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Cosa vedere a Granada
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Alhambra di Granada
L'Alhambra
è il simbolo della
città di Granada, ma non solo, è considerato il maggiore monumento
dell'architettura e dell'arte araba forse oggi esistente al mondo. Una reggia fortificata su una collina alta 150 metri che domina la città, dove
vissero gli ultimi principi Nasridi, dinastia di conquistatori venuti
dalla penisola Arabica. Quando i re cattolici, Isabella e Ferdinando di
Castiglia videro l'Alhambra rimasero senza parole al cospetto di quella
bellezza. Nulla di simile esisteva in quel momento in nessuna capitale europea.
L'Alhambra
è uno dei pochi complessi monumentali islamici arrivati intatti fino ai
giorni nostri.
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La grande fortificazione, nella parte di città ad ovest del fiume
Darro
ingloba numerosi palazzi, in cima alla collina
Sabika,
da dove la vista spazia a 360° fino alla
Sierra Nevada.
Alhambra deriva dalla parola araba
al-Hamra
(la rossa): il nome originale arabo era infatti "La fortezza
rossa", a causa del colore dei mattoni cotti al sole che furono utilizzati per erigerne le mura.
La
città di Granada aveva un proprio sistema di mura, quindi di fatto l'Alhambra
era indipendente ed autonoma, e al suo interno includeva tutto ciò che serviva
ai suoi abitanti: palazzo reale, moschee, scuole, botteghe e un ospedale.
Muhammad Ben Nazar
(fondatore della dinastia nasride, l'ultima dinastia musulmana a
sopravvivere in Spagna, che resse il sultanato di Granada fino al 1492) entrò
nella città nel 1238 e iniziò la costruzione dell'Alcazaba, il nucleo del
palazzo principale, per stabilirvi la sede della corte; il figlio Muhammad II
proseguì con la fortificazione, ma il complesso fu portato a termine solo a metà
del 1300.
Nel
1492 Granada fu conquistata dai Los Reyes Catolicos (i Re Cattolici) Ferdinando
e Isabella di Castiglia, che la convertirono in
residenza reale castigliana,
e proprio questo fatto fu determinante per evitarne la distruzione, sorte
occorsa invece a numerose altre costruzioni arabe durante il periodo della
Reconquista, la presa dei regni islamici della penisola da parte dei sovrani
cattolici. L'Alhambra è oggi
uno dei 3 patrimoni
mondiali dell'umanità
nominati dall'Unesco
nella città, insieme all'adiacente palazzo Generalife con i suoi giardini e
al sottostante quartiere arabo di Albacin. È da sempre uno dei beni
culturali più visitati di tutta la Spagna: nel 2011 è stato addirittura il più
visitato, con ben 2.310.764 presenze. Al suo interno convivono la zona militare
(chiamata Alcazaba), e la medina, che ospita i palazzi nazariti e le case dei
nobili che vivevano in questa cittadella fortificata, con tanto di giardini,
cortili e fontane ricche di giochi di luci ed ombre.
Come
detto, l'Alcazaba
è la parte più antica e fu costruita sulle rovine di un castello del 9°
secolo ed include diverse torri, tra cui la più alta e più grande di tutto il
complesso, la Torre della vela, da cui si gode della vista migliore su tutta la
pianura intorno alla città fino ai monti della Sierra Nevada. Nella parte più
alta della costruzione si erige anche la torre del Homenaje (dell'omaggio),
altro ottimo punto di osservazione, così come il Jardin de los Adarves,
costruito nel 17° secolo quando ormai la fortezza aveva perso il suo carattere
militare. I
Palacios Nazarìes
(palazzi reali nazariti) sono un complesso di edifici situato nella parte
più bassa e costituito dal Palacio de Comares, costruito per primo, e dal
successivo Palacio de los Leones. Questi palazzi erano sede di varie funzioni
amministrative, di corte, oltre ad ospitare residenze private.
