Cosa vedere ad Alghero

Cosa vedere ad Alghero - 10 cose interessanti da visitare

 

Alghero è una meta turistica che riesce a mettere tutti d’accordo. Per i giovani c’è una gran varietà di locali carini e discoteche e il mare ovviamente, per coloro che preferiscono trascorrere qualche giorno di relax, Alghero offre bellissime passeggiate, ristorantini e fresche serate in riva al mare. La storia di questa città inizia nel 1102, quando i Doria, da Genova decisero di costruire una città-fortezza, con tanto di mura, ancora oggi visibili. Lo stile architettonico predominante è quello aragonese e catalano, perché la città ha subito il dominio degli Aragona. Insomma un mix architettonico, linguistico e anche culinario, molto interessante, unico in Sardegna.

Proprio sotto il dominio spagnolo la città conobbe un grande sviluppo architettonico, ma anche culturale, con gli influssi del catalano, che si possono sentire ancora oggi nel dialetto della città. Alghero è una meta preferita sia dagli italiani che dagli stranieri, proprio per questa sua poliedricità, e per la comodità del collegamenti con la nave e con l'aereo. Scopriamo insieme quali sono le cose da vedere ad Alghero, dai monumenti naturali come le grotte di Nettuno, le falesie di Capo Caccia e Punta del Giglio (oltre alle fantastiche spiagge, come Mugoni, Porto Ferro, le Bombarde...), alle chiese, dai nuraghi e le necropoli ai palazzi e alle torri, senza dimenticare una visita alla Cattedrale con il suo campanile e la passeggiata lungomare con sosta nella bella piazzetta civica.

1. Grotte di Nettuno

Grotte di NettunoLe Grotte di Nettuno sono una delle maggiori attrattive a livello naturalistico di Alghero, queste grotte marine sono delle formazioni carsiche che devono il loro nome al Dio del Mare. Si può arrivare alle grotte percorrendo una scalinata formata da 654 gradini chiamata la Escala del Cabirol, oppure attraverso il traghetto che dal porto turistico vi porta direttamente a destinazione. La cosa più bella sono le formazioni di stalagmiti e stalattiti che si possono ammirare e che creano dei veri e propri spettacoli naturali. All'interno della grotta si trova il lago la Marmora, lungo oltre 100 m, alimentato dalle acque del mare. Le grotte si snodano su ben 4 chilometri di costa. Queste grotte si trovano proprio sotto il promontorio di Capo Caccia.

2. Promontorio di Capo Caccia

Promontorio di Capo Caccia Il Promontorio di Capo Caccia, oltre ad affascinare per le sue bellezze naturalistiche è anche un luogo importante dal punto di vista storico. Qui, infatti, sono stati effettuati diversi rinvenimenti archeologici. I fondali circostanti sono ricchi di corallo rosso e la grotta di Nereo è il luogo ideale per gli amanti delle immersioni subacquee, che qui possono ammirare anche cernie ed aragoste. La Grotta di Nereo è la grotta sommersa più estesa del Mar Mediterraneo; si può accedere ad essa mediante tre livelli di depressione, posti a 18, 20 e 38 metri e oltre al corallo qui è possibile godere della vista delle margherite di mare. Il promontorio di Capo Caccia ha un’altezza impressionante e cade a strapiombo sulle acque limpide, fa parte dell’Area Marina Protetta di Capo Caccia. Qui si può vedere volare alto nei cieli ancora il grifone, un rapace in via di estinzione.

3. I Bastioni e le Torri

Le antiche mura della fortezza di Alghero, sono ancora visibili in diversi punti della città. Le mura originarie, risalenti al XII secolo vennero con il passare del tempo ampliate e durante il XVI secolo subirono le modifiche più importanti. Durante il 1867 in seguito al regio decreto, Alghero perse la sua importanza come avamposto difensivo e le mura iniziarono un percorso di decadenza. Oggi è possibile ammirare otto torri all’interno delle mura e 11 esternamente. Andate a vedere la Torre di Porta Terra, che si trova alla fine di Via Vittorio Emanuele II che un tempo porta rappresentava il punto di ingresso alla città ed aveva l’appellativo di Porta Reial. Il suo portale è decorato con la pietra arenaria e alla sua edificazione contribuì economicamente la comunità ebraica. Oggi al suo interno si allestiscono diverse mostre e si tengono conferenze e convegni.

