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VISITARE
CAGLIARI -
INFORMAZIONI E GUIDA.
Il modo migliore
per arrivare nella capitale storica della
Sardegna, è via mare, con la città che si erge abbracciata da palazzi dorati,
cupole e facciate fino al centro più antico e alto, il Castello (Casteddu per i
cagliaritani). Lungo i viali alberati e sul lungo mare c'è un via via brulicante
di vita, con gli affollati caffè, i ristorantini e i bar nascosti sotto i
portici del quartiere della Marina.
Capita spesso alzando lo
sguardo a Cagliari
verso il tramonto di vedere passare gruppi di
fenicotteri rosa che viaggiano in formazione verso
l'orizzonte, per planare negli stagni di Santa Gilla
e di Molentargius. La città è segnata dalle
impronte lasciate da Roma (l'anfiteatro, la villa del Tigellio, la grotta
della Vipera), da Pisa (le torri duecentesche dell'Elefante e di San
Pancrazio), da aragonesi e spagnoli.
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Cagliari è una città molto
bella, non ci sono dubbi al riguardo, e arrivando in nave verso il suo porto torna in
mente la visione di D.H Lawrence, che venne qui
nel gennaio del 1921, a cui sembrava una città di
pietra, una Gerusalemme sul mediterraneo. Poco è cambiato da allora, a parte alcune spiazzi
vuoti, conseguenza dei bombardamenti sulla città del febbraio e
marzo del 1943.
Si può solo immaginare l'effetto arrivando dal mare, che fece via via agli
antichi navigatori fenici, greci, romani, pisani, genovesi e aragonesi che poi
si insediarono qui. Dall'alto, arrivando dall'aeroporto
di Elmas, si ha una sua visione d'insieme ancora più netta, una città
gioiello, costruita anche per essere guardata dalle nuvole a beneficio degli
dei, o forse in omaggio alla leggenda che vide uno dei primi visitatori della
città in Dedalo, giunto volando direttamente da
Creta.
Cagliari è una città speciale,
cosmopolita e aperta al mondo, con un clima unico.
Spesso, chi la visita anche brevemente, ritorna per
mettere radici e non andarsene più. E non succede solo
ai calciatori. Capoluogo e porto principale della
Sardegna, circa 155
mila
abitanti, simbolo di una intera regione, la città sorge
sulla costa meridionale dell'isola, nella pianura del
Campidano, nella parte più centrale dell'omonimo
golfo, detto anche Golfo degli Angeli.
Una
città giovane e solare, con una eccellente qualità della vita. "Tenditur in longum Caralis" Cagliari si distende in lunghezza, scriveva Claudiano,
poeta latino vissuto intorno al V secolo d.C., ed in tutta la lunghezza della
sua estensione Cagliari s'immerge nel mare, nel sole, nei suoi monumenti e
nelle naturali vedute panoramiche, e lo fa unendo l'antico al nuovo, il passato
al moderno, il folclore alle ultime tendenze della moda. A guardare lontano,
dall'alto
del viale Buoncammino, ci si arriva dal
porto. Lungo un dedalo di viali alberati e strette stradine, a passo lento e a
volte faticoso, si arriva ad ammirare un panorama molto bello e rassicurante: il
cielo è rosso al calar del sole, e le ville in stile liberty
del quartiere del viale Merello, tra la folta vegetazione di pini,
lasciano il posto al mare, alla laguna ed oltre, ai monti della riserva
naturale di Monte Arcosu.
Cagliari
è una bella città baciata da una natura amica e da una storia che a volte ha
preferito tralasciarla per 'affari' più importanti, nel "continente". Fu abitata
sin dai tempi preistorici e quello che appare oggi è il risultato di tradizioni,
usanze e architetture sviluppatesi nel tempo. La città fu probabilmente fondata
dai Fenici, che costruirono un primo nucleo abitativo nell'attuale area
conosciuta come Santa Gilla, ed è qui che infatti alcuni scavi
archeologici hanno rinvenuto le più antiche testimonianze della storia di
Cagliari. Durante l'epoca fenicia la città possedeva già un prolifico porto
mercantile, anzi due, poco distanti l'uno dall'altro. Si commerciava bestiame e
minerali, li stessi prodotti che probabilmente le antiche popolazioni
nuragiche già commerciavano con i
Micenei e gli antichi Egizi. Nel tempo la città si espanse fino a
comprendere, nel VI secolo a.C., le attuali aree di Santa Avendrace,
Largo Carlo Felice e la collina di Tuvixeddu, ad oggi indicata come
la più grande necropoli fenicia del Mediterraneo, candidata a diventare sito
protetto dall'Unesco. La posizione favorevole della dell'isola, e di
Cagliari, come avamposto principale rivolto ai maggiori porti dell'Africa e
della Sicilia, favorì il commercio sul mare e la conseguente conquista dei
Romani nel III secolo a.C.
