VISITARE
ALATRI
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INFORMAZIONI E GUIDA.
Con le sue possenti mura megalitiche, Alatri è uno dei
borghi più pittoreschi della provincia di Frosinone. Un
salto nel passato tra la Cattedrale di San Paolo e
l'acropoli fortificata, con scorci panoramici mozzafiato. In
questo articolo vi guideremo alla scoperta di Alatri,
gioiello ciociaro tutto da esplorare.
Alatri è
sempre una bella scoperta per chi non la conosce. Si
rimane ancora sorpresi, e allo stesso tempo
affascinati, nello scoprire quanti piccoli gioielli
l'Italia nasconda nel suo territorio. Spesso li
troviamo immersi nella vegetazione più rigogliosa,
per poi vederli spuntare da rocche improvvise o da
scogli scoscesi che arrivano fino al profondo mare.
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Il centro della nostra penisola è ricchissimo di questi
piccole perle architettoniche, ma poi scopriamo che lo è
anche il sud, e poi il nord. Il
Lazio è una di queste terre, fertile di natura e
di cultura. Verso il confine con l'Abruzzo, nella
pittoresca regione della Ciociaria, alle pendici
dei Monti Ernici e posta su una piccola collina,
sorge Alatri, in provincia di
Frosinone, di circa
29.000 abitanti, uno dei più interessanti centri storici
d'Italia. Secondo
la mitologia romana, il dio Saturno,
essendo stato spodestato da Giove e cacciato dal Monte
Olimpo, giunse in queste terre fondato Alatri ed
altre città vicine, chiamate "città saturnie".
Secondo un'alta leggenda, furono invece i Ciclopi
a fondare Alatri, gli unici in grado di costruire le sue
possenti mura. La storia ha accompagnato questo bel
borgo fino a noi, nel corso del tempo, preservandone
numerose testimonianze archeologiche.
Le prime a
richiedere attenzione sono le possenti e misteriose
Mura megalitiche di Alatri, alte fino a 20 metri,
lunghe 3 km e dotate di cinque porte, il tanto che
serviva all'Acropoli per essere difesa. L'Acropoli di
Alatri, conosciuta anche come Civita, è
ancora lì a farsi ammirare da tutti e lo fa sin dal VI
secolo a.C. da quando l'area era abitata dalle
popolazioni italiche, gli Ernici, di cui tuttavia
si hanno notizie più certe solo dal IV secolo a.C.
Insieme a Veroli, Anagni e Ferentino,
l'allora Aletrium formò una Lega difensiva contro
i Volsci ed i Sanniti e nel 530 si alleò
con Roma, confermando inoltre l'influenza etrusca nella
zona (attestato anche dai ritrovamenti archeologici).
"desta
nell'animo maggiore ammirazione dello stesso
Colosseo",
diceva Gregorovius, illustre storico tedesco,
quando davanti ai suoi occhi si stagliano le
impressionanti imponenti mura e si chiedeva: "e
se, meravigliati, domandiamo quale arte meccanica fosse
in grado di sovrapporre pezzi di roccia tanto grossi,
ancor meno comprendiamo come tale arte fosse in grado di
connettere tali massi pluriangolari l'un l'altro con
tanta precisione da evitare il minimo vuoto fra di essi
e da costruire il più perfetto mosaico gigante"
In effetti le mura di
Alatri
sono tra i monumenti più misteriosi d'Italia, una
triplice cinte muraria all'interno della quale si sono
successivamente formati altri monumenti di uguale
interesse storico, ma ben più recenti. Incredibile
notare che queste mura erano conosciute anche al di là
del Mediterraneo, e per la precisione in Mesopotamia,
così come confermano le scritte su alcune tavolette
d'argilla del 1700 a.C. rinvenute alla fine degli
anni '30 dello scorso secolo; si trattava forse di
un'altra Alatri? O di due città, una nata a seguito
dell'altra per via della stessa civiltà? Certo la
coincidenza è forte ed è ancora oggetto d'intenso
studio.
Le culture monolitiche continuano a
riempire di mistero la storia del mondo e dell'Italia,
così come quella nuragica della Sardegna ed altre
formatesi nel resto della penisola. Ciò che è nota è la
loro propensione ai movimenti degli astri e dei pianeti
ed anche le mura di Alatri possiedono un orientamento
astronomico (per esempio l'allineamento al solstizio
d'estate) ben preciso. Le mura comprendono diverse porte
d'accesso, tra cui due in particolare destano maggiore
attenzione: la Porta Maggiore, con un pesante
architrave di grandi dimensioni, e la Porta Minore,
che al contrario della prima presenta alcune incisioni
di tipo epigrafico e di rito fallico.
