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Cosa vedere a Belgrado -
37 luoghi interessanti da visitare
Laa
Belgrado
di oggi testimonia la sua ricca storia, il suo
passato colorato, patrimonio culturale di una
capitale importante. La capitale serba offre
un'abbondanza di attrazioni culturali e una vasta
gamma di eventi che attirano visitatori da tutta
l’Europa in una nuova tendenza senza precedenti.
Siamo in una capitale molto amata dai giovani
europei e non solo, una città schietta, avventurosa,
orgogliosa e audace. Non una capitale 'bella' nel
senso classico, ma la sua esuberanza grintosa la
rende una delle città più attraenti del panorama
europeo. |
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Una
città che si dirige verso un futuro luminoso, con tracce di
un passato caotico sempre meno evidenti eppur presenti: i
blocchi socialisti sono schiacciati tra i capolavori
Art
Nouveau,
i resti del periodo asburgico sono in contrasto con i lasciti
delle reliquie ottomane, tra testimonianze dei più recenti
conflitti della Guerra dei Balcani. Oggi Belgrado cresce ad un
ritmo vertiginoso, di una vera rinascita, effervescente come
poche. Una città che si riconosce nello stile Bohémien dei suoi
giovani più curiosi e creativi. Iniziamo a conoscerla attraverso
una passeggiata lungo la sua storia, i monumenti e i luoghi più
significativi.
Stari Grad - centro storico di Belgrado
Belgrado si
trova alla confluenza di due fiumi, il Danubio e il Sava, con il
cuore più antico posizionato verso la parte destra di entrambi e
rappresentato dal Kalemegdan, noto per la storica fortezza.
Lungo la riva sinistra si trova invece la ‘Nuova Belgrado’ (Novi
Grad), costruita dopo la Seconda guerra mondiale, accanto alla
località di Zemun, oggi parte integrante della città. Nel
suo complesso la città si espande oggi in un'area urbana di 360
chilometri quadrati. L’ansa del fiume Sava divide la città in
due, la vecchia e la nuova Belgrado, unite da diversi ponti.
Sulla riva destra ci sono ampi boulevard, eredità d’epoca
ottocentesca e ancora presenti a caratterizzare la capitale
serba. In particolare, il Bulevar kralja Aleksandra
(Boulevard re Alexander), anche noto come Bulevard Revolucije
(viale della Rivoluzione), è considerato il viale per
antonomasia della città, nonostante la capitale ospiti ben venti
di questi viale (questo in effetti è quello più lungo, ben quasi
8 km urbani). La Ulica Knez Mihailova, lunga circa un
chilometro, prende il nome dal Principe Mihailo ed è invece la
via più conosciuta dai visitatori, quella che concentra e
collega alcune delle maggiori attrazioni della capitale. Nella
città vecchia, centro storico di Belgrado, si
caratterizzano diversi edifici, vanto e orgoglio di tutta la
nazione. A settentrione si erge la fortezza Kalemegdan,
simbolo stesso della città, costituita da un poderoso insieme di
torri e bastioni di epoca medievale riassettato nel Settecento.
Non lontana dalla fortezza troviamo anche la seicentesca
moschea Bajakli Dzamija, retaggio dell’antica dominazione
ottomana (tutto ciò che rimane delle oltre trenta moschee e 187
luoghi di culto che ancora esistevano nel Settecento). Poco più
a Sud, la Cattedrale ortodossa di Saborna Crkva (1845)
conserva le tombe dei principi Obrenovic, antichi signori
del regno di Serbia. Annesso alla cattedrale vi è il Museo
della chiesa Serbo-Ortodossa che espone preziose icone e
arredi sacri. Lungo il Bulevar Revolucije, si innalza il
Palazzo del Parlamento (1907) (in serbo latinizato
Saveza Skupstina, o Dom Narodne skupštine Republike
Srbije), importante esempio di architettura classica
balcanica. Resti delle antiche terme romane si trovano nella
bella piazza dell’Università, la Studetski Trg, che
ospita anche il Museo Etnografico. Di gran pregio il
Narodni Muzej (Museo Nazionale), che espone al suo interno
numerose opere, tra cui quadri di Renoir, Matisse e
Degas, pittori veneziani come il Canaletto e il
Tintoretto, oltre varie sezioni dedicate all’arte
preistorica, greca e romana, medievale e ottomana. All’arte
contemporanea è invece dedicato il Muzej Savremene Umettnosti,
mentre sono da non perdere altri muse del centro storico di
Belgrado, tra cui quello dedicato al grande inventore e fisico
serbo Nikola Tesla (di cui scriviamo in seguito). In
questa sezione urbana, si trovano nel complesso quasi tutti gli
edifici storici e di maggiore attrazione della città: i due
Palazzi istituzionali, vecchio e nuovo, il bel quartiere
bohémien di Skadarlija, con la sua Skadarska ulica,
una strada acciottolata, circondata da vicoli senza tempo. Il
quartiere Kosan?ićev Venac, il più antico della città al di
fuori dell’originaria fortezza, e dove ha sede la cattedrale.
Luoghi tutti da scoprire.
Parco Kalemegdan
Il Kalemegdan
è situato
nella cuore storico di Belgrado, lo
Stari Grad, ed
è il più grande
parco pubblico della capitale serba. Dalla cima di una collina
alta oltre 120 metri, l’area verde scende fino a lambire il
Danubio,
circondata dal Bulevard Vojvode Bojovica (che a sud
diventa Pjarona De Mondezira e il viale Pariska).
Siamo alla confluenza con il fiume Sava,
di fronte alle cosiddette Isola della Guerra, Zemunski Kej,
grande e piccola, che si possono ammirare, con tutto il panorama
che le circonda, dalla veduta più spettacolare di Belgrado,
posta proprio sull’altura del parco, e cioè ai piedi del
monumento del Vincitore (il Pobednik), costruito per
commemorare la vittoria della Serbia verso i turchi prima e gli
austro-ungarici durante le guerre balcaniche e la Prima guerra
mondiale poi. La veduta più spettacolare di Belgrado si estende
quasi come un affresco ai piedi di questo punto panoramico. Qui
sta il fascino di tutta la capitale serba, che da un intricato
puzzle di fiumi e isole si perde verso i parchi cittadini e le
mura antiche della città, tra retaggi socialisti e vecchi borghi
bohémien. Kalemegdan, significa Fortezza della Battaglia,
toponimo di radice linguistica turca, usato localmente per
designare la spianata che circondava la cittadella antica,
teatro di frequenti scontri armati per la conquista dell’ultimo
baluardo difensivo di Belgrado. Il Kalemegdan divenne infatti
una delle principali fortificazioni europee al tempo
dell’occupazione austriaca contro l’impero Ottomano, tra 1717 e
1739, e fu trasformato in parco soltanto nel 1869. Le ultime
modifiche urbanistiche dell’area risalgono al 1905. Il parco di
Kalemegdan è oggi il luogo di riposo e contemplazione per
antonomasia; vi trovano posto le memorie dei personaggi più
celebri della storia, della scienza e della cultura. Insieme
alla fortezza, il parco Kalemegdan rappresenta un vero e proprio
monumento culturale di eccezionale importanza: l'area diventa
così il luogo prediletto di vari eventi culturali, artistici, e
anche sportivi, oltre che essere il luogo di divertimento per
tutte le generazioni dei visitatori. Il Kalemegdan è il parco
più popolare dei cittadini di Belgrado, caratterizzato da
sentieri, panchine ombreggiate dove rilassarsi nelle calde
giornate di sole, pittoresche fontane, le statue o busti di
personaggi famosi, architettura storica e soprattutto una vista
panoramica sul fiume con pochi uguali. Il Parco Veliki
Kalemegdanski (“Grande Parco Kalemegdan?), come è
anche noto) occupa l'angolo meridionale della fortezza e ospita
anche il Museo Militare, il Museo della Silvicoltura e della
Caccia, e il Monumento della Gratitudine alla Francia.
Il parco Mali Kalemegdanski (il "Piccolo Parco Kalemegdan"),
occupa l'area nella parte orientale, che confina con la parte
urbana di Belgrado. La sezione settentrionale del Piccolo Parco
Kalemegdan è occupata invece dallo zoo di Belgrado, aperto nel
1936. Qui si trova anche il padiglione d'arte Cvijeta Zuzorić.
Fortezza di Belgrado
La Fortezza di
Belgrado è un importante complesso storico, archeologico,
naturale ed artistico. Venne costruita gradualmente dal I al
XVIII secolo. Dal castrum romano, attraverso il castello
bizantino e i resti della capitale medievale serba, fino alla
fortificazione militare ottomana e austriaca. La Fortezza di
Belgrado è composta dalla vecchia cittadella (Città Alta e
Bassa) e dal Parco Kalemegdan (Grande e Piccolo Kalemegdan),
posta sulla confluenza dei fiumi Sava e Danubio. Si trova in
cima del crinale finale della barra geologica di Šumadija,
una collina alta poco oltre 125 metri. Il crinale, simile a una
scogliera, domina le due isole della Guerra (la grande e la
piccola) e la confluenza del fiume Sava nel Danubio, costituendo
uno dei più bei belvedere naturali di Belgrado.