A
tutt'oggi, non si può di certo dire che la città sia stata fondata da questo o
da quel popolo, la sua origine non può quindi essere legata ad una precisa
cultura. La Cagliari odierna è infatti un misto di antiche civiltà e
culture diverse, le stesse che sono arrivare dal mare: i Fenici, i Romani, i
Pisani e i Genovesi, gli Spagnoli e i Piemontesi, e prima di tutti i popoli
nuragici del suo territorio. Cagliari in sardo diventa 'casteddu', e cioè
'castello' ed il Castello della città è anche uno dei suoi colli,
e attualmente anche uno dei quartiere più antichi. Forse il nome della
città deriva da questo colle? Il nome
latinizzato di Càralis,
Krly in lingua fenicia, poteva forse riferirsi all'area che si sarebbe poi
sviluppata con i pisani ed i genovesi, tra l'XI ed il XIII secolo? Sul
nome originario di Cagliari gli studiosi non hanno ancora trovato alcun punto di
accordo. Come
Roma (e altre città
in
Europa,
Lisbona e
Istanbul per esempio), anche
Cagliari ha
sette colli: oltre a quello già citato, anche Tuvumannu, Tuvixeddu,
Monte Claro, Monte Urpinu, Colle di Bonaria, Colle di
San Michele.
I turisti li visitano con fare gentile, attenti nella
perlustrazione di aree che sembrano volersi nascondere. Ma è la stessa città a
diventare un monumento aperto, quando la si osserva da uno dei suoi punti più
alti o dal panoramico arrivo in aereo. Nonostante le solite costruzioni
contemporanee della periferia, i quartieri più antichi della città, oltre a
Castello, Stampace, Villanova o Marina, conservano ancora
le stesse caratteristiche degli anni '20 dello scorso secolo, quando in visita a
Cagliari arrivò D.H. Lawrence, uno dei più grandi poeti e scrittori
inglesi. Le sue chiese ed i palazzi decadenti del Trecento e del Quattrocento,
hanno dato all'autore lo spunto per scrivere:
"E improvvisamente ecco Cagliari: una città nuda
che si alza ripida, ripida, dorata, accatastata nuda verso il cielo dalla
pianura all'inizio della profonda baia senza forme. È strana e piuttosto
sorprendente, per nulla somigliante all'Italia. La città si ammucchia verso
l'alto, quasi in miniatura, e mi fa pensare a Gerusalemme: senza alberi, senza
riparo, che si erge spoglia e fiera, remota come se fosse indietro nella storia,
come una città nel messale miniato da un monaco. Ci si chiede come abbia fatto
ad arrivare là. Sembra la Spagna, o Malta: non l'Italia".
Cagliari
per molti è l'inizio della scoperta della Sardegna, ma non è solo questo. La
città è in grado di soddisfare gli interessi più diversi di chi si appresta a
visitarla. Certo, la Sardegna è sinonimo di mare trasparente e cristallino, è
ovviamente questo non manca; troviamo infatti una spiaggia tra le più belle e
lunghe di tutto il Mediterraneo, il Poetto. Ma c'è anche la natura
incontaminata fatta di lagune ed oasi naturalistiche
e quelle di Cagliari sono uniche in Europa. Lo stagno di Molentargius,
per esempio, è rinomato per l'avifauna, i fenicotteri rosa in
particolare, sentinelle nell'acqua che al tramonto
sorvolano
la città, creando cromatismi per la vista, magari mentre si sorseggia un
aperitivo, veramente unici. Situato a ridosso della città e del litorale, lo
stagno ha insieme acque dolci e salmastre e divide la lunghissima spiaggia dal
vicino abitato di Quartu Sant'Elena, oggi diventata quasi una frazione
della città più grande. I fenicotteri con il delicato piumaggio rosa tuffano la
testa in cerca di cibo ed in certi giorni l'acqua cambia colore fino a diventare
rosa e rossa; cambia a seconda della stagione e della concentrazione del sale.
