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Dintorni di Terni
    
Dopo aver visitato la città degli
innamorati si possono ammirare i dintorni di Terni.
Località colme di bellezze artistiche, storiche.
Le magnificenze dei dintorni di Terni offrono infinite
possibilità di ammirare siti di valore e di importanza
internazionale.
San
Gemini
A
poco più di una decina di chilometri da Terni si trova
San Gemini una località che utilizzando una autovettura è
raggiungibile in circa venti minuti. È una cittadina
affascinante grazie anche alla stupenda natura che la circonda e
che caratterizza il tipico paesaggio umbro. È naturalmente
rinomata per le sue importanti sorgenti di acqua minerale.
Per secoli l’acqua minerale San Gemini ha goduto di una
reputazione consolidata per le sue proprietà salutari. Il centro
termale dispone di strutture sportive ed è impreziosito da una
serie di monumenti medievali che si trova nei suoi pressi. Il
borgo di San Gemini si trova su un paesaggio collinare
punteggiato da torrenti e valli, sorto nel luogo nel quale vi
era un insediamento Romano...Continua a leggere:
San Gemini
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Narni
A
poco più di una decina di chilometri da Terni si trova
Narni una località che utilizzando una autovettura è
raggiungibile in circa venti minuti. Questa piccola città
dell’Umbria meridionale può essere veramente detta il cuore
d’Italia in quanto è la città più vicina al centro
geografico. Narni era originariamente chiamata Nequinium,
ma divenne Narnia quando fu nel 299 conquistata dai
Romani, divenendo una importante località lungo la via Flaminia.
Alla caduta dell’impero venne saccheggiata nel VI secolo dai
Goti di Totila. Successivamente divenne gastaldo
Longobardo. Nel 726 fu donata alla chiesa, poi ripresa dai
longobardi per poi essere di nuovo ceduta. Nel 1112 si ribellò
al papa Pasquale e nel 1167 a Federico I Barbarossa e nel 1174
venne saccheggiata da Cristiano arcivescovo di Magonza,
cancelliere dell’imperatore. Nel 1242 si alleò con la chiesa e
con Perugia contro l’imperatore. Nel 1373 fu infeudata agli
Orsini. Successivamente venne occupata dal re di Napoli Ladislao
di
Durazzo. Nel 1409 tornò in mano agli Orsini. Nel 1527 fu
saccheggiata dai Lanzichenecchi di ritorno dal sacco di
Roma. Fu poi inglobata allo Stato Pontificio. A Narni
nacquero l’imperatore romano Marco Cocceio Nerva e il
famoso condottiero Erasmo detto il Gattamelata che
divenne capitano della Repubblica di Venezia. Sulla vivace
Piazza Garibaldi, che ha una forma irregolare in quanto era
originariamente una piscina romana, si affaccia il Duomo
di Narni dedicato a San Giovenale che è il patrono della
città. La sua facciata conserva ancora il suo aspetto risalente
al XIII secolo con i suoi tre ingressi frontali. È anche
possibile vedere alcune delle trasformazioni realizzate dai
Maestri Lombardi nei secoli XIV e XV, che rielaborarono
parte della cattedrale. Il monumento ai Santi Giovenale e
Cassio, ricostruito nella sua forma attuale alla metà del XVII
secolo, è visibile nella quarta navata a destra. Piazza dei
Priori è il cuore dell’antica città romana e medievale di
Narni. La piazza ha un interessante portico e una loggia che
vennero progettati da Matteo Di Giovannello detto
Gattapone, il quale ha anche progettato il Palazzo Podestà,
edificio risalente al XIV secolo, che è oggi la sede del Comune.
All’interno di questo palazzo severo e dalla mole imponente si
trova anche un importante Biblioteca dove sono conservati
preziosi volumi risalenti al XV secolo. Vi sono anche alcuni
reperti romani e medioevali. Di rilevanza la serie di affreschi
realizzati da Benozzo Gozzoli. Oltre alla Torre Civica
sulla piazza e nei suoi pressi si possono anche vedere il
Teatro Municipale XIX secolo e la Chiesa di San Francesco
che è, invece, risalente al XIII secolo. La chiesa è in stile
romanico, ma contiene anche alcuni elementi gotici. Molto
interessanti gli affreschi conservati al suo interno. In
Piazza XII Giugno si trova la Chiesa, ora sconsacrata di San
Domenico del XII secolo, eretta probabilmente sui resti di un
tempio romano. È da qui che si può accedere per visitare la
Narni sotterranea, dove vi sono interessantissimi reperti di
una chiesa romana con incantevoli affreschi che sono
sopravvissuti nel tempo. È in questi luoghi che i frati
domenicani imprigionavano e torturavano i prigionieri durante la
Santa Inquisizione. Nei pressi di Porta delle Fiere si
trova la casa del Gattamelata. Da visitare anche la Chiesa
Santa Margherita del XVII secolo che conserva importanti
affreschi degli Zuccari. L’imponente Rocca
risalente al XV secolo ed eretta da Gattapone domina Narni.
