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VISITARE COLLIOURE
- INFORMAZIONI E GUIDA. La più piccola e pittoresca delle località della
Côte Vermeille è un luogo di grande bellezza. Un tempo era il porto di
Perpignan, che in seguito ha trovato la fama all'inizio del XX secolo quando
ha ispirato gli artisti fauvisti Henri Matisse e André Derain e, più tardi,
Picasso e Braque.
Terribilmente autentica,
terribilmente popolare, Collioure è la città più "chic" della costa
catalana francese, la Cote Vermeille, la Costa Vermiglia
(vermiglia come il vino rosso che qui si produce). Appena si superano i
tornanti della strada litoranea, arrivando da
Perpignan,
dopo la zona pianeggiante con le larghe spiagge di Argelès-sur-Mer,
lo spettacolo che ci appare di fronte è di una bellezza che lascia quasi
increduli.
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"Non esiste in Francia un cielo più azzurro e dalla finestra della mia
stanza, vedo tutti i colori del Mediterraneo", scriveva entusiasta Matisse
ai suoi amici nell'estate del 1905 dopo essersi rifugiato in questo
angolo di paradiso.
In questa costa la roccia si sostituisce alla sabbia e lo
fa superando il confine con la Spagna, fino alle case bianche di
Cadaqués. La
confluenza di mare e montagna è forte in questo ambiente relativamente
incontaminato. L'abitato si erge dietro al mare con i suoi vicoli suggestivi
su quali si affacciano le case colorate. Collioure si trova in una posizione strategica, sulla costa della
Catalogna francese, nel Rossiglione, zona di confine con la Spagna, che dista pochi chilometri. Collioure
è sempre stato il porto più importante di questa zona e il suo centro più attivo dopo la città
di Perpignan.
Approdo millenario e porto di contrabbandieri di confine, il paese è davvero
stupendo dal punto di vista architettonico e per la natura che lo circonda.
Apprezzato per la bellezza, il clima e la luce speciale che lo bacia,
Collioure è diventato celebre e internazionale, agli inizi del 900, per esser stato
eletto come luogo di soggiorno ideale da pittori come Matisse,
Signac, Braque, Derain, Gris, Dufy e
Picasso.
Questo porticciolo ha assistito imperturbabile al succedersi di importanti
avvenimenti storici, marittimi e militari che fortunatamente non sono
riusciti ad alterarne l'inconfondibile e pittoresca fisionomia tanto amata
dagli artisti e dai turisti.
Il Castello domina il mare da un lato, opponendosi alla massiccia Chiesa
di Notre Dame e in alto in Forte Sant'Elmo guarda tutto
dall'alto. Mare, una storia millenaria, monumenti imponenti, vicoli pieni di
piccole gallerie d'arte, locali e negozietti, questo troverete a Collioure,
oltre a un'atmosfera rilassante e gioiosa (in estate quando locali e turisti
la riempiono). Se si riesce a trovare parcheggio (cosa in estate
difficoltosa se non si parte preparati) si cominciano a scorgere le spiagge
della città, le calette e si annusa nell'aria un profumo unico di mare.
Sulla terraferma, i colori dei vigneti retrostanti sprigionano il loro
abbraccio dalla primavera all'autunno. Neve sulle alture in inverno sui
Pirenei, che scivolano fino al mare.
L'impronta dei pittori è straordinaria in questo villaggio e se ne capisce
il perché: ogni angolo meriterebbe una foto o un dipinto. Il neoimpressionista Paul Signac
a fine 1800 dipingeva qui, seguito da Henri Matisse e André Derain
che nel 1905, montavano i loro cavalletti a Collioure, attirati dalla
luce naturale calda e dai colori accesi del Mediterraneo nella sua più alta
declinazione. Finirono per creare una vera corrente artistica, il
"fauvismo". Oggi potete seguire un percorso guidato sulle tracce del
movimento "Le Chemin du Fauvisme", alla scoperta delle riproduzioni delle
opere dei due pittori qui realizzate nel 1905; chiedete presso l'ufficio del
Turismo, sono possibili anche visite guidate con tariffe speciali per
famiglie. In seguito sono stati sedotti dalla luce e dai colori di questo
luogo, altri grandi artisti come
Braque e più tardi Picasso che hanno immortalato Collioure.
