LEON

VISITARE LEON - INFORMAZIONI E GUIDA. La Spagna senza stereotipi sta tutta qui. Terra ammaliante e poco conosciuta lungo il Cammino di Santiago. Tra paesaggi suggestivi e architetture spettacolari, al confine con il Portogallo, la città di León raccoglie l’essenza della sua antica regione, in cultura e visione futura… da non perdere di vista il miglior Jamón del paese.

Leon è una delle città spagnole in assoluto più suggestive, capoluogo di una regione ancora più interessante. Nel continente europeo, le cui frontiere non sono state tracciate a tavolino, ma sono andate delineandosi lentamente e sono state ridisegnate in continuazione nel corso dei secoli, è sorprendente trovare, nel nord della penisola iberica, un lembo di terra rocciosa portoghese, che si incunea ad angolo retto nel territorio spagnolo.

 

Il confine che separa la Spagna dal Portogallo è rimasto inalterato nel corso della storia, fin dal dodicesimo secolo. La frontiera nord-orientale del Portogallo e il risultato di una storia d'amore o, per meglio dire, di un matrimonio. Dopo essersi rifugiati sulle loro montagne, inaccessibili all'invasione dei mori, gli asturiani erano calati a sud, respingendo l'invasione islamica con violenti combattimenti, nei quali si erano distinti valorosi eroi la cui gloria è ancora viva.

È il caso del Cid Campeador, a quel tempo ancora conosciuto con il suo vero nome: Rodrigo de Diaz Vivar. Tra i suoi valenti compagni d'armi vi era un cadetto borgognone, al quale il re di Leon, discendente da Pelayo l'Asturiano (condettiero che combattè i mori nel VII secolo d.C) , accordò la mano della figlia, assegnandole come dote alcune terre tra i fiumi Duero e Minho: da questa contea sarebbe nato, estendendosi verso sud, lo stato del Portogallo.

Intanto, gli abitanti della città di Leon continuarono la Reconquista al fianco delle altre armate iberiche, arrivando fino a Granada, non senza essere stati costretti, nel frattempo, a regolare molti conti con i loro vicini portoghesi. Questo spiega il carattere originale e ammaliante di questa terra poco conosciuta, dal paesaggio ingrato simile a una landa senza alberi e senz'acqua, dove sono fiorite, in un tempo in cui la Spagna cercava ancora la propria identità, singolari città d'arte e di storia.

Anche se la terra era avara, i signori della guerra dovevano occuparla e difenderla, a est come a sud, con bastioni e fortezze, ai quali si aggiunsero, venuta l'opulenza, palazzi e santuari di una stupefacente ricchezza. Leon, ora capoluogo della provincia, un tempo fu la capitale di un regno e racchiude, nella sua cattedrale dalle meravigliose vetrate, non solo le tombe dei re visigoti, un tempo padroni della Spagna dopo i romani, ma anche resti di una principessa araba, che qui si era sposata in gran pompa e qui aveva regnato.

Le vittorie dei nobili cristiani portarono, oltre a nuove terre, anche preziosa manodopera: furono infatti i prigionieri saraceni a costruire, in mattoni e in puro stile arabo, moltissime chiese e case nobiliari. Per questo la Cattedrale di Zamora, con la sua cupola di piombo ricoperta di puntoni, assomiglia a un casco moresco e ricorda una moschea. In questa chiesa è conservato un incomparabile tesoro: gli arazzi neri tessuti a Tournai (in Belgio)per Luigi XI, e poi presi come bottino di guerra dai borgognoni. Che i soggetti rappresentati siano la storia di Tarquino o la Guerra di Troia, scene di battaglia o di cerimoniale della vittoria, in tutti questi arazzi, magnificamente conservati grazie al clima secco e salubre, si può ammirare la ricerca esasperata di perfezione in ogni dettaglio unica a composizioni impressionante ampiezza.

Altri luoghi di questa straordinaria regione meritano una deviazione, se non una tappa prolungata: Ciudad Rodrigo, nella cui chiese che la più antica statua di Francesco d'Assisi; Toro, dove si può ammirare una Vergine della Mosca, le cui fattezze sono quelle di Isabella d'Aragona; Astorga, che vanta un'antichissima cattedrale, il cui portale, inquadrato da colonne ritorte, statue, lucernari e scudi, è una notevole esempio del fantastico stile plateresco. Si tratta di umili borghi e cittadine, le cui mura sono seppellite dai rovi e nei quali si possono vedere stemmi e busti che emergono da facciate scolpite, case pattrizie, dalle finestre oscurate da griglie di ferro battuto, e anche, qua e là, raffigurazioni di antichi e malandati porci selvatici in pietra, a ricordo della caccia a quell'animale, principale nutrimento sia degli abitanti dei villaggi sia dei guerrieri tanto famosi. La città di Leon e la sua regione si rivelano così terra rude e altera come ben testimonia, a sud di Ciudad Rodrigo,  l'Alcazar è retto da Enrico II di Castiglia detto il Fratricida. Diventato ora un hotel della catena statale dei parador, il castello è ancora lì a testimoniare antiche storie e tragedie, conservando intatte armature e blasoni.

Per ulteriori informazioni vedere : Spagna.cc/leon_spagna.html

Copyright © Informagiovani-italia.com. La riproduzione totale o parziale, in qualunque forma, su qualsiasi supporto e con qualunque mezzo è proibita senza autorizzazione scritta.

Se questa pagina ti è piaciuta e ti è stata utile, per favore prenota con noi un hotel o un ostello ai link che trovi in questa pagina, è un servizio di Booking, non spenderai un euro in più, ma ci aiuterai ad andare avanti, per quanto possiamo e a scrivere e offrire la prossima guida gratuitamente. Oppure se vuoi puoi offrirci un caffè (ma non ci offendiamo se ci offri una pizza :) ) con una piccola donazione:.:  Paypal

Dove si trova?

 

 

 

Ostelli Leon   Ostelli Spagna   Hotel Spagna  Hotel Leon

Carte d'Espagne  Karte von Spanien   Mapa de España Map of Spain
Carte Leon  Karte von Leon   Mapa Leon  Map of Leon

 
FacebookTwitterYoutubeScrivi a Informagiovani Italia