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VISITARE
GRANADA - INFORMAZIONI E GUIDA.
Echi
moreschi tessono ancora oggi l’anima di questa città
patrimonio UNESCO. Le mura rosate dell’Alhambra al tramonto
si riflettono sui monti innevati della Sierra Nevada e
regalano momenti suggestivi, eredità culturale irripetibile.
Tutt’attorno è un vivace fluire di giardini, cafes e
taverne, dove riecheggia immortale il ritmo del flamenco.
Granada fu l'ultima
capitale araba in Europa a essere riconquistata (la
Reconquista) dai cristiani nel 1492 dopo le grandi invasioni
e l'occupazione musulmana durata alcuni secoli. Arrivando
in questi luoghi si ha una visione d'insieme meravigliosa,
una zona particolare dell'Andalusia,
una fertile pianura ai piedi delle ripide montagne,
a circa 700 m sul livello del mare, spesso innevate,
della Sierra Nevada, poi l'immagine della città
che si innalza davanti e le torri dell'Alhambra.
Conserva ancora la magia, il sensuale torpore di cui
parlava Federico García Lorca.
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Il
maggiore monumento dell'architettura e dell'arte araba forse
oggi esistente al mondo, in assoluto è l'Alhambra di Granada,
una reggia fortificata su una collina alta 150 metri che domina
la città, dove vissero gli ultimi principi Nasridi, dinastia
di conquistatori venuti dalla penisola Arabica. Quando i re
cattolici, Isabella e Ferdinando di Castiglia videro
l'Alhambra rimasero senza parole al cospetto di quella bellezza.
Nulla di simile esisteva in quel momento in nessuna capitale
europea.
Con
Cordoba
e
Siviglia,
Granada fu uno dei centri della splendida cultura letteraria
e scientifica diffusa dagli arabi nella penisola iberica, la
stessa che contribuì, molti se lo dimenticano, anche a
tramandarci fondamentali (per la cultura occidentale) memorie
greche e latine che altrimenti sarebbero andate perdute per
sempre
Capoluogo
dell'omonima provincia dell'Andalusia, Granada sorge
alle falde della Sierra Nevada lungo il fiume Darro
ed ha una popolazione di circa 300,000 abitanti. Di vocazione
ispanico - musulmana, fu la perla della civiltà nazarì,
preziosa e decadente. Vi sono in città numerose industrie
di vario genere ma l'industria turistica è forse la maggiore
per la bellezza e il fascino di questa città, che è anche importante
centro culturale essendo sede universitaria dal 1526. Sulle
colline si trovano i quartieri vecchi,
Albacìn e la
Alhambra, con vie strette e
angoli dalle prospettive stupefacenti. Un tuffo in un passato
multiculturale e mistico.
Granada come molte città della Spagna fu colonia romana con
il nome di Elvira, anche se era conosciuta fin dal V
secolo a.C. con il nome di Elybirge. Successivamente
fu conquistata dagli arabi nell'711, divenne emirato autonomo
nel XI secolo e nel 1232 divenne capitale del regno indipendente
dei nasridi, che comprendeva anche
Malaga
e
Almeria.
Conquistata dagli spagnoli nel 1492, entrò a far parte del
regno di Castiglia. Nonostante le garanzie accordate
ai musulmani, le tracce della loro dominazione furono fatte
scomparire con una serie di persecuzioni culminate col decreto
di espulsione degli arabi nel 1609 (leggetevi se ne avete la
possibilità il romanzo di Ildelfonso Falcones, La
mano di Fatima, su quel periodo).
Alcuni
sostengono che il grande poeta di Granada,
Federico Garcia Lorca,
fu ucciso, durante la guerra civile spagnola, per avere affermato
tra le altre cose, che fu una disgrazia per la città la conquista
dei re cattolici. Queste le sue parole: "La caduta di Granada
fu un avvenimento disgraziato della storia...Andarono perdute
una civiltà mirabile, una poesia, una architettura e una delicatezza
uniche al mondo, per far posto a una città povera, avvilità
e a una terra desolata, dove oggi si aggira la peggiore borghesia
di tutta la Spagna." Garcia Lorca ad ogni modo amava la
sua città. Era impressionato dal coro delle campane delle varie
chiese della città, soprattutto della magnifica cattedrale.
Anche l'animazione di Plaza Bibarramba, in pieno centro,
lo colpiva. Fu lì che Federico immaginò che si svolgesse il suo
dramma Mariana Pineda. Un ambiente ideale per sedersi
a un bar, veder scorrere le persone, riflettere e intingere
"churros" nel caffè.
Quando spunta la luna | tacciono le campane |
e i sentieri sembrano | impenetrabili.
Quando spunta la luna | il mare copre la terra |
e il cuore diventa | isola nell'infinito.