All’interno di Palazzo Eroli, invece, si trova
l’interessantissimo Museo della Città. È anche da segnale
che il famoso libro scritto da Lewis, Le cronache di
Narnia, è un chiaro riferimento al nome della città di
Narni. Da una lettura attenta del libro si potrà poi anche
scoprire che l’autore ha utilizzato varie citazioni prese dalla
Historiae di Livio, dagli Annali di Tacito e dalla
Storie Naturali di Plinio il Giovane.
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Amelia
A
poco più di una ventina di chilometri da Terni si trova
Amelia una località che utilizzando una autovettura è
raggiungibile in circa trenta minuti. L’antica cittadina
umbra di Amelia si trova in una zona collinare a circa 400 metri
di altezza, circondata da variopinte, luminose, ondulate
colline, che dolcemente declinano in direzione del biondo
Tevere, ricoperte da secolari lecceti e da una splendida macchia
mediterranea. Secondo la tradizione l’antica Ameria, così
era chiamata Amelia, sarebbe stata fondata nel XII secolo a.C.
Fu un centro fortificato in epoca Umbra ed Etrusca.
Nel I secolo a.C. divenne municipio Romano. Fu
saccheggiata durante le invasioni barbariche. Nel 548 fu quasi
distrutta dai Goti di re Totila. Fu aggregata al
territorio della Chiesa nel 726 dal pontefice Gregorio
II. Successivamente fu occupata dal re longobardo Liutprando
e ripresa dalla chiesa nel 742. Nel XII secolo divenne libero
comune. Nel 1307 si diede definitivamente allo Stato
Pontificio. Il vescovo Amerino Graziani vi tenne un sinodo.
Amelia venne gravemente danneggiata dal terremoto del 1832. La
città è circondata da possenti mura poligonali. Le sue chiese e
i vari palazzi testimoniano l’importanza che Amelia rivestiva
nei secoli XVI e XVII. La Chiesa di San Francesco,
risalente alla fine del XII secolo, venne poi ricostruita nel
XVI e XX secolo. La chiesa ha uno stile tardo romanico con
influssi gotici. La facciata è realizzata in blocchi di
travertino, e il campanile fu ricostruito nel XX secolo. La
Chiesa di Sant’Agostino risalente al XIII secolo ha subito
nel tempo numerosi interventi di restauro. Inizialmente la
chiesa era dedicata ai Santi Filippo e Giacomo. Durante il XV
secolo fu eretto il campanile. Tra il XV e il XVI secolo venne
eretta la cantoria e degli archi che andarono a sacrificare una
cappella che oggi è sconsacrata. Un nuovo rifacimento venne
effettuato nel XVIII secolo con le finestre che vennero
rialzate. L’ultima ristrutturazione venne effettuata dai
salesiani nel 1942. L’interno della chiesa presenta una classica
planimetria a croce latina. Al suo interno sono conservate le
tombe della nobile famiglia Geraldini come il sepolcro di
Matteo ed Elisabetta opera dello scultore fiorentino
Agostino di Duccio. Interessante anche è l’organo opera di
artigiani tedeschi. Il Duomo fu realizzato nella seconda metà
del IX secolo. Nel XVII secolo fu gravemente danneggiato da un
incendio e, quindi, ricostruito in stile Barocco. La facciata in
mattoni è rosa, mentre al suo interno sono conservate rilevanti
opere d’arte, come ad esempio dipinti realizzati da Federico
Zuccari e da Giovanni Francesco Perini. Nel Duomo
di Amelia si conserva una colonnetta alla quale sarebbe stata
legata Santa Fermina, la patrona della città. Inoltre si
trovano anche due stendardi turchi conquistati durante la
battaglia di Lepanto del 1571. La Chiesa di Sant’Agostino
fu consacrata nel 1288. Ha una facciata romanico - gotica e un
portale decorato con fregi e bassorilievi allegorici, mentre
nella lunetta si trova un affresco di scuola senese e risalente
al XIV secolo. L’interno si presenta con una navata unica è ha
vari interessanti dipinti, tra cui una rilevante opera del
Pomarancio, una pala d’altare raffigurante la Vergine
Immacolata e Santi. Vi è anche un prezioso organo del 1841 e in
sacrestia e sotto l’abside vi sono tracce di affreschi del XIV
secolo. La Chiesa e Monastero di San Magno risale al
1200. All’interno della chiesa si trova un organo di
grande valore. La sua particolarità è data dal fatto che è uno
strumento monacale, cioè destinato ad essere suonato da
religiosi votati alla clausura, come appunto accade in questa
chiesa. La soluzione che venne adottata per la quale è ancora
oggi studiata ancora oggi da organologi e da organisti, è che
una tastiera si trova in cantoria, mentre la seconda è stata
collocata al piano della chiesa. La genialità del sistema è nel
fatto che la seconda tastiera ed i relativi comandi dei registri
funzionano a distanza di oltre due metri. Nella chiesa di trova
anche un prezioso dipinto attribuito a Marcantonio Grecchi.
