Cosa
vedere a Trieste - 20 luoghi interessanti da visitare
A Trieste sono veramente tante le cose da vedere,
e molto diverse tra di loro: città di mare e di confine, è un misto di
culture italiana, austroungarica, slava visto che nel corso del tempo ha
fatto parte del territorio di tutte queste 3, per essere poi riannessa
all'Italia definitivamente solo nel 1954. ?una città di mare
immediatamente attigua alla campagna, alla cornice naturale
dell'altipiano carsico che di fatto la circonda per poi estendersi verso
i monti della Slovenia. |
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A Trieste si passa nell'arco di pochissimi chilometri dal lungomare balneare
(senza sabbia: solo scogli o cemento, e qualche spiaggia sassosa soprattutto
lungo la strada costiera prima di arrivare in città) all'aperta campagna ed
ai bellissimi paesi del Carso, con i loro vigneti ad nella parte occidentale
dell'altipiano e gli olivi ad est.
Nonostante sia bellissima e presenti attrattive
molto varie sia dal punto di vista culturale che naturale, Trieste non fa
parte delle classiche rotte turistiche del nostro Paese: non esiste il
caos perenne che regna a Firenze, Venezia e Roma e nemmeno quello
stagionale, è vivibile tutto l'anno sia per i suoi abitanti che per i
turisti, con numerosi vantaggi per entrambi. Di fatto non esistono
code per entrare in musei e punti di interesse, non esistono trappole
"
acchiappaturisti" con prezzi esorbitanti o cibo particolarmente scadente da
propinare a ignari giapponesi.
Il centro è relativamente raccolto quindi
facilmente percorribile a piedi nella sua interezza (anche il castello di
San Giusto, che è sì in centro ma situato in alto: la passeggiata tra scale
e vicoletti in salita per raggiungerlo vale la pena), e le attrattive che si
trovano fuori dal centro sono comunque ben raggiungibili con i mezzi
pubblici, tra cui spicca il bellissimo "Tram de Opcina", ossia il
secolare tram (in funzione dal 1902) che porta alla frazione carsica di
Opicina, sopra la città, inerpicandosi per salite ripidissime, in mezzo a
case e ville con panorami mozzafiato sul golfo. Consigliamo di fermarsi
all'obelisco, proprio alla fine della salita, e percorrere la Napoleonica,
un sentiero pedonale sul costone carsico ed interamente con vista sul mare
(che dista 2km in linea d'aria) che vi porterà fino alla frazione di
Prosecco, passando sotto al Santuario Mariano di Montegrisa (chiamato anche
"
il formaggino" per la sua forma). Trattasi di un tripudio di cemento armato
di bellezza discutibile, ma presenza immancabile nel panorama triestino
(nonché ottimo punto di osservazione del golfo): isolato sul ciglione
carsico, è ben visibile da tutta la città anche di notte con la sua
illuminazione.
Castello di Miraramare
Il Castello di Miraramare si trova a circa 7-8 km dal centro di Trieste ma è facilmente
raggiungibile con un autobus che vi lascerà sul lungomare di Barcola, giusto
poche centinaia di metri prima del castello, lasciandovi il piacere di una
passeggiata sul lungo il mare triestino fino a raggiungere questo stupendo
castello bianco splendente, affacciato direttamente sul blu
dell'acqua creando un intenso contrasto di colori ed immerso in un enorme
parco. Lungo questo tratto di costa, per qualche centinaio di metri prima e
dopo il castello, si estende la Riserva Marina di Miramare: è vietata la
balneazione, la pesca e il passaggio alle imbarcazioni di ogni tipo,
salvaguardando la flora e la fauna sottomarina che la popolano...Continua a leggere sul
Castello di Miramare.
Molo Audace
La piazza è stupenda di giorno ma lo è ancor di
più di notte, e non potete perdervi la vista degli edifici illuminati
dalla sommità del molo audace, una vera e propria passeggiata di 246 metri
che parte da un lato di piazza Unità e da cui si ha una stupenda visione non
solo sulla piazza ma su tutto golfo dal livello dell'acqua, oltre che su
tutta la città che sale dietro al centro, e sul Carso. Vi sorprenderà vedere
quante persone popolano questo molo in una giornata di sole: a
leggere, studiare, mangiare, suonare, correre o semplicemente respirare
l'aria salmastra in questa propaggine di terra che arriva in mezzo al mare,
dove anche i rumori del traffico si attenuano e sembra di essere fuori dalla
città.
