VISITARE
HYERES - INFORMAZIONI E GUIDA. Questa gemma del Var meridionale, ha un
fiorente e compatto centro storico, le alture ricoperte di giardini sopra la
città e la vicinanza alle ulteriori delizie della Presqu'île de Giens e
delle Îles d'Hyères all'orizzonte.
Hyères è considerata la prima, più antica, simbolica località
turistica della
Costa Azzurra. Situata
tra
Marsiglia e
Nizza, si presenta al visitatore ricca di
panorami pittoreschi, belle spiagge, cibo squisito, giardini romantici e un
parco nazionale marittimo di importanza nazionale. Il centro storico si
trova a 4 km dal mare, raggruppato attorno al Château d'Hyères,
situato su una collina. |
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Tra la città vecchia e il mare sorge la collina
coperta di pini, che si affaccia sulla penisola di Giens. Le tre
isole - Îles d'Hyères (spesso riferite come Îles d'Or) - vale
a dire Porquerolles, Port-Cros e Île du Levant) sono in
mare aperto, e le prime due formano il Parco Nazionale Port-Cros.
La località è conosciuta anche come Hyères-les-Palmiers,
per via delle sue 7.000 palme ombreggianti le strade e i giardini
della città. Ma qui a primeggiare è anche la storia. La sensazione
che si prova passeggiando per i caratteristici vicoli della sua
Vieille Ville (il centro storico) è infatti tale: la grandezza
architettonica della Torre dei Cavalieri Templari e le tre mura concentriche
della città; la rue du Repos che rimanda alle vestigia delle antiche
fortificazioni, tra negozi di souvenir, ristoranti e caffetterie, e il tutto
si accompagna alla tipica atmosfera balneare della riviera. Di concerto, la
città invoglia ad una esplorazione più approfondita.
Divisa in diversi distretti e villaggi, troviamo le Borrels,
la Sauvebonne, le port e Almanarre nord e sud. Le
Salins e l'Ayguade ad est, la Capte e le Giens e
isole di Porquerolles, Port-Cros e Le Levant. Per avere uno sguardo
d'insieme si potrebbe arrivare al vecchio castello fondato nell'XI secolo,
oggi poco più di un rudere, ma con un'area panoramica interessante. Ci si
arriva da Porta Massillon, che si affaccia nella parte medievale
di Hyères. Le stradine pittoresche, su cui si riversano antiche case
colorate e la bella Place Massillon, dominata dal Tour des
Templiers, con i tavolini dei caffè all'aperto, sono il preludio di ciò
che s'incontrerà dopo. Ci sono poi delle belle aeree verdi 'arrampicate'
sulla roccia, come il parco di Saint-Bernard, il giardino di Villa
Noailles e il parco di Sainte-Claire. Sono vere e proprie oasi di
pace dall'atmosfera ovattata di una Belle époque che rimane ancora
oggi.
Lo sguardo si perde prima di arrivare all'orizzonte,
disorientato dalla bellezza delle colline verdeggianti, incastonate dalle
ville dei ricchi e dei famosi. Tra queste, la Villa Noailles
costituisce una sicura attrattiva: venne progettata negli anni '20 per
ospitare artisti come Mondrian e Giacometti, che pure
contribuirono ad arredarla, e ancora Cocteau e Dalí. Poco
oltre, lo sguardo si sposta verso il mare azzurro, un tempo luogo di
passaggio di pirati e di crociati e oggi orizzonte prediletto di chi arriva
qui in villeggiatura.
Nel IV secolo a.C. su questo territorio fu fondata una colonia
marittima fortificata, chiamata Olbia dal greco Ὄλβια' (fortunata) *
per distinguerla dalla
Olbia della Sardegna, è
riferita come Olbia di Provenza, Olbia-Pomponiana, sulla strada di
Massilia (Marsiglia),
di Nikaia (Nizza)
e di Antipolis (Antibes).