Il Museo di Amelia è di grande importanza e di notevole
interesse. Custodisce preziosi oggetti e rilevanti reperti
archeologici come ad esempio delle statuette votive del IV
secolo a.C. Oltre ad avere numerose chiese la città ha anche
vari importanti palazzi. Il Palazzo Geraldini si trova
nella parte alta della città. Fu innalzato sulle rovine di
edifici di origine romana, in parte visibili sul lato est,
impiegando gli ambienti e le strutture come base. L’interno del
palazzo è costituito da cinque stanze con affreschi di notevole
interesse della fine del XVII secolo attribuiti a Taddeo
e Federico Zuccari e alla loro scuola. Un appartenente di
questa importante famiglia, Alessandro Geraldini, fu al
servizio presso la corte di Spagna, e fu confessore della
regina Isabella. Aiutò anche Cristoforo Colombo
ad ottenere le tre navi per il viaggio che permise al famoso
navigatore di scoprire l’America. Alessandro Geraldini divenne
poi vescovo di Santo Domingo dove morì nel 1524. Palazzo
Venturelli si trova nel centro storico di Amelia dove si
possono ammirare notevoli mosaici del II secolo d.C. realizzati
con tessere bianche e nere disposte in disegni geometrici e
stilizzati con motivi floreali. Di particolare bellezza è la
decorazione con i telamoni, figure maschili con un supporto di
strutture murarie, scene allegoriche e vedute di Amelia. Il
Palazzo Petrignani fu costruito nel XVI secolo in stile
rinascimentale. Venne costruito da Fantino Petrignani,
una figura nota nella Curia papale, ed era anche sotto la
protezione di papa Gregorio XIII. L’imponente facciata in
mattoni è suddivisa in quattro livelli separati da barre
orizzontali in pietra. Il piano principale dispone di sette
camere e vi sono anche numerosi dipinti risalenti alla fine del
XVI secolo con soggetti storici, allegorici e biblici. Di
particolare rilievo sono gli affreschi che si trovano nella
Sala dello Zodiaco. Altrettanto importante è il Palazzo
Farrattini, che è stato costruito tra il 1520 e il 1525 per
volere di Bartolomeo Farrattini e progettato da
Antonio da Sangallo il Giovane. Si caratterizza per la sua
facciata realizzata in forma geometrica e il portale è
delimitato da un rivestimento in pietra. Il piano principale è
composto da sei camere, di cui una nota come la Stanza degli
imperatori, e un’altra come quella del cardinale, in
cui le pareti sono ricoperte con un prezioso tessuto di damasco
rosso, e vi si trova anche un raro lampadario del XVII secolo.
Anche il Palazzo Boccarini fu la residenza di una
importante e illustre famiglia che si stabilì a Amelia verso la
fine del XIII secolo. Fu la sede del governatore pontificio. Di
particolare interesse è il cosiddetto Salone Amerino, con
meravigliosi affreschi attribuiti a Livio Agresti,
l’ultimo artista manierista del XVI secolo e raffiguranti scene
tratte dalla storia e dalla mitologia. Il Palazzo Cansacchi
venne costruito su una base di mura romane, le quali sono ancora
riconoscibili in alcuni punti. Ha una torre quadrata e finestre
rettangolari con una banda in travertino. Il cortile ha una
collezione di frammenti di lapidi. A circa 7 chilometri di
distanza si trova la famosa villa romana di Poggio Gramignano.
