Bioedilizia, costruire risparmiando

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La bioedilizia, basata su materiali naturali, permette di ridurre l'impatto ambientale delle costruzioni e risparmiare. Approfondiamone concetti e vantaggi.

A cura della redazione di Informagiovani Italia

Costruire con lungimiranza la propria abitazione, usando sistemi che permettono di rispettare l'ambiente e risparmiare soldi. Le linee guida da seguire nella cosiddetta bioedilizia per la scelta del terreno su cui edificare, la scelta dei materiali, l'aerazione, il riscaldamento, il contenimento della dispersione....andiamo con ordine. Nella scelta del luogo dove edificare si deve tener conto innanzi tutto dell'esposizione al sole e dell'eventuali ombre che al variare della posizione del sole si proiettano sulla casa.

I materiali prescelti devono essere naturali e traspiranti per la salute della casa e dei suoi abitanti. Si cercano di isolare le pareti con sughero naturale o fibre. Le pareti vengono rese spesse per difendere la casa dal calore estivo e dal freddo invernale e si usano scambiatori di calore per mantenere la temperatura. Doppi vetri, finestre e porte a prova di spiffero eviteranno la dispersione di calore. Si utilizzano calci naturali, pavimentazioni in legno, protette da resine naturali. Si installano pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica e solari per la produzione di acqua calda. Si usa il calore naturale della terra per il riscaldamento (geotermia a bassa entalpia) e camini solari per aumentare l'illuminazione naturale. Si riutilizzano le acque piovane per i bagni o l'irrigazione del verde. Questi sono solo alcuni aspetti che la bioedilizia affronta e risolve in modo quanto più naturale possibile. Certo si deve investire un pò all'inizio ma non appena in funzione, la casa bioedile garantisce subito anche un notevole risparmio economico.

Bolzano è all'avanguardia e fin dal 2005 un progetto innovativo ha introdotto l'obbligo della certificazione energetica per le case. Si chiama "Certificazione Casa Clima" ed impone per le nuove abitazioni limiti ai consumi energetici, non più di 50 kwh per metro quadro ogni anno. Pensate, un appartamento di 100 metri quadri a Bolzano spenderà di riscaldamento circa 160 euro in confronto ai circa 2000 che si spendono per riscaldare una abitazione tradizionale. Le certificazioni energetiche si sono diffuse poi fuori dalla provincia di Bolzano, con la Lombardia e il Veneto tra i primi ad aderire ed anche Ostuni in provincia di Brindisi. Gli altri sono seguiti più tardi.

A livello economico fiscale il governo si muove con incentivi per ridurre i consumi delle abitazioni esistenti (detrazioni irpef che possono essere detratte in più anni) e con obblighi per la costruzione delle nuove abitazioni (uso dell'energia solare per riscaldare l'acqua prima di tutto). La documentazione per ottenere riscontri fiscali può essere inviata adesso anche tramite sito internet. Si tratta di una vistosa semplificazione anche se ci vuole sempre un tecnico abilitato che confermi la conformità degli interventi alla normativa.

Purtroppo su internet sono molte le lamentele di cittadini che volevano installare i pannelli solari e si sono arresi di fronte alla burocrazia. Non esiste un regolamento ministeriale che preveda che i comuni debbano richiedere una certa documentazione e seguire una certa procedura uniforme. L'eterna lobby dei geometri, architetti e ingegneri fa spesso pressione per continuare ad apporre timbri e firme a caro prezzo, anche quando non sarebbe necessario. In alcuni comuni (es. Pistoia) è stato richiesto, l'assenso della commissione edilizia. Questo e altri procedimenti fanno desistere le persone. Ci vorrebbero regole semplici e valevoli uniformemente in tutta Italia.

Anche il Governo Italiano si è attivato per incentivare il risparmio energetico, prevedeEnergiando dei contributi, delle detrazioni e degli incentivi nelle varie Finanziarie. Ogni anno la Finanziaria rinnova queste agevolazioni, ma le procedure da seguire e l'entità degli incentivi variano purtroppo ogni anno. Leggi Contributi energia - incentivi risparmio energetico.  Altri tipi di incentivi sono il Conto Energia, introdotto con Decreto Ministeriale del 19 febbraio 2007, che consiste nell’erogazione statale di un contributo, variabile per ogni kWh prodotto con pannelli fotovoltaici. Inoltre l'utente può vendere l'energia prodotta in eccesso con impianti fotovoltaici al distributore di rete locale, oppure auto-consumare l’energia prodotta aderendo allo scambio sul posto.

Decreto Fonti Rinnovabili

Nel 2008 è stato emanato un Decreto Ministeriale per incentivare l’utilizzo di tutte le fonti rinnovabili quali eolico, biogas, biomasse, per la produzione di energia elettrica. La norma non include la tecnologia fotovoltaica disciplinata invece dal Decreto Ministeriale 19 febbraio 2007. Per tutti gli altri impianti è previsto il rilascio di un certificato verde (CV) o di una tariffa omnicomprensiva che incentiva la produzione di energia, oltre alla possibilità di scambio sul posto. Nel dicembre 2010 inoltre lo stato ha predisposto un decreto legislativo che recepisce la Direttiva europea 2009/28. I principali punti trattati sono la proroga degli incentivi per impianti geotermici e idroelettrici fino al 2016, lo sviluppo delle energie rinnovabili al 2020 e alla sua ripartizione fra le Regioni (il cosiddetto burden sharing), la ripartizione degli oneri fiscali tra Stato e Regioni, i versamenti a fondo perduto anti-speculazione. In passato sono stati erogati anche incentivi in caso di acquisto di elettrodomestici classe AA, motocicli, bici elettriche etc.

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