VISITARE
BELGRADO - INFORMAZIONI E GUIDA.
Questa città stupisce anche il visitatore più
esigente. Città accogliente e appassionata, energica
per la vivacità culturale e artistica che la
contraddistingue. Antiche fortezze e musei,
quartieri bohemien con gastro-pub, ristorantini e il
frizzante via vai giovanile. L’atmosfera che non ti
aspetti nella capitale della Serbia, città tra le
più trendy d’Europa.
Scoprire
Belgrado, la città dei due fiumi, la
Sava e il
Danubio, richiede una visita
approfondita, che vi lascerà stupiti per le
sue tante bellezze e per la vivacità
culturale e artistica. Nella metropoli e
capitale della Serbia, si respira un
clima di fiducia nel futuro dopo un
passato difficile. Vi accorgerete del fato
che gli abitanti di Belgrado sono persone
molto cortesi e fanno facilmente amicizia
con gli stranieri. Mangiare in questa città
costa ancora abbastanza poco rispetto ai
nostri standard, la cucina locale è a base
di pesce di fiume e di cacciagione e ci sono
tante buone zuppe.
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Una posizione eccezionale sul Danubio e una storia
millenaria hanno dato alla regione di Belgrado
innegabili vantaggi per il tempo libero e la
cultura. Ai piedi della pianura pannonica, la
capitale serba è considerata un importante crocevia
nei Balcani, circondata in tre direzioni da
fiumi, il che le conferisce un'atmosfera sempre
serena e ne fa un polo fluviale di prim'ordine. Le
gite in barca permettono ai visitatori di
familiarizzare con i villaggi e le città che
circondano la capitale. Infine, negli ultimi anni si
sono sviluppati gli sport acquatici in tutte le sue
forme: vela, canottaggio, surf o jet-ski sui fiumi.
Oggi tappa importante del canale Reno-Meno-Danubio,
il porto di Belgrado si trova sull'asse fluviale più
importante d'Europa, che conduce grandi navi dal
Mare del Nord al Mar Nero. Infine, situata
all'incrocio tra l'asse est-ovest della pianura del
Danubio e l'asse nord-sud della valle della Morava,
la capitale serba drena una notevole quantità di
traffico dall'Europa centrale ai confini orientali
dei Balcani. Il percorso per
Salonicco,
Istanbul e
Sofia passa
necessariamente per Belgrado. Per questo motivo
l'Unione europea ha scelto di far passare il
Corridoio 10, un insieme di grandi autostrade e
ferrovie, attraverso la regione di Belgrado. La
città si sta espandendo su un'area piuttosto vasta,
con 16 comuni che coprono 322.000 ettari, con una
popolazione di 1.700.000 abitanti.
Breve storia
La zona
dove nacque la città fu abitata fin dall'epoca paleolitica.
I punti salienti della storia di questa città
cominciano dall'arrivo dei celti che, nel III secolo
a.C., fondarono Singidunum ("Singi" da rotondo
e "dunum" da città). La città fu successivamente, conquistata
dai Romani nel I secolo a.C. Quando l'Impero Romano
entrò in crisi e si divise fra Impero d'Occidente ed
Impero d'Oriente, la città divenne punto di confine
fra i due imperi pur facendo parte di quello d'Oriente.
Caduto l'impero romano, tutta l'Europa e anche la zona
dell'attuale Serbia, fu invasa da popolazioni barbare
e una di queste, gli Unni di Attila, conquistarono
e distrussero Singidunum. Seguì la ricostruzione, il
breve ritorno sotto l'impero bizantino e infine la conquista
da parte degli Slavi; da qui in poi il nome Singidunum
sparì. Per oltre due secoli e mezzo non si ebbero più
notizie di questa città salvo il fatto che, attorno
al 630 D.C., qui arrivarono i Serbi.
Il
nome attuale di Belgrado apparve per la prima volta
attorno all'anno 1000, quando la città venne rammentata
nelle cronache crociate come uno dei punti di passaggio
verso la Palestina e Gerusalemme. Nei secoli a venire
fu l'ultimo baluardo contro l'invasione turca dell'Europa,
culminata con la Battaglia del Kosovo nel 1389.
La lunga dominazione turca finì solo a partire dal 1815.
Nel 1878 il Congresso di Berlino riconobbe l'indipendenza
della Serbia e del vicino Montenegro. I due stati
insieme parteciparono alle Guerre Balcaniche
(1912-1913) contro Turchia prima e Bulgaria poi, uscendone
rafforzati e ampliati territorialmente. Il progetto
di una possibile unificazione dei due regni venne bloccato
però dall'Austria-Ungheria, che da tempo mirava
a espandersi nei Balcani.
Dopo
l'assassinio dell'arciduca austriaco Francesco Ferdinando,
per mano di un nazionalista serbo l'Austria-Ungheria
dichiarò guerra (28 giugno 1914) al Regno di Serbia.
Fu l'inizio della Prima Guerra Mondiale. Alla
fine del conflitto la Serbia divenne parte del Regno
dei Serbi, Croati e Sloveni (dal 1929 Regno di Jugoslavia),
sotto la dinastia dei Karađorđević.
