VISITARE
CHARLEROI
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INFORMAZIONI E GUIDA.
Questa città
ha vissuto grandi trasformazioni negli ultimi anni. Accanto
ad ambiziosi progetti architettonici, sono state aperte
nuove gallerie, ristoranti e negozi, mentre gli spazi urbani
ridisegnati hanno reso il centro più pedonale,
evidenziando ancora meglio alcune delle bellezze Art Decò
della città...
   
Charleroi (pop.
201.000, con i sobborghi circa 400.000) è una grande
città industriale sul fiume Sambre e la seconda
città più grande della Vallonia dopo
Liegi.
Nonostante sia una delle città meno attraenti del Belgio,
contiene dei luoghi che sono di sicuro interesse e se
siete di passaggio, vale la pena fermarsi. La città
si trova nel cuore del "Paese Nero" ("pays noir" ) belga,
una zona chiamata così a causa delle miniere di carbone
dove tanti italiani andarono a lavorare (qualcuno purtroppo
lasciandoci la pelle). Secondo un sondaggio di qualche
anno fa in Olanda, Charleroi fu indicata dagli olandesi
come la più brutta città del mondo. Dovrebbe essere
visitata solo per questo.
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Un
lato positivo e abbastanza curioso del luogo è che condivide
il titolo di capitale del fumetto belga con
Bruxelles.
L'esempio più famoso è la casa editrice specializzata Dupuis
Publishing che ha la sede a Charleroi. La Scuola Marcinelle
ha dato vita a famosi personaggi come Spirou & Fantasio,
Marsupilami, Boule & Bill e (il più famoso di
tutti almeno da noi) Lucky Luke. Charleroi ha anche discreti
musei d'arte da offrire al visitatore. Il sobborgo di Gosselies
ospita l'aeroporto di Charleroi Bruxelles Sud, il più grande
aeroporto passeggeri della Regione vallona. È anche considerato
il secondo aeroporto di Bruxelles. I voli sono gestiti principalmente
da linee aeree low cost come Ryanair e Wizzair che effettua
diverse tratte anche con l'Italia.
Ogni
anno, milioni di turisti e visitatori passano attraverso questo
aeroporto senza intravedere nient'altro che le fabbriche abbandonate,
corrose dal tempo e una periferia che definire brutta è poco.
Le persone atterrano qui per visitare il Belgio in viaggio verso
Bruxelles o Bruges e sono sconvolte dal paesaggio di sporcizia,
scorie industriali e desolazione che si incontrano al passaggio.
Eppure, eppure. Qualcuno ha anche organizzato un "Safari Urbano",
per fare vedere il brutto che c'è e tirarci fuori un business,
prenotabile con largo anticipo. Una genialata.
Eppure...In questi anni il "Project Phoenix" Progetto Fenice,
ha visto molto rinnovato il centro urbano (non ultimo la superba
sede della polizia disegnata da Jean Nouvel).
Il
centro di Charleroi può essere diviso in due parti: Ville
Basse (città bassa) e Ville Haute (città alta). La
stazione ferroviaria principale, Charleroi Sud, si trova in
fondo alla città bassa, a sud del fiume Sambre. Nella parte
basse della città si trovano i tre luoghi più belli del centro
della città: la stazione ferroviaria stessa, la neoclassica
Église Saint-Antoine-de-Padoue (Chiesa di Sant'Antonio
da Padova) e il Passage la la Bourse ("passaggio della
borsa") accanto. Il Passage de la Bourse progettata dall'architetto
Le Graive e costruito nel periodo 1890-1893, è stata
una delle prime gallerie di negozi in Belgio e ricorda la
Galeries St Hubert a Bruxelles. Adesso ospita alcune librerie
di seconda mano e un grande negozio di decorazioni d'interni.
Per lo stile il progettista si ispirò al gusto neorinascimentale
fiammingo per gli edifici esterni e per lo stile neoclassico
per le pareti interne della galleria.