Il nome deriva dalla cacciatorpediniere Audace, la
prima nave della Marina Italiana ad entrare nel porto di Trieste dopo la
fine della Prima Guerra Mondiale. L'evento è ricordato da una grande rosa
dei venti in bronzo sorretta da una colonnina bianca eretta sull'estremità
del molo.
Cattedrale di San Giusto
La Cattedrale di San Giulio a lato del castello, ed è il più grande
edificio cattolico in città. La basilica attuale sorge dall'unione,
risalente agli inizi del '300, di due chiese precedenti, la Chiesa di
Santa Maria e quella del martire San Giusto, patrono di Trieste, erette tra
il IX e X secolo.
La cattedrale ha cinque navate, un grande rosone a
doppia ruota, una statua di San Giusto e un portale ricavato da una stele
romana. Il campanile era originariamente più alto, ma fu colpito da un
fulmine nel '400 e poi risistemato con l'altezza attuale. All'interno,
affreschi del 1200 raffigurano la vita di San Giusto, mentre l'abside è
adornata da mosaici più recenti.
Castello di San Giusto
Il Castello di San Giusto dalla sommità di un colle domina la città di Trieste, il suo golfo ed il suo entroterra. La costruzione della fortezza, voluta dagli Asburgo — cui dal 1382 la città aveva affidato le proprie sorti - per proteggere e controllare l'abitato e per dare alloggio al Capitano imperiale, si protrasse dal 1468 al 1636. L'edificazione ebbe inizio con la Casa del Capitano, un'abitazione fortificata affiancata da una torre a "L", successivamente inglobata in una fortezza triangolare munita ai tre vertici di bastioni, di diversa forma...Continua a leggere sul Castello di San Giusto.
Civico Museo del Castello di San Giusto-Armeria
Negli ambienti quattro-cinquecenteschi del Castello di San Giusto è ospitato il Civico Museo del Castello di San Giusto-Armeria è ospitato. Al piano terra accoglie il visitatore la tardogotica cappella di San Giorgio, caratterizzata nella zona absidale dalla volta a crociera con costoloni, che poggiano su mensole a forma di testa, e dallo stemma dell'imperatore Federico III d'Asburgo, che nel 1468 aveva dato l'avvio alla costruzione della fortezza, al centro della volta stessa. Giunti alla sommità del novecentesco scalone d'onore, al primo piano del museo si apre la sontuosa Sala Caprin, ricavata durante i restauri degli anni '30 del '900 nell'altezza di due piani originari della Casa del Capitano, per accogliere gli arredi appartenuti a Giuseppe Caprin (Trieste 1843-1904): l'illustre giornalista, storiografo, editore e patriota triestino aveva fatto della propria abitazione - costruita nel 1878 in stile rinascimentale nel rione triestino di San Giacomo - un noto salotto di italianità e cultura. Gli arredi, i cassoni nuziali, le sculture e i dipinti sono tutti di ambito veneto e databili tra il '500 e il '700. Sul soffitto campeggia l'opera più importante della collezione, una grande tela con II Trionfo di Venezia, opera di Andrea Celesti e bottega, databile alla fine del '600. Al secondo piano, nei camminamenti di ronda al coperto, trova spazio l'Armeria: armi in asta (alabarde, partigiane, corsesche, falcioni), armi bianche lunghe e corte (spade, pugnali e baionette), armi da getto (balestre), armi da fuoco lunghe e corte (spingarde, fucili e pistole) ed accessori (fiasche da polvere e cartucciere) sono disposte lungo un percorso che traccia l'evoluzione dell'armamento in Europa dal Medioevo all'Ottocento.
Lapidario Tergestino
Nel Castello di Giusto, all'interno del Bastione Lalio si articola anche un percorso espositivo che illustra la Tergeste romana attraverso i monumenti provenienti dall'area capitolina (area di San Giusto: basilica civile, foro e propileo), dai luoghi di culto (con dediche a Giove, Cibele, Silvano, Bona Dea, Ercole e Minerva), dalle mura, dai Teatro (serie di statue dalla scena) e dalle necropoli: are, stele, cippi, urne e sarcofagi che ricordano i nomi degli antichi tergestini. Una sala è dedicata ai mosaici provenienti dalla lussuosa villa marittima rinvenuta lungo la costa, presso Barcola (scavi non visibili). Databili tra la fine del I secolo a.C. e la metà del I d.C., documentano il gusto raffinato dei ricchi proprietari che vollero imitare le ville di Augusto, Tiberio e Nerone.