Alla fine della seconda guerra mondiale la Serbia andò
a costituite una delle sei repubbliche della Repubblica
Socialista Federale di Jugoslavia (1945-1991), guidata
per un lungo periodo dal Maresciallo Tito. Nel
1992, in seguito allo scioglimento della Repubblica
Socialista Jugoslava, Serbia e Montenegro si unirono
nella Repubblica Federale di Jugoslavia (1992-2003),
divenuta poi Unione di Serbia e Montenegro nel
2003.
È storia relativamente recente, il referendum
che si è svolto il 21 maggio 2006, con il quale il Montenegro
ha deciso di uscire dall'Unione e di ottenere il riconoscimento
internazionale e la piena indipendenza. La Serbia ha
ottenuto così indirettamente la ricostituzione di un'entità
nazionale autonoma dopo circa 90 anni in cui aveva sperimentato
progetti di Federazione e Confederazione con le altre
regioni abitate dagli Slavi del Sud. Come stabilito
dalla Carta Costituzionale della Confederazione, la
Serbia è stata riconosciuta come diretto successore
dell'Unione Statale, ereditando il seggio della Confederazione
all'ONU, le associazioni alle organizzazioni internazionali
e tutti i trattati stipulati con gli altri Paesi.
Visita del
centro di Belgrado
La
visita alla città può cominciare dalla roccia che domina
la confluenza della Sava nel Danubio dove sorgono la
Fortezza ed il Kalemegdan, che fu il centro
storico di Belgrado. Questa fortezza sorge sulle rovine
di un "castrum" romano distrutto dagli Unni dopo
la conquista di Singidunum. L'attuale fortezza fu costruita
dagli Slavi ed è sempre stata considerata una città
a sé stante, distinguendo tra "città alta" e "città
bassa".
Nella
"città alta" incontriamo la "Porta del Despota"
eretta nel XV secolo e chiamata così dal nome del despota
Stefan Lazarevic; questa porta è da sempre considerata
la porta principale di accesso alla fortezza. È la
parte meglio conservata di tutto il complesso e funge
da Osservatorio Astronomico. Poi troviamo la porta interna
"Stambol" costruita in blocchi di pietra e usata
in origine sia come prigione che come deposito di polvere
da sparo. A metà del XV secolo fu costruita la porta
"Zindan", con due massicce ed imponenti torri
con cannoni a difesa; tristemente nota per i suoi sotterranei,
prigioni che videro ogni tipo di tortura ed atrocità,
deve il suo nome proprio a questo uso, "Zindan"
significa difatti cella sotterranea.
All'entrata della
"città alta" troviamo un pozzo costruito dagli
Austriaci all'inizio del XVIII secolo, come fonte di
approvvigionamento idrico per la fortezza e la città.
Curiosamente è chiamato "Pozzo Romano" ed è profondo
una sessantina di metri. Lo si può visitare scendendo
con una scala a chiocciola che però si ferma a 35 metri
di profondità. Sicuramente suggestivo. Non lontano dalla
porta che introduce alla "città bassa" troviamo una
bellissima fontana che porta il nome di Mehmed-pasha
Sokolović, un serbo nato in Bosnia che fu rapito
da bambino e portato in Turchia, dove divenne un importante
Visir, e che ritornò a Belgrado come invasore
e dominatore. Sulla sommità della porta sud della
"città alta" si erge una torre con orologio della metà
del XVIII secolo. Da qui si ammira un bellissimo panorama
su tutta Belgrado.
Nel
periodo in cui la città si preparava alla imminente
invasione turca vennero erette le mura che ancora oggi
collegano la "città alta" alla "città bassa", e contemporaneamente
venne costruita anche una torre armata con cannoni (Jakšić's).
Nella "città bassa" sono caratteristiche le mura di
difesa che corrono lungo l'argine del fiume, fino a
quello che una volta era considerato il porto della
città di Belgrado.
A difesa dell'entrata del porto sorgeva,
e sorge tuttora dopo il suo restauro, la torre Nebojša
che fu l'ultima a cadere in mano agli invasori turchi.
Grazie ai restauri portati a termine nel 1962 possiamo
ancora ammirare l'edificio adibito a bagni turchi, che
furono costruiti alla fine del XVIII secolo; oggi ospitano
la sede della Società Astronomica. Vicino alla porta
chiamata "Charles VI" troviamo un edificio importante
per i serbi poiché fu la sede della fonderia militare
dove iniziò l'insurrezione contro i Turchi all'inizio
del 1800.
Un visita per capire bene il luogo dove ci si trova
è il Museo Etnografico in Kralievića Marka
con un'ampia e completa collezione di abiti, tappeti,
mobili, stoviglie, fotografie, quadri della Serbia e
dell'ex Yugoslavia.