Ciò che noi oggi chiamiamo Torre di San Giovanni, un tempo era chiamata la Torre di San Michele o la Torre di Mezzo; molto particolare la sua volta a raggiera. La sua altezza non era quella attuale, infatti durante il 1700 venne notevolmente ridotta. La Torre di Sulis, un tempo veniva chiamata Torre dello Sperone, il nome attuale deriva da Vincenzo Sulis, un tribuno di Cagliari che venne imprigionato in questa torre dal 1799 al 1821, accusato di tradimento che, in un primo momento fu condannato all’ergastolo, ma poi nel 1821 fu rilasciato. Questa torre, inoltre, passò alla storia perche la notte del 5 maggio del 1412 da qui la popolazione di Alghero riuscì a respingere l’offensiva dei francesi. Molto particolare al suo interno la scala a chiocciola che collega le due stanze dalle quali è costituita.

La Torre di San Giacomo è conosciuta dalla popolazione come la Torre dei Cani, perché al suo interno, un tempo veniva ospitato un canile. Il nome attuale si deve a San Giacomo e al Re Giacomo I il Conquistatore. Molto probabilmente venne restaurata durante il 1600 e nello stile complessivo ricorda le architetture gotiche e catalane. La Torre della Polveriera un tempo veniva utilizzata come deposito per le armi, le munizioni e la polvere da sparo, venne realizzata durante il 1700, sotto il dominio di Casa Savoia. Vicino alla Torre della Polveriera troviamo la Garitta Reale, la torre che aveva il compito di controllare tutto il Golfo di Alghero. La Torre di Sant’Elmo, che in realtà è dedicata a Sant’Erasmo (che in catalano si pronuncia Elm), Santo navigante, da sempre è venerato ad Alghero. Molto particolare lo stemma della Corona d’Aragona ancora oggi visibile su un lato esterno. La Torre della Maddalena infine venne realizzata durante il 1500 così come il forte congiunto ad essa. Viene chiamata così perché su di una nicchia è presente un statua molto probabilmente raffigurante la Maddalena, ma viene spesso indicata come la Torre di Garibaldi, per celebrare l’eroe dei due Mondi che sbarcò ad Alghero nel 1855.

4. Cattedrale di Santa Maria

Cattedrale di Santa Maria La Cattedrale di Santa Maria ad Alghero si presenta con il suo bel campanile dalla forma ottagonale, che è ben visibile da diversi punti della città. La chiesa si trova in pieno centro storico ed è possibile visitarla. Anche il Campanile si può visitare, ma si paga il biglietto ed è aperto tutti i giorni, tranne il mercoledì e la domenica. Nei mesi di aprile, maggio, settembre ed ottobre gli orari di visita sono dalle 10,30 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 18,30 mentre nei mesi estivi di giugno, luglio e agosto gli orari sono 10,30 – 13,00 e 19,00 – 21,30. Verificate giorni e orari per sicurezza prima di andare a visitarla. Quando ci sono condizioni meteorologiche avverse e durante l’inverno non è possibile visitare il campanile. Non sappiamo la data esatta dell’edificazione di questa cattedrale, sicuramente essa venne realizzata dopo il 1530. Nel suo complesso lo stile dominante è quello gotico catalano, nonostante ci sia qualche influsso rinascimentale, dovuto al proseguimento dei lavori per diversi anni, lavori che addirittura terminarono durante la prima metà del 1600. Al suo interno la cattedrale è suddivisa in tre navate separate tra loro con tre colonne doriche. Nella parte sinistra troviamo tre cappelle dedicate a San Carlo Borromeo, alle Anime del Purgatorio e a San Filippo Neri. Anche nella parte destra ci sono tre cappelle dedicate al Santissimo Sacramento, a Sant’Erasmo e a San Narcisio e Sant’Isidoro. Alla fine della navata centrale troviamo l’altare maggiore che si presenta in un particolare stile rococò. Per raggiungere l’altare bisogna salire sei gradini ed è presente una statua della Vergine Maria tra gli angeli, mentre su di una mensola, sul lato destro dell’altare troviamo la statua di San Pietro. Molto particolari i due affreschi realizzati da Stanis Dessy, pittore, incisore e scultore sardo, che raffigurano la cacciata dal Paradiso e Maria Assunta. Dietro l’altare troviamo l’abside con cinque cappelle, una dedicata alla Madonna delle nevi, una chiamata la Cappella del Campanile, una vuota, una quarta chiamata Cappella della Falsa Croce e l’ultima dedicata a Sant’Andrea. All’interno della chiesa sono presenti anche numerose altre cappelle, tutte particolari e tra le quali spicca la Cappella dello Spirito Santo dove era presente il Crocifisso dei Privilegiati, che oggi è esposto al Museo Diocesano. Sempre all’interno di questa cappella è presente il sarcofago del martire di Roma San Donaziano.