La
Piazza dall'area sovietica Place Albert 1er, divide la
città bassa dalla parte superiore. La strada pedonale Rue
de la Montagne è la principale via dello shopping e conduce
dritto a Place Charles II nella città alta, dove si trovano
il municipio e la basilica. Il neoclassico Hôtel de Ville
(municipio) è stato costruito nel 1936 e ospita il Museo
delle Belle Arti (2 ° piano). È sormontato da un campanile
Art Deco di 70 m di mattoni e pietre. Il suo carillon conta
ben 47 campane che squillano ogni quarto d'ora sulla base di
una canzone popolare di Jacques Bertrand, lo chansonnier
belga più famoso dell'800. Il campanile di Charleroi è di gran
lunga il più recente in Belgio, ma questo non gli ha impedito
di entrare a far parte della lista dei campanili del Belgio
tutelati dall'UNESCO come patrimonio mondiale.
Il
Museo delle Belle Arti di Charleroi (MBArts) onora i
pittori nati o vissuti nella regione, in particolare grandi
nomi come i surrealisti René Magritte, Paul Delvaux,
l'espressionista Pierre Paulus, l'impressionista James
Ensor, il caricaturista Félicien Rops o il realista
Constantin Meunier. Interessante e oltretutto a entrata
gratuita.
Di fronte al municipio sorge la Basilica di San Cristoforo,
che era originariamente una piccola chiesa in stile barocco,
ampliata nel 1957 e ristrutturata nel 1994. La maggior parte
dell'edificio è in cemento, sovrastato da una cupola di rame.
Dietro il municipio, in Place du Manège, il Palazzo delle
Belle Arti (eretto nel 1954) è un groviglio di cemento,
veuto su dopo la Seconda Guerra Mondiale. Un po' più a est della
basilica, all'angolo di Rue Tumelaire e Boulevard de Fontaine
, si trova la Maison Dorée (costruita nel 1899), in stile
l'Art Nouveau, una delle poche case dove vale la pena di fermarsi
a Charleroi (ma senza esagerare).
Molto
bello è importante (tra i più grandi al mondo nel suo genere)
è il Museo della Fotografia nato dall'iniziativa di un
appassionato chiamato Georges Vercheval nel 1978. Quest'ultimo
convinse la città a sostenerlo, racoolse i fondi per acquistare
una collezione di vecchie telecamere e iniziò a raccogliere
delle immagini. Il museo aprì i battenti ufficialmente nove
anni dopo, ospitato in un vecchio convento carmelitano nella
periferia meridionale della città. Costruito nel XIX secolo
in stile gotico, le stanze attorno ai suoi chiostri centrali
sono ora la dimora di una serie regolarmente mutevole di appuntamenti;
ci sono sempre tre mostre temporanei che vanno in scena nello
stesso momento. L'edificio è stato trasformato in uno spazio
espositivo moderno con l'aggiunta di un ampliamento nel 2008,
che consente all'edificio di ospitare una collezione permanente
di circa 80.000 foto.
Il
più grande spettacolo dello spirito di rinascita della città
si trova a pochi chilometri a sud nel sobborgo di Marcinelle
(così tristemente famoso in Italia). Le Bois du Cazier
è un museo stupefacente di storia industriale creato sul sito
del disastro minerario. Le miniere qui aperte nel 1822 e negli
anni '50 producevano 170.000 tonnellate di carbone all'anno
e impiegavano quasi 800 minatori provenienti da tutta Europa,
molti dei quali italiani che, dopo la seconda guerra mondiale,
erano arrivati a Charleroi in gran numero.
L'8 agosto 1956 scoppiò un incendio. Il numero di morti arrivò
a 262 e l'incidente è diventato ancora più commovente per essere
una delle prime tragedie riprese dalla televisione. Il luogo
è diventato un museo nel 2002. Un tour audio porta i visitatori
in un centro di interpretazione negli edifici storici dove sono
state ricreate condizioni di lavoro nelle miniere. Altre pezzi
da esposizione si trovano nelle vecchie stanze da bagno, al
di sopra della quale si trova straordinaria collezione di macchine
gigantesche provenienti dalle vecchie ferrovie e acciaierie
della regione. Nel luglio dello scorso anno, Le Bois du Cazier,
insieme a tre altre miniere in Vallonia, è entrata nella lista
dei Patrimonio mondiali protetti dall'UNESCO.
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