Cosa vedere a Castelsardo
- 10 interessanti da visitare
Avete mai provato ad immaginare un borgo medievale incastonato su mare? Questa è l’immagine di Castelsardo, centro turistico della Sardegna
settentrionale, famoso per essere la meta ideale di vacanzieri provenienti da ogni dove e per le sue feste annuali come la
Festa di Lunissanti, che si
svolge a Pasqua ed uno splendido Capodanno che da il benvenuto al nuovo anno. Il territorio di Castelsardo venne abitato fin dall’età neolitica e come
testimonianza di questi insediamenti abbiamo la Domus de Janas.
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Questa città , inoltre, è ricca di nuraghi, antiche costruzioni tipicamente sarde,
che circondano il territorio cittadino. La città si trova a strapiombo sul mare, con un promontorio dal quale è possibile scorgere dei panorami mozzafiato.
Lungo le coste troviamo le scogliere che cadono a picco sul mare, anche se è possibile trovare qualche spiaggia con la sabbia particolarmente chiara e
l’acqua cristallina. Il centro cittadino è circondato dai bastioni e il centro storico è caratterizzato da viuzze e scalinate. Scopriamo insieme cosa
vedere a Castelsardo.
Chiesa di Santa Maria delle Grazie
Non conosciamo l’esatta data di edificazione di questo edificio, però sappiamo che questa è una chiesa medievale con un’entrata davvero
particolare. La chiesa non ha facciata e il suo ingresso si trova sulla parte destra,sotto tre archi di pietra. Al suo interno è suddivisa in una sola navata. Il suo altare si presenta in stile neoclassico ed è possibile ammirare un Ecce Homo. Durante l’epoca barocca la chiesa fu rimaneggiata,
a quel periodo risalgono i due altari in legno, la statua di San Francesco e il pulpito. Il vero tesoro di questo luogo è un crocifisso, risalente al 1300
che tutti qui chiamano “Lu Cristu Nieddu? ovvero il Cristo Nero. L’appellativo deriva dal colore particolare, dovuto al legno di ginepro ed è uno
dei più antichi crocifissi di tutta la regione. I fedeli ritengono che questo crocifisso sia miracoloso e secondo la tradizione veniva portato in
processione quando qualche sciagura si accaniva in città .
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Castello di
Castelsardo
Questo castello venne costruito nel 1102 per volere della famiglia Doria, in una posizione molto particolare, proprio sulla vetta del
promontorio cittadino. Questo castello divenne la roccaforte della famiglia Doria che lo costruì per difendere la città dagli attacchi nemici e per
controllare tutti i traffici commerciali che si svolgevano in questo luogo. Oggi è possibile ammirare questo castello quasi integro, poiché la sua
particolare posizione, sul promontorio ha fatto si che il mare e la salsedine non lo corrodessero. Al suo interno è ospitato il Museo dell’Intreccio Cittadino. Visitando il castello non si può fare a meno di visitare le varie terrazze, poste lungo le mura, da dove si ammira
uno spettacolo davvero unico. Sono presenti alcuni punti del camminamento di guardia fortificato, tra i quali quelli di Loggetta, Sperone, Manganelo e
Bellavista. Un restauro ha reso possibile anche il recupero dell’antico ponte levatoio. Un tempo si accedeva al castello solo mediante un ingresso nel
settore meridionale, il secondo ingresso, che da verso il mare venne aggiunto in un secondo momento, indicativamente durante il XVII secolo e veniva
chiamato dagli spagnoli “Mandracho del Socorro?. Molto particolare anche il percorso che porta a questa costruzione delimitato da stradine e viuzze in
pieno centro storico cittadino.
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Cattedrale di Sant’Antonio Abate
La data esatta della costruzione della chiesa di Sant’Antonio Abate è sconosciuta. Dalle notizie storiche in nostro possesso sappiamo solo che l’antica chiesa romanica venne modificata e resa più grande nel periodo compreso dal 1597 al 1606 poiché in quegli anni Castelsardo divenne
sede del vescovo e questa chiesa, di conseguenza divenne la cattedrale cittadina. Lo stile dominante degli interni è lo stile gotico, anche se non
mancano altri influssi. La chiesa è suddivisa in una sola navata, con la volta a botte e diverse cappelle ai lati. La cattedrale venne ultimata
definitivamente nel 1727 quando venne realizzato il meraviglioso altare dedito a Sant’Antonio Abate che è il patrono di Castelsardo. Al suo interno
l’edificio è ricco di opere d’arte, molte delle quali sono state dipinte dal Maestro di Castelsardo, un pittore anonimo, che realizzò La Madonna col Bambino posta sull’altare della cattedrale. Numerose sono le statue e i corredi intarsiati in legno. Nella cappella dedicata alla
Vergine Maria, troviamo, invece delle mattonelle in maiolica, tipiche dello stile arabo e spagnolo, che testimoniano le dominazioni avvenute nella zona.
Molto particolare anche l’organo in canne risalente al 1700 che alcuni studiosi ritengono sia uno dei più belli dell’isola. Il campanile della
chiesa, invece, non venne costruito di sana pianta, ma venne ricavato da una torre, che un tempo era un faro.
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Museo Diocesano
Il Museo Diocesano è situato nei sotterranei della chiesa di Sant’Antonio Abate, per la precisione nelle cripte appartenenti alla vecchia
chiesa romanica, sulla quale è stata costruita l’attuale cattedrale. All’interno del Museo è possibile ammirare diversi arredi ed elementi liturgici.
