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Mettere su Casa
Autocostruzione, la tua
casa la fai tu!
Costruirsi casa da soli, imparando,
lavorando sodo e risparmiando circa il 70% sul costo. Sembra un sogno ma per alcuni l’autocostruzione
è realtà. Piangipane (Ravenna): il progetto è di Alisei, una Ong che realizza
case scuole ed ospedali nel sud del mondo e che adesso, in accordo con
alcuni Comuni italiani, supporta "i muratori del week end" anche da noi. I
"muratori del week end" fanno
lavori normali ma al sabato, alla domenica e durante le feste li trovi in
cantiere. Per diventare artefici del proprio futuro ci vuole organizzazione,
volontà ed intraprendenza.
I futuri proprietari uniti in
cooperativa hanno imparato, sotto la guida di esperti del mestiere, a fare
i muratori, gli idraulici, gli elettricisti. I muri salgono su, si
costruiscono scale, arrivano le finestre, e crescono allo stesso tempo anche
la solidarietà, l’amicizia, s’imparano a conoscere pregi e difetti dei
futuri vicini. Le regole sono semplici: ci vogliono
circa 1000 ore di lavoro a testa, un budget di 70.000 euro
(ottenuto tramite mutuo ventennale) e ci si
costruisce una casa da soli che sul mercato ne
vale 200.000. |
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Alisei fornisce il supporto, trova le banche che finanziano l’acquisto del
terreno e dei materiali, fornisce i tecnici che seguiranno tutto il
progetto. Ma non a tutti è andata bene.
Autocostruzione si, autocostruzione
no. Alcune esperienze nel campo dell'autocostruzione hanno avuto successo,
anche se faticosamente, altre purtroppo no. In particolare se il cantiere di
Piangipane ha concluso i lavori e dato un tetto alle famiglie, Alisei in
altri due cantieri non ha permesso la conclusione dei lavori. Alisei ha
assunto l’appalto dei lavori, utilizzando i soldi. I tempi di costruzione
erano stati fissati in due o tre anni, dopo di che il fido sarebbe scaduto,
trasformandosi in mutuo almeno ventennale, stipulato dai singoli proprietari
degli alloggi autocostruiti. Il progetto di Savarna, invece, partito
nel 2004, è arrivato nel 2010 all'80% dei lavori. Quello di Filetto,
avviato ad ottobre 2005 è stato abbandonato. Alisei, che ha incassato i
soldi del fido, non paga più le ditte specializzate e i fornitori dei
materiali. Nessuna responsabilità ricade sugli autocostruttori che hanno
fatto la loro parte e di più. Flop di Alisei anche in Lombardia, Veneto e
Umbria.
Autocostruzione si
A Perugia invece Aliseicoop ha avuto
successo con il primo borgo multietnico fai-da-te, 46 case a Sant'Enea,
a due passi da Perugia. Fabbricati di qualità, con certificazione energetica
e antisismica, con pannelli solari. Costati 144 mila euro ciascuno (1000
euro al mq), il 40 per cento in meno rispetto al prezzo di mercato per
questa zona. Villette a schiera di 113 mq ciascuna, dotate di cantine da 35
mq e piccolo giardino. La Banca Etica, grazie al sostegno del Comune
di Perugia che ha concesso il terreno a un prezzo ridotto, ha acceso il
mutuo per coprire i costi di costruzione, ritardando la prima rata alla fine
dei lavori. In questo caso un progetto identico a quello
dell'autocostruzione messo in piedi dal Comune di Ravenna, faticosamente
realizzato a Piangipane, incompiuto ma salvabile a Savarna, fallimentare a
Filetto.
Ma torniamo alle regole dei
progetti, due clausole sono molto interessanti: il gruppo
degli autocostrutturori deve essere multietnico e l’assegnazione delle case
avverrà a cantiere chiuso tramite sorteggio (così non sapendo quale sarà la
propria casa, ognuno impegnerà in ogni unità la stessa cura ed attenzione).
Il primo cantiere di autocostruttori
è stato aperto in Umbria a Marsciano, altri sono seguiti, anche a Roma,
Milano, Ravenna. Un bell’esempio, un’esperienza da raccontare ai figli, una
soluzione intelligente al caro abitazione. Informatevi, portate questa
soluzione a conoscenza del vostro Comune. Cambiare si può e da qualche parte
si deve pur iniziare. Iniziamo dalle fondamenta! Anche a Trezzo (Milano),
autocostruzione e integrazione marciano insieme. Nel 2005 un bando comunale
cerca 12 autocostruttori cui affidare un terreno su cui costruire le proprie
case. I requisiti sono un reddito massimo che vada dai 17 mila ai 35 mila
euro a seconda dei componenti del nucleo familiare, la residenza o anche
solo il luogo di lavoro nel comune e l’iscrizione alla graduatoria per le
case popolari (in paese gli iscritti sono un centinaio). Delle 25 famiglie
che rispondono ne vengono selezionate 12, la metà straniere e così s'inizia
a costruire, anche se non si hanno competenze specifiche, si lavora nel
weekend, le case prendono forma. Una soddisfazione e un'emozione! In
Lombardia, dove oltre a Trezzo sono partiti progetti di autocostruzione a
Paderno Dugnano, Pieve Emanuele e Besana Brianza (tutti in provincia di
Mi), la Regione ha messo a disposizione un fondo per finanziare fino al 20%
del costo del progetto, da restituire dopo 10 anni dal termine lavori. Altri
cantieri sono seguiti negli anni successivi, si è cercato anche di censirli;
restano ancora un numero esiguo ma in crescita.
Il ritorno all’autocostruzione è una
soluzione di largo successo in Inghilterra, Germania, Danimarca e Olanda.
Anche in Italia, progressivamente l'autocostruzione
è passata da oggetto di interesse di pochi specialisti a fenomeno che
attira l'attenzione e l'interesse di molti. Tante famiglie si organizzano
tra di loro, cercando attraverso annunci di mettersi d'accordo per
l'edificazione di case in lotti di terra in loro possesso. Si possono creare
gruppi di acquisto per approvvigionarsi con pannelli solari,
fotovoltaici, materiali isolanti, infissi ecc. Le pratiche burocratiche
iniziano prima della costruzione, con la richiesta dei necessari permessi, e
finiscono, una volta finita la casa, con l'ottenimento del certificato di
agibilità e la certificazione energetica. Tutte le pratiche vanno presentate
allo Sportello Unico per l'Edilizia, presso l'ufficio di Edilizia Privata
del Comune dove si intende costruire.
Se un'esperienza
più classica, consultate le pagine
come ottenere
un mutuo per l'acquisto della casa,
comprare
casa, regole e consigli
e
incentivi
per il risparmio energetico.
Casa fai da te ecologica e
tecnologica
Infine una bella idea, da un progetto di
Paolo Cogliati, un'idea su cui riflettere di un architetto milanese attento all'ecologia: una casa di legno da
montare, come un lego gigante. Si un vero e proprio kit di
montaggio per costruire una casa su tre livelli dove tutto è fatto di legno
multistrato ad incastro. Niente viti o chiodi per tutti i supporti di legno,
che perfettamente tagliati con il laser, s'incastrano a meraviglia (solo le
travi del soppalco hanno bulloni) dando vita ad un abitazione solida,
originale, ecologica ed economica. La progettazione
avviene al computer ed il risultato è una casa velocissima da realizzare
(pensate un mese di tempo dalla progettazione al montaggio!), frutto di un
gioco comune tra cliente ed architetto ed espressione della massima libertà
compositiva.
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