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VISITARE
FROSINONE
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INFORMAZIONI E GUIDA.
Capoluogo della
Ciociaria, Frosinone è una città moderna e dinamica, immersa nella rigogliosa
natura della Valle del Sacco. Il suo centro storico nasconde scorci medievali
suggestivi e opere d'arte di pregio da ammirare.
Viene
voglia di conoscerla più a fondo Frosinone, ci sono diversi luoghi da
vedere, la natura è molto bella, il ritmo di vita è rilassante e oltretutto
si mangia molto bene. Circondata da una coreografica cerchia di monti, a
dominare la valle del Sacco, dove scorre il
fiume Cosa, abbarbicata sulla sommità di un colle,
circondata più in basso dai nuovi quartieri in costante espansione, appare
al turista col suo compatto centro storico, in parte ancora medievale. |
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Siamo
nel cuore della Ciociaria, nella parte più a sud e ad oriente del
Lazio, un po' lontani, forse, dai tipici colori della regione. Siamo
infatti nel centro di un territorio particolare, a tratti poco conosciuto
dai canali turistico, ma di sicuro interesse e che non delude il visitatore.
Ne centro storico di Frosinone si trova piazzale Vittorio Veneto,
una balconata che si apre a un panorama molto suggestivo che abbraccia la
valle del Sacco, Alatri e i monti Ernici. Una vostra visita alla città
potrebbe cominciare da qui.
Quel
che colpisce della Ciociaria è il profondo legame della natura con
l'arte, e poi quella confusione che sorprende chi visita una
terra di confine tra Lazio e Campania, e che lo stesso imperatore
Augusto chiamava "Regio I Latium et Campania" L'abbiamo
conosciuta anche grazie ai personaggi più amati della letteratura e del
cinema italiano, tra tutti il film La Ciociara, di Vittorio de
Sica, interpretato da Sofia Loren e tratto dall'omonimo romanzo
di Alberto Moravia. Frosinone si pone nel mezzo di questa storica
regione, identificandosi come capoluogo più rappresentativo. Un luogo quasi
altero, diviso in due (Città Alta e Città Bassa) ed unito da importanti
certezze: l'orgoglio ed il coraggio dei suo cittadini
ed il mantenimento della tradizione popolare. La Frosinone antica
la si nota subito, adagiata nell'alto della sua collina, il Colle che domina
la piana del Sacco, e mentre si arriva in città viene in mente quell'antico
detto popolare "Frusenone tè la porta penta, triste chi c'èscie i biate
chi c'entra"... che ci porti bene.
Arriviamo
durante una delle sue tradizioni di folclore più importanti, la Festa
della Radeca. Siamo a febbraio, i giorni del Carnevale storico di
Frosinone, una festa antica quanto la città e qui di storie ce n'è da
raccontare. Il nome della località ai tempi dell'antica Roma era
Frusino Ernica e consisteva in un piccolo nucleo già abitato dalle
popolazioni italiche dei Volsci, tra i nemici più temuti dei Romani.
Il nome originario sembra essere stato Frusna, mentre
Ernica probabilmente deriva dagli Ernici, altra popolazione
italica. Sin dall'inizio dei suoi secoli Frosinone si è distinta come città
coraggiosa, lo ricorda anche il suo stemma cittadino che in poche righe
racconta di quando Annibale la devastò, nella sua avanzata durante la
II Guerra Punica: "Fert concitus inde per iuga celsa gradum, duris
qua rupibus haeret, bellator Frusino" ("di lì, avanza con passo
baldanzoso per cime elevate, dove alle rocce per quanto aspre resta
attaccato il guerriero di Frosinone") Silio Italico 'Punica' (26-101
d.C.).
E
la storia a Frosinone la si riconosce un po' ovunque, nonostante i
duri bombardamenti subiti durante la Seconda guerra mondiale. Si potrebbe
iniziare per esempio dal Museo Archeologico di Frosinone
che espone reperti e materiali preistorici fino all'Età romana e quindi
Frosinone italica, romanizzazione e periodo della Roma imperiale.
Anche la Biblioteca dell'Archivio di Stato, poco lontano, è utile per
conoscere la storia generale della città e del suo territorio, specializzata
allo stesso tempo nella storia delle Istituzioni che si sono susseguite nel
governo municipale e provinciale.
Di indubbio interesse sono anche gli
Scavi archeologici dell'Antica Frusino, in particolare le rovine di un
anfiteatro romano, situato ai piedi del colle del centro storico.
I numerosi edifici religiosi di Frosinone sembrano rimandare il
visitatore indietro ad un periodo tipicamente Barocco, sono infatti poche le
testimonianze arrivate fino a noi dal periodo medievale durante il quale la
città dipendeva dalla Roma papale. I motivi per questa sistematica
assenza sono diversi, forse le continue distruzioni naturali del suo
territorio (tra tutti uno spaventoso terremoto nel 1350) ed il
contemporaneo sviluppo della vicina e potente Alatri, con la quale la
città strinse un'alleanza nei primi anni del Trecento. Solo tra il XVI ed il
XVII secolo in poi Frosinone sembra aver conquistato un periodo di relativa
tranquillità, nonostante le iniziali devastazioni da parte dei
Lanzichenecchi, dei francesi, degli spagnoli e della peste, che colpì la
città agli inizi del Cinquecento.