Qui volano anche i gabbiani reali e gli aironi, mentre i fenicotteri
nidificano come in pochi posti in Europa. Dall'altro lato della città, ad ovest,
un altro stagno si assicura gli onori della natura, quello di Santa Gilla,
interdipendente con il primo e legato ad altre aree lagunari dei
dintorni. Non c'è bisogno di andare nella Camargue francese per assistere
ad uno degli spettacoli più grandi della natura, perché Cagliari è anche questo.
Sullo
sfondo dello stagno si vede la fabbrica del sale del Monopolio di Stato,
con stabilimenti e ciminiere, un interessante esempio di
archeologia industriale non priva di fascino. Il Poetto
è la spiaggia di Cagliari: chilometri di sabbia e mare azzurro,
ombrelloni, sedie a sdraio, baretti e piccoli chioschi che colorano le giornate
e le serate estive dei giovani abitanti e dei turisti. I chioschi a pranzo
servono pesce freschissimo, che vale davvero la pena gustare. Per gli amanti dei
gusti forti diventano imperdibili gli spaghetti ai ricci di mare, piatti
abbondanti a prezzi contenuti. La sera il litorale diventa il fulcro della
vita notturna di Cagliari, con gli aperitivi, la cena ed il dopo cena. In
particolare, il porticciolo turistico di Marina Piccola caratterizzato
dal promontorio della Sella del Diavolo sullo sfondo, si illumina di
tanta gente, di musica e di cocktail. Oltre il promontorio si trova il Capo
di Sant'Elia, una piccola fascia costiera di falesia bianca (la zona è
conosciuta anche per lo stadio del Cagliari-calcio).
La visita alla città può continuare visitando gli
altri colli di Cagliari, quelli più vicini al mare, il Monte Urpinu e il
Colle di Bonaria, da dove è possibile ammirare un altro paesaggio
fantastico: l'antico quartiere di Castello, con le torri e i
palazzi imponenti, il mare, il dedalo di stradine che scendono al porto. Il
parco
del monte, tra l'altro, è molto bello da visitare per la pineta, i laghetti ed i
sentieri, mentre il colle è conosciuto soprattutto per il bel Santuario di
Nostra Signora di Bonaria, il santuario mariano più importante della
Sardegna, che è stato tanto caro allo stesso Papa Giovanni Paolo II.
Agli
amanti della cultura e della storia Cagliari offre interessanti
musei
e
monumenti. Diversi anche gli spazi espositivi e le mostre,
ben presenti in tutte le stagioni dell'anno. La vita culturale di
Cagliari si arricchisce inoltre di numerosi eventi e manifestazioni
musicali, di prosa e di lirica. Le
feste e le sagre popolari della Sardegna, si sa, sono senza eguali,
per suggestione e ricchezza di colori, profumi e sapori. Un misto tra cultura
pagana e religiosa, tra Spagna e Mediterraneo; occasioni uniche per avvicinarsi
alle antiche tradizioni isolane. La Festa di Sant'Efisio di Cagliari, il
1 maggio, è l'evento maggiore della città ed uno dei più significativi ed
antichi d'Italia (viene celebrato ininterrottamente dal 1657): le strade a
ridosso del porto si colorano di una lunga processione in costume, dedicata al
Santo che salvò gli abitanti dalla peste. La sagra altro non è che il risultato
di un voto fatto nel 1656 dall'allora Vicerè Conte di Lemos, al fine di
liberare la città dalla terribile epidemia. La parata è solenne e riccamente
decorata da carri allestiti, cavalieri a cavallo, giovani donne e uomini in
costume (vengono rappresentati tutti i costumi della Sardegna) e prodi volontari
che trasportano la statua del santo fino alla sua destinazione finale, la
Chiesa di Sant'Efisio a Nora, nel comune di
Pula.
Non rimane che lasciarvi al panorama della
gastronomia cagliaritana, connubio di terra e mare, capace di
soddisfare tutti i palati. I prodotti sono quelli della migliore cucina sarda,
il pesce in particolare, ma anche i formaggi, le olive, la bottarga, i
dolci sardi ed il robusto vino Cannonau. Nel frattempo, non
scordatevi dell'artigianato sardo, con i tessuti, i tappeti, gli arazzi,
le ceramiche e le terrecotte, i gioielli in oro e in argento ed i celebri
cestini intrecciati. Uno shopping
ideale per portare a casa un po' di Sardegna. Sempre che non decidiate di
trasferirvi e vivere a Cagliari.
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