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VISITARE MARBELLA - INFORMAZIONI E GUIDA.
Questa città è il ‘miglio d’oro’ della Costa del Sol, è una
città dal fascino mai scontato, poco lontano dallo Stretto di
Gibilterra e parte dell’Andalusia più glamour. Lusso, shopping e
vita notturna caratterizzano l’intrattenimento, tra la cornice
naturale delle montagne della Sierra Blanca e delle spiagge più
attrezzate.
Marbella, in Spagna, gode di
una posizione privilegiata nella sua Costa del Sol.
Famosa per la sua “clientela? di lusso, che la sceglie sedotta
dallo stile di vita e dalle belle spiagge, presenta un fascino
per niente scontato. Le sorprese non mancano e già dalla sua
posizione, tra
Malaga
e lo Stretto di Gibilterra, ai piedi della Sierra
Blanca e con il mare Mediterraneo a sud, si evince un
luogo ben fuori dal comune e il tutto condito da un
atteggiamento cosmopolita, combinato da tradizioni tipiche della
regione che la ospita, l'Andalusia.
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Glamour e vita notturna, alberghi e lato costiero sfruttato
dall'edilizia. Tutto vero, ma Marbella è ben oltre questo.
Sicuramente non è avara di spiagge, che troviamo adatte
per gruppi, coppie e famiglie con bambini, e in più con servizi
di sport d'acqua di ultima generazione. L'ampia varietà
di attrazioni naturalistiche, dalle montagne Concha
alle spiagge di sabbia nera di El Faro, più storia, arte
ed architettura, si offrono senza freni anche al viaggiatore più
scrupoloso. Attualmente, l'area municipale si espande in un
raggio di 117 chilometri quadrati e si estende lungo 44
chilometri di costa (pesantemente urbanizzata, come detto),
riparata dalle pendici della catena montuosa costiera, ai piedi
delle colline che precedono il Parco naturale della Sierra de
las Nieves e la scenica Sierra Blanca con il suo
Pico de la Concha (alto appena 1270 metri).
Marbella ha una lunga storia. Come città mineraria, poi
agricola e quindi turistica, e molto prima, secoli e millenni
addietro, come importante risorsa per Romani, Visigoti e Mori.
Inoltre, non molti forse sanno che le sue origini derivano da un
primo iniziale insediamento paleolitico. Oggi la sua
popolazione, di circa 140 mila abitanti nei mesi invernali, si
espande a quasi due milioni durante la stagione turistica e ci
sarà sicuramente più di un motivo se ogni anno si rinnova il suo
apprezzamento come una delle destinazioni turistiche più
rinomate e desiderate, in particolare dai turisti del nord
Europa.
Marbella è vero, a prima vista appare come una città
abbastanza moderna. Tuttavia, come detto, ha molti trascorsi da raccontare
e anche piuttosto interessanti, considerato anche il patrimonio
architettonico, che non manca. Nonostante l'intensa
urbanizzazione, la costa conserva diverse aree naturali,
come le dune di Artola (Dunas de Artola),
all'estremità orientale della città, e tutte le spiagge,
molto più sabbiose ed estese ad est, tra il porto e Cabopino.
Natura, ma anche storia, come dimostrano i resti delle antiche
terme romane, le Termas de Las Bóvedas (località San
Pedro Alcántara) o la Villa de Río Verde con i suoi
eccezionali mosaici (poco prima di arrivare a San Pedro e poco
fuori il centro storico di Marbella) o ancora la Basilica di
Vega del Mar (di origine Visigota) o le ben più numerose
testimonianze arabe. Andando ancora più a ritroso, si ritiene
che il primo insediamento nella zona di Marbella risalga all'occupazione
fenicia nel VII secolo, ma non vi è alcuna prova concreta di
questo. Sicuro, la parte della città vecchia (chiamata Casco
Antiguo) risale all'epoca romana e originariamente era
conosciuto con il nome di Salduba (città del sale).