Nel 1979 la
Fortezza è stata dichiarata Monumento della Cultura di
Eccezionale Importanza ed è protetta dalla Repubblica di Serbia.
Fortezza e il Parco Kalemegdan formano un'entità spaziale unica,
con i resti ben visibili della costruzione fortifica divisa in
due sezioni: la Città Alta (Gornji Grad), posta
per l’appunto nella parte più alta della collina e del parco,
con sentieri pedonali, e alcuni monumenti rappresentativi come
la torre del despota, la torre dell’orologio,
il pozzo romano Rimski bunar (sebbene non
abbia niente a che fare con l’antica Roma, essendo stato
costruito nel primo Settecento effettivamente dagli austriaci,),
e il Pobednik - Statua del Vincitore) o il
Mausoleo türbe di Damat Ali Pascià, uno degli ultimi
esempi di architettura islamica a Belgrado (costruito per
custodire le spoglia del Gran Visir ottomano) o ancora il
Bunker militare, iniziato nel 1948 e riaperto ai turisti nel
2012, l'Osservatorio e Planetario, o il Museo
Balcano di Storia Naturale. La Città Bassa (Donji
Grad) occupa l’area di livello più basso, che dalla statua
panoramica nella collina scende verso i corsi d'acqua. Qui si
trovano la famosa Torre Nebojša, nel cui interno è oggi
ospitato il Museo del rivoluzionario greco Rigas Feraios,
il, un Bagno turco, Porta del Carlo VI, e le due
chiese ortodosse, la chiesa Ružica (costruita tra il 1867
ed il 1925) e la chiesa Sveta Petka (del 1937) costruita sopra
una sorgente ritenuta miracolosa, sul sito di un'antica cappella
costruita nel 1867. Nel complesso, all’interno della fortezza
sono stati registrati diciotto scavi archeologici, tra cui
quelli riferibili alle torri a ferro di cavallo, ai resti del
palazzo del Metropolitan, al Castrum romano.
Chiesa Sveti Sava
La
Chiesa Sveti Sava di Belgrado
si trova situata sull'altopiano di Vra?ar ed è una delle due
chiese ortodosse più grandi del mondo. Rappresenta sicuramente
una delle tappe da includere nella visita della capitale della
Serbia. Considerata l'eterna incompiuta e al tempo stesso la
regina delle chiese ortodosse, regala il suo lato migliore la
sera quando viene illuminata dalle luci. La chiesa nasce, pare,
sul sito dove i turchi bruciarono le reliquie di San Sava,
il primo Arcivescovo serbo e fondatore della chiesa ortodossa.
In questo luogo, infatti, i resti del corpo riesumato di San
Sava furono bruciati dal Gran Visir Ottomano Sinan Pasha.
I lavori di costruzione iniziarono nel 1935 su progetto degli
architetti Bogdan Nestorović e Aleksandar Derok.
La costruzione del tempio fu interrotta durante la Seconda
guerra mondiale, e in particolare con il bombardamento di
Belgrado. I lavori di costruzione ripresero solo nel 1985.
La costruzione della chiesa è stata finanziata esclusivamente da
donazioni e si presenta con una planimetria a forma di croce
greca; ha inoltre una grande cupola centrale, sostenuta da
quattro pennacchi con una semi cupola inferiore sopra un'abside
su ogni lato. La chiesa è lunga 91 metri da est a ovest, e 81
metri da nord a sud. La cupola è alta 70 metri, mentre la croce
principale placcata in oro è alta altri 12 metri, il che dà un
totale di 82 m all'altezza della Cattedrale di San Sava. La cima
è 134 metri sopra il livello del mare (64 m sopra il fiume
Sava), quindi la chiesa occupa una posizione dominante nel
paesaggio cittadino. Il tempio ha tre gallerie che possono
ospitare 700 coristi e una galleria con vista panoramica. Al
pianoterra e nelle gallerie la chiesa può contenere fino a
10.000 fedeli. La sua costruzione ha modellato non solo
l'aspetto attuale del pianoro, ma anche l'orizzonte urbano di
tutta Belgrado (tanto che la costruzione è visibile da molte
parti della città). La planimetria urbana è stata ridisegnata
nei primi anni 2000, con fontane, colonne e strade di accesso
alla chiesa in marmo, parchi per bambini, mentre il monumento
di Karadjordje, il capo della rivolta serba contro i Turchi,
si trova all'entrata del parco (statua ben riconoscibile).
Accanto alla chiesa si trova la Biblioteca Nazionale Serba
e il parco che porta il nome di Karadjordje. Altra
caratteristica, le sue cupole hanno 18 croci placcate in oro di
varie dimensioni, mentre i campanili hanno 49 campane (fonderia
austriaca Grassmayr). In totale, la superficie è di 3.500 m2 al
piano terra, con tre gallerie di 1.500 m2 al primo livello, e
una galleria di 120 m2 al secondo livello. Si pensi che può
ricevere 10.000 fedeli alla volta. Il seminterrato ospita una
cripta, il tesoro di San Sava e la chiesa sepolcrale
di San Lazzaro il Geromartire, con una superficie totale di
1.800 m2. La facciata è in marmo bianco e granito e con
decorazioni interne a mosaico, incluso il mosaico di Cristo
Pantocratore.
Mausoleo di Tito
Presso la
collina di Dedinje si trova il Mausoleo di Tito, il
cui nome è Kuca Cveca, il monumento funebre che ospita la
salma del famoso leader della Repubblica Jugoslava Josip Broz,
conosciuto appunto come Tito, presidente della Repubblica
Socialista Federale della Jugoslavia dal 1953 al 1980 che morì
il 4 maggio di quell’anno. L’intero complesso del Kuca Cveca si
trova sulla collina di Dedinje e comprende la tomba del
maresciallo e il museo memoriale, che custodisce una collezione
di oggetti ricevuti in dono da Tito durante il suo governo. Il
nome Kuca Cveca, il cui significato è "Casa dei Fiori",
venne scelto per via dei numerosi fiori che circondano la tomba.
Il mausoleo è aperto al pubblico e l'ingresso è libero, il luogo
attira molti visitatori specialmente il 25 maggio, giorno
in cui ricorre il compleanno di Tito, già "Giorno della
gioventù" ("Dan mladosti") durante il regime.
Dopo la disgregazione della Jugoslavia, l'intero complesso
commemorativo fu chiuso al pubblico e le guardie militari
definitivamente rimosse, fino a quando non venne nuovamente
riaperto ai turisti.
Palazzo Reale
Il Palazzo
Reale di Belgrado (Kraljevski dvor) si erge sulla collina
di Dedinje, nel complesso omonimo che copre un'area di oltre
100 ettari in gran parte adibiti a parco e giardini, oltre che
al Palazzo Bianco (Beli dvor), l’edificio dove risiede la
famiglia reale di Serbia. Venne costruito tra il 1924 e
il 1929 come residenza del Re Alessandro I di Juogoslavia
Karagiorgevic e attualmente è ancora la dimora del
principe ereditario Alessandro II e della sua famiglia. Il
Palazzo Reale ha l’aspetto di una raffinata dimora, e come
edificio venne progettato in stile storicista serbo-bizantino
dall’architetto Živojin Nikolic e con la collaborazione
dei russi Nikolai Krasnov e Viktor Lukomsky.
L’esterno del palazzo bianco si caratterizza per l'atrio
preceduto da un porticato con colonne che richiamano il gusto
dorico, mentre internamente il palazzo reale presenta diverse
stanze di particolare interesse, tra cui: l’atrio solenne,
diverse sale con pezzi Luigi XV e Luigi XVI tra cui il salone
blu e la sala da pranzo reale decorata in stile barocco, e
contengono una collezione d'arte preziosa tra cui notevoli opere
di Rembrandt, Fromentin, Vouet, Poussin,
Bourdou, Jakšić, Meštrović e molti altri. Contiene
anche la Biblioteca Reale, che un tempo ospitava circa
35.000 libri e il salotto Cerimoniale configurato in
stile Chippendale. Intorno alla villa, terrazze, giardini e
padiglioni completano la poeticità di questo luogo che è aperto
al pubblico per le visite. Nel parco è anche presente la
cappella di corte dedicata a Sant’Andrea appostolo, patrono
della famiglia reale, che fu costruita nello stesso periodo del
palazzo reale in stile serbo-bizantino. Si noterà inoltre anche
la casa di paglia (Slamnata kuća), un grazioso
fabbricato in stile tradizionale rurale serbo, con un tetto di
paglia da cui prende il nome. Nel sotterraneo della residenza,
affrescato, si trova il cinema privato di Tito, dove il
dittatore amava guardare il film western e dove spesso riceveva
anche i volti famosi e le celebrità hollywoodiane come Kirk
Douglas, Richard Burton e Sofia Loren.
