Trieste e la Bora - il Museo della Bora

Trieste e la Bora - il Museo della Bora

 

Per quante siano le bellezze artistiche, naturali e culturali che popolano questa splendida città, niente sarà associato al suo nome più del vento di bora, che la spazza incuneandosi nelle sue strade provenendo da nordest, dalle fredde montagne della Slovenia. Nell'immaginario collettivo comune spesso si ritiene che Trieste sia una città molto fredda e sempre ventosa: in realtà, il vento di bora può essere fortissimo (raffiche, dette réfoli, fino ai 180km/h e medie comunque molto elevate, anche se si tratta di un vento molto incostante) e freddissimo in inverno, ma per fortuna non è così frequente.

Dipende dalle annate, ma su un anno riteniamo che la media di giornate di bora non superi le 2-3 al mese: anche se ovviamente in estate compare più raramente, non è un fenomeno solo tipico delle stagioni fredde. Per quanto riguarda il clima, l'influenza del mare e la protezione naturale offerta dall'altipiano carsico preservano la città da temperature troppo rigide: si scende sotto lo zero abbastanza raramente, ed anche in questo Trieste non è una tipica città del Nord Italia.

Trieste - BoraVederla in una giornata di Bora è un'esperienza da fare una volta nella vita: il meteo normalmente è in grado di prevedere in modo affidabile vari giorni prima quando arriverà la bora quindi in caso tenetele presenti, e quando ci siete copritevi bene, dotatevi di macchina fotografica e scattate foto di tutte le stranezze che questo vento può farci vedere, in particolare l'effetto sul mare sia dall'alto (un buon punto per scattare è il castello di San Giusto, o la Napoleonica, sulla strada per Opicina) che dal lungomare: occhio a non avvicinarvi troppo però, una folata particolarmente potente è più forte di una spinta e potrebbe farvi finire in acqua.

Fate attenzione poi quando attraversate (non solo a piedi ma anche in auto) una strada perpendicolare al mare, dato che vi si incanala la bora e potreste essere colpiti da una raffica molto potente, o da un cassonetto della spazzatura che spinto dal vento abbandona il suo luogo abituale.

Il Museo della Bora e del vento è un centro di documentazione che comprende tre sezioni: l'archivio del museo con materiali audiovisivi, multimediali e foto d'epoca, l'archivio della famiglia Polli che contiene innumerevoli materiali raccolti dal più grande studioso della Bora, Silvio Polli, ed infine l'archivio dei venti del mondo, una cosa in questo caso non troppo scientifica ma divertente. In vari contenitori diversi sono stati “inscatolati? venti recuperati in tutto il mondo, ed essendo a Trieste qua si vende la Bora in scatola, un barattolino sigillato all'aperto in un giorno di bora. Il progetto di questo museo è in divenire, e si prevedono spazi da allestire per quanto riguarda diverse aree: scientifica di formazione sui venti e sulla bora, curiosità, letteraria, testimonianze (con interviste e ricordi), esperienza (con la possibilità di ricreare raffiche di bora realistiche con dei macchinari), spazio giochi e laboratorio.

Dove: Via Belpoggio, 9, Trieste (poco fuori dal centro, raggiungibile facilmente a piedi)

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