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Spoleto
A
poco più di una trentina di chilometri da Terni si trova
Amelia una località che utilizzando una autovettura è
raggiungibile in circa quaranta minuti. Abitata in epoca
preistorica, furono gli Umbri a fondare la città, che
dopo la battaglia di Santino passo sotto i Romani,
che nel 241 fondarono la colonia Spoletium la quale
rimase sempre fedele a Roma. Nel 271 fu assediata da
Cartaginesi di Annibale dopo la battaglia del Trasimeno. La
città resistette e i cartaginesi furono costretti a ritirarsi.
Il re Goto Teodorico la abbellì, come pure il generale
Bizantino Belisario. Nel 545 venne conquistata dal goto
Totila per poi essere di nuovo conquistata da Belisario. Fu
città Longobarda, venne occupata dai Franchi. Nel
1198 fu aggregata alla Chiesa. Il 17 settembre del 1860
entrarono le truppe sabaude al comando del generale
Brignone. Spoleto è una città ricca di monumenti, chiese e
palazzi storici. Il Duomo di Spoleto dedicato a Santa
Maria Assunta risale al XII secolo e venne edificato sulle
rovine dell’antica cattedrale di Santa Elia distrutta da
Federico I Barbarossa nel 1155. Venne consacrato nel 1198 da
papa Innocenzo III. L’attuale facciata è stata completata
nei primi anni del XIII secolo, mentre la torre risale al XII
secolo e il portico venne aggiunto alla fine del XVI secolo.
Sulla facciata, oltre al rosone centrale, ci sono anche notevoli
mosaici in stile bizantino con il Cristo benedicente in trono
tra la Vergine e San Giovanni Evangelista. L’interno della
chiesa è di stile Barocco, con mosaici sul pavimento della
navata centrale e l’abside in stile romanico. All’interno della
chiesa sulla destra, si trova la Cappella Eroli, con un
affresco del Pinturicchio. Lungo corso Mazzini si trova
il Teatro Romano, costruito nel I secolo d.C. e oggi
utilizzato per concerti e balletti. La Chiesa di San Ansano
venne completamente ricostruita alla fine del 1700. L’interno
della chiesa è a navata unica con una serie di affreschi, tra
cui il Bambino Madonna, opera tarda di Giovanni di Pietro
allievo del Perugino. Sotto la chiesa si trova la cripta di
San Isacco. Venne costruita tra l’XI e il XII secolo e ha
tre navate con volte a crociera sostenute da colonne e capitelli
risalenti all’VIII e IX secolo. Sulle pareti e sull’abside vi
sono importanti resti di affreschi del XII secolo con scene
della vita di San Isacco. All’esterno della chiesa sono visibili
i resti di un tempio romano risalente al primo secolo d.C.
Accanto alla chiesa di San Ansano c’è l’Arco di Druso e
Germanico. Questo è stato realizzato nel 23 d.C. in onore di
Druso Minore e Germanico, il figlio di Tiberio e venne
costituito con blocchi di pietra squadrata con alcuni elementi
decorativi. In Piazza Garibaldi si può vedere Chiesa
romanica di San Gregorio Maggiore dell’XI secolo.
All’interno la chiesa si presenta a tre navate e conserva
affreschi risalenti all’XI secolo. Sopra ai tre archi di stile
romanico si trovano i frammenti di un affresco dipinto nei primi
anni del XIV secolo e attribuito a Giovanni di Corraduccio.
Non lontano dalla chiesa di San Gregorio si trova l’Anfiteatro
romano del II d.C. I resti più antichi delle mura fortificate di
Spoleto si trovano nella parte alta della città. Lo strato
inferiore della parete è costituito da grandi blocchi poligonali
di calcare, risalente al IV secolo a.C., quindi, eretti prima
dell’arrivo dei romani. La parte centrale è formata da blocchi
quadrati e comprende i resti di una torre di avvistamento,
risalente alla fondazione della colonia nel 241 a.C. Lo strato
superiore, di blocchi più piccoli, è stato aggiunto nella
seconda metà del primo secolo a.C. Le mura medievali che
circondano la base della collina della città sono ben
conservate. Fuori dalle mura medievali si trova la chiesa più
antica di Spoleto. La Basilica di San Salvatore è
risalente al IV secolo ed è il più importante monumento paleo
- cristiano d’Italia. La facciata della basilica ha tre
portali riccamente decorati, mentre l’interno è a tre navate,
divise da colonne doriche. Nel presbiterio ci sono alte colonne
corinzie che sostengono una cupola. L’abside principale è
circolare, affiancato da due absidi laterali quadrati. La
Chiesa di San Ponziano, il santo patrono della città, venne
costruita in stile romanico nel XII secolo. L’interno è a tre
navate e tre absidi. Da vedere anche la Chiesa di San Pietro,
che risale al V secolo. La facciata, con tre portali e tre
rosoni, è caratterizzato da vari pannelli scolpiti con
bassorilievi nei quali sono rappresentati vari santi,
utilizzando il simbolismo medievale tratto dal Vecchio e Nuovo
Testamento. Sulla parte superiore vi sono i santi Pietro e
Andrea accanto a due tori, simboli del sacrificio; nel rosone
centrale della facciata vi sono raffigurati i quattro simboli
degli evangelisti: l’aquila per San Giovanni, l’angelo
per San Matteo, il toro per San Luca e il leone
per San Marco. Inoltre sono raffigurate dieci storie
tratte dal Nuovo Testamento. Tra le innumerevoli attrattive
offerta da Spoleto, non si deve sfuggire la visita alla sua
fortezza. Collocata sulla cima del colle Sant’Elia a dominare la
città la Rocca Albornoziana è un magnifico esempio di
architettura militare. La sua costruzione ebbe inizio nel 1359.