Nikola Tesla Museum
Il Nikola
Tesla Museum
sorge nel centro storico di Belgrado, in una palazzina
progettata nel 1929 dall'architetto Dragiša Brašovan. Il
museo fu aperto al pubblico nel 1955 ospitando tutto il
materiale lasciato dal grande inventore e
fisico serbo Nikola Tesla. In conformità con il
testamento di Tesla, il suo patrimonio è stato trasferito nel
1951 a Belgrado dagli Stati Uniti, dove aveva vissuto
fino al 1943, data della sua morte. Il museo è situato nel cuore
di Belgrado, in una bella villa residenziale costruita nel 1929,
progettata dall’architetto serbo Dragiša Brašovan. Il
Museo di Nikola Tesla espone una mostra permanente di
documenti originali dell'inventore, libri, giornali, disegni e
progetti. Si tratta di una collezione di grande valore che
contiene oltre 160.000 documenti, 2.000 libri e riviste, 1.200
oggetti storici e tecnici, 1.500 fotografie, articoli tecnici
originali, strumenti e dispositive e oltre 1.000 progetti e
disegni. Contiene poi una varietà di fotografie del grande
fisico, l'urna contenente le sue ceneri, strumenti e articoli
tecnici di grande interesse.
Skadarlija
Skadarlija
è una zona del centro storico di Belgrado ed è considerata il
quartiere bohémien di Belgrado, capitale serba. Per il suo
aspetto e per l’atmosfera calda ed accogliente è considerata di
frequente la Montmartre serba e agli inizi del
Novecento era il ritrovo preferito di artisti, pittori e poeti
provenienti da tutta la Serbia. Sorse nel corso del XIX secolo,
con un gran numero di osterie (chiamate "Kafana"), e da
allora, è stato un luogo di ritrovo dei personaggi più famosi di
Belgrado. È formata da una strada acciottolata (Skadarska
ulica) di circa mezzo chilometro e da alcuni vicoli
laterali. In quest’area vi erano abitazioni di fortuna di
zingari, che vennero demolite a metà Ottocento per far spazio a
costruzioni in mattoni per ospitare impiegati e artigiani della
città. A Skadarlija si concentrano ristoranti e caffè rinomati,
e in tutte le locande, un visitatore può degustare piatti tipici
della Serbia, bere vini locali e ascoltare musica tradizionale
dal vivo fino alle prime ore del mattino... Continua a
leggere su
Skadarlija.
Ulica Knez Mihajlova
Protetta
dalla legge come uno dei beni monumentali più vecchi e più
preziosi della città, Via Knez Mihailova, ossia Ulica
Knez Mihailova, è la strada più importante di Belgrado con
molti edifici e palazzi costruiti negli anni ’70 dell'Ottocento.
È una via pedonale e centro del commercio che racchiude tutta la
storia della città, unendo la Fortezza di Belgrado alle
due famose piazza Terazije e piazza della Repubblica.
Via Knez Mihailova prese questo nome nel 1867, quando venne
dedicata al principe serbo Mihailo III Obrenovic,
assumendo l’aspetto che ha tutt’ora. È sicuramente uno
dei più antichi e preziosi punti di riferimento della città.
Migliaia di persone passeggiano ogni giorno lungo questo
chilometro di strada, costituendo anche il percorso più breve da
Terazije al parco e alla fortezza di Kalemegdan. Nel 1979 è
stata inclusa nella lista delle Unità storico-culturali di
grande importanza, e come tale è protetta dalla Repubblica
di Serbia. La strada segue la disposizione a griglia centrale
della città romana di Singidunum. Durante l'occupazione
ottomana, c'erano giardini, fontane e moschee lungo la strada. A
metà del XIX secolo, la parte superiore della strada confinava
con il giardino di Knez Aleksandar Karađorđević. Dopo
l'implementazione del piano di regolamentazione della città di
Belgrado del 1867, da parte di Emilijan Josimovic, la via
acquisì presto il suo aspetto e la sua architettura attuale. Le
case furono costruite dalle famiglie più influenti e ricche
della società serba, la maggior parte delle quali erano
commercianti. Vi si trovavano le residenze della borghesia
di Belgrado e molti edifici storici. Passeggiare dunque per
via Knez Mihailova è un buon modo per ammirare palazzi storici
quali la Biblioteca della città di Belgrado, la
Galleria dell'Accademia, la casa Veljko Savic,
casa Kristina Mehana, la casa Hristina Kumandudi, l'Accademia
delle scienze e delle Arti della Serbia, la collezione della
Donazione Nikola Spasic, i ristoranti Grcka
kraljica e Ruski Car, la Fontana Delijska cesma e gli hotel più
famosi. Vi si trovano anche numerosi negozi, animo dello
shopping a Belgrado, tra catene internazionali
d'abbigliamento, uffici di compagnie aeree, ristoranti e
caffetteria di grande suggestione.
Questa
ottocentesca arteria a ridosso dell’ansa del fiume Sava
taglia in due la città vecchia. A settentrione si erge la fortezza Kalemegdan, simbolo stesso della città,
costituita da un poderoso insieme di torri e bastioni di epoca
medievale riassettato nel settecento. Nei pressi della fortezza,
si erge la seicentesca moschea Bajakli Dzamija, retaggio
dell’antica dominazione ottomana (tutto ciò che rimane delle
oltre trenta moschee e 187 luoghi di culto esistenti ancora nel
1700). Poco più a Sud, la Cattedrale ortodossa di Saborna
Crkva (1845) conserva le tombe dei principi Obrenovic,
antichi signori del regno di Serbia. Annesso alla cattedrale vi
è il Museo della chiesa Serbo-Ortodossa che espone
preziose icone e arredi sacri. Lungo il Bulevar Revolucije,
si innalza il Saveza Skupstina, il Palazzo del
Parlamento (1907), importante esempio di architettura
classicheggiante balcanica. Resti delle antiche terme romane si
trovano nella bella piazza dell’Università, la Studetski Trg,
che ospita anche il Museo Etnografico. Di gran pregio il
Narodni Muzej (Museo Nazionale), che espone al suo
interno oltre trentamila opere tra cui quadri di Renoir,
Matisse e Degas, di pittori veneziani come il
Canaletto e il Tintoretto oltre varie sezioni
dedicate all’arte preistorica, greca e romana, medievale e
ottomana. Il Muzej Savremene Umettnosti è dedicato invece
all’arte contemporanea.
Ada Ciganlija
Ada
è un'isola del fiume Sava, trasformata artificialmente in
una penisola, che sorge a solo 4 km dal centro della città di
Belgrado. Negli ultimi decenni si è trasformata da un
inaccessibile palude e luogo noto dove si svolgevano le
esecuzioni ufficiali, ad una popolare zona polifunzionale e
ricreativa; la più importante per le sue spiagge e strutture
sportive. Nel corso delle stagioni estive ha oltre 100.000
visitatori al giorno e fino a 300.000 visitatori durante il fine
settimana. Nel corso degli anni Ada è diventata la più grande e
più visitata località dove passare il fine settimana a Belgrado.
Recentemente è stata premiata con la Bandiera Blu, per la
qualità della sua spiaggia. Il Sava è circondato da più
di 7 km di spiagge, che offrono svariate possibilità per
trascorrere le giornate estive nella città. Il complesso Ada
Ciganlija ha più di 50 campi sportivi, tra cui campo da golf
e di sci nautico, campi per il calcio, campi tennis, pallamano,
pallavolo e pallacanestro, baseball, rugby e hockey. Ci sono
strutture anche per gli sport estremi: bungee-jumping, parete di
arrampicata e paintball. Inoltre, la natura circostante è
notevole e bella, dove trovare ristoranti e bar proprio lungo il
fiume, fatto che rende questo posto particolarmente amato dagli
abitanti locali e dai visitatori.
Colle e Torre Avala
Avala
vide la luce dal 1859 come progetto di una sorta di monumento
"naturale". Nel 1934 i resti dell’insediamento di Žrnov
furono abbattuti per far posto alla costruzione del monumento
al Milite Ignoto, simbolo di tutti i soldati morti in tutte
le guerre, le cui spoglie sono andate disperse. Durante il
periodo del Regno di Jugoslavia, precisamente nel 1936,
il colle fu dichiarata parco nazionale, per poi ‘retrocedere’
nuovamente a "pubblica proprietà di interesse generale" nel
1946. Nel 1965 fu costruita la famosa torre della Televisione
Avala che è possibile ammirare oggi: alta 202 metri, fu da
subito una delle più elevate strutture dei Balcani. La torre fu
distrutta durante i bombardamenti della NATO nel 1999, a
cui partecipò anche l'Italia. Il 21 dicembre 2006 ebbe inizio la
ricostruzione della Torre, terminata il 22 ottobre 2009. Oggi
questa è la struttura più alta di tutta la Serbia e della
regione balcanica. Spesso presa d’assalto per picnic in famiglia
e passeggiate a piedi, o per un bel sguardo panoramico su tutta
la regione.
