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BOSA - INFORMAZIONI E GUIDA. Una delle città più belle
della Sardegna, vista da lontano, sembra, con il suo paesaggio
arcobaleno una vibrante impressionista, con case pastello
impilate su una collina ripida, che si assottiglia fino a un
maestoso castello dorato. Di fronte, barche da pesca ormeggiate
galleggiano sul fiume Temo elegantemente fiancheggiato da palme.
Dominata dal castello
medioevale dei Malaspina, Bosa è una piccola pittoresca cittadina di origini antiche
(abitata fin dall'epoca fenicia) di circa 8600 abitanti nel nord provincia di
Oristano
sulla costa occidentale della Sardegna, non troppo distante da
Alghero, posta sulla sponda del
fiume Temo,
l’unico fiume navigabile sardo, ai piedi del colle Serravalle. La prima immagine
che si ha della città sono le sue case colorate lungo la foce del fiume che
divide in due l'abitato.
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Arrivando
a Bosa si hanno sensazioni diverse. La Sardegna a cui quasi
tutti sono abituati lascia il posto a un luogo particolare,
fatto di tradizione e modernità, con un centro storico unico e
imponente e l'intrico di strade acciottolate con le case color
pastello del quartiere Sa Costa. La strada principale del
centro storico, Corso Vittorio Emmanuele, è fiancheggiata
da palazzi del XIX secolo con balconi in ferro battuto, negozi
interessanti, caffé e bar. Il Castello Malaspina, risalente al
1112, domina Bosa in cima alla collina.
I due quartieri divisi dal fiume di Sa Costa e
Sa Conza, il primo il borgo antico e il secondo che ospitava
le antiche concerie, le spiaggia, a Bosa Marina, l'ottima
gastronomia locale...La cittadina ha un passato illustre
e ricco, datole dalla sua posizione strategica in una valle ben
difesa, lungo l'unico fiume navigabile della Sardegna e la (ora
defunta) industria. Una ricchezza testimoniata dalla
Concattedrale dell'Immacolata Concezione e da molte altre
chiese più piccole presenti in città e della campagna
circostante.
Insomma, Bosa è luogo particolare e speciale da non perdere
durante una vostra visita in Sardegna.
Facendo una passeggiata nella zona esterna di Bosa ci si trova
davanti a una cornice verde di tipica vegetazione di piante e
alberi di macchia mediterranea, abitati da una fauna anch'essa
molto tipica formata da 58 specie tutelate, tra cui l’avvoltoio
grifone.
I due quartieri
di sa Costa e Sa Conza
Il
nucleo dell'abitato di Bosa, guardato a monte dal Castello e a
valle dal fiume, presenta almeno tre distinte tipologie. Alla
base del colle di Serravalle lunghe teorie di case a
schiera orientate a nord e disposte a corona circolare,
equidistanti dalla torre più avanzata del Castello. Prendendo
via Carmine (antica via le Tende) quattro lunghi assi percorrono
longitudinalmente il borgo antico della città, chiamato
"sa Costa", raccordati da brevi gradonate o sottopassi. A
valle di via Carmine si adagia, con andamento parallelo al
fiume, il nucleo di sa Piatta nome che in tutta la
Sardegna indica la via principale per il fatto di esservi
ubicata la platea communis. Questa strada Maggiore o
via Grande (oggi corso Vittorio Emanuele II) è la spina
dorsale dell’antica città libera. L'altro pittoresco quartiere
di Bosa è quello artigianale di Sas Conza sulla sponda sinistra del
fiume, con i grandi fabbricati che si affacciano sul fiume Temo, una volta
sede di attività operaie.
A metà circa del suo percorso, via Carmine cessa dì essere
parallela al fiume e al corso e si dirige verso l’omonima chiesa
mantenendo il parallelismo con il quartiere sa Costa, zona che
ospita una tipologia diversa, a corte, con edifici alti e
stretti. Il borgo di Sa Costa è in parte arroccato sulle pendici
del colle di Serravalle, in cima al quale si trova il
castello omonimo, edificato dai Malaspina tra il XII e il XIII
secolo (famiglia che abbiamo già incontrato a
Fosdinovo), dove fioccano le leggende,
compresa la presenza di un fantasma. Tra le storie suggestive,
quelle di un sentiero che dal castello porta alla Concattedrale dell'Immacolata
Concezione, usato da una giovane castellana poiché il marito,
estremamente geloso non le permetteva di uscire, anche solo per
pregare. Un'altra leggenda vede il fantasma della moglie di uno
dei marchesi Malaspina uccisa da qust'ultimo.
