Storia di Vigo
Come molte delle città della Galizia, la storia di Vigo è stata
dettata e continua ad essere dettata dal mare. La zona fu abitata nel
periodo Neolitico da popolazioni cento-iberiche. Non troppo distante dal
punto in cui si trova ora la città ci fu in passato un insediamento romano,
ma gran parte dell'insediamento attuale è molto più recente. Gli
insilamenti Romani furono presenti per diversi secoli,dal II secolo a.C. al IV secolo d.C.
Dai giorni della occupazione romana attraverso il medioevo, Vigo non era
altro che un insieme di villaggi e parrocchie e, con una posizione di fronte
mare, è sempre stato oggetto di attacchi da forze ostili.
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Questo in parte ne ha sempre compromesso la sua espansione. Come la maggior
parte delle città costiere d'Europa, Vigo ha dovuto sopportare diverse
aggressioni come quelle dei Vichinghi, dei loro discendenti Normanni e degli attacchi più
tardi portati dalle flotte navali inglesi e olandesi.
Nel medioevo in Galizia dominò la Chiesa e Vigo
dipese per molti anni dal Mosterio cisterciense de Arelon. A partire
dal XII secolo cominciò ad aumentare la popolazione che dipese sempre dal
governo ecclesiastico e feudale dei vari signori. Nel secolo successivo
Baiona, altro porto atlantico, ottenne la concessione reale di
esercitare il commercio per mare sfavorendo Vigo che fino ad allora aveva
avuto il primato in questa attività per larga parte del territorio. La città
era in quegli anni sottoposta per gli attacchi dei corsari inglesi che però
diminuirono d'intensità e frequenza nel XV secolo, sicché la popolazione
poté dedicarsi con più tranquillità alla pesca soprattutto delle sardine.
Nacque anche di conseguenza l'industria per la conservazione del pesce che
tuttora rappresenta una risorsa dell'economia locale.
Poco dopo la fine del XIX secolo, Vigo visse uno dei suoi più significativi
momenti storici quando l'esercito francese invasore fu respinto dalla nel
1809. Poco più di un secolo prima una famosa battaglia navale, quella di
Rande, ora vista tra il mito e la leggenda, vide l'attacco
congiunto britannico e olandese, affondare le navi spagnole di ritorno dalla
colonie dell'impero spagnolo in Sud America. Secondo molti quelle navi erano
cariche di oro e tesori, e che la baia di Vigo nasconderebbe ancora queste
ricchezze perdute, che in tanti provano ancora oggi a cercare.
Periodicamente spedizioni vanno alla ricerca di questo "tesoro" e ci sono
dibattiti costanti su chi poteva e non possa o non possa rivendicarne la
proprietà, se mai questi tesori fossero scoperti.
Fu nel XIX secolo, che Vigo vide davvero crescere la sua popolazione e che
iniziò ad espandersi per diventare la città che conosciamo oggi. Da semplice
villaggio di pescatori, Vigo abbracciò l'espansione industriale.
Purtroppo con questa espansione, e la prosperità che lo alimentavano, arrivò
la demolizione delle mura della città vecchia e di molte delle case dei
pescatori originari. L'espansione della città oltre i suoi precedenti
confini e le industrie costruite intorno beni "in scatola" e il sale spinse
molti agricoltori e pescatori a diventare industriali (e meglio pagati)
lavoratori delle stesse industrie.
Vigo nel XX secolo
Nel XX secolo l'espansione industriale di Vigo è continuata e il suo porto
ha continuato a crescere in importanza con la popolazione che crebbe
all'inizio del secolo fino a 15 mila abitanti. Ormai Vigo era diventata un
centro per il trasporto, il commercio e lo smistamento con le Americhe e il
resto della Spagna. Fu in questo periodo che molti dei grandi edifici della
città sono stati progettati e costruiti, architetture uniche nel loro genere
in Galizia. La prosperità è aumentata tantissimo in confronto alle altre
città della regione. Vigo anche usato la sua ricchezza per innovativi
approcci di urbanistica creando una serie di singole aree urbane, ciascuna
con una propria identità.
Oggi Vigo ha quattro importanti musei, è il più grande porto della Galizia
(e forse in tutta la Spagna) e mantiene lo status di "città" che ha
guadagnato nel 1810. La città ha anche una squadra di calcio di successo (il
Celta Vigo) e continua ad avere un'economia in espansione che guadagna molto
anche grazie agli investimenti dall'estero.
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