Kosutnjak Park
Košutnjak
è un quartiere urbano di Belgrado con al suo interno uno dei
parchi cittadini più grandi della città con la collina omonima
come punto più alto. Questo bel parco è uno dei luoghi più
frequentati a Belgrado per una gita fuori porta o una semplice
passeggiata. La collina è alta 250 metri e copre un'area di 330
ettari. La foresta sempreverde e di latifoglie è attraversata da
numerosi sentieri boschivi. La collina di Košutnjak deve il suo
nome ai cervi che un tempo vagavano liberamente (fino al 1903 la
fitta foresta era infatti una riserva di caccia reale). La
collina di Košutnjak comprende due strutture specializzate:
"Pionirski grad" (Città Pioniera) centro sportivo e
ricreativo, e "Filmski grad" (città del Film) con
edifici, studi e attrezzature per l'industria cinematografica
di Belgrado e della Serbia. Il centro sportivo e ricreativo
comprende campi da calcio, atletica, pallavolo, pallacanestro e
pallamano, così come cinque piscine all'aperto e una piscina
coperta, inoltre la collina serve anche da pista da sci durante
la stagione invernale. Ai piedi della collina, che un tempo
faceva parte dei terreni di caccia della famiglia Obrenović, si
trova la sorgente "Hajducka Česma".
Piazza della Repubblica
Piazza
della Repubblica
è un punto di incontro cittadino, l'epicentro della città e del
viale Knez Mihailova. Ospita nei suoi lati alcuni dei più
importanti monumenti della città, essendo circondata dal
Teatro Nazionale e dal Museo Nazionale, oltre che
essere conosciuta anche per la statua equestre del principe
Mihailo. Corso Knez Mihailova è una zona pedonale con una
bella architettura, e conduce verso la fortezza di Belgrado
e parco di Kalemegdan, mentre dall’atra parte, si arriva
a Terazije e alla famosa Terazijska Česma, la
fontanella di fronte all’Hotel Moskva, dove si può
osservare il Fiume Sava. Suggerimento: passando per
Corso Knez Mihailova, si vada verso il quartiere
Kosan?ićev Venac, la parte più antica di Belgrado, accanto
la fortezza. Resterete affascinati della bellezza della
Residenza di contessa Ljubica, della Chiesa Patriarcale
ortodossa serba e della Cattedrale di San Michele
Arcangelo.
Monumento del principe
Mihailo
Il
monumento del principe Mihailo Obrenovic si trova nella
piazza della Repubblica a Belgrado e fu eretto nel 1882. Fu il
primo monumento pubblico con la rappresentazione di una figura
equestre di un sovrano in Serbia. L'autore del monumento è lo
scultore italiano Enrico Pazzi. I rilievi sul monumento
furono eseguiti secondo i disegni dell'architetto Konstantin
Jovanović. Il monumento è stato dichiarato Monumento
della Cultura di Grande Importanza nel 1979 ed è protetto
dalla Repubblica di Serbia. Il monumento è in bronzo ed è
composto da tre parti, il plinto, il piedistallo e
la statua equestre vera e propria. La figura in bronzo
rappresenta il principe sul cavallo, il liberatore serbo,
liberatore dai turchi, il cui braccio teso indica le zone
ancora oppresse. Il gesto del braccio alzato con l'indice teso
proviene dalla retorica corporea militarista, che risale
alla tradizione romana, usata in seguito dall'arte
neoclassica francese. Per il Principe Mihailo un tale gesto
significava effettivamente la vittoria nel campo della
diplomazia, non sul campo di battaglia. Il principe tiene le
redini con la mano sinistra, gesto che simboleggia la capacità
del sovrano di controllare e gestire la situazione e il potere.
Il piedistallo è di tipo ovale con un fregio in rilievo.
L'intero piedistallo con i rilievi era posto su un alto zoccolo
rettangolare, in posizione dominante, simbolico nell'elevazione
della personalità reale. L'emblema della dinastia Obrenović si
trova sul lato anteriore del plinto, simile all'emblema sulla
tomba del duca, nella cattedrale ortodossa. Tre grandi ghirlande
di bronzo si trovavano un tempo sui lati laterali, su cui erano
iscritti in lettere dorate i nomi delle città liberate
nel 1867: Belgrado, Kladovo, Soko, Smederevo, Šabac e Užice. Sul
retro, lato nord c'è il testo: "Al principe Mihailo Obrenovic
III. Grande Serbia".
Teatro Nazionale di Belgrado
Il Teatro
Nazionale di Belgrado si trova sulla Piazza della Repubblica.
Costruito nel 1868, seguì il destino della città e del paese,
attraversando diverse fasi dello sviluppo architettonico e
artistico della città, e sopravvivendo come simbolo della
cultura, della tradizione e della spiritualità serba.
Oggi, sotto il suo tetto, vivono tre formazioni artistiche:
Opera, Dramma e Balletto. Nel 1868, il Teatro
Nazionale Serbo di Novi Sad (allora capitale della
cultura serba in Austria-Ungheria) si esibì a Belgrado (allora
capitale del Principato di Serbia). Il principe Michael,
impressionato dagli spettacoli che aveva visto, invitò Jovan
Djordjevic (il fondatore di quel teatro di Novi Sad) a
creare un'istituzione simile in Serbia. Avendo accettato,
Djordjevic venne a Belgrado con metà della sua compagnia di
attori per creare l'attuale teatro nazionale, sette anni dopo
aver fondato il teatro Novi Sad. Il Teatro Nazionale di Belgrado
fu costruito nel 1869 secondo il progetto di Aleksandar
Bugarski, l'architetto più in voga nella Belgrado nel XIX
secolo. La decisione di costruire un edificio speciale per il
teatro fu presa dal principe Knez Mihailo Obrenović. L'edificio
era un tipico palazzo dell'epoca e ricordava particolarmente la
Scala di Milano
per quanto riguarda la sua concezione stilistica e la finitura
decorativa. Più tardi, diversi rimaneggiamenti cambiarono
completamente l'aspetto originale. La più importante
ricostruzione fu fatta nel 1986 quando il teatro riacquistò
l'aspetto del 1922 e fu costruito un annesso verso via Braće
Jugovića. Oltre agli scopi teatrali, la sala è stata utilizzata
per balli di beneficenza e concerti durante il XIX secolo. La
Grande Assemblea Costituzionale adottò la famosa
Costituzione del 1888 in questo edificio.
Museo Nazionale della
Serbia
Il Museo
Nazionale della Serbia, fondato il 10 maggio 1844, è il più
grande e antico museo della nazione e dell'ex Jugoslavia. Si
trova nella zona centrale di Belgrado sulla Piazza della
Repubblica. Da quando è stato fondato, la sua collezione è
cresciuta fino a oltre 400.000 oggetti, compresi molti
capolavori stranieri. L'autore del progetto fu l'architetto
Miladin Prljevic. Il Museo Nazionale della Serbia è un
edificio pubblico rappresentativo, monumentale nelle dimensioni
e nel volume, così come per la sua forma esterna e lo stile.
Questo è particolarmente visibile nella zona d'ingresso con le
colonne gemelle e la magnifica cupola. Tutte le facciate sono
caratterizzate da ornamenti neorinascimentali. Subì diverse
ristrutturazioni nel corso del tempo: una prima ristrutturazione
avvenne per mano dell'architetto Dobroslav Pavlovic nel
1950, ma la ricostruzione complessiva fu quella del 1965-1966,
di Alexander Deroko, Petar Anagnosti e Zoran
Petrovic. Venne restaurata la cupola centrale e sollevato il
tratto centrale con uffici e spazi di lavoro. La principale
entrata monumentale un tempo presente, a tre vie, che dava sulla
Piazza della Repubblica, venne anch’essa rivista e assunse un
carattere interno; mentre l'altra entrata, che dava sulla via
Vasina, è diventata l'entrata principale del Museo. L'interno
del palazzo ha una ricca decorazione, opera di famosi artisti
dell'epoca: Andrea Domenico (attivo anche al Palazzo
Vecchio di Belgrado), Franz Valdman e Bora Kovacevic.
Grazie al valore rappresentato, l'edificio del Museo Nazionale
della Serbia è parte del patrimonio culturale di grande
importanza della Repubblica di Serbia.
Palazzo del
Parlamento
La costruzione del
Palazzo del Parlamento (Casa dell'Assemblea Nazionale),
riconoscibile per il bel portico con timpano triangolare,
sovrastato da una cupola con lanterna alla sommità, iniziò nel
1907 e fu completata nel 1936. Il Re Pietro I mise la
prima pietra, ma durante la Prima guerra mondiale, l’architetto
Ilkić morì in un campo di concentramento, a Neusiedl, e i
piani del progetto andarono persi. Il figlio, Pavle, fece
un nuovo progetto sulla base della costruzione esistente e nella
fase finale della costruzione fu aiutato da Nikolaj Krasnov,
che disegnò l’arredo degli interni. Edificio che si sviluppa su
quattro livelli: seminterrato, piano terra, primo piano e
mansarda. Davanti all’ingresso principale nel 1939 fu collocato
un gruppo di sculture monumentali Igrali se konji vrani
(Cavalli morelli che giovano), opera dello scultore Toma
Rosandić. L’edificio si trova nel cuore del centro di
Belgrado, vicino a piazza Terazije e piazza Nikola
Pasic. Al suo interno ha sede l'Assemblea Nazionale
unicamerale della Serbia, che è il potere legislativo
supremo. L’edificio nel complesso si presenta in 13.800 metri
quadrati ed è progettato in stile neobarocco, con interni
in stile accademico tradizionale; lampadari, lampade,
maniglie, finestre e mobili, furono tutti progettati da Krasnov.