Fu in seguito occupata dai Romani e usata come abbazia nel Medioevo. Nel XII
secolo un comando di Cavalieri Templari si stanziò fuori dalle mura
cittadine, quel che rimane oggi è la torre. La leggenda racconta di un
tesoro nascosto da un cavaliere, mai ritrovato, e oggi in città le visite
guidate ci fanno conoscere più di un aneddoto su questo mistero ancora
irrisolto. Rimangono le antiche tracce del passato, abitazioni, santuari,
viuzze lastricate e anche terme... quelle del sito archeologico di Olbia
"la bienheureuse" rivive ancora a Hyères-les-Palmiers.
Oggi, Hyères è il risultato delle esperienze passate,
soprattutto di quelle della fine del XVIII secolo, quando i
viaggiatori aristocratici - in particolare inglesi – arrivarono numerosi
alla ricerca del cielo azzurro e del bel tempo (tanto che la località
veniva pubblicizzata con il sole che splende per quasi tutto l'anno). Le
testimonianze storiche riportano numerosi nomi noti, da Tolstoy a
Dumas, Conrad, Kipling, DH Lawrence e regina
Vittoria. La località si espandeva sempre più per dare spazio alle
esigenze, e ai vizi, dell'alta società. Ciò nonostante, Hyères riusciva a
promuovere benessere e tranquillità in molti dei suoi visitatori, tanta era
la bellezza del suo paesaggio. Lo scrittore e drammaturgo scozzese Robert
Louis Stevenson (suo è il famoso L'Isola del Tesoro),
dichiarò di essere stato felice una sola volta nella vita "... and that was at Hyères
" (.. e fu proprio a Hyères).
Attraverso i vicoli acciottolati si arriva a Place
Massillon, dominata dalla Torre dei Templeri (Tour des
Templiers), anche riferita come Chapelle Saint-Blaise, che
imponente svetta intatta, come una bandiera, nella piazza principale della
città. Dopo gli augi medievali, fu adibita a granaio e oggi è una delle
attrazioni storiche e culturali più importanti (le viste panoramiche offerte
dalla sua somità sono descritte spesso molto più memorabili delle mostre che
ospita). Accanto, la pedonale via Rue Massillon è da attraversare
anche solo per i profumi provenzali che provengono dai negozietti che
ospita, non mancano saponi, lavanda e aromi di arancia per il souvenir più
tipico e apprezzato. Cactus e agave dominano le terrazze, così come enormi
magnolie e alberi di araucaria (comunemente noto come pino del
Cile). Li troviamo tutti nel giardino di Castel Sainte-Claire,
classificato come uno dei "Jardins remarquables de France", uno dei
più belli della nazione. L'edificio che lo ospita è stato dimora di
Olivier Voutier, l'ufficiale francese che portò la Venere di Milo
in Francia (1820) e, in seguito, della scrittrice americana Edith Wharton.
Non sono pochi i monumenti storici di Hyères. Tra
questi ci sono torri e fortezze. Oltre alla Torre dei templari e Château d'Hyères,
anche Château Sainte-Agathe, Fort de l'Estissac, Fort de
Port Man, Fort de la Repentance, Fortin de l'Alicastre, e
Tour Fondue. Quest'ultima, anche conosciuta come Batterie du
Pradeau, è situata in un promontorio nell'area di Giens, di
particolarmente suggestione.
Vagare per il centro storico, con i profumi della terra e del
mare poco lontano ha un non so che di inebriante. Così come pedalare lungo
la Route du Sel (la Via del sale), priva di auto, al di sopra della
spiaggia di Almanarre, a sinistra, passando oltre il Parco
divertimenti Magic World, e oltre l'aeroporto di Tolone-Hyères.
Alla destra le saline di Presquiers, costellate dai fenicotteri rosa
che arrivano in estate dalla Camargue, dalla Sardegna o più
lontano dall'Africa. Il sale qui è stato estratto da più di due
millenni e prodotto su scala industriale dal Medioevo fino al 1995. Più
avanti, la penisola di Giens con le sue belle località, le ville, le
case, le spiagge, il mare. Un tratto di costa particolarmente bello.
Viene voglia di scoprire di più. Vivere la
trasparenza di questa parte di Costa Azzurra, conoscere la storia
di Hyères, che sembra ancora legarla a se, le sue specialità
gastronomiche, e l'arte, che qui ha nei secoli apprezzato luce e
colori. Partiamo per Hyères.
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