Museo Archeologico di Frosinone
Il Museo
Archeologico di Frosinone, Museo Comunale del
capoluogo Ciociaro si trova nella parte più antica
della città, dove anticamente c'era un insediamento
pre cristiano e in particolare un tempio pagano,
dove poi è sorta la Cattedrale di Santa Maria
Assunta. Il progetto del museo risale al 1972 ma è
stato realizzato solo nel 1993 e aperto al pubblico
finalmente nel 1994, anche se a quei tempi era un
po’ opaco e in embrione. Le raccolte di reperti
riunite nel tempo sono molto vaste, al punto che il
palazzetto del museo è divenuto piccolo e si prevede
un’ampia ristrutturazione. |
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Con una lunga opera di ricerca, negli anni sono stati raccolti materiali
provenienti da varie zone della città di Frosinone, e anche da
aree del territorio limitrofo.
Stiamo parlando di reperti e ritrovati che vanno dal periodo più antico
preistorico per arrivare poi grosso modo all’Età romana imperiale.
Come accennato, negli ultimi anni per via d’alcune campagne di scavi
archeologici programmati, frutto di ricerche e rilevamenti, è aumentato
vertiginosamente il materiale a disposizione dei ricercatori, che solo
in una piccola parte è oggi esposto nel museo. Non bisogna dimenticare però che l'acquisizioni dei reperti è avvenuta
anche grazie a donazioni, rinvenimenti casuali ma soprattutto negli
ultimi anni grazie a un minuzioso lavoro di ricerca sul territorio, indagini
all’interno della città, proprio nel suo cuore pulsante, guidate per lo
più dal Dott. Dario Pietrafesa, l’archeologo che da alcuni anni ha dato la svolta decisiva ad un luogo che è oggi
importantissimo per la comunità, che è fiera e orgogliosa di poter
conoscere e studiare origini così antiche.
Di particolare importanza è l’opera di recupero e rivalutazione dei
resti archeologici e storico-artistico che i visitatori e i turisti
possono vedere, come l’Anfiteatro, riprodotto anche in un bellissimo
plastico presente nel museo, il Ponte della Fontana, l’antichissima
Tomba S. Angelo e il Campanile di S. Maria Assunta che meriterebbe un
capitolo a parte, poiché da lassù la vista è mozzafiato, splendida e si
domina con lo sguardo un’area di decine e decine di chilometri.
Frosinone calpesta a volte inconsapevole vestigia di grandissimo
interesse scientifico/culturale, essendo nata sui resti di un’antica
rocca fortificata scomparsa a causa delle guerre che l’hanno distrutta
nel corso dei secoli di cui purtroppo restano pochissime tracce
storiche. Una di queste è nel vecchio nome della Chiesa di Santa Maria, che un tempo
si chiamava "
alle torri", con riferimento alle fortificazioni della
rocca scomparsa.
All’interno del museo, adiacente alla bella cattedrale, il turista può
oggi vedere i manufatti in calcare e in selce rinvenuti nei pressi della
collina di Selva dei Muli che dimostrano le primissime tracce umane
all’interno del territorio risalenti all’era del Paleolitico inferiore,
ovvero a circa 250.000 anni fa.
Sempre in riferimento ai reperti che si trovano nel museo, possiamo
vedere tracce del neolitico (III millennio e secoli iniziali del II) in
cui nacque in zona Selva dei Muli, un grande ed organizzato insediamento
umano, che si sostentava con allevamento d’animali e grazie alla caccia.
Si possono vedere le punte delle frecce usate dai cacciatori e le tracce
di una primordiale organizzazione agricola.
Continuando una visita nelle sale del museo,
possiamo vedere che con l’arrivo dell’Età del ferro, avvenne il
passaggio dalla Protostoria alla Storia propriamente detta e
l’insediamento si estese sui rilievi di tutta la valle attraversata dal
fiume Cosa, fondamentale nella storia di Frosinone.
Eclatanti poi i ritrovamenti di fornaci, tombe, anche di bimbi degli
ultimi anni effettuati nei siti di Fraginale e Fontanelle, dove c’erano
insediamenti fin già dal IX sec. A.C, infatti, gli strumenti, le ciotole
per il cibo, i fornelli e le fornaci vere e proprie usate per la cottura
dei cibi e come attività, gli utensili per la tessitura e la filatura
della lana, che comprovano sia le attività domestiche che quelle
artigianali/lavorative riguardanti il ferro, quindi parliamo di fabbri
ferrai e ceramisti in un’epoca antichissima e remota di cui abbiamo
concrete tracce.