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Todi
A
poco più di una quarantina di chilometri da Terni si
trova Todi una località che utilizzando una autovettura è
raggiungibile in circa quaranta minuti. Verso il V ?
IV
secolo a.C. fu uno dei principali centri Etruschi.
Intorno al 340 a.C. l’antica Tudere fu tra le prime città
umbre ad essere conquistata dai Romani. Nel 218 a.C. fu
affianco delle legioni romane contro Annibale nella battaglia
del Ticino. Nel 60 a.C. divenne colonia Julia Fida Tudei,
con privilegio di battere moneta. A Todi nacquero il papa
Martino I, Iacopo Benedetti, noto come Iacopone da
Todi e il poeta Paolo Rolli. La Chiesa di Santa Maria
della Consolazione, in stile rinascimentale fu costruita su
progetto attribuito al Bramante. L’interno è molto
luminoso grazie alle numerose finestre e svettanti cupole. È uno
degli edifici simbolo della architettura rinascimentale.
L’edificio ha una pianta a croce greca, con quattro absidi e due
file di pilastri corinzi, con capitelli scolpiti da Francesco
di Vita, Ambogio da Milano e da Filippo Meli
nel XV secolo. La cupola è attribuita a Francesco Casella,
mentre tra le opere d’arte, ci sono statue degli Apostoli della
scuola di Ippolito Scalza. La Chiesa di San Fortunato fu
costruita dai frati francescani a partire dal XIII al XIV secolo
con la costruzione del coro e due dei quattro archi. Il lavoro
fu poi ripreso e la chiesa venne completata nel XV secolo. La
chiesa, dedicata al patrono della città, è opera di Giovanni
Santuccio da Fiorenzuola ed è contraddistinta da una
facciata incompiuta, con una grande porta centrale, due
laterali, e un campanile, sormontato da una cuspide piramidale.
L’interno è a tre navate. Jacopone da Todi, uno dei più
importanti poeti italiani del Medioevo è sepolto nella cripta.
Tra le opere d’arte conservate in questa chiesa si debbono
evidenziare la Madonna col Bambino e due angeli del 1432
realizzata da Masolino da Panicale, alcuni affreschi di
scuola giottesca e un bellissimo coro ligneo del XVI opera di
Antonio Maffei. Adiacente alla chiesa si trovano il
Monastero di San Fortunato e la Biblioteca che
conserva più di 200 manoscritti del XII secolo. Nei pressi di
Piazza IV Novembre si trovano i resti della Fortezza
costruita nella seconda metà del XIV secolo e poi demolita nei
primi anni del XVI secolo. Superata Porta Romana si può ammirare
la Chiesa del Crocifisso costruita dal vescovo Angelo
Cesi, alla fine del XVI secolo, su progetto di Valentino
Martelli in collaborazione con Ippolito Scalza.
L’edificio ha una pianta a croce greca, con una cupola rotonda,
e conserva l’affresco originale della Crocifissione di Giovanni
Baglioni e alcuni affreschi attribuiti ad Andrea Polinori.
La Cattedrale di Santa Maria Assunta è uno dei più
imponenti edifici religiosi di Todi e probabilmente risale al
XII secolo. La facciata è quadrata ed è suddivisa da lesene e
cornici, e ha tre portali sormontati da rosoni. L’interno è a
croce latina e ha tre navate. All’interno ci sono numerose opere
d’arte tra cui un dipinto della Madonna di Pian di Porto e un
crocifisso opera di un ignoto maestro umbro. Entrambe le opere
sono del XII secolo. Sulla della fonte battesimale si trova un
affresco della Trinità opera di Giovanni di Pietro. Il
coro intagliato è, invece, opera di Sebastiano Bencivenga.
