Le
opportunità lavorative disponibili a Berlino e nelle principali città
tedesche, con il quadro generale dell’economia e del mercato del lavoro
tedesco.
Sono
circa 22 mila gli italiani che vivono a Berlino (quelli che vivono in
Germania, secondo i dati del consolato italiano, in quanto iscritti come
residenti all'estero, sono circa mezzo milione; non è possibile quantificare
quelli ancora non iscritti). Sono cifre impressionanti, e in aumento, che
lasciano di certo motivo di meritata riflessione. A
Berlino
oggi ci vogliono andare tutti, nonostante la città e la Germania
in generale, siano sature di emigranti in cerca di lavoro. |
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E trovarlo il lavoro potrebbe non essere affatto semplice, per tutte quelle
solite ragioni che riscontra chiunque abbia deciso di trasferire la propria
vita all'estero, a cominciare ovviamente dalla lingua. Ciò che tuttavia ancora oggi Berlino e la Germania riescono a dare è quella
tipica atmosfera del 'think different',
detta all'inglese (lingua per altro molto parlata in città), quel pensiero
non-convenzionale che sprona la fantasia, la creatività, in poche parole
capace di spronarti la vita, e che trova pieno sostegno nella società
tedesca (e nello Stato tedesco), attiva soprattutto nel terziario avanzato e
improntata a nuove professioni e opportunità.
Dal 2010 ad oggi, il flusso di espatri è
ricominciato in quantità molto significative. Insieme alla Germania, anche
Londra e l'Australia,
sono le mete più richieste. Nella capitale tedesca sono
arrivati migliaia di italiani e vivere, studiare e lavorare a Berlino
è oggi più che mai un trend, e non solo italiano. La Germania continua ad
attrarre gli italiani come una calamita, oggi come in passato: lo è stato
per i nostri nonni o genitori, lo è adesso per i loro figli e nipoti.
Giovani e meno giovani, attratti dal lavoro e dalla possibilità di vita
migliore. La Germania è la nuova terra promessa in Europa.
Lasciamo
da parte il desiderio insito in molti, di voler fare almeno una volta nella
vita un'esperienza all'estero, quella della Germania è una verità
probabilmente evidente, capace di offrire quanto in Italia molti non
trovano. Ci sarà pur più di un motivo se così tanti italiani si sono
trasferiti in Germania in un solo anno, e
se l'intera nazione nel complesso ha registrato in un solo anno un aumento
di emigrati italiani di circa il 40%. Chi già ha iniziato l'esperienza e ci
vive, riferisce che in Germania a parità di mestiere lo stipendio è
più alto di quello italiano e il costo della vita – neanche a dirlo –
è più basso di quello italiano. Non solo, lo Stato sociale funziona in
maniera efficiente ed assiste chi arriva con l'alloggio, indennità di
famiglia e la scuola. Creatività ed innovazione in Germania vanno di pari
passo, a Berlino (ed è solo un esempio), i quartieri emergenti sembrano
proliferare a vista d'occhio. Le startup a Berlino aprono a velocità
indescrivibile e la nuova Silicon Valley berlinese è ormai una realtà
consolidata (si vedano per
esempio
quartieri come Kreuzberg e Friedrichshain, di tradizione popolare,
emergenti e più che mai alla moda). Non siamo nuovi al fatto che la
Germania è conosciuta per avere dei trasporti efficienti, per essere
ricca di piste ciclabili, per avere città con interi quartieri eco-friendly
e ad energia completamente rinnovabile (è il caso, per esempio di
Friburgo, nel sud
del paese e al confine tra Francia e Svizzera, definita la capitale tedesca
della green economy e culla del movimento ambientalista in
Germania, la città delle rinnovabili e con un intero quartiere – il
Merzhausen- con edifici ad
energia autosufficiente). D'altra parte però ci sono anche realtà diverse,
come quelle della ex Berlino Est, dove si trovano ancora le
cosiddette 'Ofenheizung', delle case cioè con riscaldamento a
carbone, eredità di un passato ancora in evoluzione (in questo caso
l'affitto proposto potrebbe infatti essere molto basso, come accade ancora
per alcune case nel già citato quartiere di Kreuzberg; ma si badi, questo
non vuol dire che tutte le case della zona siano con il riscaldamento a
carbone).