Se arrivate a Bosa in auto la strada che proviene da Macomer
e Suni consente una veduta della cittadina molto
suggestiva. Subito a destra prima del ponte sul Temo per una
piccola stradina in un bel paesaggio verdeggiante si giunge in
poco meno di 2 chilometri all’antica San Pietro; vicinissima al
ponte si trova la Chiesa di Sant'Antonio del XVI secolo.
A sinistra troviamo la prima l’ampia strada per la Marina e poi
lungo il Temo una strada che permette la visita delle antiche
concerie. Superato il ponte, se si segue a sinistra il fiume per
il breve tratto fino a via Gioberti ci si immette, dopo la
vivace e rettangolare Piazza IV Novembre, nell’omonima
piazza Piazza Gioberti. Da qui per via Ginnasio si
scorge la facciata barocca della Chiesa del Carmine,
costruita, nel 1606, sui ruderi di una chiesa dei carmelitani, e
completata nel 1779. A destra della chiesa si aprono,
nell’ordine, uno stretto sentiero che conduce al Castello, e una
scalinata che delimita "sa Costa" lungo la bretella fortificata
di raccordo al Castello, e l’accesso a via Carmine nel sito
della Porta di San Giovanni. A sinistra del Carmine viale
Marconi porta alla Chiesa a San Giovanni Battista il cui
primitivo impianto è del XVI secolo.
Retrocedendo in piazza Gioberti, per via Azuni si arriva
alla quadrata Piazza Zannetti da cui è facile raggiungere
il breve rilievo del Belvedere Cappuccini. L’omonimo
Convento dei Cappuccini da cui prende il nome con l’annessa
Chiesa a Santa Maria degli Angeli venne fondato nel
Seicento con evidenti richiami architettonici alla tradizione
gotico-catalana. Da qui tornando indietro si arriva a un bel
viale alberato che permette, a destra, di attraversare la
circolare Piazza Dante.
Se volete girare Bosa a piedi ecco un percorso pedonale per
ammirare questa bella città sarda. Dal porto fluviale, un
ponte immette subito nella Piazza del Duomo, dove si
affaccia la Concattedrale dell'Immacolata Concezione del XV secolo, ricostruita
nell’Ottocento in forme barocche piemontesi. Simmetrico alla
facciata, un archivolto (un arco decorato) conduce a
via Santa Croce (l’antica via Macello Vecchio). Verso il
fiume Temo via Muraglia Vecchia delimita un
caratteristico isolato molto sviluppato in altezza. Il bel
lastricato di Piazza Duomo indirizza a sinistra sul corso,
la strada cittadina di maggior prestigio.
È facile notare una dissimmetria fra i due lati della strada: a
destra, verso il monte, si trovano la Chiesa del Rosario
e i palazzi più eleganti fra cui il Don Carlos, bell’esempio
di edilizia civile settecentesca che fronteggia Piazza
Costituzione; a sinistra, invece, l’aspetto edilizio è più
dimesso. Andando poi a destra verso il vicoletto della
Maddalena si arriva in via della Scuola, Piazza
Corte Intra e via del Pozzo. Da quest’ultima un lungo
e oscuro sottopasso immette in via Carmine.
Dalla fine di via Carmine per salire al Castello si può
imboccare la lunga scalinata fino a via Montenegro,
oppure inoltrarsi negli stretti vicoli della parte occidentale
del borgo antico di sa Costa. In quest’ultimo caso da via
Carmine si prende l’ultimo vicolo a destra prima della piazza
omonima e piegando alternativamente a destra e sinistra, per le
vie Bulvaris, Sant'Ignazio, Scala Portella,
Montenero e ancora via Belvedere, si arriva a
via Ultima Costa, la strada più a monte.
Il percorso può essere variato a piacimento senza pericolo di
perdersi data la morfologia del borgo. Da via Ultima Costa,
un sentiero che si raccorda con la salita del Carmine permette
di raggiungere il nuovo serbatoio idrico, e da qui una lunga
scalinata che conduce al Castello. Una visita alle imponenti
strutture del maniero malaspiniano è d’obbligo, al pari del
notevole ciclo affrescato all'interno della trecentesca
Chiesa di sós Regnos Altos.
Le
spiagge di Bosa
A prescindere dalle bellezze storiche e artistiche di Bosa,
siamo sempre in Sardegna e il mare, le belle spiagge e calette
non mai troppo lontano. La spiaggia di Bosa marina si è
aggiudicata cinque vele blu di Legambiente.
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