Storia di Pescara

Storia di Pescara

 

La moderna Pescara nasce ufficialmente nel 1926, dall’unione di Castellamare Adriatico, sulla sponda sinistra del Pescara, e l’antica Piscaria, così nominata a partire dall’Alto Medioevo (XI secolo). In età romana sul luogo si trovava Aternum, importante porto e crocevia dei traffici tra Roma e le principali località adriatiche. Di questo insediamento, gli scavi effettuati nel centro storico hanno riportato alla luce resti della via Tiburtina Valeria e del ponte sull’allora fiume Aternum. Di notevole importanza strategica, romani chiamavano Aternum anche con il nome di Ostia Ateni, cioè la foce dell'Aterno.

Con la caduta dell'impero romano e le successive invasioni barbariche, di Aternum non si seppe quasi più nulla, anche se è difficile pensare che l'abitato fosse stato completamente abbandonato, vista la già citata importanza strategica della sua posizione. Verso la fine del V Secolo d.C. la zona passò sotto il potere prima degli ostrogoti poi, mezzo secolo più tardi, dei bizantini,  ed infine dei longobardi, intorno al 570 d.C. Da questo momento in poi per circa cinque secoli Pescara fece parte del ducato longobardo di Spoleto (che successivamente entro a far parte dei territori carolingi). Verso l'anno 1000, Aternum, veniva chiamata oramai Piscaria, sembra per via della pescosità della zona, mentre il fiume che la lambiva cambiò nome anch'esso in Piscarius. Il piccolo abitato, fece anche parte, per diverso tempo, delle proprietà del Abbazia di Montecassino. Il borgo marino nel frattempo era stato notevolmente fortificato. Nel 1566, Piscaria, fu oggetto di un terribile tentativo di invasione turca portato avanti da una flotta di 105 galee, comandate dall'ammiraglio ottomano Pialy Pascià. Le difese resistettero e la città non fu presa, anche per il decisivo contributo del condottiero, Giovan Girolamo II Acquaviva d'Aragona, duca d'Atri. Nel XII secolo, tutta la regione fu conquistata dai normanni, quindi, nei primi decenni del duecento, entrò a far parte dei domini di Federico II di Svevia. Fra il XII e il XV secolo, come il resto della regione entrò a far parte del Regno di Napoli. Nel periodo aragonese, la seconda metà nel XV secolo, la cittadina fu data in feudo alla famiglia di origine spagnola dei D'Avolos, che, dopo essersi legati da rapporti di parentela con i D'Aquino, divennero Marchesi di Pescara. Sotto l'imperatore Carlo V l'abitato divenne una delle fortezze principali dell'Adriatico. Rimaneva comunque un borgo piccolo, rispetto ad altri centri degli Abruzzi, se è vero che verso la fine del settecento la cittadina di Pescara contava circa 3000 abitanti.

Nei primi anni dell'ottocento Pescara venne occupata dai francesi, di nuovo per via della sua importanza strategica. In questo periodo Castellamare Adriatico, sulla sponda Nord del fiume Piscaria, allora aveva circa 1500 abitanti, divenne comune autonomo. Nel 1814 Pescara fu tra le protagoniste delle insurrezioni contro Gioacchino Murat, re di Napoli. A questa rivolta seguì una durissima repressione, simboleggiata dal Bagno Penale, lascito della dominazione spagnola, dove vennero incarcerati fino all'unità d'Italia diversi patrioti. Dopo l'Unità d'Italia i due borghi di Pescara e Castellamare andarono incontro a uno sviluppo economico e sociale notevole accompagnato da un aumento della popolazione. Come in altre parti d'Italia il germe della Rivoluzione Industriale produsse una nuova borghesia produttiva e benestante (la famigli D'Annunzio apparteneva a una di queste). Il 2 gennaio 1927, lo sviluppo portò al decreto di unificazione delle due cittadine limitrofe Pescara e Castellamare, separate solo dal fiume. La nuova città, chiamata solo Pescara, divenne presto anche capoluogo della nuova provincia omonima. Tutto questo fu raggiunto grazie alla spinta del ministro abruzzese Giacomo Acerbo e al prestigio del grande concittadino Gabriele D'Annunzio.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, Pescara subì gravi danni, sia per i bombardamenti, che per le razzie dell'esercito tedesco in ritirata. A memoria di questi fatti l'8 febbraio 2001, il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi ha conferito la città la medaglia d'oro al merito civile. Dalla fine della guerra la città non ha mai smesso di svilupparsi, arrivando a diventare l'epicentro di un'area che conta complessivamente 330.000 abitanti.

La città è nota per aver dato i natali a personaggi noti: lo scrittore decadentista Gabriele D’Annunzio (1863-1938), protagonista non solo dei salotti più prestigiosi dell’epoca, ma anche della vita politica, alla quale partecipò compiendo gesti clamorosi (volo su Vienna, presa di Fiume), Ennio Flaiano (1910-1972), commediografo, sceneggiatore e critico, e Basilio Cascella (1879-1950), animatore della cultura pescarese soprattutto con la pubblicazione della Illustrazione Abruzzese e della Grande Illustrazione.

 

 

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