5. Chiesa di San Francesco

Chiesa di San Francesco Questa chiesa è un vanto per lo stile gotico catalano in Sardegna. La trovate nella centralissima via Carlo Alberto. La sua facciata, in tipico stile francescano, è molto semplice, sul portale è visibile lo stemma dei francescani. Non si conosce la data esatta della sua edificazione, secondo alcuni storici risalirebbe al XIV secolo, mentre altri fanno risalire la costruzione al secolo successivo. Sicuramente la chiesa venne realizzata in due fasi costruttive diverse: inizialmente vennero edificati il chiostro e il campanile, successivamente venne ampliata con l’aggiunta del convento. L’impianto originario della chiesa era formato da una sola navata, ma durante il XVI secolo venne modificata ed assunse quello attuale di tre navate. Nella navata centrale troviamo una vola a botte, mentre sulle navate laterali quella a crociera. La parte centrale venne ricostruita in seguito ad un crollo avvenuto nel 1593. Il campanile è a guglia. Il chiostro è sicuramente la costruzione più arcaica ed è formato con gli archi a tutto sesto, sui quali poggiano delle colonne con i capitelli decorati.  Si trova a fianco della chiesa nell'attiguo convento e va assolutamente visitato.

6. Chiesa di San Michele

Chiesa di San Michele Nel luogo dove oggi sorge la chiesa di San Michele un tempo vi era un altro edificio religioso, dedicato sempre allo stesso santo. L’attuale costruzione risale al 1661. La chiesa preesistente venne regalata ai Gesuiti dal Vescovo Baccallar nel 1584 in modo da realizzare un collegio della Compagnia di Gesù, i cui lavori iniziarono cinque anni dopo. L’attività del collegio terminò nel 1774, quando Papa Clemente XIV sciolse la compagnia di Gesù. L’attuale chiesa nacque da un progetto di Domenico Spotorno ed i lavori durarono per diversi anni. Nel 1950 i Gesuiti fecero ritorno ad Alghero e comprarono una parte dell’edificio che trasformarono in biblioteca. La facciata della chiesa si presenta in uno stile molto lineare con tre finestre e il portale in legno sul quale è presente un bassorilievo marmoreo. Al suo interno la chiesa è suddivisa in una sola navata con la volta a botte. Su ogni lato della navata sono presenti tre cappelle, molto particolari sono quelle dedicate alla Madonna Immacolata, a Sant’Ignazio di Loyola, a Francesco Saverio, a San Michele e alla Madonna della Freccia. Al centro dell’altare è possibile ammirare un quadro raffigurante San Michele Arcangelo, patrono di Alghero.

7. Palazzo d’Albìs

Palazzo d’Albìs Passeggiando per la città, in pieno centro storico, troverete il Palazzo d’Albìs, un tempo chiamato Palazzo de Ferrera, perché venne realizzato per volontà della famiglia De Ferrera, nel XVI secolo. I D’Albìs ne entrarono in possesso soltanto in un secondo momento. Il palazzo mostra il suo stile architettonico catalano ed è realizzato su tre piani. Questo storico edificio fu la sede del governatore cittadino e qui soggiornarono i Viceré di Sardegna. È conosciuto perché nel 1541 ospitò l’imperatore Carlo V.

8. Piazza civica e lungomare

Da non perdere una sosta nella bella piazzetta della città, la piazza civica con palazzine d'epoca, ristorantini e bar all'aperto, punto di collegamento tra il centro storico e il porto. La trovate vicinissima al porto, ed è il centro delle attività commerciali, da qui partono le vie piene di negozi, anche di souvenir.

9. Complesso Nuragico di Palmavera

Complesso Nuragico di Palmavera Agli amanti dell’archeologia, consigliamo una visita in questo bellissimo complesso nuragico. Questo sito venne alla luce nel 1903, in seguito agli scavi archeologici di Antonio Taramelli, che decise di scavare anche a Palmavera, dove erano presenti ciò che all’epoca apparivano come tante pietre. Durante lo scavo, però non emerse alla luce questo complesso, così come lo ammiriamo oggi, poiché gli scavi s'interruppero e ripresero solo nel 1960 per volontà della Soprintendenza Archeologica che proseguì il lavoro. I nuraghi presenti a Palmavera erano delle vere e proprie abitazioni. Questo complesso venne realizzato in tre periodi storici: la parte più arcaica, che comprende alcune capanne e la torre capitale, chiamata Mastio venne realizzata tra il 1600 e il 1300 a.C.; la seconda torre, il cortile e il bastione vennero realizzati tra il 1300 e il 1150 a.C., tutto il resto venne realizzato intorno all’anno 1000 a.C. Il complesso è visitabile tutti i giorni; nel periodo estivo segue l’orario 09.00 – 19.00 in quello invernale 10.00-14.00. Verificate gli orari per sicurezza. Vi consigliamo la visita con guida. Il biglietto d'entrata è di € 3,50 aggiungendo € 2,50 è possibile percorrere un tuffo nel passato assieme ad una guida specializzata che vi farà godere pienamente la vostra visita. ?possibile noleggiare una audioguida.