Le pareti della sala interna dell'Assemblea sono adornate da
affreschi realizzati negli anni ‘30 dello scorso secolo da
importanti artisti jugoslavi.
Zemun
Zemun,
una volta un villaggio di pescatori separato da Belgrado, e ora
divenuta parte della città, famosa per le sue taverne e i
ristoranti lungo fiume dalla particolare atmosfera e piatti
raffinati a base di pesce fresco, proveniente dal Danubio. Il
quartiere si trova infatti dall’altra sponda urbana, che dà sul
fiume Danubio (e non sul Sava). Nella strada principale c’è un
museo locale accanto alla Opera e Teatro Madlenianum.
Lungo riva, con case e ristoranti galleggianti, si trova il
Grand Casino, una volta l'hotel più grande di Belgrado. Di
notte, i ristoranti galleggianti sono l'epicentro della vita
notturna e sono aperti fino all'alba. Gardoš Tower, come
è chiamata la torre anche nota come Millennium Tower, o
ancora Torre di Giovanni Hunyadi, a nome del condottiero
ungherese, è il simbolo più riconoscibile di Zemun, che offre
una vista panoramica di Belgrado e un riposo piacevole dai
rumori del traffico urbano. Questo quartiere conserva i suoi
aspetti storici più suggestivi, con strette strade acciottolate
e case residenziali della borghesia più benestante di Belgrado.
Torre di Gardoš
Torre di
Gardos si trova sulle pendici della collina omonima. Con la sua
torre e l'architettura antica conservata, è il principale punto
di riferimento storico quartiere e villaggio di Zemun. Per la
maggior parte, il quartiere ha conservato il suo vecchio
aspetto, con strade strette, ancora per lo più acciottolate e
inadatte ai veicoli moderni, e case residenziali individuali.
Come curiosità, quasi la metà del quartiere è occupata dal più
grande cimitero di Zemun. La Torre è stata rinnovata diversi
anni fa e oggi è sede di una galleria; in cima c'è un punto
panoramico con una bella e ampia vista su Zemun e Belgrado.
L'attrazione principale della zona è proprio questa torre, anche
conosciuta come Kula Sibinjanin Janka (la torre di
Janos, riferita a Giovanni Hunyadi) o Torre del
Millennio, o semplicemente come Torre sulla collina.
Fu costruita e inaugurata ufficialmente il 20 agosto 1896 per
celebrare i mille anni di insediamento ungherese nella pianura
pannonica. Faceva parte del massiccio sforzo di costruzione che
includeva edifici così come quattro torri del millennio in
quattro direzioni del mondo. La torre è stata costruita sulle
rovine della fortezza medievale sulla collina di Gardos, che è
sopravvissuta a malapena oggi (solo torri angolari e parti del
muro di difesa). C'è anche un teatro chiamato "Teatar Gardoš",
situato nel lato sud.
Piazza Nikola Pašić
Una delle piazze
centrali della città, intitolata nel 1992 all’ex sindaco di
Belgrado, primo ministro della Serbia e primo ministro della
Jugoslavia. La piazza fu costruita durante gli anni '50 come
parte di un massiccio progetto di riorganizzazione di
Terazije, chiamato inizialmente Piazza Marx ed Engels
in onore dei famosi teorici comunisti. Le caratteristiche
architettoniche dominanti nella piazza sono l'imponente edificio
Dom sindikata (sala del sindacato) in stile
classicismo socialista e una delle più grandi fontane di
Belgrado. La sezione pedonale della piazza è usata per vari
spazi di vendita, in particolare per la vendita di fiori, miele
e libri. Occasionalmente, la pista di ghiaccio artificiale in
inverno o i campi di sabbia per il beach volley in estate sono
messi su come attrazioni stagionali. Lungo essa si trova
Bezistan, una zona commerciale che crea un passaggio al
coperto che collega la piazza e Terazije: originariamente, era
una porzione dell'hotel Pariz, costruito negli anni 1870
e demolito nel 1948 durante la ricostruzione di Terazije. Il
passaggio è protetto come "bene culturale" nazionale ed è stato
soprannominato dagli architetti come "l'ombelico di Belgrado".
Andricev Venac
Andricev Venac
è un angolo delle vie Kralja Milana e Kneza Milosa,
due strade principali del centro di Belgrado, con il resto è
delimitato dalla strada-promenade con lo stesso nome. Si trova a
circa 400 metri da Terazije. In parte una zona pedonale, si
caratterizza per la breve passeggiata lastricata che collega il
parco Pionirski e la via Kralja Milana. Andricev Venac
prende il nome dal premio Nobel jugoslavo per la letteratura
Ivo Andrić. La passeggiata ha panchine, candelabri
artistici, tigli Green Crimean linden e del tipo Tilia
euchlora Koch, che sono sotto la protezione dello Stato, e
un ruscello artificiale a gradini di marmo che nasce da una
fontana, e un monumento a Ivo Andrić. L'area ha ricevuto un
carattere artistico, dato che diverse gallerie (come la
Galerija Ozone) e librerie sono situate lungo il lato
orientale della passeggiata. L'intero lato occidentale della
passeggiata è occupato dal palazzo della Presidenza della
Serbia, noto anche come Novi Dvor (Palazzo Nuovo), la
sede ufficiale del presidente della repubblica.
Palazzo Vecchio di
Belgrado
Stari Dvor,
o Palazzo Vecchio, era la residenza reale della dinastia
Obrenović. Oggi ospita l'Assemblea cittadina di Belgrado. Il
palazzo si trova all'angolo tra le vie Kralja Milana e
Dragoslava Jovanovića, di fronte al Novi Dvor (Palazzo
Nuovo). Fu costruito tra il 1882 e il 1884, secondo il progetto
di Aleksandar Bugarski, nello stile dell'accademismo del
XIX secolo, con l'intenzione di superare tutte le residenze
esistenti dei governanti serbi. Il Palazzo Vecchio ha fondamenta
quasi quadrate di 40x40 m. Il suo disegno è classico, con una
sala interna con finestra centrale. Una volta c'era una serra e
delle scale di quercia al suo interno, riccamente ornate
aggiunte più tardi, che portavano al primo piano (furono
disegnate dall'architetto Jovan Ilkić). Queste scale
furono distrutte durante la Prima guerra mondiale. Intorno a
questo spazio centrale con colonne e gallerie c'erano altre
stanze del palazzo, le più importanti delle quali erano la
grande sala per ricevimenti e balli e la sala da pranzo. Come
parti del palazzo c'erano anche una biblioteca ben organizzata e
la cappella del palazzo, che si affacciava sul giardino.
L'intero arredamento interno del palazzo fu in gran parte
importato da Vienna. La facciata che si affaccia sul giardino è
più ricca, con balconi sporgenti che fornivano un contatto più
stretto con il giardino. I motivi più caratteristici di questa
facciata sono le cariatidi al primo piano che, sopra i balconi
ad ogni estremità della facciata, sostengono i timpani. Le
cariatidi si ripetono sulla facciata verso la via Kralja
Milana, e la linea di colonne doriche sotto di esse. Le
colonne doriche appaiono anche sulla facciata contro il
giardino, tra finestre riccamente decorate. Le altre due
facciate sono un po' più semplici. Il seminterrato e gli angoli
dell'edificio hanno uno stile più rustico. I balconi e l'attico
sono balaustrati. I tre angoli dell'edificio avevano cupole
proporzionali.
Palazzo Nuovo di Belgrado
Novi Dvor
(Palazzo Nuovo) era una residenza reale della dinastia
Karađorđević della Serbia e poi del Regno di Jugoslavia. Dal
1991 è la sede ufficiale del presidente della Serbia. Il palazzo
si trova sulla via Andrićev Venac, accanto al Stari Dvor
(Palazzo Vecchio). La prima pietra di quello che doveva essere
il nuovo palazzo del re Pietro I Karađorđević fu posta il
14 settembre 1911. La costruzione fu ritardata, inizialmente
dalla prima guerra balcanica, poi dalla Prima guerra mondiale,
quando il cantiere fu colpito direttamente dal fuoco
austro-ungarico. Il palazzo fu completato solo nel 1922. Pietro
I morì nel 1921 e fu suo figlio, il re Alessandro I di
Jugoslavia (primo re di Jugoslavia) a diventare il primo
monarca a risiedere nell'edificio. Novi Dvor fu il palazzo
ufficiale della Jugoslavia fino all'assassinio di Alessandro a
Marsiglia nel 1934, dopo di che il palazzo venne
convertito in un museo e galleria d'arte. Dopo la Seconda guerra
mondiale, la ricostruzione e il nuovo uso dei due palazzi, Novi
dvor e Stari dvor, servì l'obiettivo più ampio di trasformare
l'ex complesso reale nella sede amministrativa della repubblica.