Nel
Palacio de Comares si trova la Mexuar,
la sala più antica usata nel periodo arabo come sala di giustizia: in una stanza
sopraelevata il sultano poteva ascoltare le udienze senza che nessuno lo
vedesse. Non esistono finestre laterali, ma il tetto è aperto nella sua parte
centrale per far entrare la luce. Le decorazioni variegate sono il risultato di
una serie di interventi avvenuti tra il 16° e il 20° secolo. In epoca cristiana,
la sala veniva usata come cappella. Di particolare bellezza all'interno di
questo stesso edificio c'è anche la torre con al suo interno l'imponente
salone de Comares,
11x11 metri e 18 di altezza e ogni centimetro delle sue pareti è coperto da
elementi decorativi: le pareti sono adornate con versi del Corano e sul soffitto
c'è una delle più pregevoli rappresentazioni dell'Universo realizzata nel
Medioevo, con intarsi colorati di legno.
Il
Palacio de los leones
è la sintesi e il simbolo della ricchezza decorativa di tutta l'Alhambra: ha
un cortile interno circondato da un portico con 24 colonne di marmo bianco,
al cui centro si trova la celebre fontana sorretta da 12 leoni che è
alimentata da complesso sistema idraulico.
L'acqua è l'elemento che accomuna
e unisce questi palazzi, poiché rappresenta la fonte della vita e la purezza
e, al tempo stesso, la ricchezza e la magnanimità del sultano.
Tra
le numerose stanze e costruzioni riccamente decorate in stile arabo
andaluso, spicca anche il
Palazzo di Carlo V (l'imperatore
Carlo V,
conosciuto in Spagna anche come il re Carlo I),
realizzato nel XVI secolo come residenza dell'omonimo imperatore, perché in
forte contrasto con l'architettura islamica del resto delle costruzioni: ha
pianta quadrata e cortile interno circolare con perimetro di colonne doriche
e ioniche e adornamenti con teste di toro, in pura tradizione greco-romana.
Oggi il palazzo ospita il museo
dell'Alhambra,
di particolare rilievo dato che possiede la più grande collezione esistente
di arte nasride,
proveniente da scavi effettuati nella cittadella fortificata come nel resto
della città, che permette di comprendere l'evoluzione dell'arte islamica non
solo nella regione andalusa ma in tutto il mondo arabo in generale.
Il
Generalife
era la villa con sontuosi giardini e numerose fontane che i re musulmani di
Granada utilizzavano come luogo di riposo e ritiro. Situata esternamente
alle mura fortificate dell'Alhambra, nei suoi giardini trovavano spazio
anche vaste aree per la produzione di frutta e verdura. Il nome Generalife
deriva dall'arabo "djennat al arif", che significa "giardini pensili":
l'edificio è infatti circondato dagiardini disposti a terrazza, fontane e
giochi d'acqua vari.
Queste sono solo
alcune delle bellezze che emergono dall'infinita ricchezza di decorazioni,
elementi architettonici, giardini, giochi d'acqua, piante che adornano tutto
il complesso dell'Alhambra, che di fatto costituisce un
viaggio nella storia dell'arte islamica
dal 1300 in
poi, alla scoperta di un tipo di bellezza artistica a cui noi europei siamo
sicuramente poco avvezzi.
Consiglio per risparmiare tempo e fastidi
L'Alhambra è il
monumento più visitato in Spagna, con circa 3,2 milioni di visitatori
l'anno, più che al
Museo del Prado. Solo
7.700 biglietti (di quota prestabilita) vengono venduti al giorno, ad un
tasso di 350 ogni mezz'ora. Cercate se vi è possibile di fare dall'Alhambra
tua prima tappa della giornata, e si arrivare prima possibile (anche
alle 7 del mattino), quando le code ancora non hanno cominciato a formarsi.
Informazioni per la visita
Dal 15 marzo al 14 ottobre: 8.30-20. Notturno:
22-23.30
Dal 15 ottobre al 14 marzo: 8.30-18. Notturno:
21-22.30
L'accesso ai Palazzi Nazariti è consentito solo
all'orario scritto sul biglietto di ingresso, si consiglia pertanto di
prenotare in anticipo.
Visita a tutti i giardini ed edifici: 13 euro
Accesso a tutti i giardini, Alcazaba e Generalife:
7 euro
Visita notturna ai: 8 euro
Visita notturna ai giardini del Generalife: 5 euro
Circular azul (visita diurna a giardini, Alcazaba
e Generalife e notturna ai Palazzi Nazariti in 2 giorni consecutivi): 15
euro
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qualsiasi supporto e con qualunque mezzo è proibita senza
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