Accanto
al museo archeologico ed in cima al colle dove sorgeva l'antica Frusino, si
può visitare la splendida Cattedrale di Santa Maria Assunta, che ha
origine nel periodo paleocristiano ma che fu rimaneggiata più volte in stile
romanico ed in stile Barocco. Nel suo interno si ammirino le opere
artistiche del Sementi, del Ceracchini, del
Montanari ed altri. Il Santuario della Madonna della Neve,
incuriosisce da subito per una leggenda, è quella del Miracolo della
Sudorazione risalente al 10 maggio 1685, un
secolo
dopo la costruzione della chiesa: un 'prodigioso' sudore dell'immagine della
Madonna, come riportato dagli scritti dell'epoca "....l'immagine si
illumina, il volto della Regina degli Angeli diventa colorito e vivo.
Il fenomeno non finì li, ma si ripeté tante altre volte in presenza di
masse, di gruppi e di individui"). Davanti al santuario è situata una
bella fontana settecentesca caratterizzata da una fresca sorgente. Si
apprezzino anche la chiesa abbaziale di San Benedetto, in stile
tardo-Barocco, che ospita la Pinacoteca civica, la
chiesa della Santissima Annunziata, ricostruita interamente negli
anni del dopoguerra, la chiesa di Santa Maria delle Grazie
(conosciuta anche come chiesa di San Gerardo), eretta nel XVIII
secolo. A colpire la nostra attenzione è anche un altro edificio religioso,
la chiesa di Santa Lucia, del XVI secolo, che piace per quella sua
esile e anticata architettura neoclassica e la cui cupola e colore fanno un
po' pensare alla famosa Santa Sofia di Istanbul.
Anche le architetture civili di Frosinone
necessitano una visita un po' più approfondita. Troviamo in particolare
interessanti gli interni del Palazzo del Governo, molti dei quali
provengono dalla
Reggia
di Caserta e che subì gravi danni a seguito del terremoto del 1915,
di un incendio nel decennio successivo e dei bombardamenti della Seconda
guerra mondiale, ma che fu abilmente ricostruito dal lavoro sapiente
degli abitanti. Il Palazzo della Provincia merita la visita per
il suo stile neoclassico e soprattutto per la statua bronzea in stile
liberty conosciuta come La Danzatrice di Amleto Cataldi,
che anticipa altre importanti opere custodite all'interno e appartenenti
al Mastroianni (padre di Marcello), Guttuso, d'Arpino
e altri. Non si perda d'occhio il Palazzo Tiravanti,
inconfondibile opera d'architettura neoclassica del panorama urbano; fu
infatti uno dei primi palazzi di grandi dimensioni in Italia ad essere
costruito in materiale antisismico. Piazza della Libertà, la
principale della città, è il punto d'incontro della vita pubblica e si
apprezza in particolare per il bel monumento al Risorgimento,
dedicato anche al cittadino patriota Nicola Ricciotti, morto
durante la spedizione in Calabria dei fratelli Emilio e Attilio
Bandiera.
Ci
piace Frosinone, terra di cineasti e di artisti, di grandi della musica
(come Morricone e Severino Gazzelloni), di appassionati
giornalisti come Claudio Pagliara e Sandro Ciotti, di
intellettuali e di magistrati di alto livello. Ci lasciamo indietro la parte
bassa della città, sempre dominata dal colle, per visitare il territorio,
una terra ricca di sorgenti termali (non lontano troviamo Fiuggi,
Ferentino e Cassino), di
agriturismi, di abbazie e percorsi naturali tra paesi medievali
antichi e suggestivi.
Ferentino in particolare, a 12 km da
Frosinone, si visita per le testimonianze del passato, preservate fino
ai nostri giorni nell'Acropoli (opera delle popolazioni degli Ernici),
nelle mura difensive, nell'antico mercato e soprattutto nel
testamento epigrafico di Aulo Quintillo, un nobile locale.
Proseguiamo
il nostro viaggio aspettando impazienti di assaporare le prelibatezze della
gastronomia della Ciociaria, abbiamo sentito parlare delle fettuccine
con i funghi porcini (ma sembra non essere stagione)... allora meglio
puntare sui formaggi e su un ottimo pecorino del pastore, oppure sui
gnocchetti con il ragù ciociaro fatto con frattaglie di pollo e pomodoro...
ad accompagnarci immancabile un bel bicchiere di vino Passerina del
Frusinate.
Da Frosinone si raggiungono in breve tempo la
Val Roveto ed il Parco Nazionale d'Abruzzo e poi il mare,
mai troppo lontano, la costa tra il Parco Nazionale del Circeo ed
il Golfo di Terracina.
Dove si trova?
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