Storia di Viareggio

La storia di Viareggio è molto più ricca e complessa di quello che si potrebbe pensare. In questo articolo esploreremo le origini di questa città bagnata dal Tirreno e le sue trasformazioni nel corso dei secoli.  

Circa un millennio fa, la zona in cui si trova oggi Viareggio, era completamente sommersa dal mare. L'area interna, piena di acqua stagnante e puzzolente, costituiva una vasta palude infestata da zanzare e malaria. Questo territorio era l'accesso al mare della Repubblica di Lucca, che decise nel 1171, in accordo con i genovesi, alleati contro Pisa, di costruire un castello cilindrico alto circa 40 metri per difendere la zona. La strada per accedere al castello era molto difficile e successivamente prese il nome di Viam Regiam. perchè la strada, di notevole valenza strategica, era posta sotto la protezione dell'Imperatore del Sacro Romano Impero, Federico Barbarossa (ricordiamo che Lucca era una città indipendente ma posta sotto la protezione dell'Impero). Secondo alcune teorie, il nome della città di Viareggio potrebbe derivare proprio dal nome di questa strada.

Dopo essere stato conteso da Pisa e Lucca, il castello perse gradualmente la sua importanza militare.  In seguito, il castello fu dato in feudo al lucchese Pagano Baldovini da Federico II. Nel 1441, Lucca perse il suo scalo marittimo di Motrone e dovette trasferire il porto alla foce del canale Burlamacca.

Nel 1460, i lucchesi decisero di bonificare le terre circostanti, offrendo terreni a coloro che volevano partecipare all'opera di bonifica affidata a un ingegnere di nome Lionello. Nonostante le difficoltà, l'approdo migliorò gradualmente, aprendo la strada ai traffici mercantili che arrivavano dal mare a Lucca. Nel 1534 il Senato di Lucca decretò la costruzione di una nuova fortificazione più vicina al mare, la Torre Matilde, per proteggere il canale e difendersi dai vicini pisani. Al 1559 risale la Chiesa di San Pietro, la prima dell'abitato, che in seguito sarebbe diventata la Chiesa di SS, Annunziata. Nel 1600 viene aperto il primo mercato agricolo.

Nel 1618, Viareggio divenne capoluogo della Vicaria del litorale. Durante il Settecento, Viareggio era una zona malsana a causa delle paludi e delle zone acquitrinose, e la popolazione era molto ridotta, solo 22 abitanti nel 1742. Tuttavia, a metà del secolo, l'ingegnere idraulico Bernardino Zendrini, al servizio della Repubblica di Venezia, iniziò a bonificare la zona. Egli tagliò la macchia palustre, costruì le cateratte e scavò il fondale del Burlamacca per migliorare la situazione ambientale.

Zendrini riesce nel suo intento ricavando al posto di malsani acquitrini, terreni fertili alla coltivazione. Per riparare i campi dal salmastro marino vengono piantati i pini che daranno origine alle famose e grandi pinete che possiamo ammirare ancora oggi.

Nel 1748, l'architetto Valentino Valentini tracciò un piano regolatore in cui le vie furono disposte in modo ortogonale, parallele e perpendicolari al mare. I terreni bonificati furono ripartiti tra le famiglie nobili lucchesi, ma la popolazione locale si sentì esclusa e protestò. Il Senato della Repubblica intervenne e annullò le concessioni, rivendendole tramite aste pubbliche. Le famiglie nobili lucchesi decisero quindi di costruire le loro ville a Viareggio, trasformando il borgo in un paese. La vita economica si concentrò sull'agricoltura e sullo scalo marittimo, mentre la popolazione continuò a crescere.

Anche la città di Lucca fu conquistata da Napoleone e trasformata in Principato, governata di fatto dalla sorella Elisa Bonaparte, che fu incoraggiata dal fratello imperatore ad aumentare l'attività marittima. I pescatori erano invitati ad imbarcare ragazzi di 12 anni per insegnare loro a pescare in cambio di un'indennità annuale. L'altra sorella di Napolene, Paolina Borghese, si fa costruire l'edificio oggi noto come Palazzo Paolina.