10. Necropoli di Anghelu Ruju

Necropoli di Anghelu Ruju Sempre per gli amanti dell’archeologia, consigliamo una visita alla Necropoli di Anghelu Ruju che è la più grande necropoli Sarda. Questa necropoli è una " Domus de Janas" ovvero una casa delle fate e delle streghe. Il complesso venne alla luce durante gli scavi del 1903 di Antonio Tamarelli. Vennero ritrovati, infatti, in questa zona un cranio ed un vaso e iniziarono subito gli scavi che portarono alla scoperta di ben 31 ipogei. All’interno della necropoli abbiamo le aperture a pozzetto e quelle a dromos, queste ultime hanno una cella più grande, che è la cella d’entrata, dove si svolgeva il rito funebre ed altre più ristrette, destinate alla sepoltura. Ci sono pannelli esplicativi lungo il percorso. Nel corso degli anni diversi sono stati gli scavi effettuati in questo sito, tra i quali quelli del 1936 durante i quali emersero quattro tombe e quelli del 1967 con la scoperta di altre 3. Tutti i reperti che vennero trovati durante le campagne di scavo sono esposti a Sassari, al Museo Nazionale Sanna. Visto che ci siete visitate l'attigua tenuta delle cantine Sella e Mosca, di cui l'area una volta faceva parte (dopo la scoperta della necropoli i proprietari della tenuta hanno regalato il terreno al comune).

11. Necropoli di Santu Pedru

Necropoli di Santu Pedru AlgheroLa Necropoli di Santu Pedru è formata da dieci tombe e venne alla luce in seguito ai lavori per la costruzione dell’acquedotto di Alghero. All’ingresso della necropoli è possibile ammirare la tomba più importante che è la Tomba dei vasi tetrapodi o Tomba I. ?formata da 9 celle, si entra attraverso un corridoio che porta alla cella più grande, dalla quale si accede a quelle più piccole. Deve il suo nome ai vari reperti che vennero ritrovati al suo interno, tra i quali i Vasi Tetrapodi. Sulla parte più alta di Santu Pedru è possibile ammirare anche un nuraghe con una sola torre.

12. Punta Giglio

Punta Giglio  AlgheroQuesta punta è una delle tante bellezze naturali di cui Alghero è ricca ed è praticamente un promontorio di roccia calcarea. Sulla zona ovest di questo promontorio è possibile vedere diverse roccaforti ed alcuni punti da cui sparavano i cannoni da guerra durante il secondo conflitto mondiale. Questi cannoni poggiavano su alcuni basamenti costruiti con pietra calcarea, in tal modo si mimetizzavano con il terreno ed erano difficilmente avvistabili. Proprio per la sua posizione strategica, sempre durante il secondo conflitto mondiale, questo promontorio venne utilizzato come base antiaerea. In tutto il promontorio si sente il profumo del giglio, pianta presente in abbondanza, alla quale deve il suo nome. Molto particolari sono le grotte, molte delle quali si possono raggiungere solo attraverso un’immersione. Tra le più importanti ricordiamo la Grotta dei Cervi e la Grotta dei Fantasmi.

13. Porto Conte

Porto Conte  AlgheroIl bellissimo Porto Conte è un porto naturale, ma nello stesso tempo un Parco Naturale con più di 5000 ettari di estensione di macchia mediterranea e la presenza di diverse specie di animali. La sua particolarità è il colore delle acque, che sono davvero limpide. Questo porto era già conosciuto ai tempi dell’astronomo Claudio Tolomeo che lo battezzò " Portus Nimpharum" ovvero il Porto delle Ninfe.

14. Acquario di Alghero

Acquario di AlgheroSe vi trovate ad Alghero in un giorno di pioggia, dopo aver visitato il centro storico, potreste visitare anche l'acquario della città, inaugurato nel 1985. L'acquario è articolato in diverse sezioni: una vasca grande centrale che ospita squali di diverse specie, dai colorati squali leopardo ai tranquilli squali nutrice, ai temuti squali pinna nera. Ci sono poi una quindicina di vasche che sono dedicate alle varie specie del Mediterraneo, sia costiere ed alto mare. Nel momento in cui si scrive purtroppo l'acquario risulta in cattive condizioni e chi lo ha visitato non è rimasto contento... Attendiamo miglioramenti... continua a leggere sull'acquario di Alghero.

La piazza civica e il lungomare

Bellissima piazzetta con palazzine d'epoca, ristorantini e bar all'aperto, negozi e punto di collegamento tra il centro storico e il porto

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