Il Palazzo Vescovile, costruito dal vescovo Angelo Cesi,
conserva degli affreschi di Andrea Polinori e Ferraù
Fenzoni opere del XVI e XVII secolo. Il Palazzo Cesi
venne realizzato su progetto di Antonio da Sangallo il
Giovane agli inizi del XVI e fu la residenza privata del
vescovo Angelo Cesi. Le parti meglio conservate del palazzo sono
i soffitti al primo piano, nonché gli affreschi del XVI secolo
nella Sala del Re Salomone, realizzati da Niccolò
Martinelli e Tommaso Laureli. Nelle vicinanze, si
trova il Palazzo Atti, che apparteneva ad una nobile
famiglia di Todi. Il Palazzo del Capitano del Popolo
risale alla fine del XII secolo con una grande loggia al piano
terra, retta da un pilastro centrale e con trifore al piano
superiore. Il piano terra è composto da una grande sala a due
navate. Al piano superiore nella Sala delle Pietre si
trova il Museo Lapidario con reperti romani rinvenuti
nella zona circostante, mentre nella Sala del Capitano del
Popolo, vi sono i resti di affreschi medievali, tra cui una
Crocifissione del XIV secolo. Il terzo piano fu aggiunto alla
fine del XII Secolo e vi sono la Galleria d’Arte e
Museo etrusco-romano. Il museo dispone di cinque camere
principali, divise tra il secondo piano del Palazzo del Capitano
e al primo piano del Palazzo del Popolo. Il museo ha molti
antichi manufatti di Todi, tra cui ceramiche, tessuti e resti di
oggetti trovati in città e nelle vicinanze. Le sezioni
principali sono la prima delle cinque camere dove sono
conservate varie ceramiche e oggetti di uso quotidiano, la
sezione numismatica che contiene circa 1.500 monete antiche e
moderne. La terza sezione ha una vasta collezione di tessuti, in
particolare paramenti, risalenti a diversi periodi storici. La
quarta sezione è dedicata interamente alla ceramica e contiene
elementi dal periodo compreso tra l’VIII e il XVIII secolo. Il
Palazzo dei Priori è uno dei tre principali edifici
pubblici della città. La sua costruzione fu avviata verso la
fine del XIII secolo. Venne rinnovato più volte nel corso degli
anni e fu completato solo nel 1347. Fin dall’inizio della sua
costruzione era la residenza dei Priori, e di altri governatori
della città. La sua struttura è stata modificata nel corso del
XVI secolo per ordine di papa Leone X. Le due file di
finestre che si aprono sulla facciata principale furono
realizzate in quel periodo. Sulla stessa facciata si può vedere
un aquila di bronzo, realizzata da Giovanni Giliaccio
verso la metà del XIV secolo, che più tardi divenne il simbolo
della città.
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Cascia
A
poco più di una cinquantina di chilometri da Terni si
trova Cascia una località che utilizzando una autovettura
è raggiungibile in circa cinquanta minuti. L’antico borgo
è molto noto anche per vi nacque nel 1381 Rita, la santa
agostiniana. Il santuario dedicato a Santa Rita è una meta
rinomata per i pellegrini provenienti da tutto il mondo.
La località fu probabilmente abitata dagli Umbri e
certamente dai Romani. Il paese è citato nel 553 quando
fu assediato e conquistato dal generale Bizantino Narsete.
I Longobardi la inclusero nel ducato di Spoleto. Nel X
secolo si sottrasse dal controllo di Spoleto e si organizzò come
libero comune. Fu favorevole all’imperatore e nel secolo XII
affrontò le lunghe guerre con Spoleto e la Chiesa. Venne
distrutta dal terremoto del 1300. Certamente uno dei santuari
più famosi è quello eretto in onore di Santa Rita da Cascia.
La facciata del suo santuario è caratterizzata da un
rivestimento di travertino e da due campanili ed alcuni rilievi
sui lati del portale realizzati da Eros Pellini e
raffiguranti episodi della vita della santa. Nella Cappella
di Santa Rita è conservato in una urna il corpo della santa. La
parte sinistra della cappella è stata dipinta da Ferruccio
Ferrazzi. La volta è dipinta da Fermo Taragni, mentre
nella Cappella dell’Assunta, ci sono alcuni affreschi di
Gisberto Ceracchini e di Foiano della Chiana.
