Convivenza

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Convivere prima del matrimonio permette di conoscersi meglio, ma non è privo di rischi. Analizziamo luci e ombre di questa scelta sempre più diffusa.

 

Uno dei fenomeni in forte ascesa nel nostro Paese nell'ultimo decennio è quello della convivenza. Perché infatti aspettare anni di preparativi per matrimoni sfarzosi, fatti magari dopo aver acceso un mutuo per finanziarlo, prima di vivere sotto lo stesso tetto con il proprio amore? Non progettate la vostra convivenza, sarà la convivenza a scegliere voi e non viceversa... come tutte le cose belle della vita.

 

Indice

 

Motivazioni sentimentali

Per quanto riguarda le motivazioni sentimentali, convivere è spesso visto come un passo naturale e necessario per consolidare il rapporto di coppia: si vuole andare oltre, stare più tempo insieme, condividere spazi fisici e mentali. Convivendo c'è la possibilità di confrontarsi sulla quotidianità, sulle soluzioni possibili ai problemi che si hanno, sulle responsabilità che tutti i giorni si devono affrontare... e poi si riesce finalmente afare colazione insieme la mattina, a decidere l’arredamento del proprio nido, a godere dell'intimità e dell’affinità elettiva, ad addormentarsi insieme. La convivenza è un unione che permette anche di sperimentare le proprie capacità di autonomia economica e i propri comportamenti senza i genitori, forti elementi di condizionamento. C'è la possibilità di conoscersi meglio anche dal punto di vista dei piccoli gesti giornalieri, gesti apparentemente insignificanti, ma in realtà importanti. È possibile che la convivenza non abbia successo, non finirà il mondo. L'obbligo di non sbagliare che la società ha cucito addosso ai giovani, ci induce spesso a non provare (piuttosto che rischiare di fallire); niente di più sbagliato, se c'è l'amore vero non c'è volontà più forte dello stare insieme. Non esiste un calendario prestabilito per completare gli step di una relazione, i passi si compiono quando se ne sente il bisogno, con coraggio, buon senso e grande consapevolezza del sentimento di entrambi. Non date retta a nessuno, stabilite da soli i passi da compiere, e ricordate che non c'è peggior errore del non averci provato.

Motivazioni economiche

La convivenza da maggiori possibilità di mettere da parte qualcosa per vivere meglio, programmare un acquisto, un viaggio, realizzare un progetto.  La crisi economica ha dato molta insicurezza ai giovani che quindi sono meno propensi a fare progetti e ad investire, anche sul loro futuro sentimentale. Gli sfarzosi matrimoni sono davvero il coronamento di un sogno d'amore? C'è bisogno di tanta scenografia per dichiararsi amore eterno?

Consigli per convivere

Dimenticate gli schemi rigidi, fidatevi dei vostri sentimenti e organizzate la convivenza senza troppa programmazione. Non date eccessiva importanza ai problemi, agli ostacoli, alle possibilità, andate a vivere insieme e fate in modo che sia normale. Imparate a raggiungere i compromessi nel quotidiano, o meglio, a trovare soluzioni valide per entrambi, anche per piccole e irritanti circostanze. Affrontate subito i piccoli screzi al loro insorgere, in modo che non diventino più grandi e difficili da gestire. Spesso si pretende di essere compresi senza spiegarci, impossibile... spiegatevi, non date per scontato risposte a domande che non avete fatto, chiedete, e forse vi sarà dato. Badate alle priorità, comprendete il diverso concetto di normalità che può avere l'altro, siate disposti a cedere su alcuni aspetti, lottare per altri, trovare soluzioni esilaranti e fantasiose. Alcune volte, riuscire ad accettare un aspetto che non ci piace nell'altro, genera in se stessi un senso di maturità, appagamento, che vincere ed imporsi su una questione, non genera affatto. Continuate comunque a vivere le vostre vite, coltivando la vostra individualità. Rispettate reciprocamente i vostri spazi. Ci vuole un impegno esteso e intenso, una sorta di lavoro quotidiano a coltivare la coppia, continuando ad arricchire se stessi e a lavorare su nuovi e più elevati equilibri.

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Facciamo due conti!

Date la giusta importanza all’aspetto finanziario, create un budget in accordo e decidete come gestire la parte finanziaria, chi pagherà i conti, come, cosa fare in caso di emergenza. In generale, l’affitto non deve superare il 50% della vostra entrata complessiva, meglio se rimane sotto al 30-40%. Le spese periodiche da considerare sono: spese mensili di condominio, manutenzione casa ordinaria, spesa alimentare settimanale (circa 100 euro a settimana in due), bollette ogni due mesi - luce, gas, telefono (circa 100 euro ogni 2 mesi), trasporti e spostamenti, benzina, biglietti vari, cellulare, sigarette e simili, pranzi fuori casa, divertimenti e uscite. A queste dovete aggiungere le spese straordinarie che non potete prevedere ma per le quali dovete accantonare qualcosa ogni mese. Per quanto riguarda la coppia dovete essere chiari su come spartirete le spese. Ponetevi delle domande: avrete un conto corrente comune? Potete permettervi un certo equilibrio sulla base dei vostri redditi? Una disparità nei redditi e, di conseguenza, nel contribuire alle spese, è per voi un problema? Siete disposti anche a ricorrere a dei prestiti? 

Statistiche

Le statistiche dicono che siamo passati dai 420 mila matrimoni celebrati nel 1972 ai 230 mila del 2010. Quasi un 50% in meno in circa 30 anni. Le motivazioni a favore della convivenza sono tante e legate a motivi sia sentimentali che, per così dire, pratici/economici. La convivenza è per alcuni un passo da fare in attesa di una stabilità occupazionale e quindi economica. Ne consegue anche che si alza l'età media in cui ci si sposa, passata a 32 anni per gli uomini e 30 per le donne e che aumenta il numero dei figli nati prima delle nozze. Sul tema della convivenza e dei suoi effetti benefici sul matrimonio sono stati effettuati anche alcuni studi, con risultati spesso contrastanti: da un'indagine condotta negli Stati Uniti nel 2002 era emerso infatti che le coppie che avevano convissuto, avevanoo visto il loro matrimonio durare più di dieci anni. Altre ricerche successive hanno evidenziato il contrario, ovvero una tendenza al divorzio più marcata per coloro che in precedenza avevano convissuto con il proprio partner.

Regolamentazione giuridica della convivenza in Italia

In Italia manca una regolamentazione dal punto di vista giuridico della convivenza. Un vuoto dovuto al fatto che, erroneamente, molto spesso si identificano le coppie di fatto solo con quelle omosessuali, le quali trovano una forte opposizione negli ambienti religiosi. Ma è ormai evidente che non è così e anche l'Unione Europea ha fatto molte pressioni affinché il nostro Paese adegui la propria legislazione per riconoscere le unioni fuori dal matrimonio, sia etero che omosessuali. Un caso toccante, di non riconoscimento del valore della convivenza, è quello di Walter Bonatti e Rossana Podestà, la sua compagna di 30 anni di vita, che ha raccontato in un toccante articolo su un quotidiano, di come Bonatti se ne sia andato da solo (2011), di un’Italia che non vorremo esistesse, fatta di leggi che mancano, di leggi sbagliate, di persone piccole nell'anima, che si arrogano il diritto di allontanare una persona dal letto di morte dell’amato solo perché i due non sono sposati.

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