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Per sconfiggere il bullismo servono leggi, campagne di
sensibilizzazione, ascolto di vittime e bulli, strategie di
community building nelle scuole, promozione dei valori
etici. In questa sezione cercheremo di far luce sulle varie
dinamiche su un fenomeno che si può e si deve battere.
Il
Bullismo nuoce alla società in modi devastanti,
sfavorisce lo sviluppo sociale ed
economico, alimenta l'aggressività e la
criminalità. Un paese moderno non può e non deve
tollerare tutto questo.
A cura della redazione sociale di
Informagiovani-Italia
In genere
il Bullismo è caratterizzato da un insieme di fattori quali:
-
Colui che
agisce come "persecutore" trova piacere nel cercare di "dominare"
la vittima senza mostrare alcuna compassione per la sofferenza
psichica o anche fisica del "perseguitato".
-
Il bullismo
continua per un lungo periodo di tempo.
-
La prepotenza
del persecutore sul perseguitato è spesso legata alla superiorità
dovuta all'età, alla forza fisica, o al sesso (ad es. maschio
più forte della femmina).
-
La vittima
è più sensibile degli altri coetanei alle prese in giro,
non sa o non può difendersi adeguatamente ed ha delle caratteristiche
fisiche o psicologiche che la rendono più incline alla vittimizzazione.
-
La vittima
si sente isolata ed esposta, spesso ha molta paura di riferire
gli episodi di bullismo perché teme rappresaglie e vendette.
Cos'è
il Bullismo?
Il
bullismo è un malessere sociale fortemente diffuso, sinonimo
di un disagio relazionale che si manifesta soprattutto tra adolescenti
e giovani, ma sicuramente non circoscritto a nessuna categoria
né sociale né tanto meno anagrafica. Il bullismo si evolve
con l'età, cambia forma, ed in età adulta lo ritroveremo in
tante, troppe prevaricazioni sociali, lavorative e familiari.
Provando a dare
una sintetica definizione, in genere, "Uno studente è oggetto
di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato o vittimizzato,
quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, alle
azioni offensive messe in atto da parte di uno o più compagni"
(Olweus 1996).
Una recente
indagine in Italia sul ''bullismo'' nelle scuole superiori ha
evidenziato che un
ragazzo su due subisce episodi di violenza verbale,
psicologica e fisica e il 33% è una vittima ricorrente di abusi.
Dai risultati dell'indagine emerge che le prepotenze di natura
verbale e psicologica prevalgano rispetto a quelle di tipo fisico:
il 42% dei ragazzi afferma di essere stato preso in giro; il
30% ha subito delle offese e il 23,4% ha segnalato di aver subito
calunnie; nelle violenze di tipo psicologico, il 3,4% denuncia
l'isolamento di cui è stato oggetto, mentre l'11% dichiara
di essere stato minacciato.
Come fa una società
civile a tollerare tutto questo e allo stesso tempo sperare
che la società stessa cresca e progredisca?
Il cupo fenomeno
del bullismo è incomprensibilmente sottovaluto anche quando
esso è una manifestazione di un vero è proprio malessere sociale
sia per coloro che commettono il danno che per coloro che lo
subiscono, i primi in quanto a rischio di problematiche antisociali
e devianti, i secondi in quanto rischiano una eccessiva insicurezza
caratteriale che può sfociare in sintomatologie anche di tipo
depressivo. Di questi tempi si parla spesso della depressione
come nuova grande malattia sociale, ma cosa si fa per combatterla?
Le conseguenze
del bullismo sono notevoli, a volte purtroppo irreparabili:
il danno per l'autostima della vittima si mantiene nel tempo
e induce la persona a perdere fiducia nelle istituzioni sociali
come la scuola ma anche come la famiglia, oppure alcune vittime
diventano a loro volta aggressori sui più deboli.
Il bullismo,
come detto, non è un problema solo per la vittima, ma va oltre
l'individuo oppressore ed oppresso, in quanto il clima di tensione
che si instaura va a influenzare la famiglia, la scuola e le
altre istituzioni sociali, nonché il futuro stesso della persona
e della società nel suo complesso. Cerchiamo di fermare tutto
questo, per un futuro dei giovani e dei meno giovani più armonioso
e pieno di sogni.
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