L’esposizione viene chiamata il “Tesoro della Cattedrale? ed è formata da croci, reliquari, candelabri, statue di legno, tra le quali la Madonna di
Salasgiu e la statua di Sant’Antonio Abate. All’interno del Museo è possibile ammirare numerose opere dell’omonimo Maestro di Castelsardo, tra i quali San Michele, i Quattro Apostoli e la Santissima Trinità , dove il maestro ha voluto sviluppare la tecnica del rilievo.
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Museo dell’Intreccio Mediterraneo
Questo singolare museo è situato all’interno del Castello di Castelsardo, da tutta la Sardegna vengono qui per visitare questo luogo, dove è esposta
e studiata tutta la tecnica tradizionale che dalle piante porta alla creazione di meravigliosi oggetti. Tutta l’esposizione è stata divisa in base alla
destinazione d’uso dei vari manufatti, come i cestini, le nasse per la pesca e i vari utensili. Ogni oggetto esposto è accompagnato da una descrizione
sulla sua destinazione e sulle materie utilizzate per crearlo, compresa la spiegazione dell’intreccio. Vi sono ben nove sale, nelle prime quattro è
spiegata l’arte del pane, ovvero di come si fa il pane, di come esso veniva conservato, delle tecniche per setacciare la farina, dei trucchi per renderlo
più gustoso. La quinta sala è dedicata ai dolci tipici . La sesta, invece alla vita domestica. Nella settima e nell’ottava sala è possibile ammirare tutti
gli oggetti dedicati alla pesca, mentre nell’ultima sala tutti quelli dedicati all’agricoltura e alla pastorizia.
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Episcopio
Questo edificio venne realizzato durante il XVI secolo, in pieno centro cittadino su Via Vittorio Emanuele, come residenza del vescovo,
poiché nel 1503 la Diocesi di Tempio-Ampurias fu dislocata a Castelsardo. In questa residenza vennero prese le decisioni più importanti, dal punto di vista
religioso, della zona e nel 1829 vennero ospitati qui Carlo Alberto di Savoia e il Generale Della Marmora, così come testimonia una targa ancora oggi
visibile. L’Episcopio si può visitare ed al suo interno è possibile ammirare tutte gli elementi d’arredo originari, infatti soprattutto la parte antica non
è mai stata modificata. Da visitare la biblioteca ricca di tomi d’epoca.
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Torre di Frigiano
La
Torre di Frigiano è uno dei simboli di Castelsardo, essa si trova nell’omonimo porto turistico ed è alta 13 metri. La sua costruzione risale al
1500, sotto il dominio degli Spagnoli, venne realizzata, infatti, per controllare il mare e proteggere la città dalle incursioni saracene. Anche la
letteratura l’ha consacrata come simbolo della città , poiché essa è presente in tutti gli scritti di chi faceva il Gran Tour del nostro paese ed in
particolare negli scritti di Giovanni Francesco Fara.
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Roccia dell’elefante
Questo nome così insolito è il nome di un grande masso di trachite, che si trova sulla strada, fuori dal centro abitato di Castelsardo. Questo masso
faceva parte del complesso di roccia del Monte Casteddazzu, ma si staccò e rotolò giù fino alla strada. La sua forma è proprio quella di un elefante, con
tanto di proboscide. Questa roccia viene conosciuta anche come la roccia di Sa Pedra Pertunta, al suo interno sono presenti due domus de janas,
risalenti al neolitico. L’ingresso si trova nella tomba del piano inferiore. All’interno di una domus sono presenti alcune corna, che hanno fatto si che
gli storici ritenessero che al suo interno fosse venerato un dio taurino, poiché da sempre questa divinità è legata alla rigenerazione dopo la morte.
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Nuraghe Paddaggiu
Posto vicino alla roccia dell’elefante, il Nuraghe Paddaggiu
è l'edificio nuragico più importante di Castelsardo. La torre principale è quasi interamente conservata,
con la thalos, ovvero la camera interna alta ben 8,50 metri. Il bastione è formato da due torri, che sono collegate tra di loro da un muro, ma queste due
torri sono rovinate.
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Cala Ostina
Tutti i nuraghi di Castelsardo sono disposti lungo la costa, perché molto probabilmente, già da allora era possibile esercitare da lì, un
controllo diretto sulla costa. I nuraghi di Cala Ostina si trovano nell’omonima insenatura, importante durante l’età dei Romani, ma sicuramente anche
nell’epoca neolitica. Qui sono presenti quattro nuraghi, racchiusi da alcune mura e che un tempo erano abitati. A Castelsardo i nuraghi sono molto diffusi,
ed è possibile visitarli tutti, essi sono: Nuraghe li Colti, Nuraghe Monti, Nuraghe Tovaru, Nuraghe Rocca ‘Ia, Nuraghe Calcinaggiu, Nuraghe Franzesu,
Nuraghe Fugoni, Nuraghe Campulandru, Nuraghe Pischinaccia, Nuraghe Prima Guardia, Nuraghe Pedra Sciolta, Nuraghe Multeddu, Su Tesoro o Ziculea, Nuraghe
Tinteri, Nuraghe Punta di Lu Baroni, Nuraghe Cuncali, Nuraghe Paleso, Nuraghe Monti Carraggiu, Nuraghe l'Eni, Nuraghe Campo Moro, Nuraghe Piana Muddeggiu,
Nuraghe Lorenzoni, Nuraghe Monti Arignu.
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