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Diventare coach professionista
  
Sapete stimolare e incoraggiare le persone? Avete mai pensato
di diventare un coach?
Diventare un coach e mettere le proprie abilità, a servizio
della gente, quale idea migliore, per realizzarsi, nell’ambito
lavorativo?
Ma che cos’è un coach?
L'intervento del coach è volto a stimolare e promuovere
la crescita del cliente nel pieno rispetto della sua
unicità e delle sue caratteristiche individuali. Non
aiuta direttamente bensì opera per favorire l’autosviluppo
della persona (coachee), assistendo all’intero processo
di presa di coscienza, ricerca e sviluppo delle proprie
potenzialità personali. Il coach fa in modo di non fornire
soluzioni, di non trasmettere nozioni e di non proporre
un proprio stile di vita ma piuttosto mira a favorire
nel coachee un incremento di autoconsapevolezza
rispetto alle sue competenze, alle esperienze pregresse,
alla creatività, ai suoi punti di forza, affinché
il coachee individui autonomamente le proprie soluzioni.
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Il
coaching è una pratica diffusa anche in Italia, che può realmente
aiutare a migliorare la vita della gente, sostenendola nel percorso
di raggiungimento di un obiettivo, allenandola a uno stile di
vita fisico e mentale migliorativo. Ma questo coach, cosa fa
di preciso? E’ uno psicologo? No, non è uno psicologo, ma è
un professionista che ha affrontato una serie di studi relativi
a questa disciplina, e che può aiutare a superare un periodo
particolare della nostra vita, può motivare. Talvolta il poco
tempo, le tante occupazioni, la stanchezza prendono il sopravvento...
con una persona accanto è allora più facile ritrovare la determinazione
necessaria.
Il coaching è una pratica, un percorso che attraverso un’opera
di convincimento, o meglio di auto convincimento di presa di
coscienza, che porta le persone a credere di più in se
stesse e in quanto valgono. Il coach accompagna in questo percorso,
segna i passi, sostiene ed è a lui/lei che si rende conto, oltre
che a se stessi, di successi, fallimenti e tentativi.
A chi non è mai capitato di sentirsi demoralizzato? Di attraversare
un periodo buio della propria vita? Di perdere la speranza o
la fede? O più semplicemente di dover affrontare una sfida che
giudichiamo troppo difficile o faticosa? Proprio in questi momenti
le persone hanno bisogno di un aiuto, di qualcuno che le prenda
per mano e le guidi fuori da questo tunnel. Questo aiuto, questa
mano, la possono avere da amici, da familiari, ma non c'è niente
di male a chiederla all'esterno a un professionista.
Cosa
fa esattamente un coach?
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Ascoltare attivamente
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Aiutare a separare la dimensione razionale da quella emotiva
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Insegnare a focalizzare l’attenzione sulle risorse inutilizzate
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Valorizzare le potenzialità nascoste o talenti dimenticati
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Offrire un sostegno alle difficoltà
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Sfidare il coachee a godere di quello che già ha
Il coach usa come strumento principale nell'esercizio della
propria funzione è il linguaggio. Deve avere esperienza,
una buona dose di intuito e deve saper porre domande in modo
incisivo e autorevole. Il coach deve possedere la capacità di
ascoltare in modo profondo ed empatico, sapendo cogliere, oltre
a ciò che viene detto, anche ciò che non viene detto. Deve fare
in modo di saper utilizzare il silenzio ma avere anche il coraggio
di dire la verità, anche quando questa è "scomoda" per il cliente.
Le cose che fa il coach devono portare anche i coachee ad essere
creativi, innovatori, intraprendenti, facendo esprimere le sue
potenzialità più profonde.
Quali tipologie di
coaching ci sono?
Possiamo individuare tre tipi di coaching: life coaching, business
coaching e sport coaching.