Una delle cose più belle e se volgiamo più significative esposte nel
museo è l'"
Antefissa Valle", ovvero una piccola testa etrusca che
probabilmente faceva parte di una decorazione architettonica del tetto
di un tempio di tipo etrusco-italico scomparso.
Già nel corso del VII sec. a.C. alcune delle zone che hanno restituito
materiali di questo genere, ci parlano di un radicale cambiamento in
atto, dimostrato dal rinvenimento di tombe, ragion per cui sono queste
le prime tracce di un’infiltrazione volsca nella zona.
I popolo dei Volsci, estranei prima al territorio laziale e provenienti
dalla zona centro-appenninica, sono però una delle popolazioni preromane
meno note agli studiosi e agli archeologi, che invece hanno trovato a
Frosinone moltissime e ricche testimonianze di tali evoluzioni.
I corredi funerari esposti sempre nel Museo Archeologico di Frosinone,
sono databili con una certa sicurezza tra la fine del VI e il V sec.
a.C., sono tra le poche testimonianze di cultura attribuibile ai Volsci,
finora note per il Lazio meridionale interno.
Purtroppo molto è andato perduto, distrutto e anche perso
dell’archeologia Ciociara con un danno incalcolabile sia dal punto di
vista culturale che economico. Sfortunatamente solo negli ultimi anni la
comunità ha preso coscienza dell’importanza che ha l’archeologia
ciociara. In passato il cemento, la speculazione edilizia senza
controllo e l’incuria di chi amministra hanno fatto danni incalcolabili
a Frosinone e oggi molto è andato perduto, ma non tutto! Se non fossimo
corsi ai ripari, anche difendendoci dai tombaroli, con discrezione, i
turisti non avrebbero potuto visitare un luogo simile, per questo è
importante che soprattutto i più giovani rispettino il patrimonio
archeologico e che imparino a valorizzarlo!
Molto poco rimane purtroppo attualmente della città romana del tutto
scomparsa, poiché Frosinone ha sempre difeso tutto il territorio
circostante facendone le spese, lungo i secoli bui e in ogni guerra.
Sappiamo che il capoluogo Ciociaro era un tempo circondato da alte mura
almeno dalla fine del III sec. a.C., come si ricava da Livio che le
menziona per l'anno 202 e attraversata dalla Via Latina, che doveva di
certo superare il Cosa passando sul ponte in località Mola Nuova, dove,
tra la fine del I e l’inizio del II sec. d.C., si collocava proprio
l’anfiteatro.
Le strutture superstiti del bel monumento ovale offeso nella sua
maestosa eleganza da interventi moderni di cemento, appartengono alla
sostruzione della cavea, la parte destinata agli spettatori forse
costituita a Frosinone da un unico ordine di gradinate.
Alle estremità dell’asse maggiore dell’edificio dalla forma ellittica,
si aprivano gli ingressi principali all’arena, lo spazio centrale in cui
si svolgevano le lotte tra gladiatori, e i combattimenti con fiere.
È stato stanziato un budget piuttosto consistente riguardo un
ampliamento del museo non più rimandabile che i cittadini aspettano. Nel
frattempo una grandissima, direi esorbitante quantità di reperti
archeologici, giace nei magazzini, conservata in attesa d’essere
restaurata ed esposta nelle sale museali, e quindi restituita alla
comunità che la reclama giustamente.
Orari di apertura del Museo Archeologico di Frosinone
Per coloro i quali desiderano oggi fare una
piccola immersione nell’archeologia ciociara, il museo è aperto il
martedì; mercoledì;giovedì dalle 9 alle 13 e il venerdì; sabato;
domenica dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19
Biglietti
Il prezzo del biglietto intero è € 1.55.
Ingresso libero: anziani (+60), bambini (0-15), scolaresche e disabili.
Si trova in Via XX Settembre e i numeri sono: Tel/Fax (0775) 21.23.14
0775859292 (fax) e la e-mail è: museo@comune.frosinone.it
Si effettuano visite guidate su richiesta e anche visite sul campanile.
Come arrivare al Museo Archeologico
Il museo si raggiunge in treno con la linea Roma/Napoli stazione di
Frosinone e dalla stazione con circolare 1D
Il museo è chiuso il lunedì.
Simona Aiuti
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