Un
must di Belgrado è la passeggiata a "Ulica
Knez Mihailova" che è la zona pedonale dove sono
concentrati gli edifici più rappresentativi della città
e che ricordano una sorta di Belle Epoque di Belgrado
della fine del 1800. In questa zona si trovano i
negozi più alla moda comprese le boutique dei più noti
stilisti italiani. L'edificio al n. 56 ospita ora la
"Libreria della città di Belgrado" ma in origine
fu uno dei più belli hotel dell'epoca del neo
Romanticismo
serbo, il "Srpska Kruna".
Skadarlija
Altro
must di Belgrado è Skadarlija, quartiere dei
bohemien serbi (e anche francesi, inglesi e persino
americani), da cui prende vita un intero quartiere dai
caratteristici vicoli acciottolati di stampo ottocentesco,
ribattezzata "la Montmartre di Belgrado".
L'edificio in stile rinascimentale ai numeri 53-55 della
via Skadarlija ospita una galleria d'arte; il
blocco di case che si trovano ai numeri 46-48-50 rappresenta
il primo esempio di costruzioni in stile "non balcanico"
essendo gli stessi di foggia rinascimentale.
Le origini
del piccolo quartiere di Skadarlija, composto dalla
via Skadarska (Skadarska Ulica) e da alcuni vicoli
laterali come la Zetska Ulica, risalgono ai primi dell’Ottocento
quando gitani, serbi e turchi si incontravano nelle
bettole e nei locali a basso costo per consumare alcolici
e concludere le serate, il più delle volte, fra risse
e urla. Si trattava di un posto poco raccomandabile.
Tutta la zona era indicato come "quartiere gitano"
fino al 1872, quando la strada prese il nome dalla città
di Scutari (Scutari in Albania.) Skadarska ulica, serbo
per "via di Scutari", è ancora il nome ufficiale...Continua
a leggere su
Skadarlija.
Ulica Kralja
Petra
Ulica Kralja Petra I è una delle più vecchie
vie di Belgrado dove un tempo c'erano basilica, le terme
ed il forum romani e dove oggi troviamo, fra l'altro,
la sede del Patriarcato della Chiesa Serbo-Ortodossa.
La
sede dell'Assemblea della città era originariamente
il Palazzo Reale della dinastia serba Obrenović.
Nonostante diversi restauri una parte della costruzione
e degli arredi originali è andata dispersa durante le
due guerre mondiali. Da visitare il "Salone Rosso"
con una serie di oggetti che fanno parte di omaggi resi
alla vecchia dinastia serba da altre dinastie o governi
europei, tra cui molto belli, due vasi in porcellana
raffiguranti scene di vita di
San Pietroburgo
a testimonianza del fatto che le due dinastie reali
furono sempre molto legate tra loro. Da visitare anche
il cosiddetto "Salone Giallo" dove si trova una
copia della lettera scritta dal Papa Giovanni VIII,
nella quale per la prima volta veniva menzionato il
nome di Belgrado, come si è detto nel periodo tra la
prima e seconda crociata. Tra le altre cose interessanti
in questo salone si trovano una sfilata di dipinti di
grandi artisti serbi oltre ad altri oggetti dono di
stati esteri.
Dal
Salone Giallo si arriva al Salone di Gala,
una imponente stanza di 260 metri quadrati la cui parte
superiore delle pareti ha finestre in vetro lavorato
molto belle che illustrano scene di lavoro e di vita
quotidiana. Molto belli anche i candelieri in bronzo
di fattura francese che sono completati di portacenere
decorati da serpenti. Infine il salone denominato del
XIX secolo, dove sono stati ricostruiti secondo lo stile
originale del vecchio palazzo reale mobili in stile
Luigi XV, oggetti in porcellana, mobili in legno scuro
in stile Napoleone III, abiti e tantissimi altri oggetti
che ricordano diverse epoche succedutesi in questo palazzo.
Il
parco Kalemegdan si trova vicino alla fortezza
ed è il più grande di Belgrado, e vi sarò utile per
rilassarvi dopo le vostre camminate in città. Questo
luogo fu all'inizio il luogo di raduno delle forze militari
in preparazione alle battaglie ed anche il posto da
quale si potevano controllare i movimenti delle forze
nemiche. "Kalemegdan" è una parola composta turca che
significa campo di battaglia, ma i Turchi chiamavano
questo luogo anche "fichir-bair" che significa "collina
della meditazione", forse perché si tratta di un luogo
veramente di pace e contemplazione. Il parco comprende
anche uno zoo, il museo militare, un parco giochi e
diversi ristoranti.
Da non perdere la bellissima Cattedrale ortodossa
Saborna Crkva una delle più belle chiese presenti
nei paesi slavi, dove si conservano le reliquie di Santi
serbi e le tombe di personaggi famosi e governanti.
Costruita attorno a fine 1800, in stile neoclassico
con alcuni elementi del tardo Barocco. La chiesa è dedicata
a San Michele Arcangelo. Il suo interno è riccamente
decorato con motivi dorati ed è frutto del lavoro di
diversi artisti serbi.
La
Vita notturna a Belgrado è molto ricca. Musica
dal vivo, ristoranti etnici, colori di mille lucine
accese che riflettono sulle acque scure del Danubio.
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