Cattedrale di Orvieto

Cattedrale di Orvieto - Duomo di Orvieto

La Cattedrale di Orvieto rappresenta una delle più alte espressioni dell’architettura gotica italiana. La sua costruzione cominciò nel 1290, dopo la demolizione dell’antica Cattedrale di Santa Maria Prisca, ormai da lungo tempo in disuso, e della Chiesa capitolare di San Costanzo. Nel 1308 il progetto iniziale, che già prevedeva una facciata tricuspidata (che ha tre cuspidi o punte), fu modificato da Lorenzo Maitani, che eliminò alcune discordanze dell’antico disegno stabilendo un maggiore equilibrio tra la parte centrale e le zone esterne.

Panorama di Orvieto con il DuomoIl progetto originario prevedeva un'abside semicilindrica che fu poi demolita nel 1335 e sostituita con una tribuna a pianta rettangolare. La facciata è scandita verticalmente da quattro pilastri a pianta poligonale, che dividono la superficie nelle corrispondenti navate interne e si slanciano verso l'alto. Orizzontalmente il loggiato sdoppia la facciata nella zona inferiore, con i tre portali sormontati da e superiore, con il rosone e il maestoso coronamento.

A Lorenzo Maitani si devono i modelli dei pregevoli bassorilievi marmorei situati sulla parte inferiore dei quattro pilastri. All’artista senese è attribuita anche l’esecuzione dei rilievi del primo pilastro (Creazione mondo secondo il libro della Genesi) e del quarto (Resurrezione della carne, Giudizio finale, Paradiso e Inferno), mentre sono attribuiti ad artisti influenzati da Giovanni Pisano il secondo (Profezie messianiche) e il terzo (Storie del Nuovo Testamento).

Al di sopra dei bassorilievi si trovano le statue bronzee raffiguranti i simboli dei quattro Evangelisti: l'angelo (San Matteo), il leone (San Marco), l'aquila (San Giovanni) e il toro alato (San Luca), attribuite sempre al Maitani, come la Maestà marmorea sotto baldacchino bronzeo posta sopra l'architrave della porta centrale.

Il rosone, di Andrea Cione detto l'Orcagna, ha al centro la testa del Redentore, da cui si dipartono a raggiera delicatissime colonnine e decorazioni marmoree. L’opera fu iniziata nel 1354 e terminala nel 1380. È Incorniciata su tre lati da sculture attribuite a Nicola di Nuto. Le cuspidi e le zone triangolari ai lati e nei quattro angoli del rosone hanno una decorazione musiva che ha subito numerosi restauri e rifacimenti.

Particolare duomo di OrvietoTra i mosaici più antichi l'Assunta e gli apostoli nella cuspide centrale inferiore e la Natività di Maria nella cuspide destra inferiore, ambedue trecenteschi, e il Battesimo di Gesù, eseguito su disegno di Cesare Nebbia (1548) nella cuspide inferiore sinistra. Gli altri sono frutto di rifacimenti effettuati tra il Seicento e l'Ottocento. Un apporto artistico recente è costituito dalle porte bronzee di Emilio Greco, realizzate nel 1964 e poste in cardine nel 1970. In quella centrale sono raffigurate le Opere di Misericordia corporali, nelle laterali due Angeli.

Le fiancate, in bicromia bianca e nera, si distaccano nettamente dalla ricchezza colorata della facciata. Sulle pareti della navata centrale lo spazio è scandito da strette monofore, in quelle delle navate laterali le cappelle semicilindriche sono intervallate da bifore.

L'interno è diviso in tre navate da archi poggianti su pilastri semiicilindrici. Le soffittature sono a capriate scoperte. Nella navata sinistra si trova una delicata Madonna col Bambino di Gentile da Fabriano (1425). L'abside rettangolare, coperta con volte a vela, è affrescata da artisti di scuola orvietana (Ugolino di Prete Mario e Pietro di Puccio, 1370-80) con Scene della vita della Vergine. Nel transetto, ai lati dell'accesso al presbiterio, due altari cinquecenteschi di Francesco e Raffaello di Montelupo.

La cappella di sinistra, detta Cappella del Corporale, fu costruita a partire dalla metà del Trecento. Ospita il tabernacolo marmoreo in cui è conservato il reliquiario che racchiude il lino bagnato cori il sangue di Cristo (Miracolo di Bolsena, 1263). Gli affreschi ( Crocifissione, Storie del Corporale, Prodigi dell'Eucarestia) sono di scuola orvietana. In questa cappella è conservata la Madonna dei raccomandati, considerata una delle opere più originali dell'arte senese di Lippo Memmi.

Di fronte a quella dei Corporale, sull’altro lato del transetto, si trova la Cappella Nuova, costruita nella prima metà del Quattrocento, dedicata alla Madonna di San Brizio. Gli affreschi sulle vele delle volte furono iniziati dal Beato Angelico, che dipinse su due di esse i Profeti e Cristo Giudice. Dopo un cinquantennio di interruzione il lavoro fu ripreso da Luca Signorelli, nel 1449. Per le pareti fu scelto il tema del Giudizio Universale, che l’artista realizzò in scene indipendenti l’una dall’altra, completando la decorazione degli zoccoli inferiori con medaglioni in cui sono raffigurati alcuni poeti illustri dell’antichità e scene tratte dalle loro opere. Sulla parete sinistra l’artista di Cortona dipinse l’insolito tema della Predicazione dell'Anticristo, che parla alla folla da un piedistallo, consigliato da un demone. Seguono la Chiamata in cielo degli Eletti, scene di maestosa bellezza, in forte contrasto espressivo con le raffigurazioni della Resurrezione della carne, e dei Dannati all'inferno, di grandissima potenza drammatica.
 

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