Alinari Image Museum
Sempre all'interno del Castello di San Giusto si trova l'Alinari Image Museum, uno spazio reale per contenuti virtuali a Trieste, tra Europa e Mediterraneo. Un museo che cambia pelle con l'alternarsi delle mostre di grandi fotografi. Un archivio fotografico interamente consultabile online di 350.000 immagini. Il Museo conduce il visitatore prima nello spazio dedicato alla fotografia stampata, da osservare in modo tradizionale, e poi nella sezione multimediale, in cui è protagonista l'immagine. Un confronto a contrasto fra due universi grazie a cui si potrà far esperienza della loro profonda differenza. La fotografìa rimane statica, mentre l'immagine, grazie alla tecnologia, viene smaterializzata e offre infinite possibilità di fruizione multimediali e interattive. Si arricchisce così di contenuti, ora informativi, ora educativi, ora ludici. Sempre nel rispetto di un approccio filologico e scientifico che il marchio Alinari garantisce.
Teatro romano
Si trova alla base del colle di San Giusto, poco
dietro Piazza Unità d'Italia, lungo la trafficata Via del Teatro Romano.
Costruito per volere dell'imperatore Traiano tra il I e II secolo
quasi interamente in pietra, tranne il palcoscenico e la parte alta che sono
andate distrutte in quanto si pensa fossero in legno. Le statue che ne
arricchivano la bellezza sono oggi conservate al Museo Civico di Trieste. In
epoca romana (quando il mare arrivava proprio là sotto, mentre adesso si
trova ad almeno 7-800 metri) poteva ospitare fino a 6.000 spettatori, mentre
oggi viene talvolta utilizzato per spettacoli teatrali estivi, ma con
capienza fortemente ridotta a causa delle condizioni del teatro, che
ovviamente non è più integro.
Non è visitabile all'interno quando non ci sono
spettacoli, ma oltre che dalla strada, una piccola scalinata lo costeggia
permettendo di godere di una visuale privilegiata. Salendo ancora, si arriva
al castello di San Giusto.
Canal Grande
Percorrendo le Rive, il lungomare triestino che
parte dalla stazione ferroviaria e attraversa tutta la parte di centro che
dà sul mare fino alla ex stazione di Campo Marzio (situata davanti al porto
turistico, chiamato Sacchetta), si incontra un canale navigabile, più o meno
a metà tra la stazione centrale e piazza Unità. Realizzato a metà del '700,
inizialmente era più lungo, mentre adesso si interrompe prima di arrivare
alla Chiesa di Sant'Antonio Nuovo ed all'omonima piazza, nata appunto con
l'interramento dell'ultima parte del canale nel 1934. Sotto la piazza
attuale è stata interrata una piccola nave da guerra che era stata
abbandonata alla fine del canale alla fine della Prima Guerra Mondiale.
Ai lati del canale sono molte le bellezze
architettoniche: palazzo Gopcevich con il suo intonaco bianco e rosso, che
ospita anche il Museo Teatrale Schmidl, il caffè storico Stella Polare ed il
tempio serbo-ortodosso di San Spiridione, molto frequentato vista la
numerosa comunità serba che popola la città. Il canale è attraversato dal
Ponterosso all'altezza dell'omonima piazza: sul ponte si trova la statua
di James Joyce intento a camminare, che celebra la sua lunga
permanenza triestina.
Piazza Verdi, il Tergesteo e Piazza della Borsa
Entrambe sono attigue a Piazza Unità d'Italia.
Piazza Verdi si distingue per la presenza del Teatro lirico Giuseppe Verdi,
costruito a inizio '800, i cui sontuosi interni sono ad opera dello stesso
progettista che ha disegnato quelli del Teatro La Fenice di Venezia, Gianantonio
Selva, mentre la facciata esterna ricorda la Scala di Milano. Se durante la
vostra permanenza triestina la programmazione del teatro prevede qualcosa
che vi ispira, godrete oltre che dello spettacolo lirico, anche della
bellezza di uno dei teatri storici più belli d'Italia.