I
numeri parlano chiaro. Tra i nuovi emigrati italiani, i dati indicano che
circa i tre quarti si dirige verso la Baviera, la Renania, il
Baden-Wuerttemberg, l'Assia e la Bassa Sassonia. Oggi
come oggi, città come
Berlino,
Francoforte,
Stoccarda,
Monaco di Baviera,
Amburgo,
Friburgo– che potete vedere nello specifico nelle pagine appositamente dedicate –
sono delle realtà accessibili a coloro che pensano di emigrare in Germania.
Come membri della Unione Europea, ai cittadini italiani in cerca di
lavoro in Germania non serve alcun permesso; è tuttavia necessario
espletare alcune formalità di tipo burocratico, che andiamo ad elencare
brevemente:
Ottenere
l'Anmeldung: entro 14 giorni
dall'arrivo in Germania, a chi desidera stabilirsi in città per un periodo
più o meno duraturo, e desidera lavorare, è necessario certificare il
proprio domicilio, e cioè ottenere un cosiddetto 'Anmeldung'.
In pratica, si tratta di una certificazione essenziale, da richiedersi ogni
volta si cambia domicilio (nel caso dopo la prima volta è chiamata 'Ummeldung',
mentre la certificazione finale, rientro dalla Germania è chiamata 'Abmeldung').
La certificazione è il primo vero punto di partenza della 'nuova' vita
tedesca. Si tratta di una sorta di 'iscrizione anagrafica', ma molto meno
impegnativa di quella che per esempio richiede l'A.I.R.E. (il cambio
ufficiale di residenza certificato dal consolato italiano, e cioè
l'iscrizione dei residenti italiani all'estero). Per aprire un Anmeldung è
necessario dimostrare il domicilio con un documento, come per esempio un
contratto di affitto, una bolletta, oppure una "Wohnraumbestätigung",
ossia la conferma che si sta abitando in un certo appartamento / domicilio.
Di per se l'Anmeldung serve per tutta una serie di ulteriori necessità, come
aprire un conto in banca, richiedere l'assicurazione sanitaria e ovviamente
utile per la ricerca di un lavoro. Il documento ufficiale che attesta e
conferma il domicilio si chiama Bestätigung,
ed è necessario contattare il comune di circoscrizione d'interesse (chiamato
Bürgeramt) e al suo
interno l'ufficio competente al rilascio (chiamato Meldebehörde).
Ottenere lo
Steueridintetifikationsnummer: è bene iniziare a fare un po'
di pratica con la lingua tedesca, qualche settimana e il nome
Steuerid-intetifikations-nummer riuscirete
anche a pronunciarlo. In pratica, è l'equivalente del nostro codice
fiscale (numero di identificazione fiscale). Ma ancor prima che vi venga
dato, è possibile richiedere nello stesso ufficio di cui sopra (al
Bürgeramt) il
VBM
(Steueridintetifikationsmerkmal),
cioè il documento provvisorio e temporaneo. Il codice fiscale permanente è
da richiedere nell'ufficio del Finanzamt,
al quale è necessario presentare i due primi documenti ottenuti sopra: il
Anmeldung ed il VBM.
In
circolazione si trova anche la Lohnsteuerkarte
(lohn-steuer-karte), un documento emesso dalla sede locale dell'ufficio
delle imposte, necessario al computo del reddito da lavoro dipendente e in
genere presentabile al datore di lavoro all'avvio del contratto. Il nuovo
sistema di recente entrata in vigore, chiamato ELStAM,
prevede la sostituzione della Lohnsteurkarte entro la fine del 2013 e dal
2014 servirà l'iscrizione all'ufficio delle imposte (Finanzamt) ed il
semplice possesso del codice fiscale Steueridintetifikationsnummer.
Ottenere
l'assicurazione sanitaria tedesca (Krankenkasse):
l'assicurazione sanitaria in Germania è obbligatoria, servirà ad ottenere
assistenza durante il periodo lavorativo. Ci si deve recare presso l'ufficio
Knappschaft e
compilare l'apposito modulo per ricevere in pochi giorni la tesserina
apposita. Il codice sanitario è chiamato Sozialversicherungsnummer.