È
probabilmente nel vecchi quartiere moro di Albaracin,
da secoli diventato il rione dei "gitanos", che si trova lo
spirito della vecchia Granada, anche quella di Garcia Lorca.
Queste stradine furono infatti l'ispirazione di Bailate Gitane.
Il posto è rimasto pressoché lo stesso, con le sue piccole case
bianche e i vicoli stretti, Ancora si sentono note di flamenco
nell'aria ed è bellissimo. Garcia Lorca amava la musica andalusa,
così anche il suo gruppo di amici. Andavano a cantare, suonare
e bere alla Taberna Polinario dell'Alhambra, ospiti di
un certo Barrios, famoso chitarrista. L'edificio oggi
è la Casa Museo Algel Barrios, con documenti, fotografie,
oggetti e memorie del tempo.
Dall'altra parte della strada c'è ancora un bar ristorante
Polinario che offre tapas e spuntini. Nel gruppo di giovani
frequentato da Garcia Lorca a volta capitava anche il grande
musicista Manuel de Falla, che allora viveva a Granada
in cerca di ispirazione. Anche la sua casa all'ombra dell'Alhambra
è oggi diventata un museo, il Museo de Falla, con una
bella collezione di ceramiche antiche. Insime Lorca e De Falla
diedero vita nel 1922 al Concurso de Cante Jondo, (letteralmente
Concorso sul canto Profondo) un festival sulle stile vocale
inconfondibile del flamenco, "Musica della notte, che si
può suonare soltanto sotto le stelle," diceca Garcia Lorca.
La
Alhambra e il
Generalife costituiscono la
meta della passeggiata che dal centro della città va verso la
collina rossa, nella quale si trova appunto la Alhambra. Quest'ultimo
è il più bel complesso d'arte ispanico-araba della cultura nazarita,
costituito da un complesso fortificato, una volta residenza
reale, posto sull'altura principale che domina la città.
Il Generalife, eretto nel XIII secolo come residenza
estiva dei sultani arabi, è famoso soprattutto per i suoi giardini
incantati.
Per l'Alhambra bisogna salire lungo la Cuesta de Gomèrez,
la Porta delle Melagrane, costruita nel 1536 possiede
tre archi. Attraversata questa, si arriva al pioppeto dell'Alhambra,
dove nascono tre sentieri scoscesi. Seguendo quello di destra
si giunge alle Torri Vermiglie, la fortezza più
vecchia di Granada. Il sentiero al centro conduce al Generalife
e quello di sinistra davanti a una bella fonte chiamata
Pilar di
Carlo V. Accanto al Pilar, la Porta della Giustizia,
entrata principale dell'Alhambra nel lato meridionale. Una volta
attraversata la porta, ci si trova davanti al Palazzo di
Carlo V, edificio massiccio nel più sobrio stile
rinascimentale. Oggi è sede del Museo dell'Alhambra
e del Museo delle Belle Arti. La Porta del Vino
è quella che dava accesso alla parte alta dell'Alhambra, l'arco
a sesto acuto della sua facciata principale è rivolto verso
l'Alcazaba, o Cittadella.
L'Alcazaba
è, insieme alle Torri Vermiglie, la costruzione più antica del
complesso dell'Alhambra. Qui sorgono diverse torri, la più famosa
è la Torre della Vela, che misura 16 metri di lato e
25 d'altezza, le cui campane indicavano i turni di irrigazione
della fertile pianura circostante. Nella parte interna della
cittadella c'è la piazza delle armi, e a sinistra si trova un
giardino del XVII secolo denominato Jardìn de los Adarves.
Uscendo dalla porta del Vino, e attraversando il giardino che
si trova davanti al Palazzo di Carlo V, si scendono alcuni gradini
e si arriva ai Palazzi Reali Nazariti che occupano
la parte più bassa della collina. Si tratta di tre nuclei, ognuno
dei quali svolgeva una funzione specifica nella vita di corte.
C'è il Mexuar, o Stanza Dorata, destinata
all'amministrazione del regno. Il Serrallo o
Curato de Comares, destinato a residenza ufficiale del
re. Nell'Harèm, il terzo nucleo, si trovavano
le dimore private. L'angolo più interessante dell'Harèm è il
Mirador de Daraxa, perché la volta che lo copre permette
di trasmettere i suoni. Al centro si trova il Cortile dei
Mirti, dalle forme armoniose, con uno stagno. Dal vicino
giardino di Doraxa, si accede ai Giardini del Portal
e da lì alla Torre delle Dame, nonché alla torre conosciuta
con il nome di Mezquita de El Portal.
Da
non perdere sono l'Ayuntamento, la Plaza del Carmen,
il Corral del Carbòn, l'antico mercato arabo del
1200 in cui risalta il frontespizio decorato. E poi ancora la
Real Chancillerìa, costruita nel 1530, la cui
facciata è interamente decorata a mano.