LIFE COACHING
Il coach fornisce al suo cliente strumenti e stimoli utili a
superare i momenti critici, a prendere decisioni importanti,
ad affrontare i cambiamenti, ad allenare le potenzialità personali,
a sviluppare un metodo proficuo da adottare nello studio o nel
lavoro, a migliorare la propria posizione economica o le proprie
relazioni.
BUSINESS COACHING
Il coach aiuta a migliorare la leadership, la comunicazione
a superare crisi, ostacoli e conflitti in ambito lavorativo,
a migliorare il processo di decisione e di delega, ad aumentare
la produttività e in generale a raggiungere più alti obietti
professionali.
SPORT COACHING
L’obiettivo del coach è sostenere l’atleta o la squadra e dare
supporto per raggiungere performance più elevate. Si potenziano
le capacità mentali e fisiche, rafforzando la motivazione, migliorando
i rapporti tra individui della squadra, aumentando la resistenza
e la concentrazione, diminuendo l'ansia, imparando a gestire
lo stress e l'emozione ecc.
Ci sono infine l'executive Coaching, dedicato ai top
manager ed executive (il contratto è in questo caso stipulato
tra committente (azienda), coach e cliente (manager); il Coach
organizzativo, quando il committente non è un singolo
ma una organizzazione, che può essere un’azienda, una scuola,
un’organizzazione no profit, un ospedale ecc.; il team
Coaching quando il coach interviene in un gruppo come facilitatore
per far funzionare bene e in modo efficiente il gruppo.
Un consiglio è: visto il gran numero di coach oramai presenti
anche in Italia, specializzatevi in un "settore", "area", "problema"
ben determinato, sarà più facile trovarvi per i clienti interessati
a quel particolare problema da risolvere.
Ma come si fa a diventare
coach professionista ed aprire un'agenzia di coaching?
Ci sono dei veri e propri corsi e master sulla pratica
del coaching, con diverse sedi in tutta Italia, basta seguire
questi corsi ed acquisire le conoscenze specifiche per poter
svolgere questa professione. Si richiede al professionista di
partecipato ad un corso di formazione teorica ed esperienziale
di almeno 80 ore. Si richiede formazione continua, vedi legge
4/2013 citata sotto. L'associazione italiana coaching richiede
ad esempio ai suoi iscritti 30 crediti formativi annui. Su internet
trovate anche codici di condotta, a cui i professionisti dovrebbero
attenersi.
Come avviare un’attività
di coaching? Punto di vista giuridico
Il Coaching è una professione intellettuale riconosciuta ai
sensi della Legge 4/2013 (Disposizioni in materia di Professioni
non organizzate). L’esercizio della professione è libero, tuttavia
i professionisti possono far attestare le proprie competenze
da appositi organismi, definiti " Associazioni Professionali
di Categoria". Una volta che avremmo acquisito i titoli giusti
per poter essere definiti professionisti, dovremmo mettere in
pratica ciò che abbiamo imparato e per farlo avremmo bisogno
di uno studio tutto nostro, nel quale incontrare i clienti.
Basta una stanza, abbastanza comoda, nella quale svolgere i
nostri incontri e una partita IVA.
Come trovare i potenziali
clienti?
Su questo occorre prima di tutto far conoscere l'attività di
coaching, visto che molte persone non conoscono questa pratica,
magari facendo della pubblicità su internet o su facebook, o
volantinaggio, e per iniziare, si potrebbe fare un incontro
di gruppo promozionale gratis, cercando di coinvolgere il maggior
numero di persone possibili, coinvolgendo anche amici e amici
degli amici. Questo aspetto, la promozione della propria attività,
è fondamentale. Il fattore marketing è necessario ed è bene
pensarci prima e programmarlo bene. E' molto importante per
"pubblicizzarsi" essere identificabili, quindi piuttosto che
essere coach a 360% è meglio "specializzarsi" su una singola
problematica (che è in sintonia con il nostro essere e le nostre
passioni), in modo che i potenziali clienti possano associarti
a colui che ha in mano la soluzione al loro annoso problema.
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