I Mori ne hanno fatto una delle loro più importanti città: il
Califfato di Córdoba fortificò la costa con una serie di
torri difensive, con una cittadella, la Alcazaba,
e con delle mura per proteggerla. Di quel periodo si racconta di
strade strette e piccoli edifici con grandi cortili, di palazzi
e di una moschea... "Una graziosa cittadina in un contesto
fertile", scriveva nel suo elogio il viaggiatore e storico
Ibn Battuta nel XIV secolo. Rimase governata dagli
arabi per quasi nove secoli, e questo si evince dall'architettura
moresca che possiamo ammirare ancora oggi in varie parti
della città. Nel 1485, Marbella passò nelle mani della Corona
di Castiglia, con i monarchi cattolici che la insignirono di
'realengo' (protettorato reale). Quando i Mori si
arresero ai Reyes Católicos, la consegna delle chiavi
della città venne condotta di fronte ad una croce, oggi
conservata in un piccolo tempio a Malaga (è la Cruz
del Humilladero). Una delle testimonianze
architettoniche più importanti del periodo è la Plaza de los
Naranjos, costruita in stile castigliano (per far posto alla
nuova piazza, venne distrutta la Medina musulmana originale). Di
diversi secoli più avanti è il Forte di San Luis,
costruito dagli abitanti per difendersi dai pirati (venne poi
distrutto dai francesi nei primi anni del XIX secolo, e quel che
rimane oggi è solo l'antica torre).
Nei secoli successivi, Marbella si sviluppò da prima come
principale produttore di acciaio e ferro di tutta la Spagna,
quindi come eccellenza agricola (in particolare grazie alle
colonie di lavoro del Marqués del Duero, utilizzate per
la coltivazione della canna da zucchero e della barbabietola).
Alla fine del XIX secolo, la località si presentava come un
villaggio composto dai quartieri del Barrio Alto
(detto anche San Francisco) e del Barrio Nuevo, più
nuclei più piccoli disposti attorno alle vecchie fabbriche, e
dal nucleo agricolo della colonia di San Pedro Alcántara. Gli
abitanti di per se erano composti da un piccolo gruppo di
oligarchi e da operai o pescatori, considerando che la classe
media era praticamente inesistente. Oggi la popolazione è
concentrata in due aree principali: Marbella (con il suo
centro storico e i due quartieri di Barrio Alto e Nuevo) e
San Pedro Alcántara, il resto è sparso in molte aree
residenziali dei distretti di Marbella e Las Chapas,
lungo la costa e pendici dei monti. In effetti, la città ospita
sette distretti principali, ognuno dei quali è diviso in
ulteriori sub-quartieri: da ovest ad est, troviamo San Pedro,
Puerto Banus, Neuva Andalucía, Marbella ovest,
Miglio d'oro, Centro città e Marbella est.
Tra la città vecchia e il mare per esempio, c'è una zona nota
come "ensanche histórico", il cui confine è riconoscibile
per la presenza di un piccolo giardino botanico. Quel che è
invece conosciuto come la Milla de Oro (Miglio d'Oro) di
Marbella è in realtà un tratto di circa 6 km che inizia da
ovest del centro e si estende fino a Puerto Banús. L'area è
molto esclusiva e ospita alcune delle più lussuose ville e
palazzi di Marbella.
Come ebbe inizio lo
sviluppo incredibile della Marbella che oggi tutti conoscono?
Nonostante i primi alberghi vennero edificati tra il 1918 e il
1926, la storia di Marbella iniziò a cambiare nel 1940,
quando il principe Alfonso de Hohenlohe arrivò nella
località quasi per caso (a seguito di un problema alla sua Rolls
Royce). Il Principe rimase così incantato dalla località che
decise di acquistare terreni per scopi commerciali. Avendo
radici e parentele aristocratiche, non ebbe problemi a
convincere rapidamente l'élite europea nel fare una vacanza in
questa poco conosciuta parte del sud della Spagna. Nel 1943,
Ricardo Soriano, marchese di Ivanrey, si fece
promotore turistico della località e fondò il Venta y
Albergues del Rodeo, un complesso residenziale che iniziò
ben presto ad attrarre artisti e amanti della bella vita. La
città prese per mano la propria trasformazione: vennero venduti
i primi terreni privati e costruiti gli alberghi più esclusivi.
