Quest'ultimo è stato nel corso del tempo roccaforte di Pisani e
Genovesi e brevemente casa per la famiglia reale dei Savoia,
oggi, forniscono un punto di osservazione ideale per turisti
e gente del posto per godere di ampie vedute, magari
accompagnate da un aperitivo.
E 'un posto perfetto per avere
dei punti di riferimento da segnarsi per la successiva
visita - il porto, il quartiere Marina di sotto, il
quartiere verdeggiante Villanova a sinistra, e la collina
della Basilica di Nostra Signora di Bonaria.
Il Bastione di Saint Remy prese il
nome dal primo viceré piemontese, Filippo-Guglielmo
Pallavicini, il barone di Saint Remy. Venne costruito alla fine dell'800, collegando tra loro i
tre bastioni meridionali della Zecca, di Santa Caterina e
dello Sperone, per unire il quartiere di Castello con quelli
sottostanti di Villanova e Marina. La Terazza Umberto I,
edificata sull'antico Bastione dello Sperone, e la
Passeggiata Coperta furono progettate dall'ingegnere capo
del comune Giuseppe Costa e da Fulgenzio Setti, nel 1896.
L'intero edificio, che si richiama ad uno stile
classicheggiante, con colonne di ordine corinzio, venne
costruito in calcare bianco e giallo e venne inaugurato nel
1901. La bella e ampia scalinata a doppia rampa di 170 gradini, a cui si
accede da piazza Costituzione, si interrompe nel
pianerottolo della Passeggiata Coperta, per concludersi,
sotto il suggestivo arco di trionfo, nella terrazza Umberto
I, comunemente (ed erroneamente) identificata dai
cagliaritani come il "Bastione".
Durante i bombardamenti e le distruzioni del 1943
fu gravemente danneggiata la scalinata e l'arco di trionfo,
ma che passata la guerra, negli anni subito successivi, furono fedelmente ricostruiti.
La scenografica Terrazza Umberto I, ogni domenica
mattina richiama numerosi cagliaritani e visitatori da fuori
città attratti
dal variopinto ed affollato mercatino di antiquariato ed
usato. Da questa grande terrazza, si accede, attraverso una
breve gradinata, al Bastioncino di Santa Caterina, dove
sorgeva l'antico convento delle domenicane, purtroppo
distrutto da un incendio nel 1800.
Secondo la leggenda sarebbe proprio negli ambienti austeri del convento
delle domenicane che si ordì la congiura che
portò all'uccisione del Marchese di Camarassa,
Viceré di Sardegna (lo era diventato il 24 luglio
del 1665) nel 1668. Questo fu il più
clamoroso episodio di sangue nella storia della città
durante il governo spagnolo (la testa del maggiore
responsabile del delitto, quella del Marchese di Cea, per
ben 17 anni rimase esposta dentro una gabbia sulla Torre
dell'Elefante, macabro avvertimento contro il ripetersi di
nuove velleità insurrezionali). Dall'episodio, che suscitò
enorme scandalo a Madrid e venne interpretato come il
probabile inizio di una rivolta generalizzata, nacque una
feroce repressione. Furono inviate truppe, istruiti
processi, spesso sommari, attirati in trappola e uccisi, chi
in combattimento, chi dal boia, i presunti capi della
congiura.
Dalle due Terrazze cittadine si può godere di
una delle più suggestive vedute panoramiche della città, che
spazia dai quartieri sottostanti, sino al lungomare del Poetto ed alla
Sella del Diavolo. La Passeggiata Coperta dal
tempo della sua inaugurazione, avvenuta nel 1902, è stata variamente
utilizzata costantemente dalla popolazione. All'inizio fu
destinata a sala dei banchetti; nel corso del primo
conflitto mondiale vi si improvvisò un'infermeria e negli
anni trenta, nel periodo delle sanzioni, vi si allestì una
particolare mostra sull'autarchia. Durante la seconda guerra
mondiale diede rifugio agli sfollati le cui abitazioni erano
state distrutte dalle bombe. Pochi anni più tardi, nel 1948
ospitò la prima Fiera Campionaria della Sardegna.
Dopo lunghi anni di abbandono, la Passeggiata è stata
restaurata e rivalutata come spazio culturale riservato in
particolare a mostre artistiche.