Molte
delle testimonianze presenti nell'Acropoli sono
d'origine romana, la città infatti venne sconfitta da
Roma nel 306 a.C. e costretta ad accettarne la
cittadinanza. Divenne presto un municipium, e
continuò in questa posizione per tutto il periodo
imperiale. Al di là dell'Acropoli, che spesso
troviamo indicata anche come Pelasgica
(poligonale), in quanto attribuita ai popoli
pre-ellenici, detti anche Pelasgi (termine per con il
quale s'intendeva anche la civiltà micenea),
vanno segnalati monumenti ed opere d'arte estremamente
importanti e suggestive. Tra le via di S. Francesco,
corso Vittorio Emanuele e Corso Cavour, troviamo
l'imponente mole del Palazzo Gottifredo,
costruito intorno alla metà del XIII secolo: un
complesso in stile romanico costituito da un grande
edificio a torre che va a formare il nucleo essenziale
del palazzo. Nella parte dell'edificio che si affaccia
lungo il Corso Vittorio Emanuele c'è un portale ad arco
ogivale, tipicamente gotico, ingresso principale alla
torre.
La torre di Palazzo Gottifredo
è stata restaurata nel 1930 per ospitare il Museo
Civico Archeologico di Alatri, inaugurato nel 1934.
Non si manchi una visita all'interno del museo, per
ammirare in particolare alcune antiche iscrizioni
d'epoca romana: la cosiddetta 'Dedizione al Penati',
scoperta in Piazza delle Rose nel 1921 e originaria del
I secolo a.C., e quella che è conosciuta come 'antica
iscrizione di Alatri, nella quale si descrive il
lavoro svolto dal censore Lucio Betilienus Varo
(circa 130-120 a.C.) e risalente al II secolo a.C. Nello
stesso museo si ammira anche il pavimento a mosaico
policromo decorato nel I secolo a.C.
La Basilica Concattedrale
di Alatri è un altro sito di sicuro interesse,
dedicata a San Paolo apostolo e risalente al X
secolo. Si trova situata proprio al centro dell'Acropoli
Civita, nell'esatto punto in cui prima sorgeva un tempio
pagano dedicato a Saturno ed un altare appartenente alla
cultura Ernica. Nel 1228 nella cattedrale si è
verificato il miracolo dell'Ostia incarnata, uno
dei quattro miracoli eucaristici (gli altri situati a
Bolsena, a Lanciano e a
Siena), oggi conservata nell'apposita cappella della
cattedrale e nota ai fedeli con il nome di 'porziuncola'.
Non lontano, si ammira un altro interessante edificio
religioso, la chiesa di Santa Maria Maggiore,
probabilmente uno dei monumenti più rappresentativi di
Alatri. Sorta nel V secolo, probabilmente sulle rovine
di un tempio vetusto consacrato alla dea Venere, la
chiesa fu ampliata in epoca romanica e ristrutturata nel
XIII secolo.
Splendido il disegno della facciata mono-cuspidata, con le tre porte d'accesso e
l'originalissimo traforo del rosone, riccamente
decorato. Questo stesso traforo riporta un'incisione
ancora oggi rimasta misteriosa e recante le parole "Christus
Rex Imperat Vivus Notam Eius Voluntatem Alatrium Impleat"
verosimilmente potrebbe essere legata alle parole sacre
che i crociati riportavano nel proprio scudo durante i
viaggi in Terrasanta e indicante la vittoria del Cristo
Re ed il ruolo di Alatri 'nel compiere la volontà che le
è stata rivelata'. Nella chiesa è inoltre custodita
un'opera lignea bizantina nota come la Madonna di
Costantinopoli. Eretta insieme al vicino Convento
dell'ordine francescano
nella seconda metà del Duecento, troviamo anche la bella
chiesa di San Francesco, che conserva ancora oggi
un portale ad arco acuto e rosone a colonnine radiali.
L'interno è stato trasformato in epoca barocca ed è
delizioso, preserva oltre ad una ricca suppellettile
lignea, una pregevole 'Deposizione' di scuola napoletana
del Seicento e la preziosa reliquia del mantello di
S. Francesco, donato alla città nel 1222. Se è
possibile si ammiri anche il singolare labirinto di
Alatri, situato nella zona del chiostro, un
misterioso affresco del XIII secolo probabilmente
creato per coprire dipinti ben più antichi, ma che
ancora non si è avuto modo di analizzare.
Alatri è veramente un luogo
speciale, intriso di mistero ma anche di tanta grazia e
vivacità culturale. Durante le festività
natalizie, tra il 26 ed il 30 dicembre nel Rione
Piagge, si assiste alla suggestiva realizzazione del
Presepe Vivente d'Alatri, organizzato dagli
Acclamatores di San Sisto, con il patrocinio del
Comune. Durante la Pasqua di Alatri viene
celebrata la Passione Vivente del Venerdì Santo,
la più antica manifestazione religiosa della città.
L'origine di tale evento si perde nella notte dei tempi,
mentre la formula attuale si è certamente consolidata
alla fine del Settecento con le Missioni di San Paolo
della Croce in Ciociaria. Durante l'estate non si
manchi la partecipazione al tradizionale
Festival del folcklore, una manifestazione
multietnica che richiama ogni anno partecipanti da tutto
il mondo. L'ospitalità culinaria e la cucina
alatrense non passano ovviamente inosservati, si
prediligano i ristoranti a conduzione familiare,
estremamente caratteristici e genuini. Nei dintorni
visitate
Paliano,
Fregellae e
Frosinone.
Dove si trova?
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