Dopo la caduta di Napoleone, lo stato di Lucca fu assegnato a Maria Luisa di Borbone e Viareggio fu elevata a città nel 1820. I Borboni trasformarono Viareggio, grazie al suo architetto di fiducia, Lorenzo Nottolini (che abbiamo già incontrato nella nostra guida di Lucca) che nel giro di pochi decessi sarebbe diventata un famoso centro di villeggiatura e costruirono una darsena nel 1819 per favorire l'attività cantieristica.

Nel 1822, la morte del poeta Shelley intaccò l'atmosfera vacanziera di Viareggio e la città divenne meta di pellegrinaggio per i letterati europei. Nel 1825, i primi "bagnetti" iniziarono ad essere costruiti grazie ad alcune iniziative locali. Nel 1826, Carlo Lodovico di Borbone perfezionò il piano regolatore e disciplinò le concessioni delle aree fabbricabili e prestò maggior attenzione all'estetica dei fabbricati. Nel 1827, approvò il progetto di costruzione dello stabilimento dei bagni comunali. Tra il 1820 e il 1828, furono costruite 234 case e vennero installate una ventina di risaie nei terreni paludosi dietro la città.

Nel corso dell'Ottocento, Viareggio, con il suo mare e i suoi bagni, divenne una delle mete balneari più popolari d'Italia. Il duca Carlo Lodovico, che governava la città nel primo quarto del secolo, fece costruire due stabilimenti balneari ad U, considerati i primi in Italia, dove si praticava la talassoterapia per curare varie malattie. Ogni anno venivano eseguiti lavori di abbellimento e manutenzione, e venivano organizzate feste e giochi.

Nel 1838 vennero costruiti i bagni caldi, noti anche come bagni d'Igea, tutti in marmo bianchissimo e con finestre che davano direttamente sul mare, per poter godere di un magnifico paesaggio. L'acqua dei bagni poteva essere salata o dolce, a seconda della richiesta del bagnante. Nel 1847, Carlo Lodovico cedette il ducato di Lucca a Leopoldo II di Toscana.

Durante l'Ottocento, Viareggio fu chiamata la "Perla del Tirreno" e divenne una meta turistica molto frequentata, sia per la bellezza del mare che per l'offerta di servizi balneari, come i bagni, i bagnetti e i bagni d'Igea. La città crebbe anche grazie all'iniziativa di alcuni viareggini, che costruirono le prime case e i primi stabilimenti balneari, e all'attenzione del governo locale, che disciplinò le concessioni delle aree fabbricabili e promosse la costruzione di una darsena e di uno stabilimento per i bagni comunali.

Alla fine del secolo, Viareggio era già una città in crescita, con un'economia basata sul turismo e sull'industria cantieristica, ma anche sulla coltivazione del riso nelle risaie installate nei terreni paludosi dietro la città.

Nonostante la balneazione fosse già praticata, i primi bagni aperti al pubblico furono il Dori e il Nereo nel 1823, ma permettevano l'ingresso solo ai singoli sessi. Nel XIX secolo, con l'avvento del turismo, Viareggio cominciò a diventare una località di villeggiatura, frequentata dalle famiglie aristocratiche di Lucca e di Firenze. In questo periodo furono costruite le prime strutture alberghiere, come il Grand Hotel Principe di Piemonte, e furono realizzate le prime passeggiate e i primi stabilimenti balneari. Nel 1860, la Lucchesia e Viareggio entrarono a far parte del Regno d'Italia. Nel tardo 1800 furono costruiti altri stabilimenti balneari come il Nettuno, il Balena, il Felice e il lungomare fu reso ancora più sfarzoso grazie alla costruzione di edifici in stile Liberty. Si prendono a costruire lussuosi e confortevoli alberghi. Nel 1873 inizia la straordinaria avventura del Carnevale viareggino, che dura fino ai nostri giorni.

