La
Collegiata di San Pietro è una chiesa gotica eretta tra il 1425
e il 1530. Il suo interno ospita il Polittico del Giudizio
Universale di Dirk Bouts, splendido capolavoro fiammingo del
1468.
Sempre sulla piazza
principale di Lovanio, la Grote Markt
sorge la Collegiata di San Pietro (Sint-Pieterskerk in
fiammingo), interamente restaurata e da annoverarsi tra i
capolavori del gotico Brabantino (sviluppatosi direttamente dal
Gotico francese); tanto da essere inclusa nel 1999 ("i Beffroi", insieme ai
campanili di Belgio e Francia) nella lista dei siti
Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco. Questa chiesa
impressionante e che colpisce subito il visitatore appena si
entra, fu iniziata nel 1425 da Sulpiutius van Vorst e
continuata prima da Jan Keldermans II e poi da Matheus
de Layens (tutti e tre già visti perché impegnati anche
nella costruzione contemporanea del municipio).
Joost Metsys
(fratello del famoso pittore Quentin) disegnò le torri della
facciata, iniziate nel 1503 e rimaste incompiute; diversi
rimaneggiamenti si ebbero in epoca barocca e in seguito alle
distruzioni dell'ultima guerra. La
prima chiesa nello stesso luogo dove oggi sorge la Collegiata fu eretta in legno
intorno al 986. Distrutta da un incendio nel 1176 venne rimpiazzata da un
edificio romanico in pietra con la facciata fiancheggiata da due rotonde
torrette sul tipo della Basilica di Nostra Signora a
Maastricht;
la sola parte restante di quest'edificio è la cripta, sotto al coro dell'attuale
chiesa.
La
costruzione del edificio gotico attuale, molto più grande rispetto al suo
predecessore, è iniziata circa nel 1425, ed è proseguita per più di mezzo secolo
in uno stile straordinariamente uniforme, sostituendo la vecchia chiesa
progressivamente da est (coro) a ovest. Il suo periodo di costruzione
sovrapposta a quella del municipio attraverso la Grote Markt. Nel 1458, un
incendio colpì le vecchie torri romaniche che ancora fiancheggiavano l'ala ovest
dell'edificio incompiuto. Nel 1505, Joost Matsys preparò un paio ambizioso per
la costruzione di tre torri colossali di pietra sormontate da guglie traforate,
che avrebbe avuto un grande effetto, con la guglia centrale che doveva essere
alto fino a circa 170 m, il che l'avrebbe resa la struttura più alta del mondo
dell'epoca. Tuttavia l'instabilità dei terreni resero questo piano
inattuabile e la torre centrale raggiunse infine un terzo della sua altezza
prevista prima che il progetto venisse definitivamente abbandonato nel 1541.
Successivamente l'altezza fu ulteriormente ridotta da crolli parziali
avvenuti nel 1570 e nel 1604. La torre principale ora sorge appena al di sopra
del tetto della chiesa. La chiesa subì gravi danni in entrambe le guerre
mondiali . Nel 1914 un incendio causò il crollo del tetto e nel 1944 una bomba
distrusse parte del lato nord. Il tetto ricostruito è sormontato al passaggio da
una guglia, che, a differenza della cupola XVIII secolo che l'ha preceduta, si
fonde stilisticamente con il resto della chiesa.
Per apprezzare appieno la Collegiata di San Pietro, fatevi un giro dell'intero
edificio ammirandone appieno la sua l'eleganza, soprattutto dell'altissimo
transetto la slanciata parte absidale sostenuto dal volo dei cosiddetti "archi
rampanti" (evoluzione del contrafforte utilizzato per sostenere e
controbilanciare il tetto delle Cattedrali formato da grandi colonne esterne,
che scaricavano il peso a terra, in inglese si chiamano archi volanti che
rendono ancora di più l'idea flying buttress) e circondata dalle cappelle
radiali. L'interno della chiesa misura 92,5 x 27 × 25 metri a tre navate, su
pilastri a fascio, illuminato da 90 polifore fiammeggianti (cioè finestre
multiple divise da colonnine o da pilistrastrini e chiamate fiammeggianti perché
tipiche del gotico brabantino, slanciato ancora di più verso l'alto e molto
sofisticato nei finimenti).