Per collegare il palazzo con l'edificio dell'Assemblea
Nazionale, fu rimossa la recinzione, abbattuto l’edificio della
Guardia di Palazzo e il giardino del palazzo trasformato in un
parco pubblico (Pionirski).
Chiesa di San Marco
La chiesa di
San Marco è una chiesa serbo-ortodossa situata nel parco
Tasmajdan, a Belgrado, vicino al Parlamento della Serbia. Fu
ricostruita tra il 1931 e il 1940 in stile serbo-bizantino su
progetto dei fratelli architetti Petar e Branko Krstic. È
una delle più grandi chiese di tutta la Serbia. Come
modello per i progetti degli architetti fu usato il monastero
di Gra?anica. La chiesa originale, antecedente, in legno, fu
costruita ai tempi del metropolita di Belgrado Petar
Jovanović nel 1835. Il principale donatore fu il mercante
Lazar Panca. Dedicata a San Marco, la chiesa fu costruita
all'interno di un cimitero esistente, in un edificio
rettangolare la cui superficie esterna era di 11,5 per 21 metri
e l'interno di 7,75 per 17,46 metri. Il lavoro su questa chiesa
fu supervisionato dall'architetto Nikola Živković. Nel
1870, la chiesa era sede parrocchiale di Terazije. Questa prima
chiesa venne distrutta durante la Prima guerra mondiale
dalle truppe austriache. La costruzione della nuova chiesa fu
interrotta dalla Seconda guerra mondiale, che interruppe
il pieno completamento della struttura; furono terminati solo i
lavori della struttura, anche se esistevano i piani per decorare
tutto l'interno con affreschi. La chiesa fu consacrata solo nel
1948 dal patriarca serbo Gavrilo V. Le pareti esterne
sono in due colori di materiale naturale, in stile
serbo-bizantino. Il campanile della chiesa è una parte della
chiesa stessa sul lato ovest. Accanto a San Marco c'è una
piccola chiesa ortodossa russa.
Piazza Terazije
Terazije
è la piazza centrale di Belgrado. Il nome è legato alla parola
"cisterna", dall'antico acquedotto romano che esisteva prima dei
tempi ottomani. Forse il termine è collegato anche a un
meccanismo di distribuzione dell'acqua, presente in questo
stesso luogo, e che sollevava e distribuiva l'acqua nella città.
Sotto le fondamenta, in questa zona, si trova infatti un fiume
sotterraneo. Le "bilance d'acqua", conosciute come "su
terazisi", erano strutture simili a torri che mantenevano la
pressione dell'acqua durante il trasporto dell'acqua nei
quartieri ad un livello alto. Di altezza variabile da 3 a 10
metri, avevano una cisterna in cima, dalla quale l'acqua
scorreva nei tubi di distribuzione. Nonostante il fatto che
molti belgradesi considerano la Piazza della Repubblica o
Kalemegdan come le are centrali per antonomasia della
città, Terazije è invece il vero e proprio centro designato
di Belgrado. Quando sono stati assegnati i numeri civici
alle strade di Belgrado, la numerazione ebbe infatti inizio
dalla parte della strada più vicina a Terazije. La Terrazza
di Terazije è un parco in pendenza, che scende dai 117 metri
di altezza del rilievo di Terazije (in cima alla quale Terazije
è costruita), alla riva destra del fiume Sava. Geograficamente,
è una parte del più grande rilievo della Sava, di 300 metri. La
sommità dell'area è un eccellente punto di osservazione naturale
sulla valle del fiume, su Novi Beograd (Nuova Belgrado, che
merita sicuramente una visita) e oltre il distretto della
Sirmia, parte della regione storico-geografica tra la Serbia e
la Croazia.
Hotel Moskva
L'Hotel Moskva
è un hotel a quattro stelle di Belgrado, uno dei più antichi e
più belli attualmente in funzione in Serbia, situato sulla
piazza Terazije. Si tratta di uno dei punti di riferimento più
riconoscibili di Belgrado, un prezioso monumento
architettonico posto sotto protezione dello Stato dal 1968.
Originariamente, l’edificio operava come una locanda di 36
camere, all'interno del polifunzionale Palazzo Rossiya,
la cui costruzione (avvenuta in circa 3 anni) e l'inaugurazione,
nel gennaio 1908, rappresentarono un importante investimento
dell'Impero russo nell'economia del Regno di Serbia. In seguito,
l'Hotel Moskva ampliò le sue strutture fino ad occupare l'intero
palazzo. Oggi, l'hotel ha centotrentadue camere, quaranta delle
quali duplex, e sei appartamenti; i due ristoranti dell'hotel,
uno con cucina internazionale e l'altro con cucina nazionale,
servono anche piatti vegetariani. L'hotel ha anche un ben
frequentato bar, con caffè vecchio stile, e un giardino estivo
molto popolare non solo tra gli ospiti, ma anche tra i
belgradesi. Le origini dell’hotel Moskva sono tutte da
conoscere: alla fine del 1890, nel Regno di Serbia governato
dalla casa reale Obrenović, con il re Alessandro I,
il terreno vuoto nella zona di Terazije, dove oggi si trova
l'Hotel, fu venduto a buon mercato dalle autorità comunali di
Belgrado all'imprenditore locale Boško Tadić. All'inizio
del 1900, insieme a sua moglie Stana, Tadić costruì su quel
terreno una semplice casa familiare ad un piano. All'epoca,
l'altopiano di Terazije intorno alla casa era fiancheggiato da
grandi castagni che fornivano una bella ombra su un piccolo
mercato all'aperto, dove i venditori del villaggio di
Zemun, sul lato fiume Danubio, nella vicina
Austria-Ungheria, e i contadini della periferia di Belgrado,
venivano a vendere i loro prodotti. In sostanza, il mercato
all'aperto era un avamposto del più grande mercato all'aperto
di Zeleni Venac, l’area più antica di Belgrado, situato a
diverse centinaia di metri nella vicina via Prizrenska.
Interessante notare quanti e soprattutto quali ospiti hanno
visitato il famoso hotel di Belgrado: l’hotel Moskva ha ospitato
più di 36 milioni di visitatori negli ultimi 100 anni, tra cui
celebrità locali come i feldmarescialli serbi Živojin Mišić
e Petar Bojović, gli inventori Mikhail Kalashnikov
(si, proprio quello dell'omonimo fucile) e Albert Einstein,
gli sportivi Anatoly Karpov, Garry Kasparov,
Carl Lewis, attori come Robert De Niro, Kirk
Douglas, Milla Jovovich, Jack Nicholson,
Michael Douglas, registi come Alfred Hitchcock,
Roman Polanski, Miloš Forman e politici come
Nikola Pašić, Indira Gandhi e Rajiv Gandhi, Yasser
Arafat, Gheddafi, Richard Nixon e altri, tra
cui cantanti e tenori come Luciano Pavarotti, Ray
Charles, Bob Geldof e Yves Montand e scrittori
come Maxim Gorky, Orson Welles, Rebecca West,
Jean-Paul Sartre e molti altri. Le foto dei visitatori
famosi coprono ovviamente le pareti dei corridoi dell'hotel.
Palazzo Albanija
Il Palazzo
Albanija si trova sulla piazza Terazije e rappresenta un
chiaro punto di riferimento tra Terazije e la piazza Slavija.
Il palazzo fu completato e inaugurato nel 1940 ed ha la
particolarità di essere il primo grattacielo costruito
nell'Europa sud-orientale, nonché l'edificio più alto di
Belgrado per molto tempo, fino a quando nel 1974 non venne
superato dal superato dal Beograđanka. Fu progettato da
Miladin Prljević e ?orđe Lazarević, sulla base del
progetto del 1938 di Branko Bon e Milan Grakalić.
L'origine del suo nome risale al periodo precedente alla sua
costruzione, poiché una kafana, una sorta di taverna con
spettacoli musicali, chiamata Albanija occupava precedentemente
lo stesso posto. Il 20 ottobre 1944, la bandiera jugoslava con
la stella rossa posta sul Palazzo Albanija dichiarò che Belgrado
era stata liberata dai nazisti da parte dell'Armata Rossa e
dalle forze partigiane jugoslave.
