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Frauen Kirche a Dresda - Chiesa di Nostra Signora
  
All'alba del giorno seguente San Valentino del
1945, la bella chiesa luterana di Nostra Signora,
la Frauen Kirche,
con gli
arredamenti in legno devastati dalla tempesta di fuoco che seguì il
massiccio bombardamento angloamericano dei giorni precedenti, si accartocciò
su se stessa. Il crollo rovinoso della sua cupola fu devastante. La pietra
arenaria, di cui erano composti i suoi otto pilastri, raffreddatasi, nella
notte, dagli oltre 1000 gradi raggiunti il giorno precedente, minò in modo
irreparabile la resistenza statica della Die Steinerne Glocke ("Campana
di Pietra"), il sopranome che le era stato affibbiato per via della sua
cupola slanciata (la più grande a nord delle Alpi). |
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Dopo il crollo, un
ammasso di macerie, come un enorme dente cariato, prese il posto di questo
capolavoro del Barocco, opera dell'architetto George Bähr.
Tale
è rimasto, fornendo vivaio per le rose durante gli anni della DDR (la
testardaggine del Prof. Hans Nadler, Direttore dell'Istituto per la
conservazione dei monumenti, impedì per 40 anni lo sgombero delle macerie).
Dopo il crollo del Muro di Berlino (1989), l'idea di mantenere un
ricordo degli orrori bellici e un monito contro eventuali fascinazioni, mutò
(con l'Appello di Dresda, 1990) la volontà di sovrastare le
inimicizie e segnalare la voglia di pace e di riconciliazione; fu così che
la cattedrale venne interamente ricostruita (in tredici anni, dal 1992 al
2005)
adoperando, per quasi la metà, il materiale originario e gli originali
piani di costruzione (8425 pietre di varie fogge e dimensioni: si pensi che
gli architetti dedussero la loro collocazione originaria
dalla loro posizione nell'ammasso delle macerie!). La colorazione scura
delle vecchie pietre e le differenze di dimensione nelle aree di
congiunzione tra la muratura odierna e quella antica assomiglia alle
cicatrici di una ferita risanata, e può certo sconcertare, ma è
anch'esso un segno della volontà di testimoniare la storia della sua
distruzione (in questo senso, non tradisce l'attività di una vita svolta dal
Prof. Nadler).
Anche
gli affreschi, le pitture murali e le porte di quercia artisticamente
intagliate sono state ricostruite cercando di essere il più possibilmente
fedeli
all'originale, adoperando alla bisogna vecchie fotografie di matrimoni
celebrati in epoche da lungo trascorse.
Nel 2006, 800 anni dopo la fondazione della città, la chiesa di Nostra
Signora è stata restituita al culto e da allora viene adoperata per gran
parte dell'anno come sala da concerto, spazio per conferenze e luogo
d'incontro interculturale.
L'ingresso è gratuito, le gallerie non sono però visitabili. Si consiglia di
visitare (ingresso sempre gratuito, con prenotazione) la cripta,
nella parte inferiore della Basilica (veniva adoperata come rifugio durante
i bombardamenti), dove si respira un'atmosfera autentica, con accorate
espressioni artistiche riguardanti temi troppo grandi per essere affrontati
qui, come la morte e la risurrezione, la distruzione e la guarigione: il
silenzio sarà il miglior modo di avvicinarsi a questo spazio.
Una
curiosità: La chiesa è stata ed è consacrata in onore della Vergine
Maria (la Nostra Signora) come molte altre chiese nel territorio tedesco, un
nome che è sopravvissuto alla riforma di Lutero, ma la chiesa Protestante
non conosce l'adorazione della Vergine Maria; lo potremmo annoverare,
quindi, come un'altra espressione della voglia di sopravvivenza che questo
monumento sa simboleggiare.
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