La
Collegiata di San Pietro si trovano numerosi capolavori artistici. Cominciando
dalla navata centrale, dove si trova il pulpito del 1742 di Jacques Bergè.
Il coro è separato dalla navata da un delicato pontile gotico del 1488,
sormontato da una croce trionfale, il tutto opera di Jan Borman (sua tra
le altre la famosa Tomba di bronzo di Maria di Borgogna a Bruges).
Nel transetto destro, oltre alla tomba di Willem van Bockel (già sindaco
della città famoso ed eroe di Lovanio per avere riportato qui l'Università
Cattolica nel 1835 dopo l'abrograzione della stessa seguita alla Rivoluzione
Francese), si trovano i modellini di pietra della torre centrale del XV secolo,
alto più di 8 metri. Nel transetto sinistro, altorilievo della Sedes
Sapientiae, la sede della saggezza, uno dei titoli medievali della Vergine
patrona dell'Università, replica di un'opera di Nicolaas de Bruyne del
1442 andata distrutta da un bombardamento nella Prima Guerra Mondiale. La statua
è il simbolo della Università Cattolica di Lovanio, in cui si vede il sigillo di
Maria seduta su un trono di saggezza.
Continuando a partire dalla navata sinistra si possono ammirare quadri del XVII e
XVIII e nella prima cappella, un fonte battesimale in ottone di 1490. Il tesoro
della Collegiata (Shatkamer), è sistemato nelle 13 cappelle radiali del
deambulatorio, dove si trovano monumenti funerari dei secoli che vanno dal XIII
al XVI secolo. Di notevole valore gli stalli di Nicolaas De Bruyne, ornati
di preziose misericordie. Nelle cappelle radiali si susseguono (da destra): una
superba Testa di Cristo lignea del
XII
secolo; un ciborio in pietra di Matheus de Layens del 1450 (il ciborio è
quel tipico elemento architettonico a forma di baldacchino che sovrasta l'altare
nelle chiese), due trittici dedicati a Santa Dorotea e Sant'Ivo e 1523 di
Jodocus van der Baren. Seguono tre capolavori tra i più famosi della pittura
fiamminga: nella nuova cappella, copia del trittico della deposizione di
Rogier van der Weyden, il più grande maestro della prima scuola pittorica
fiamminga, opera di un anonimo Maestro di Lovanio nel 1443. Di Dierick Bouts,
allievo di Van der Weyden, attivo a Lovanio, il più grande "tragico" della
pittura fiamminga, sono il Trittico di sant'Erasmo del 1465 (nell'11ª
cappella), e il Trittico dell'Ulitma Cena dipinto tra il 1464 1468 (nella
10ª cappella), l'opera capitale del maestro. I nazisti che occpupavano il Belgio
durante la Secondo Guerra Mondiale trafugarono l'Ultima Cena nel 1942. I
pannelli del dipinto erano stati venduti legittimamente ad alcuni musei tedeschi
nel 1800, e la Germania fu costretta a restituire tutti i pannelli nell'ambito
delle riparazioni richieste del trattato di Versailles dopo la prima
guerra mondiale .
Di
fronte all'11ª cappella, ai limiti del coro, si trova una stupenda attore in
miniatura, alta alcuni metri scolpite in pietra, opera di De Layens del 1450.
Nella 15ª cappella, le tombe con statue giganti di Enrico I di Brabante
nel presbiterio,
della duchessa di Brabante Matilde di Boulugne del 1211 e della
figlia Maria di Brabante del 1260, imperatrice del
Sacro Romano Impero
avendo sposato l'imperatore Otto IV. Sotto il coro, la cripta romanica
dell'XI secolo, pesantemente restaurate. Anche Goffredo II di Lovanio è
sepolto nella chiesa.
La
Collgegiata di San Pietro a Lovanio si può visitare a pagamento, dal lunedì a
sabato, dalle 10:00 alle 17; domenica, dalle 14:00 alle 17:00.
Indirizzo: Grote Markt
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