Proprio di fronte al
teatro c'è una delle due entrate della Galleria Tergesteo, costruita
attorno al 1840 e vero fulcro della vita cittadina fino agli inizi del '900:
percorrendone le poche decine di metri tra caffè e negozi vari, uscirete su
Piazza della Borsa, riaperta nel 2012 dopo lavori di rimodernamento che
l'hanno resa più bella e più vivibile. Si tratta di un punto di transito
pedonale importante (è chiusa al traffico, gli automezzi passano su una
strada che la lambisce su un lato) tra Piazza Unità d'Italia e Corso Italia,
strada di transito e commerciale tra le più frequentate in città.
Anticamente si chiamava Piazza della dogana, perché al posto del Tergesteo
sorgeva appunto la dogana, ma nel 1806 fu edificato il palazzo della Borsa
dei commercianti, che oggi ospita la Camera di Commercio, e il nome della
piazza venne cambiato dato che per tutto il secolo il centro economico della
città era qua. Dalla Portizza, un vicolo a tunnel, si accede all'ex ghetto
ebraico, un dedalo di vicoletti ricchi di negozi di antiquariato, libri
usati e osterie.
Faro della Vittoria
Sostituisce dal 1927, anno della sua
inaugurazione, il vecchio faro che si trova alla fine del porto turistico,
la Sacchetta. Fu costruito sui resti di un bastione austriaco ottocentesco:
si trova in alto sul livello del mare, lungo Strada del Friuli, fuori
dal centro città ma raggiungibile in autobus. Oltre alla funzione di faro, è
un monumento ai marinai caduti nella Prima Guerra Mondiale: è alto ben 70
metri e rivestito esternamente con blocchi di pietra bianca locale ed
istriana, sulla sua sommità si trova la bellissima statua in rame della
Vittoria Alata. Un aneddoto: se in una giornata di bora vedete le sue
ali muoversi, non sono allucinazioni: a causa della sua grandezza è
stata costruita così, per evitare che vista l'enorme potenza che raggiungono
i venti da queste parti, evitino di fare vela" e di rischiare che la statua
venga sradicata.
L'accesso al faro è libero, ed è consigliatissimo
per avere una fantastica visione a 360° sul mare, sulla città e sul
Carso. Unico inconveniente: l'ascensore non sempre funziona, ed in caso
contrario preparatevi ad una scala abbastanza impegnativa, ma se affrontata
con calma, fermandovi a godere della vista dalle finestrelle che si
affacciano sul mare ogni tanto, è fattibilissima.
Dove: Strada del Friuli, 141
Informatevi bene sugli orari: normalmente
in inverno è aperto solo la domenica pomeriggio, e in estate ogni giorno, ma
per poche ore.
Museo Revoltella
Il Museo Revoltella è una galleria di arte
moderna che fu aperta nel 1872 dopo che il barone Pasquale Revoltella,
alla sua morte, lasciò in dono alla città la sua enorme abitazione
(l'attuale museo) e la sua collezione di oggetti d'arte. ?organizzato su
tre piani molto ampi (anche grazie ad un allargamento del 1991 che ha esteso
lo spazio museale ai due palazzi accanto), collegati da un grande scalone ad
elica. Ovunque sono rimasti gli arredi e le finiture originali della casa di
Revoltella: stucchi, intarsi, dipinti sui soffitti, oltre al mobilio d'epoca
ed agli oggetti d'arredamento. Il museo ospita una ricchissima collezione di
arte moderna, con artisti come Fattori, Morandi, De Nittis, Von Stuck,
Fontana, Hayez, Morelli, Favretto, Palazzi e molti altri.
Dove: Via Diaz 27 (zona Piazza Venezia)
Orari
Chiuso il martedì, gli altri giorni festivi
inclusi 10-19.
Ingresso: 6.50 euro intero, 4.50 ridotto.
Chiesa Greco Orientale di San Nicolò
Fra le comunità mercantili più ricche e numerose della Trieste asburgica, v'era quella dei mercanti greci, arrivati in città alla fine del XVIII secolo per commerciare usufruendo dei vantaggi del porto franco. L'attività economica della comunità girava soprattutto attorno alla produzione di acquavite ed alla tessitura di cappotti, ma anche alla vendita di vino, olio, spugne dell'Egeo e tanti altri prodotti. Pian piano la comunità greca di Trieste crebbe, tanto da necessitare ad un certo punto di un luogo di culto.