Degno di nota è anche il Trionfo della Croce, una opera
realizzata da Silvio Consadori. Nella Cappella del
Sacramento si può vedere l’Ultima Cena, un affresco di
Luigi Filocamo, un artista di vetrate particolarmente
apprezzato per le sue opere magistrali. L’altare presenta una
serie di sculture in bronzo di Giacomo Manzù. Sono state
realizzate dal maestro originario di Bergamo l’altare, i
candelieri, il pulpito, la croce e il tabernacolo. Vicino alla
Basilica si trova il Monastero di Santa Rita del XII
secolo. La Chiesa di San Francesco, di stile gotico,
venne costruita nel XV secolo dal vescovo Antonio Elemosina
sui resti di una precedente chiesa e monastero del XIII secolo.
La Chiesa di Santa Rita ha una interessante facciata
caratterizzata da un portale sormontato da una lunetta con un
affresco del XV secolo e un rosone. L’interno della chiesa si
sviluppa su una planimetria a croce latina e conserva numerosi
stucchi e decorazioni del XVIII secolo, un coro ligneo risalente
al XV secolo e vari dipinti come, ad esempio, l’Ascensione del
1596 è attribuita a Niccolò Circignani. Nei suoi pressi
si trova la Chiesa di S. Antonio Abate e un antico
monastero benedettino adiacente. La chiesa fu ricostruita dal
quattordicesimo al quindicesimo secolo, e comprende alcuni
affreschi, come le storie del Santo, attribuiti ad un pittore
anonimo conosciuto come Maestro della Dormitio. Da Porta
Leonina si accede alla Chiesa Collegiata di Santa Maria,
costruita tra il quarto e il sesto secolo e più volte
restaurata. È ancora visibile la struttura romanica originale.
La facciata è caratterizzata da un frontone e due portali del
XVI secolo. Al suo interno vi sono numerose opere d’arte
realizzate da vari artisti come ad esempio Nicola di Ulisse
e Gaspare, Camillo Angelucci e Nicolò
Frangipane. Sulla sommità della collina si trova la
Chiesa di Sant’Agostino, costruita nel 1059 per volontà di
papa Niccolò II. La facciata in stile gotico, è stata
eseguita dai famosi Maestri Comacini, nel 1380. La
Pieve di San Pietro è, invece, una struttura romanica
costruita con blocchi di pietra arenaria. L’opera d’arte più
importante conservata al suo interno è il pannello centrale del
trittico di San Giovenale, opera giovanile del
Masaccio.
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Foligno
A
poco più di una cinquantina di chilometri da Terni si
trova Foligno una località che utilizzando una
autovettura è raggiungibile in circa cinquanta minuti. È
una delle città più grandi dell’Umbria e si trova nella pianura
del fiume Topino. Venne assoggettata dai Romani
dopo la battaglia di Sentino del 295 a.C. Nel II secolo
a.C. Fulginiae, come venne chiamata dai romani, divenne
una importante località lungo la via Flaminia. E’ importante
ricordare che a Foligno nel 1472 venne pubblicata la prima
edizione della Divina Commedia. Il cuore della città è
Piazza della Repubblica. E qui che si trovano i suoi più
importi edifici. La Cattedrale di Foligno venne
completamente ricostruita dal vescovo Marco nel 1133, ed è stata
poi più volte rimaneggiata fino ad assumere l’aspetto
neoclassico che oggi ammiriamo, grazie anche all’opera di
Luigi Vanvitelli e di Giuseppe Piermarini. Le due
facciate sono di stile romanico, quella principale con un
loggiato sormontato da un grande rosone, mentre la secondaria,
costruita nel 1201, è stranamente molto più decorata. Le parti
più antiche sono situate nella l’area inferiore, dove si apre il
portale, con cinque arcate con bassorilievi. Di grande
importanza al suo interno si possono trovare il crocifisso, del
XIV secolo scolpito da Nicolò di Liberatore, e la
Cappella del Sacramento, che venne aggiunta nel XVI
secolo su progetto di Antonio da Sangallo il Giovane. Il
Chiostro di Sassovivo venne eretto attorno al 1229 ed è
costituito da più di 100 colonne di marmo e rappresenta un
capolavoro di arte romana. Palazzo Trinci, che è stato
modificato più volte nel corso degli anni, e oggi è sede della
Pinacoteca Comunale e del Museo Archeologico. La
famiglia Trinci governò la città fino al 1439. Questo palazzo è
stato completato nel 1407. Le collezioni della Galleria d’Arte
Foligno comprendono vari affreschi, pale d’altare e dipinti.