Molti personaggi famosi hanno scelto Viareggio come luogo di vacanza nel passato, tra cui attori come Ermete Zacconi, Dina Galli, Peppino De Filippo e Totò, scrittori come Enrico Pea, Alberto Moravia e Luigi Pirandello con la moglie Marta Abba, e anche l'inventore Guglielmo Marconi e molti altri. Questa scelta di Viareggio come meta turistica ha avuto importanti conseguenze per l'industria della città, poiché le attività rumorose e inquinanti sono state costrette ad allontanarsi dalla zona urbana. Tuttavia, l'industria navale, specializzata nella produzione di imbarcazioni da diporto a vela e motore, continua ad essere fiorente nella zona.

Nel 1917, un vasto incendio distrusse tutti i padiglioni balneari, e l'unico edificio che rimase intatto fu lo stand Martini, che rappresentava l'unica testimonianza della passeggiata del diciannovesimo secolo. L'incendio fornì l'occasione per rinnovare l'immagine del litorale, e i variopinti padiglioni furono sostituiti da strutture più uniformi, seguendo un disegno coerente. Nel 1928, fu dato l'ordine di rimuovere tutti i pontili in legno dei bagni, e da quel momento in poi, si può dire che un'era era giunta al termine.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, Viareggio subì numerosi bombardamenti, che causarono danni ingenti alla città. Dopo la guerra, la città conobbe un nuovo periodo di sviluppo economico e turistico, grazie alla creazione di nuove infrastrutture come la strada statale Aurelia e la costruzione di nuovi complessi residenziali e alberghieri.

Oggi, Viareggio è una città vivace e dinamica, che offre numerose attrazioni turistiche come le spiagge, le passeggiate, il Carnevale di Viareggio e l'offerta culturale dei suoi musei e delle sue gallerie d'arte.

Il settore della pesca è molto attivo a Viareggio, con una flotta di pescherecci che garantisce una produzione ittica annua di 80.000 tonnellate. L'artigianato e la floricoltura (garofani, tulipani, rose, fresie, ecc.) sono anche sviluppati nella città.

Viareggio vanta importanti opere d'arte in stile Liberty Art Nouveau, numerosi palazzi illustri e monumenti lasciati da Lorenzo Viani. Oltre alla Torre Matilde, che è stata utilizzata come carcere dal 1819 fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale, ci sono anche i palazzi Bernardini, Piccioli, Belluomini (che ha ospitato Pio VII) e Palazzo Cittadella, che è diventato in seguito l'Albergo Vittoria, dove hanno soggiornato Alessandro Manzoni (nel 1846) e Giuseppe Giusti (nel 1849).

C'è anche il raffinato Palazzo Paolina, nonché la villa Puccini, a Torre del Lago ultima dimora del Maestro ormai malato, dove è stata creata l'opera Turandot. Infine, c'è il monumento romantico del 1894 al poeta inglese Percy Bysshe Shelley, annegato al largo di Viareggio nel 1822.

L'unica frazione di Viareggio è appunto Torre del Lago, così chiamata per una torre del XV secolo che originariamente si chiamava Torre Guinigi, come quella di Lucca appartenente alla potente famiglia omonima, poi chiamata Torre del Turco, dal nome dei successivi proprietari. Nel 1925, in onore del più illustre dei suoi cittadini, il paese ha aggiunto il nome di Puccini.

Nelle vicinanze si trova anche Villa Borbone, con una bellissima tenuta fatta costruire da Maria Luisa di Borbone e progettata sempre da Lorenzo Nottolini, che è sede di manifestazioni legate al festival pucciniano. La villa conserva una cappella del 1849 costruita dal Gheri, con pregevoli opere pittoriche e belle sculture di marmo, dove si trovano le tombe di Carlo III dei Borbone, duca di Parma, e Carlo Ludovico di Borbone, ultimo duca di Lucca.

 

FacebookTwitterYoutubeScrivi a Informagiovani Italia

 

Ostelli Viareggio   Ostelli Italia   Auberges de Jeunesse Italie   Hotel Viareggio

Carte Viareggio   Karte von Viareggio Mapa  Viareggio Map of Viareggio

 Carte de la Toscane   Karte von Toskana   Mapa Toscana   Map of Tuscany

Carte d'Italie  Karte von Italien  Mapa Italia   Map of Italy

FacebookTwitterYoutubeScrivi a Informagiovani Italia