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A Capannori
la canapa, pianta dalle molteplici qualità, torna a nuova vita grazie al
suo impiego innovativo e sostenibile nel campo della bioedilizia.
Scopriamo questo interessante progetto.
Abbiamo già parlato di
Capannori, in Toscana e delle sue pratiche di
buona amministrazione. Adesso parliamo nel dettaglio
di una coltivazione particolare promossa dal comune:
quella della canapa. Una pianta dimenticata, la cui coltivazione
sembrava ormai non più redditizia, rinasce oggi a nuova vita grazie al suo
impiego nella bioedilizia e non solo... vediamo insieme come la canapa può
essereimpiegata nell'edilizia, quali vantaggi ha e come si è attivata Capannori
per coltivarla migliorando il benessere e l'economia di tutta la comunità.
Ieri, oggi, perché la canapa?
La canapa (che vedete a
lato) è una pianta infestante
portentosa: la sua coltivazione richiede poca acqua,
nessun tipo di pesticida o fertilizzante chimico, è utile
per reintegrare le sostanze vitali dei terreni agricoli
(bastano soli 5 mesi all'anno per coltivarla) e presenta
oggi numerosi possibili utilizzi nella bioedilizia.
La canapa
è un
materiale naturale e sano che può essere utilizzato per la costruzione di
vari elementi architettonici per edifici costruiti nel rispetto dell'ambiente e della salute
delle persone che li abitano.
Cosa si può realizzare in
edilizia con la canapa?
Dal fiore e dal fusto della
canapa si ricavano: cere, vernici, intonaci, pannelli isolanti, a livello termico ed acustico, e
blocchi prefabbricati. Inoltre il "mattone di
canapa", realizzato usando il canapulo, la
parte legnosa dello stelo, mischiato alla calce; il
risultato è un mattone rigido, resistente e leggero.
I mattoni di canapa fanno bene
alla salute e... alla comunità
Perché usare i mattoni di canapa?
1. la canapa
è refrattaria alle muffe (i muri di canapa assorbono
umidità, pensate che un metro quadro di muro assorbe
fino a 14 litri di acqua, che poi rilascia gradualmente
quando serve);
2. i muri di
canapa sono traspiranti, sani ed ecologici;
3. la canapa
garantisce un ottimo isolamento termico ed acustico;
4.
ottima la protezione che la canapa offre contro insetti e
microbi;
5.
la canapa ha la capacità di
sintetizzare il carbonio e quindi di ridurre
l’inquinamento (è un materiale "carbon negative", che riduce
le emissioni di CO2 nell’ atmosfera, rendendo gli ambienti
interni più salubri);
6. a livello
locale la comunità intera beneficia delle coltivazioni,
economicamente come filiera produttiva e anche a livello di
paesaggio e di ambiente (pensate che la pianta funge anche
come fito-depuratrice del terreno inquinato dalle
industrie).
La coltivazione della canapa a
Capannori
I campi della zona di Capannori (LU)
erano sfruttati in larga parte per la coltivazione della
canapa fino agli anni '60. Poi la crisi del settore, causata
dall'avvento delle materie plastiche in primis, e
le modifiche sulle normative a livello nazionale (la messa
al bando nel 1977 con la legge Cossiga che ne ha proibito la
coltivazione per 20 anni, accomunando la canapa al destino
della «cugina», quella che, per l’appunto, si fuma) hanno
determinato l'estinzione nella zona della coltura. Grazie ad un
progetto finanziato dalla Regione Toscana, il Comune di
Capannori, da sempre sensibile a tematiche di sostenibilità
ed innovazione, ha ripreso ad incentivare questa coltura,
che rispetto al passato apre nuove possibilità. La canapa è
divenuta infatti elemento prezioso per l'edilizia
sostenibile, soprattutto per la realizzazione di elementi
come pareti non portanti e pannelli termici isolanti.
Essendo costituiti da materiale naturale facilmente
ottenibile dalle coltivazioni e smaltibile senza danni
all'ambiente, questi componenti riducono l'impatto
ambientale delle abitazioni e di fatto non hanno alcun
impatto negativo sulla salute delle persone che abitano le bio-case. La canapa viene utilizzata anche
per la realizzazione di mobili ed arredi ed in molti casi
può sostituire la plastica. Cemento, malte, metalli e
materiali artificiali vari che costituiscono le case
costruite con i metodi dell'edilizia tradizionale hanno un
impatto sicuramente più dannoso sull'ambiente naturale e
sulla salute di chi le abita.
Quello di Capannori, per le
sue caratteristiche di innovazione in campo agricolo,
industriale e tecnologico, è il primo progetto al mondo che
vede la costruzione di una filiera locale di utilizzo della
canapa a fini edilizi su queste dimensioni. Ciò comporta anche risvolti positivi
in ambito occupazionale per la zona, particolarmente rari in
periodi di crisi, oltre che relativamente alla conservazione
delle tradizioni locali ed alla salvaguardia dell'ambiente,
visto che si incoraggia un tipo di agricoltura totalmente
biologico, senza la necessità di utilizzare prodotti
chimici. La coltivazione della canapa è
infatti altamente sostenibile a livello ambientale rispetto
ad altri tipi di colture: la pianta non ha bisogno di grande
irrigazione nei mesi estivi e non necessita di pesticidi.
Inoltre, dato che impegna il terreno solo per 5 mesi
all'anno, è molto efficace come coltura rotativa, che aiuta
a reintegrare il terreno di sostanze utili per coltivazioni
anche di altro tipo durante il resto dell'anno. ?pertanto
utile a dare nuova vita in modo del tutto naturale a terreni che, a causa di anni
ed anni di coltivazioni intensive, si sono inevitabilmente
impoveriti di sostanze vitali all'agricoltura.
In concreto, grazie alla
collaborazione di Cia e Coldiretti, diversi agricoltori
della zona inizieranno a coltivare canapa ricavando una resa
netta di circa 500 euro per ogni ettaro, collaborando con
imprenditori edili che beneficeranno di questa iniziativa
iniziando a realizzare case in bioedilizia costruite in
maggior parte con la canapa anziché con il legno, più
impattante a livello ambientale a causa del disboscamento e
più costoso come materiale e trasporto. Vi terremo
aggiornati.
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