Degli anni '70 è il "Puerto Banus", un enorme complesso
residenziale costruito da José Banús, un imprenditore
locale, che comprende diversi campi da golf, discoteche e un
porto per gli yachts. Alla sua celebre inaugurazione,
parteciparono anche Grace Kelly e il principe Rainieri di
Mónaco.
In soli 50 anni, Marbella è stata trasformata in una
destinazione turistica internazionale, con ospiti famosi e
ricchissimi. Tra tutti, il più conosciuto è stato il principe
Fahd bin Abdul Aziz al-Saud dell'Arabia Saudita. Alla sua
morte (avvenuta nel 2005) venne dichiarato un lutto cittadino di
tre giorni.
Come visitare Marbella?
Non c'è modo migliore di conoscere una città come questa come
quello di passeggiare per le vie del centro. In Calle Lobatas
le case sono bianche, a due piani, con qualche balcone fiorito.
Da lì si può arrivare a Plaza del Santo Cristo, che
scende verso Calle Ancha fino al Puente de Ronda,
e dove tra le strette vie, negozi di souvenir ben tenuti e
caffetterie varie (anche gelaterie italiane), troviamo la piazza
più conosciuta di Marbella: Plaza de los Naranjos:
piccola, tipica andalusa, con un giardino centrale e bassi
edifici ai lati, alcuni governativi, altri ospitanti caffetterie
e ristoranti. C'è la Corte dei Magistrati, che risale al
XVI secolo, e il Municipio, così come la chiesa Ermita
de Santiago, una costruzione del XV secolo che ospita il
Cristo del Amor e di María Santísima de la Caridad,
protagonisti delle processioni religiose durante la Settimana
Santa di Marbella.
Sono diverse le chiese di Marbella. Da non perdere è
anche la chiesa di Nuestra Señora de la Encarnación, del
XVIII secolo, che ospita all'interno uno degli organi più
importanti in Andalusia e l'immagine della Vergine "Soledad",
una delle più antiche utilizzate nelle processioni della
Pasqua. Dietro l'angolo, troviamo Calle del Viento,
una stradina stretta con edifici bianchi e che conduce
all'antico Ospedale de Bazán, fondato nel 1568 e oggi
sede del Museo del Grabado Español Contemporáneo. Un po'
più avanti lungo questa stessa strada, si dice ci fosse un
antico monastero, i cui monaci prestavano ospitalità ai
prigionieri prima della prigionia definitiva: la leggenda vuole
che un giorno uno dei monaci si sostituì ad uno dei prigionieri,
il cui nome era Miguel de Cervantes. Dalla Città Vecchia
al parco di La Alameda, pieno di piante ed alberi
esotici, il passo è breve.
Il labirinto di piccole vie e vicoli si presenta come un
bricolage di negozi alla moda e di souvenir, tra ristoranti e
bar, per una folla giovane e spensierata, che non manca anche
durante i festival e le manifestazioni più importanti: la
"Fiesta Del Patrono San Bernabé" si celebra l'11 giugno
con la Cruz de Humilladero, per ricordare lo spirito
cristiano della città. La sfilata dei Gigantes y Cabezudos
nel centro cittadino è un'altra festa molto amata e colorata,
così come quella che celebra la Vergine del Carmen a metà
luglio, quando numerosi pescherecci accompagnano l'immagine
della Vergine nelle acque per la benedizione. Non sono le uniche
manifestazioni del folclore di Marbella.
Sorprende davvero Marbella, a chi è poco abituato ad
approfondire i tesori della Spagna più caratteristica. Un mix
di mare, natura, glamour e tradizioni. Sicuramente, non si
può dire di conoscere la Costa del Sol se non si è vista almeno
una volta Marbella.
Per altre informazioni su questa bella città spagnola
vedere anche la pagina di Marbella del sito
www.spagna.cc/marbella_spagna.html
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