Con l'Editto di tolleranza concesso dall'imperatore Giuseppe II (1781) i Greci ottennero il privilegio di poter fondare ufficialmente la loro comunità nella città adriatica e nel 1787 venne inaugurata la Chiesa Greco-Orientale di San Nicolò.
Se l'esterno si presenta con una sobria facciata neoclassica (abbellita in un secondo momento con i due campanili progettati dall'architetto Matteo Pertsch), l'interno è invece sfarzoso, un tripudio di oro, stucchi e quadri preziosi. La chiesa sorge a pochi passi dal mare, protagonista di uno dei riti più sentiti e suggestivi, la Theophania (battesimo di Gesù): la mattina del 6 gennaio, dopo la messa, il corteo dei fedeli si sposta sul Molo Audace e lì il celebrante getta una croce in acqua. I giovani fedeli si tuffano per recuperarla, e chi ci riesce avrà davanti a sé un anno benedetto e prospero.
Dove: riva Tre Novembre, 7 + 39 040 635 614
Il Bagno Lanterna: come in epoca asburgica un
muro divide uomini e donne
Non è una delle attrazioni più classiche e famose
di Trieste, ma è spesso meta di visite da parte di turisti e media di tutta
Europa, dato che si tratta dell'ultimo stabilimento in tutto il
continente che, inaugurato nel 1890, è rimasto intatto dal periodo
della dominazione asburgica ed è ancora caratterizzato da un muro alto
circa 3 metri che lo divide dall'entrata fino ad alcuni metri dentro il
mare: a sinistra vanno donne e bambini fino a 12 anni (e in estate è
sicuramente la zona più rumorosa), a destra gli uomini. L'unico punto in cui
c'è contatto tra maschi e femmine è in mare: la divisione rimane ma, a parte
i primi 4/5 metri, è solo una corda con piccole boe che divide le due
sezioni e quindi si può chiacchierare normalmente anche da un lato
all'altro. Si tratta di una spiaggia di sassolini situata appena fuori dal
porto turistico, in una zona dal limitato pregio naturalistico ma molto
centrale: è alla fine delle rive, accanto al vecchio faro (conosciuto
col nome di Lanterna, appunto), e vi si può arrivare facilmente sia a piedi
che in autobus. Si trova a fianco del bagno Ausonia, anche questo non il
classico stabilimento balneare dato che si tratta di un complesso costruito
come una palafitta e con una sorta di piscina ricavata dentro al mare.
L'età media dei frequentatori è molto alba
(bambini a parte), ma in estate persone di tutte le età si godono almeno
un'ora di pausa pranzo su questa spiaggetta, anche grazie al fatto che si
tratta di uno stabilimento di proprietà comunale, con un biglietto
giornaliero di ingresso di 90 centesimi.
A Trieste tutti lo chiamano da sempre Pedocin
(letteralmente, piccolo pidocchio), forse a causa del fatto che un tempo
centinaia di persone di ammassavano su questo fazzoletto di terra ed acqua
relativamente ristretto.
Dove:
Molo Fratelli Bandiera, 5
Orari: ?
aperto in pratica tutto l'anno, anche se ovviamente con orari molto diversi
a seconda delle stagioni: da giugno ad agosto dalle 6 alle 20, in settembre
dalle 7 alle 19, in ottobre e da marzo a maggio dalle 10 alle 17 e tra
novembre e febbraio dalle 9 alle 15.
Arco di Riccardo, Città Vecchia e Cavana
Il nucleo storico di Trieste, risalente
all'epoca romana, si estendeva dal mare fino al castello di San Giusto: si
trova attualmente subito ad est di piazza Unità d'Italia (a destra,
guardandola dal mare) e storicamente è sempre stata molto affollata di
abitanti ed esercizi commerciali. Dopo decenni di parziale abbandono dopo la
seconda guerra mondiale (fino agli anni '90 vaste aree del quartiere erano
chiuse da muri che precludevano l'accesso a delle zone con vari edifici
pericolanti), un progetto di rinnovamento l'ha portata a nuova vita, con
edifici ad uso abitativo, commerciale, amministrativo che mantengono lo
stile del nucleo della vecchia Trieste. Nella parte bassa della zona è molto
caratteristica Piazzetta Cavana (a poche decine di metri dalle Rive)
con le sue botteghe, e piazza Hortis, antico sito cimiteriale in
epoca paleocristiana e che oggi ospita un grazioso parco e la storica
Biblioteca Civica, nonché nell'area pedonale della piazza la statua bronzea
di Italo Svevo che cammina, "
gemella" di quella di James Joyce che cammina
sul Ponterosso, sopra al Canal Grande di Trieste.