Da
quel 1905 il celebre pittore Matisse, per quasi quarant'anni
consecutivi, soggiornò in questo delizioso centro della Francia meridionale,
alternando diverse sistemazioni, dal minuscolo atelier di Av. Maillol al n.
21 alla "Maison Soulier" accanto alla spiaggia, fino alla "Villa Palmar"
immersa in un elegante giardino in stile tahitiano. È in questo particolare
accostamento di colori e di atmosfere che sono state dipinte "La finestra",
"La gioia di vivere", "Il giovane marinaio", "La musica"
ed è qui che ha mosso i primi passi il movimento pittorico del "Fauvisme".
Attirati dalle lettere di Matisse, dalle sue descrizioni minuziose ed
entusiaste di Collioure, arrivano molti altri artisti oltre a quelli già
citati, Meillol, che era di queste parti (di
Banyuls-sur-mer),
Chagall e Laugé insediatisi nella vicina Ceret,
soprannominata "la Mecca del cubismo".
Oggi nel patrimonio cittadino l'impronta artistica è forte, con molte
gallerie d'arte moderna e negozi di artigianato come sorta di lascito di
quegli anni. Passeggiando per le stradine, invece dei soliti souvenir,
potrete acquistare come ricordo, un piccolo acquerello di un pittore locale,
un pezzo colorato di ceramica artigianale, un braccialetto in tessuto
dipinto a mano, tanti tessuti belli in cotone colorato. Sono tante le
proposte, per tutte le tasche, e se non potrete comprare un quadro o un
acquerello, le gallerie spesso vendono riproduzioni in forma di cartolina
delle loro opere. In alternativa potrete optare per un souvenir alimentare,
le acciughe sotto sale, il vino bianco dolce, i biscotti croccanti tipici di
questa zona.
Ma tanto fervore artistico che ancora oggi si vive, non deve oscurare la
travagliata
storia di questo piccolo
porto, sempre molto conteso tra la Francia e la Spagna. La fama e la
ricchezza arrivarono a Collioure essenzialmente dal mare, quando galere e
vascelli della sua marina intensificarono nuovi traffici commerciali con
l'Oriente. La tradizione di conservare sotto sale alici e sardine si è poi
talmente consolidata che non è difficile trovarne ancora in confezioni
artigianali, come anche l'ottimo vino prodotto nelle numerose vigne dei
dintorni.
In modo alternato città aragonese e francese con un'anima catalana, Collioure
ha ereditato un magnifico patrimonio di bastioni risalenti a diverse epoche,
fino allo sviluppo delle fortificazioni dell'architetto militare Vauban dopo il Trattato dei
Pirenei. Il Castello Reale (dal 1276 al 1344 durante la breve esistenza del
Regno di Maiorca) si erge con la sua imponente mole di fronte alla baia tra
il Porto di Amont e il Porto di Avall. Una visita al sito e
alle varie mostre temporanee è interessante. Il Castello fu per breve
periodo la residenza estiva dei regnanti di Maiorca (che stavano a Perpignan) fino al XIV secolo,
quando venne poi assediato da Luigi XIII. Questo imponente edificio vicino
al mare si oppone alla gotica Chiesa di
Notre-Dame-des-Anges, la cui base viene cullata dalle onde con il mare
calmo e colpita dalle onde quando il mare è in tempesta. Il campanile, altra
icona locale rappresentata sulle cartoline era un faro medievale.
Considerate
le sue dimensioni orientarsi a Collioure è abbastanza semplice: un
unico lungomare, il Boulevard de Boramar congiunge la parte bassa del
castello con Notre Dame des Anges, la grande chiesa, in un breve tratto che
permette di aggirarsi tra le piccole e colorate imbarcazioni del porticciolo
in un contesto che sembra uno dei set esotici del Trono di Spade. La prima
sosta è l'inconfondibile basilica il cui campanile, un antichissimo faro
costruito sugli scogli (molto dipinto da Derain), porta i segni dei secoli e
delle manomissioni. Di origine medioevale, Notre Dame merita una visita
anche all'interno per i preziosi altari barocchi, interamente scolpiti in
legno con intarsi dorati. Parallele al boulevard de Boramar, verso
l'interno, rue Mailly e rue Aragò concentrano le principali
attrattive turistiche di Collioure, negozi tipici, ristoranti, bar,
creperie, vinerie e naturalmente gallerie d'arte. Presso l'ufficio turistico
si può programmare una piacevole gita in barca nella vicine
Port Vendres o a
Banyuls-sur-mer e
lungo la Cote Vermeille. Da non trascurare una visita al castello e al Museo
di arte moderna, ma nemmeno le escursioni al Fort di Sant'Elmo, all'Eremo
della Consolazione, alla Torre Massane e all'Abbazia di
Valbona.
