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Pratiche di buona amministrazione
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Ponte nelle Alpi, riciclo   
Chi ha inventato l'espressione "comune riciclone"?
Nel '94 Legambiente ha
promosso una speciale classifica che premia le
amministrazioni che maggiormente si distinguono nella
raccolta differenziata dei rifiuti.
Perché ci interessa questo comune?
Per le buone pratiche in
materia di: raccolta differenziata, oltre il 90%
Primo comune riciclone
d'Italia nel 2010 e 2011
Cosa
fa un comune riciclone?
Arriva ad una raccolta
differenziata superiore al 60%.
Come si valutano i comuni
ricicloni?
Non basta solo differenziare.
La valutazione dei Comuni avviene attraverso un indice,
un voto che si chiama Indice di Buona Gestione e
considera l'azione a tutto campo nel settore rifiuti:
produzione, riduzione, riciclo (in particolare recupero
di materia, diminuzione della produzione pro capite
totale di rifiuti, sicurezza dello smaltimento,
efficacia del servizio, incremento della raccolta
differenziata dei RUP (Rifiuti Urbani Pericolosi),
promozione del compostaggio domestico).
Ponte nelle Alpi (Belluno)
è il comune a più alto tasso di raccolta
differenziata in Italia. Paese di circa 8.500
abitanti sembrava segnato da un destino ingrato: tanto
per iniziare, attraversato da cavi dell'alta tensione;
seconda di poi, con la vicina cava che inizialmente
avrebbe dovuto ospitare una discarica da 1 milione di
tonnellate di spazzatura all'anno: terzo, un bel
cementificio vicino alla discarica destinato a diventare
un inceneritore... e invece no.
Cosa è successo? E'
successo che il postino del paese, Ezio Orzes, è
diventato l'assessore all'ambiente ribaltando
completamente la situazione e facendo di Ponte delle
Alpi il comune più "riciclone" d'Italia, con
oltre il 90% di raccolta differenziata. Di lui si è
detto: "Ezio non è un assessore. Lui è l’assessore.
L’assessore per definizione. Perché è così che
dovrebbero essere tutti gli assessori d’Italia. Ezio ci
dimostra nei fatti e nelle pratiche amministrative di
tutti i giorni che un altro mondo, o un altro Comune se
preferisci, non solo è possibile ma fa funzionare le
cose molto meglio per tutti".
La battaglia di questo
assessore, come lui stesso ha spiegato ai microfoni
della trasmissione di Rai3 "Report", inizialmente era
finalizzata a convincere i comuni limitrofi e i loro
amministratori, che con una raccolta differenziata porta
a porta la discarica sarebbe divenuta inutile. Davanti
l'assessore si è trovato un muro di scetticismo da parte
degli altri sindaci che non credevano che la popolazione
fosse pronta ad un cambiamento, a loro dire, così
radicale. Superato questo primo ostacolo, nel 2007 viene
costituita una piccola società, al 100% pubblica, che si
doveva occupare della raccolta. Nell'estate viene
acquistato tutto il materiale necessario (come i
bidoncini) e distribuito alla gente. Nel giro di pochi
mesi si è passati dal 23% all'80% di raccolta
differenziata!
Agli operatoti addetti alla spazzatura, spetta anche il
compito di controllare che la raccolta venga fatta in
modo corretto dai cittadini, evitando quindi di
mischiare i rifiuti. Inoltre, nel momento in cui questa
eventualità si dovesse verificare, il cittadino
"colpevole" viene contattato affinché l'errore non venga
ripetuto.
Il risultato si vede anche nelle tasche dei cittadini.
Se inizialmente il servizio di smaltimento del rifiuto
secco superava i 500 mila euro, ora si è passati ad
appena 40 mila euro all'anno. Gli abitanti dunque per la
tassa sui rifiuti, spendono ormai la metà di quello che
avrebbero dovuto pagare fino a pochi anni prima. Inoltre
meno rifiuti si producono e meno si paga, con la
conseguenza che ogni singolo cittadino si inventa
qualsiasi stratagemma per produrre meno spazzatura
possibile, come per esempio utilizzare l'umido per
concimare il proprio orticello. Il risultato è che la
percentuale di differenziata ha raggiunto e superato
quota 90%. Il tutto è frutto solo di un grande impegno
di tutta la comunità che, come se non bastasse, ha anche
accettato di installare pannelli fotovoltaici sui tetti
delle proprie case riducendo anche i costi sulla
bolletta energetica.
L'obiezione che si potrebbe fare è che è più
facile creare un sistema così efficiente in un piccolo
paese come Ponte delle Alpi rispetto ad una grande città
come Napoli. Ma se si pensa ai milioni di euro
letteralmente buttati in questi anni di emergenza, si
capisce come in realtà non ci siano scuse che tengano è
che è assolutamente possibile esportare l'esempio di
Ponte delle Alpi in tutta Italia.
Quale è il segreto di Ponte
delle Alpi? "Un segreto solo non c’è. Se
vogliamo, ce ne sono tanti: un servizio impeccabile e
puntuale, un eco-centro gestito con grande accuratezza,
costi di gestione contenuti e tariffe che premiano i
comportamenti dei cittadini più virtuosi, educazione
ambientale nelle scuole e poi tanta determinazione e la
voglia condivisa di fare la cosa migliore per la propria
comunità. Tutto qua. Da parte mia voglio solo
ringraziare i cittadini di Ponte nelle Alpi che sono
stati i veri protagonisti di questa rivoluzione
culturale guardata con ammirazione da tutta l’Italia".
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