Salendo sul colle di San Giusto magari percorrendo
i caratteristici vicoli pedonali che salgono da Piazza Cavana, si
arriva fino a Piazzetta Barbacan, dove si trova l'Arco di Riccardo,
risalente al periodo romano repubblicano, quando veniva utilizzato come
accesso alla città, fortificata da mura erette dall'imperatore Ottaviano.
L'ipotesi più accreditata per il nome identifica la sua radice nella parola
"
cardo", l'arteria principale insieme al decumano di ogni città romana
nonché una delle vie principali di accesso, che a Trieste in epoca Romana
partiva proprio da qua.
Salendo ancora, si arriva sempre attraverso
stradine pedonali al Castello di San Giusto: la distanza è relativamente
breve ma il dislivello è abbastanza pronunciato.
Giardino Storico di Villa Revoltella
Si trova nei pressi del Ferdinandeo e del Bosco
Farneto, nel rione di Rozzol-Chiadino, decentrato ed in alto rispetto al
centro città, in una zona molto verde: il bosco occupa un'area enorme
della città, scendendo in basso fino al quartiere di San Giovanni.
Il Parco di Villa Revoltella è pubblico:
praticamente tutto in pendenza, vi si accede attraverso una bella cancellata
in ferro, proprio accanto alla chiesetta in pietra carsica opera di un
architetto portoghese, Kranner. Nel parco di trovano anche un laghetto, una
casa parrocchiale, le scuderie, uno chalet costruito nel 1860 in modo da
armonizzarsi alla perfezione con l'ambiente naturale che lo circonda, serre
in vetro e ghisa. Una scalinata scende attraversando le numerose aiuole
ad aree verdi molto ben curate (c'è anche una collezione di rose
antiche), portando fino al punto più in basso, dove si trova un campo giochi
per bambini ed uno dei campi da basket più particolari che esistano:
immerso nel verde e con vista da lontano e dall'alto sul mare e su parte
della città (in verità, sui meno attraenti rioni periferici e su parte del
porto industriale).
Dove: via de Marchesetti
IS – Immaginario Scientifico
Trieste è una città ricca di eccellenze nel
campo della ricerca scientifica,
grazie alle numerose organizzazioni ai massimi livelli italiani e non solo
che fanno ricerca in numerosi ambiti della scienza. La SISSA (Scuola
Internazionale Superiore di Studi Avanzati) è uno dei più importanti centri
di ricerca e formazione avanzata in Italia, il Centro Internazionale di
Fisica Teorica Abdus Salam (ICPT, che attrae talenti e scienziati da tutto
il mondo), l'AREA di ricerca scientifica e tecnologica di cui fa parte anche
il Sincrotrone (un acceleratore di particelle), l'OGS (Istituto nazionale di
oceanografia e geofisica sperimentale), oltre ad una delle più importanti
università d'Italia.
Da questo
ambiente fertile per la ricerca scientifica nasce l'Immaginario Scientifico:
situato di fronte al mare nella baia di Grignano, scendendo subito dopo il
castello di Miramare dalla strada costiera (raggiungibile in autobus), è un
museo interattivo e multimediale dedicato alla scienza,
dedicato in particolar modo a bambini e ragazzi
dato che propone percorsi, attività ed
esibizioni incentrate sulla diffusione della cultura
scientifico/tecnologica. Nei laboratori i ragazzi possono fare esperimenti
concreti con la guida degli esperti del museo, mentre nelle sale del museo
numerosi giochi interattivi permettono di imparare in modo divertente e
toccare con mano i fenomeni della scienza come vortici di acqua, di vapore,
giochi di luce, colori, specchi, suoni e molto molto altro, oltre a mostre
temporanee su argomenti specifici ed un planetario.
Dove:
Riva Massimiliano e Carlotta 15, Grignano TS
Orari
Ottobre - maggio: domenica dalle ore 10.00 alle
20.00;
Giugno - settembre: sabato e domenica dalle ore
15.00 alle 20.00;
Aperto su prenotazione gli altri giorni per gruppi
e scuole.
Prezzi dei biglietti differenziati a seconda dei
percorsi, interi tra 3.50 e 6.50 euro
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