Dalla Calle dei Re cattolici, all'altezza della Plaza
del Carmen, si prende la Calle del Principe in
direzione della Piazza di Bib-Rambla, che è una deliziosa
piazzetta dove si tiene il mercato di fiori; qui incominciano
le viuzze che formano parte dell'Antigua Alcaicerìa y Zacatin,
mercato della seta e zona di artigiani al tempo dei musulmani,
dove oggi si concentra un commercio variopinto. La Cattedrale
di Granada è in stile gotico però la maggior parte delle
sue opere sono rinascimentali. All'interno spicca la Cappella
Maggiore.
Nella Calle de los Oficios si trova la Cappella
Reale che ospita i sepolcri dei Re Cattolici. La
Chiesa del Sacrario, forma parte degli edifici a ridosso
della Cattedrale e della Cappella Reale.
La
passeggiata che collega il Sacromonte
e l'Albacìn incomincia nella
Plaza Nueva e continua attraverso la Piazza Santa
Anna, dove è ubicata la chiesa omonima, edificio d'influsso
mudèjar. Il fiume Darro scorre qui parallelo alla
via e gli edifici della destra sprofondano lungo la sua sponda.
Dal lato destro si sale al quartiere de la Almanzora,
ai piedi dell'Alhambra. Al principio de la Carrera del Darro,
in un piccolo vicolo, si trova la Casa dei Pisa,
che ospita una ricca e variegata collezione di opere artistiche.
Di fronte al primo tra i ponti, quello della Cabrera,
c'è una stradicciola che porta al bell'angolo in cui si trova
il Convento di Santa Ines, fondato nel XVI secolo. Di
fronte al secondo ponte, chiamato il Ponte de la Espinosa,
ci sono i bagni arabi conosciuti col nome di El Bañuelo
risalenti all'XI secolo. Poco più avanti si trova il Convento
di Santa Catalina de Zafra, con annessi una casa araba e
un bel cortile del XVI secolo.
D'estate
Granada è ancora più bella, come molti luoghi del resto. Ma
qui le cosidette "Huertas" danno aggiungono alla
bella stagione qualcosa di più. Le heurtas sono gli innumerevoli
orti e giardini che circondano Granada. Anche la famiglia di
Garcia Lorca ne aveva una, nella frazione di Fuente Vaqueros,
la Huerta San Vincente, e qui si trasferivano nellla
stagione calda. Oggi quella villetta modesta è divenuta la
Casa Museo Garcia Lorca con la stanza di Federico e la
sua scrivania, ancora macchiata d'inchiostro sulla quale studiava
da ragazzo e sulla quale compose i suoi primi capolavori. Due
cipressi piantati dal poeta e dal fratello sono ancora lì a
fianco alla casetta. La città ha piano piano inglobato tutte
le huertas, compresa questa.
Di
nuovo nella Carrera del Darro, al numero 41, ecco il
Museo Archeologico posto
in un palazzo conosciuto come Casa Castril. Da
menzionare al suo interno la scalinata e il cortile. Davanti
c'è la chiesa di San Pedro, il cui chiostro si affaccia
sul fiume. Per salire verso il Sacromonte e l'Albacìn bisogna
prendere la Cuesta Chapiz. Alla sua destra si erge il
Palazzo dei Cordoba. Nelle vicinanze si trovano
le case del Chapiz, quartiere popolare abitato
tradizionalmente dai gitani. Sono case scavate nella montagna
e in alcune di queste grotte hanno luogo spettacoli di danza
e canto conosciuti come 'zambras'.
Il
sentiero continua verso l'alto, lungo il pendio della collina
di Valparaìso, e termina con l'Abbazia del Sacromonte.
Granada, grazie alle sue dimensioni, è una città fatta per passeggiare.
L'arte monumentale delle sue strade e delle sue piazze, la bellezza
delle sue fontane, dei parchi e delle case rimarrà negli occhi
di chi la visita per molto.
La vostra visita di Granada vi porterà attraverso i ripidi
vicoli del quartiere Albacín, o quelli del quartiere
Realejo, che offrono molti panorami della città grazie
ai suoi numerosi punti di osservazione privilegiati. Infine,
non vi stupite dalla piacevole atmosfera giovanile che anima
la città, grazie agli 80.000 studenti che frequentano le 15
università sparse per la città. A ciò si aggiunge un luogo ideale
per godere del fresco delle vicine montagne e delle loro piste
innevate in inverno, accessibili in 30 minuti, ma anche delle
spiagge della Costa Tropical, che si trova a 80 km di
distanza. Granada l'eterna è una di quelle destinazioni di cui
non possiamo fare a meno, almeno una volta (o forse di più).
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