L'estate ha le sue celebrazioni,
celebre è soprattutto la festa nel Giorno di San Vincenzo,
(Fêtes de Saint-Vincent) il 14 agosto, una tradizione che prosegue dal 1701.
Eravamo qui proprio in quei giorni; i locali si vestono di bianco e si
allacciano al collo un foulard celebrativo, musica dal vivo, spettacoli in
strada e tanta allegria. La mattina del 14 agosto, nel sottostante passaggio
al mare, di tiene anche un grande mercatino di prodotti locali, anche
alimentari. Nonostante fosse il pieno della stagione turistica e le persone
fossero molto numerose, c'era una sorta di "Caos Calmo", e si poteva
comunque a passeggiare per le stradine, mettere un telo in spiaggia e farsi
una nuotata. L'acqua della baia è verde, fredda e pulita, con molti pesci
visibili anche a riva. Per noi italiani è molto strano trovare spiagge
cittadine così, con acqua pulita, davanti agli occhi il mare e le colline
verdi, le barchette colorate e alle spalle la storia! Portatevi quindi il
costume perché è naturale qui farsi un giro, poi un bagno in spiaggia e
continuare la visita. In acqua, alzando la testa tra una bracciata e l'altra
per vedere il panorama unico, si rimane davvero increduli.
Un'altra splendida processione a mare ha luogo il 16 agosto a cui si accompagna
lo spettacolo pirotecnico nella notte.
I prodotti locali tipici sono il vino e le acciughe. Non resta che gustare
le tradizionali "anchoìade salée de Collioure", le famose acciughe
conservate sotto sale accompagnate da un bicchiere di banyuls, un
vino locale bianco e dolce. Sono rimasti ancora oggi due laboratori di
salatura (dei 130 che erano presenti nel secolo scorso!). Per mangiare a
Collioure non avrete problemi, i locali sono tanti e il livello buono. I
prezzi sono abbastanza accessibili. Potrete scegliere tra un ristorante in
riva al mare o uno nelle stradine interne. La qualità è forse più alta nei
ristorantini all'interno del paese ma la vista che offre il lungomare è
impagabile e la qualità comunque buona. Prendendo il piatto del giorno (in
genere pesce o carne arrosto con contorno) e un buon vino, in due si
spendono meno di 50 euro. Si possono ordinare ovviamente in frutti di mare
(ostriche, bocconi, gamberi ecc.) serviti con pane e burro e per i bambini
ci sono menù specifici sui 10/13 euro.
Una
informazione speciale per tutti gli amanti della poesia. Il grande poeta di
Siviglia
Antonio Machado riposa qui. Fuggì dal regime franchista, arrivando da
Valencia a Portbou, l'ultimo centro abitato spagnolo prima del
confine con la Francia il 27 gennaio 1939. Machado arrivò a Collioure, già
malato e provato da una traversata fatta in larga parte a piedi. Alloggiò in
un piccolo hotel, la Casa Quintana, un luogo emblematico, che avevo
visto molti pittori conosciuti come Survage, Duffy, Matisse, passare dalle
sue stanze. Il 22 febbraio Machado morì e in una tasca del suo
cappotto il fratello José trovò un pezzo di carta con l'ultimo verso
"Quei giorni azzurri e quel sole dell'infanzia". La bara, coperta dalla
bandiera repubblicana e portata in spalla da sei miliziani, venne tumulata
nel cimitero di Collioure. Tre giorni dopo morì anche la madre che venne
sepolta accanto al poeta. La sua tomba è diventata un simbolo per gli esuli
del regime franchista. Dal 1946, una targa di marmo in memoria del poeta è
visibile dall'esterno della pensione. Questa pensione è chiusa al pubblico.
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