Accademia Serba di
Scienze e Arti
L'edificio
dell'Accademia Serba delle Scienze e delle Arti ha decorato il
viale Knez Mihailova per quasi un secolo e ancora oggi
splende in tutto il suo stile e decoro Art Nouveau
nell'architettura di Belgrado. Non sono pochi coloro che
ritengono l’edificio probabilmente il più bello della città. Gli
schizzi, le proposte e i disegni per la costruzione furono
creati nel 1886 e da allora parteciparono ai progetti di
realizzazione dell’edificio diversi architetti, come
Кonstantin Jovanović, ?ndra Stevanović, Nikola
Nestorović, Milan Kapetanović e Dragutin ?orđević,
tutti con poca fortuna a dire il vero, considerando
l'infruttuoso bando del concorso pubblico. Alla fine, nel 1910
il progetto fu affidato a Stevanović e ?orđević. I lavori,
affidati alla società di Matija Bleh, furono tuttavia
fermarti per la Prima guerra mondiale. Alla fine della
Seconda di guerra, l’edificio risultava ancora ‘non abitato’
dalle istituzioni committenti e infatti fu ufficialmente e
solennemente aperto il 24 febbraio del 1952, quando l'Accademia
si trasferì definitivamente al suo interno. Nel 1967,
Samojlov fece il progetto per l'adattamento della galleria
all'angolo di via Knez Mihailova e Vuka Karadžića, mentre
attualmente è in progetto una nuova ristrutturazione fino al
2024. Prendendo in considerazione i valori innegabili e
l'importanza, il palazzo è stato designato come Monumento
culturale serbo nel 1992. L'Accademia Serba delle Scienze
e delle Arti (SASA) è un'accademia nazionale e la più
importante istituzione accademica in Serbia, fondata
nel 1841. L'Accademia Reale Serba delle Scienze,
successore della precedente Società di letteratura serba,
con la quale si fuse nel 1892, accetta i suoi membri come propri
membri regolari o onorari. A sua volta, quest’ultima, prese il
posto e le funzioni della Società degli Studi Serbi, la
prima società dotta del Principato di Serbia, fondata il 7
novembre 1841. Oggi, l'Accademia dirige un piccolo numero di
progetti di ricerca scientifica, realizzati in collaborazione
con altre istituzioni scientifiche serbe e diverse cooperazioni
internazionale. L'adesione della Academy ha incluso premi Nobel
come Ivo Andrić e Leopold Ruži?ka, oltre che
importanti letterati, scienziati e artisti, come Nikola Tesla,
o Victor Hugo, Leo Tolstoy, Jacob Grimm,
Antonín Dvořák, Henry Moore, tra i tanti.
Cattedrale di San Michele
La Cattedrale
di San Michele Arcangelo è una chiesa cristiana
serbo-ortodossa situata nella parte storica della città, nella
municipalità di Stari Grad, di fronte all'edificio del
Patriarcato, nelle vicinanze della Fortezza di Belgrado,
all'incrocio delle vie Kralja Petra e Kneza Sime
Markovica. È comunemente conosciuta come Saborna crkva
tra gli abitanti della città, dichiarata Monumento della
Cultura serba di Eccezionale Importanza nel 1979 ed è
protetta dalla Repubblica di Serbia. L’edificio, con la sua
architettura, le opere d'arte e il ricco tesoro custodito al suo
interno è in effetti un monumento culturale impressionante, un
monumento storico inestimabile della Belgrado della prima metà
del XIX secolo. Durante i tempi in cui le nuove strutture
sociali e politiche stavano lentamente emergendo, la Cattedrale
divenne un supporto centrale nella lotta per l'indipendenza dai
turchi e dal dominio ottomano. Le prime notizie riguardo alla
chiesa risalgono al XVI secolo, venne distrutta dai turchi
all'inizio del XVIII secolo i turchi e quindi ricostruita a
spese di privati donatori tra il 1725 e il 1728, per poi essere
nuovamente saccheggiata dai turchi nel 1813. In precedenza, nel
1797 l’edificio fu anche dato alle fiamme. Queste varie
vicissitudini non impedirono alla chiesa di arrivare fino ai
giorni nostri in tutto il suo splendore attuale, aggraziato ed
elegante, opera dell'architetto Fridrih Adam Kverfeld,
che nel 1837 diede inizio ai lavori in stile neoclassico,
arricchendola da decorazioni del barocco. Esternamente si
apprezza in particolare la facciata con l'alta torre campanaria
e orologio, la cui guglia di gusto barocco si alza
nell'orizzonte urbano di tutta la città; si noteranno in
particolare anche i mosaici in stile neobizantino su fondo
dorato, raffiguranti due arcangeli e la Trinità fra quattro
angeli. L'interno è invece ampiamente decorato in maniera più
ricca, tra tutto spiccano le grandi vetrate policrome e
l'iconostasi monumentale sicuramente ispirata alla cultura russa
di epoca barocca, opera di Dimitrije Petrović e
Dimitrije Avramović (1815-1855). Al suo interno sono
conservate le reliquie dei santi serbi, imperatore Stefan
Uroš V, parte delle reliquie di Lazar di Serbia, del
despota Stefan Štiljanović, oltre alle tombe del principe
Miloš Obrenović, e suo figlio il
principe Mihailo Obrenović, assassinato nel 1868, di
Dositej Obradović tra gli altri, che fu riformista, illuminista
e primo ministro dell'Istruzione in Serbia. Nel complesso, nella
stessa zona, non si manchi di notare l'edificio del Patriarcato,
il museo della residenza della principessa Ljubica e la
via Ulica Kralja Petra, una delle strade più belle di Belgrado,
che prende il nome da re Pietro, il più amato e per questo
chiamato anche "Re del popolo", incoronato nel 1903.
Zoo di Belgrado
Lo Zoo di Belgrado
è anche chiamato Giardino della Buona Speranza e
si trova nel Parco Kalemegdan. Un Giardino Zoologico
di Belgrado ufficialmente aperto il 12 luglio 1936 dal
sindaco Vlada Ilić e uno dei più antichi zoo d'Europa.
Lo zoo inizialmente non era più grande di 3,5 ettari, ma fu
ampliato a circa 14 ettari. Durante la Seconda guerra mondiale,
lo zoo fu bombardato due volte, nel 1941 e nel 1944,
danneggiando pesantemente le infrastrutture e uccidendo la
maggior parte degli animali. Oggi lo zoo copre un'area di circa
7 ettari e ha 2.000 animali che rappresentano circa 270 specie
diverse; ospita sia animali domestici che animali selvatici
esotici. Il suo aspetto attuale è il risultato di molte
strutture costruite nel tempo, come fontane, una galleria di
sculture in legno e l'asilo per i giovani animali - Baby Zoo. Lo
zoo ha il più grande branco di leoni bianchi del mondo,
molti uccelli tropicali e rapaci. Alcuni degli animali più noti
sono Muja (l'alligatore più vecchio del mondo),
Gabi (un cane che salvò una guardia da un giaguaro) e lo
scimpanzé Sammy che scappò dallo zoo due volte.
Torre Nebojsa
La Torre di
Nebojsa è una delle torri più famose della Fortezza di
Belgrado. Si trova nella Città Bassa, all'entrata dell'ex
porto del Danubio. Il nome della torre deriva dal verbo temere,
che significherebbe che la torre non ha paura di nessun nemico.
La sua fama di torre inespugnabile ha infatti attraversato il
tempo e la storia. Ma questo non è l’unico nome, ci sono anche
altri nomi originali, Torre Bianca e Torre Temišvarska.
Il suo nome attuale lo ricevete solo nel XVII secolo. Fu
costruita intorno al 1460 dagli ungheresi per proteggere il
Danubio e l'approccio al molo dagli attacchi turchi, che
infatti, durante la conquista di Belgrado nel 1521, riuscirono a
penetrare nella città bassa solo quando l'artiglieria ebbe in
mano la struttura. La costruzione si presenta oggi come una
tipica torre di artiglieria a più piani, con base ottagonale e
con pareti spesse: quattro piani più piano terra. In totale ha
un'altezza di 22 metri. Su ogni lato dei piani si trovano delle
aperture per i cannoni, dalle quali era possibile difendersi, o
colpire, in caso di attacchi dal fiume e dalla terraferma.
All'inizio del XXI secolo le autorità di Belgrado hanno
raggiunto un accordo approssimativo con le autorità greche sulla
ristrutturazione della struttura e la sua apertura ai
visitatori. La torre è oggi aperta al pubblico con uno spazio
espositivo in quattro piani, il primo dei quali è dedicato a
Rigas Feraios, scrittore e rivoluzionario greco, vissuto tra
il 1757 ed il 1798.
Casa
di Manak
La Casa di Manak è
un edificio alla periferia dell'ex Savamala, all'angolo di via
Kraljevića Marka e Gavrila Principa. La casa fu progettata per
l'Aga Khan turco e il suo harem. È stata dichiarata
monumento culturale dall'Istituto di conservazione del
patrimonio di Belgrado. L’edificio fu acquistato dal greco
Manojlo Manak, che alla fine del XIX secolo aveva un
panificio e una taverna al piano terra, con abitazione in
residenza al secondo piano. Una struttura che riflette i metodi
di costruzione e la cultura abitativa del suo tempo. Fu
costruita in stile Bondruk e cioè con un’intelaiatura di
legno riempita con mattoni, in questo caso mattoni di fango. Si
presenta con un seminterrato, un piano terra, un mezzanino e un
primo piano. A metà degli anni '50, l'edificio si presentava in
maniera fatiscente, risultando destinato alla demolizione.
Tuttavia, questo fu evitato e tra il 1964 e il 1968, l'Istituto
di conservazione del patrimonio culturale di Belgrado eseguì i
lavori di restauro necessari sotto la supervisione dell'architetto
Zoran Jakovljevic. Le fondamenta furono rinforzate e le
strutture in legno "bondruk" sostituite, conservando la
disposizione e la dimensione delle stanze, insieme a tutti i
dettagli decorativi interni, mentre il portico è stato
completamente ricostruito. Al suo interno oggi ha è ospitata la
collezione etnografica di Hristifor Crnilovic
(1886-1963), che fu pittore e collezionista di oggetti del
patrimonio popolare e artistico. L'edificio è stato donato alla
città di Belgrado e ora serve come parte integrante del Museo
Etnografico.