Ottenere il
Versicherungsnummer: è il
codice di contributi sociali e pensionistici,
da versare durante il periodo di lavoro in Germania (le prime detrazioni
sono chiamate KV-Beitrag e
sono relativi all'assistenza sanitaria), le seconde che danno diritto ai
contributi pensionistici sono chiamate RV-Beitrag.
La
Arbeitsagentur è l'ufficio
di collocamento tedesco
(www.arbeitsagentur.de),
mentre la Bundesagentur für Arbeit – BA è l'agenzia
del lavoro federale tedesca. Si tratta
di uffici di collocamento con competenze anche su 'familienkasse',
le indennità che spettano alle famiglie, come per esempio quelle necessarie
al mantenimento dei figli, ecc. L'Agenzia federale del lavoro offre un
servizio molto efficiente, con informazioni utili su come cercare lavoro,
tipo di legislazione vigente e indennità sociali spettanti, oltre che
materialmente assistere alla ricerca del lavoro.
Le parti
di un
contratto lavorativo in Germania
sono: Arbeitgeber (datore di lavore in tedesco) e
Arbeitnehmer (dipendente).
Aprire un conto in
banca in Germania (Girokonto):
è necessario aprirsi un conto corrente bancario una volta trovato il lavoro
in Germania, o prima se si è in grado di mantenere una data giacenza minima.
Il conto corrente è necessario per intestarsi utenze, ricevere lo stipendio,
fare pagamenti (le transazioni in contante sono sempre più ridotte). Si
richieda pertanto l'emissione di una EC-Karte
e cioè di un bancomat. Si noti che chi ha lo status di studente può
richiedere l'esenzione delle commissioni (Kontoführungsgebühren).
Arbeitslosengeld
(indennità di disoccupazione tedesca): per ricevere
l'indennità di disoccupazione tedesca è necessario possedere determinati
requisiti e cioè essere disoccupati ed essere registrati come tali, aver
completato un periodo di attesa. L'obbligo esiste per gli ultimi tre mesi
prima di finire il lavoro (se si conosce la data del termine) oppure entro
tre mesi dalla conoscenza di tale data.
La
ricerca del lavoro in Germania non è
facile, tuttavia non è possibile paragonare i tempi e le opportunità con la
realtà italiana. Il primo duro ostacolo è sicuramente la lingua, il tedesco
è proprio necessario conoscerlo per cercare un lavoro. Inizialmente, si
potrebbe avere occasione di fare qualche piccolo lavoro part time, i
cosiddetti minijobs, e con uno stipendio minimo di circa €400 e €500
euro mensili (ma comunque con assistenza casa, scuola, famiglia). Servono i
contatti, ritrovarsi in un determinato ambiente, servono grinta, capacità
organizzative e tanto ottimismo. Ed è solo l'inizio dell'avventura
lavorativa in Germania.
Qualche dritta per
saper da dove incominciare:
- prepararsi un curriculum vitae (CV)
(in Germania chiamato 'lebenslauf') su esperienze lavorative
passate, studi, capacità professionali, generalità e soprattutto motivazioni
legate all'azienda alla quale state chiedendo il lavoro. Ricordiamoci, con
il curriculum vitae, è necessario allegare la lettera di presentazione
(sempre in lingua tedesca), che ha la funzione di presentarvi al vostro
potenziale datore di lavoro e svolge quindi un ruolo fondamentale.
- dove cercare? numerose le offerte di
lavoro online, l’Ufficio di collocamento della regione federale
d'interesse (la Bundesagentur für Arbeit – BA), con
informazioni in tedesco, inglese e francese, e il sito Jobbörse
(quest'ultimo in lingua tedesca),
sono ottima fonte di annunci di lavoro. Ci sono poi siti come Stepstone.de,
jobpilot.de, monster.de, concentrati su offerte di personale specializzato.
- Al datore di lavoro è necessario
presentare alcuni documenti, il primo è il CV (vedi sopra), il secondo è il
documento di registrazione domicilio (vedi sopra, lo
Anmeldung), servirà quindi il codice
fiscale Steueridintetifikationsnummer (vedi sopra) e il codice sanitario
Sozialversicherungsnummer.
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