Lungo via Garibaldi si trova la Chiesa di San Salvatore
con una facciata del XIV secolo e un interno ristrutturato da
Vanvitelli. La Chiesa e Oratorio della Nunziatella
venne consacrata nel 1494. Ha una pianta rettangolare con due
altari in fondo attorno ai quali ci sono diverse colonne di
marmo scanalate. Sull’altare di destra si trova il Battesimo di
Gesù, un affresco del Perugino. Lungo la Via Mazzini si
arriva a Piazza San Domenico, dove si trova uno dei più
antichi edifici religiosi a Foligno, la Chiesa di Santa Maria
Infraportas dell’XII. L’esterno della chiesa presenta un
imponente campanile, mentre l’interno è a tre navate, decorate
per lo più da pittori locali e presenta alcuni rari affreschi in
stile bizantino.
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Acquasparta
A
poco più di una ventina di chilometri da Terni si trova
Acquasparta una località che utilizzando una autovettura
è raggiungibile in circa venti minuti. Già in epoca
romana la zona era frequentata per la bontà dell’acqua ed era
chiamata Ad Aquas partas. Il paese è citato nel
996 ed era stato infeudato agli Arnolfi dall’imperatore Ottone
I. Passò poi alla Abbazia di Farfa nel 1118 ed ai vescovi di
Todi nel 1278, quindi, alla chiesa nel 1517. Ad Acquasparta
nacque il cardinale Matteo Acquasparta che nel 1300 ?
1301 fu
legato a Firenze ed è ricordata da Dante. La Chiesa del
Sacramento venne eretta nel 1684. Al suo interno è
conservato un frammento del musaico romano rinvenuto a Carsulae.
La Chiesa della Madonna del Giglio risale al 1600 e si
trova nei pressi della Porta vecchia, che un tempo era
l’ingresso al paese. Vari interessanti affreschi sono conservati
al suo interno. La Chiesa di San Francesco venne eretta
nel 1294 per volontà del cardinale Matteo Bentivenga. È
un interessante esempio architettonico di transizione dal
romanico. Posti alle spalle della abside si trovano parte dei
dormitori, il refettorio e il piccolo ma grazioso chiostro
francescano. Nell’interno della chiesa vi sono numerose
interessanti opere d’arte come l’icona risalente al XIV
raffigurante la Vergine col figlio in braccio. Di particolare
valore è il crocefisso ligneo risalente al XIV secolo. La
Chiesa di San Giovanni de Butris risalente al XIII secolo è
una importante testimonianza di arte romana. La Chiesa di San
Giuseppe venne costruita nel 1626. La Chiesa di Santa
Cecilia risale al XII secolo ed è dedicata alla patrona di
Acquasparta. Conserva al suo interno, collocate nelle cappelle,
sette tele opere di pittori che realizzarono i loro lavori tra
il XVI secolo e il XVIII secolo. Palazzo Cesi è
sicuramente il gioiello più prezioso della città. Risalente alla
seconda metà del XVI secolo, vide come ospite anche Galileo
Galilei.
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Arrone
A
poco più di una decina di chilometri da Terni si trova
Arrone, una località che utilizzando una autovettura è
raggiungibile in circa venti minuti. È un paese che ha
origine medioevale. Verso la fine del IX secolo Arrone,
nobile romano, si era inoltrato in Valnerina. Su uno dei
promontori vi fece costruire un castello che era dapprima in
legno e che successivamente venne edificato in pietra. Nella
parte alta di Arrone si trova ancora la struttura originale
risalente al medioevo con vicoli stretti e pittoreschi tipici
del tempo. Di particolare interesse la Chiesa e l’ex convento
di San Francesco, la cinquecentesca Collegiata di Santa
Maria Assunta e la Chiesa di San Giovanni Battista.
Nelle sue vicinanze si trova l’Eremo di Madonna dello
Scoglio, l’antica Pieve di San Valentino, la
Chiesa di San Nicola e il Castello medioevale.
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Giove
A
poco più di una trentina di chilometri da Terni si trova
Arrone una località che utilizzando una autovettura è
raggiungibile in circa venti minuti. Sito lungo le
colline che dolcemente degradano verso il fiume Tevere, deve
l’origine del nome alla presenza di un tempio offerto a Zeus.
Abitata in epoca romana, il suo nome appare per la prima
volta nel 1191. Il borgo si formò durante il medioevo e fu feudo
degli Anguillara, dei Farnesi e dei Mattei
che nel XVIII secolo eressero il loro palazzo. Il suo
Castello, una struttura imponente, venne edificato verso la
fine del XII secolo fu rimaneggiato nel XVII secolo. Di pregio
anche la Chiesa della Madonna del Perugino del XVII
secolo.
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