trovate da queste
parti a luglio potrete assistere alla festa della "Città del Velluto" , una festa in
costume che rievoca i momenti d'oro della città nel passato, il tutto
condito con degustazioni di prodotti tipici della zona, come il Marzemino,
elogiato e immortalato dallo stesso Mozart nell'opera "Don Giovanni".
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