Piazza dei Fiori -
Cvetni trg
Cvetni trg
o Piazza dei Fiori si trova in una delle strade
principali di Belgrado, Kralja Milana e Njegoševa e Svetozara
Markovića, proprio di fronte al Teatro e al parco
Manjež. Nei primi anni 2000 la sezione di via Njegoševa a
nord di Cvetni trg è stata chiusa al traffico, pavimentata con
pietra e trasformata in una serie di piccoli pianori a
scalinata, usati come patii per le caffetterie locali,
allargando così l'area di tutta la piazza, che venne poi
completamente ricostruita nel 2016. L’aspetto attuale prevede un
plateau di pietra bianca e panchine dove rilassarsi sotto
l'ombra dei tigli. Alcuni dei piccoli negozi di fiori sono stati
mantenuti, mentre ha trovato sede un ufficio di informazioni
turistiche e il monumento dello scrittore serbo Branislav Pekic.
Ponte di Branko
Il Ponte di Branko è il secondo ponte più grande di
Belgrado (dopo il Gazela) e collega il centro della città con la
Nuova Belgrado, attraversando il fiume Sava. Oggi
consiste di due costruzioni separate con tre corsie in ogni
direzione, la prima parte del ponte fu costruita nel 1957, la
seconda terminata nel 1979. La struttura attuale sostituisce il
precedente ponte strallato del re Aleksandar I, aperto il 16
dicembre 1934 e fatto esplodere in un bombardamento nel 1941. In
realtà vengono utilizzate le parti inferiori dei piloni del
ponte precedente, che servono come vincoli esterni per le sue
due campate secondarie. La lunghezza totale è di neanche mezzo
chilometro, con una campata centrale di 261 metri e campate
laterali di 81,5 metri ciascuna. È attraversata da quasi 90.000
veicoli al giorno, e la congestione del traffico è frequente. Vi
lavorarono diverse società di costruzioni, la prima fu la
tedesca MAN, quindi la "Mostprojekt" di Belgrado, dietro la
direzione di Danilo Dragojevic, che eseguì il progetto di
raddoppiarne la capacità negli anni '70. Il nome ufficiale
delponte durante il regime comunista era "ponte della
fratellanza e dell'unità", ma non venne mai usato dalla
popolazione, e fu infatti chiamato "ponte nella via di Branko",
dal nome di Branko Radi?ević, poeta romantico serbo, o "Savski
most" (ponte sul Sava). Quando un altro scrittore,
Branko Copic, si suicidò gettandosi dal ponte nel 1984, il
nome attuale iniziò a circolare e alla fine prese piede. Non è
ancora chiaro, tuttavia, a quale dei due ‘Branko’ (il poeta o lo
scrittore) sia riferito.
Ponte Ada
Il ponte di Ada è
un ponte strallato sul fiume Sava, attraversa la punta estrema
dell'isola Ada Ciganlija, collegando i comuni di Čukarica
e Nuova Belgrado. La costruzione è iniziata nel 2008, dopo un
concorso aperto per progettazione preliminare nel 2004.
Parteciparono alle offerte di appalto dodici società, con il
risultato vincente della slovena Ponting. Il ponte è
stato aperto il 1 gennaio 2012, mentre le strade di accesso sono
state completate nel 2013. I progettisti furono gli architetti
Viktor Markelj e Peter Gabrijelcic, i cui piani
vennero scelti da una giuria presieduta da Nikola Hajdin,
presidente dell'Accademia serba delle scienze e delle arti.
Anche l'Associazione degli architetti di Belgrado approvò il
progetto, valutandolo come contemporaneo e rilevante per il
futuro orizzonte urbano di Belgrado. Il progetto strallato
prevede un singolo pilone, le cui fondamenta sono un muro in
diaframma circolare con 113 pali trivellati. La campata
principale è costruita con 8.600 tonnellate di acciaio,
sostenuta da 80 cavi strallati, ed è controbilanciata da una
campata posteriore in calcestruzzo di 200 metri. Il ponte è
progettato per ridurre significativamente il traffico che passa
attraverso il centro della città e il vecchio ponte Gazela ed è
progettato per essere parte della futura strada semi-anulare
della città interna di Belgrado. Prevede tre corsie stradali e
un binario del tram (metropolitana leggera) in ogni direzione.
Staro Sajmište
Staro Sajmište si
riferisce al sito del campo di concentramento Sajmište,
operativo durante la Seconda guerra mondiale (1941-1944). Si
trova nel cosiddetto blocco 17 di Novi Beograd (Nuova
Belgrado), tra la strada di Zemunski put, il viale Mihajlo
Pupin e il fiume Sava. Dopo la guerra l'insediamento fu
totalmente abbandonato e gradualmente iniziò a cadere a pezzi.
Gli ex edifici furono quindi assegnati ad alcuni artisti
(pittori e scultori) e il 9 luglio 1987, l'Assemblea della città
di Belgrado decise di avviare una totale rigenerazione
dell’intera area a sito culturale, proteggendolo così dallo
sviluppo dell'espansione immobiliare. Il 21 aprile 1995,
un monumento in ricordo delle vittime di Sajmište fu
inaugurato lungo la Sava, il giorno prima del 50° anniversario
della sconfitta di Hitler il 22 aprile 1945. La Germania e i
suoi alleati occuparono e spartirono il Regno di Jugoslavia con
l'intera regione di Sirmia (inclusa la riva sinistra
della Sava) che divenne parte dello Stato Indipendente di
Croazia, dove stabilirono il regime degli Ustaše. In quel
momento la polizia segreta nazista, la Gestapo, si impadronì di
Sajmište, trasformandola in quello che chiamarono "centro di
raccolta". Fino al maggio 1942 i tedeschi usarono il campo di
concentramento per uccidere soprattutto gli ebrei di Belgrado e
di altre parti della Serbia. Dall'aprile 1942 i prigionieri
serbi furono trasportati dai campi di concentramento di
Jasenovac e Stara Gradiška, gestiti dagli Ustaše croati
dell'ISC. Furono inviati a Sajmište anche i partigiani catturati
in tutta la Serbia, così come i detenuti di parti della
Jugoslavia e poi donne serbe, bambini e anziani della regione di
Kozara, intere famiglie ebree di Belgrado e altre città,
famiglie rom, così come intere popolazioni serbe di diversi
villaggi siriani. Le esecuzioni dei prigionieri durarono fino
all’ultimo, finché il campo esisteva. Il rapporto del novembre
1946 pubblicato dalla Commissione di Stato jugoslava afferma che
quasi 100.000 prigionieri passarono attraverso le porte di
Sajmište. Si stima che perirono all'interno del campo circa
48.000 persone.
Palazzo della Serbia
L’enorme Palazzo
della Serbia è sede dal governo serbo e attualmente ospita
diversi ministeri e agenzie a livello di gabinetto. Il nome
tecnico del palazzo è Savezno izvršno veće 1 (SIV 1),
usato dal Consiglio Esecutivo Federale della Jugoslavia. Più
tardi, fu informalmente conosciuto come Palata Federacije
(Palazzo della Federazione) prima di prendere il suo nome
attuale nel 2006. L'edificio è stato costruito in stile
architettonico misto classicista (la struttura principale) e
modernista (la grande sala a cupola di vetro con
l'ingresso anteriore), non propriamente in stile socialista
sovietico, se non si arriva ad una conclusione errata. Si
presenta con una base a forma di H e copre un'area di circa
65.000 m², rendendolo così il più grande edificio della
Serbia per superficie coperta. Al suo interno sono ospitati
744 uffici di circa 30 m² ciascuno, 13 sale conferenze, sei
saloni, tre grandi sale e due garage. L'edificio è stato
costruito secondo una struttura a scheletro di cemento armato,
riempito di mattoni. La facciata è ricoperta dal marmo bianco
di Bra?, mentre le aperture sono state fatte di metallo
bianco. A partire dal 1961, quando si tenne la Prima
Conferenza dei Paesi Non Allineati, il Palazzo della
Federazione ricevette molti statisti e delegazioni straniere. La
prima sessione del Consiglio Esecutivo Federale nel nuovo
edificio si tenne non più tardi del 29 aprile 1961. Con i suoi
valori architettonici, il Palazzo del Consiglio Esecutivo
Federale segnò il periodo per la creazione di una possibile
immagine riconoscibile di Novi Beograd e anche di Belgrado in
generale. Puramente modernista, si valorizza anche per
l’enfasi prestata al design del parco circostante, con
parcheggio, i garage e la fontana, così come per la posizione
generale dell'edificio, che può essere visto da più lati e
luoghi, in modo quasi incensante. La costruzione del Parco
dell'Amicizia fu disegnata per diventare una delle aree
verdi più specifiche. Il Palazzo del Consiglio Esecutivo
Federale è stato designato monumento culturale nel 2013.
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