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Mont St. Michel - INFORMAZIONI E GUIDA. È una delle immagini più iconiche
della Francia: le guglie sottili, i bastioni robusti e gli affioramenti
rocciosi che si innalzano drammaticamente dal mare - o che torreggiano sulle
sabbie chiare e scintillanti messe a nudo dal ritirarsi della marea.
Nonostante il gran numero di turisti, sia l'abbazia in cima alla roccia che
gli stretti vicoli sottostanti riescono ancora a trasportare i visitatori
nel Medioevo.
Il ritmo impetuoso e il mare dettano
legge a Mont St. Michel. Da queste parti è così, con l'Atlantico
poco distante, mai rumoroso, ma il cui eco arriva fino alla
Normandia,
da oltre le falesie e le dune della
Bretagna;
non fosse per quella breve insenatura che, a modo suo, modula le
maree e protegge lo spirito del luogo.
Dopo Parigi, è il sito turistico più visitato
della Francia, luogo di
pellegrinaggio tra i più frequentati della storia della cristianità. Il
numero esatto di visitatori varia di anno in anno, ma secondo le statistiche
ufficiali del 2019 la media di visitatori annui è di 3 milioni di persone. A
Mont St. Michel, classificato come monumento storico dal 1862, si
sono abituati al ritmo delle maree. Questa parte della Francia,
patrimonio UNESCO dal 1979, sembra proprio d'essere in un altro
mondo. Un mondo a confine, diviso ma anche unito.
L'Abbazia
di Mont St. Michel è senza dubbio uno dei principali monumenti visitati
in Francia. Ogni anno, centinaia di migliaia di visitatori affluiscono per scoprire
questo magnifico edificio costruito sulle fondamenta di una costruzione
iniziale risalente al X secolo. Visibile da oltre 20 km di distanza,
l'abbazia si erge orgogliosamente sul promontorio roccioso del paese e
stupisce il visitatore con la sua superba architettura e il suo stato di
conservazione. Il "monte sull'oceano", dedicato all'arcangelo Michele nel
708, è uno dei primi luoghi a lui dedicati in Europa. L'abbazia, costruita
su più piani, in parte in granito roccioso, è un pregevole esempio di
architettura medievale. I canonici furono i primi abitanti dell'abbazia
prima dei Benedettini nel X secolo. La chiesa abbaziale, gotica e
sgargiante, è assolutamente notevole. "Il suo interno è particolarmente
luminoso grazie alle numerose vetrate colorate. Il chiostro, molto ben
conservato, offre un luogo dove riposare e riflettere davanti alla vista
spettacolare sulla baia. Dal 2001, monaci e suore della Fraternità Monastica
di Gerusalemme pregano e vivano quotidianamente in questo luogo, anche se
l'abbazia rimane di proprietà dello Stato francese ed è gestito dal
Centro dei Monumenti Nazionali.
Tra il fascino di un'isola che non c'è, il mistero del mare e la solidità
della terraferma, Mont St. Michel incarna una sintesi di sacro e profano,
storia, turismo, architettura e fede. È un punto d'incontro e di confine tra
la Bretagna e la Normandia: mentre dalla Normandia attinge le energie della
terra, dalla Bretagna sembra captare l'essenza misteriosa, lasciandosi
cullare dalle maree provenienti da distanze inimmaginabili dell'oceano
infinito. Ancora oggi risuona il detto popolare: "Le Couesnon dans sa
folie a mis le Mont en Normandie" ("Nella sua follia, il Couesnon ha
posizionato il monte in Normandia"), un omaggio al fiume la cui foce ha
plasmato e definito il carattere di questa regione."
Le maree hanno portato Mont St. Michel
alla notorietà. Un'isola caratterizzata dal fenomeno dell'insabbiamento
naturale, e per questo a volte separata dalla terraferma. Suggestivo
l'accesso per chi arriva in giornate di nebbia; aperta la vista del suo
panorama per chi invece arriva in giornate con cielo limpido. L'abbazia,
risalente al XI secolo, appare maestosa.Viene spesso definita 'merveille'
(meraviglia) in riferimento a una parte della sua struttura.. L'accesso al
Mont St. Michel è sempre stato possibile attraverso una strada rialzata
lungo la Baie du Mont St. Michel, un'area di distese fangose, nota per le maree che spazzano via
la terraferma in modo rapido e pronte a catturare l'ignaro in modo
repentino. Per garantire la conservazione dell'ecosistema,
dal 2006 la baia è sottoposta a lavori strutturali
e dall'estate del 2014 si caratterizza di una nuova
passerella di attraversamento. C'è meno di un chilometro di cammino da
percorree a sfioro sull'acqua tra
l'isola e il suo continente.
La
storia di Mont St. Michel si perde indietro nel tempo. Perla preziosa
conservata dalla storia e arrivata ai giorni nostri intatta, ricca
testimonianza di tempi andati. Isola rocciosa, con strade tortuose e storica
architettura. L'atmosfera è mistica, tipicamente medievale. Il granito
scolpisce le fondamenta e l'Abbazia che decora l'isola ha affascinato così
tanti visitatori da raggiungere numeri da capogiro, fino a 3 milioni di
persone l'anno. Tutt'attorno c'è poi il mare, che a volte si trasforma in
sabbia e fango, quasi a rappresentare un limbo tra terreno e divino. Isola e
luogo sacro, sicuramente capace di regalare sensazioni uniche. La tradizione
fa risalire la sua origine al primo VIII secolo, nel momento in cui St.
Aubert (in italiano San Auberto) vescovo di Avranches (Bassa
Normandia), ebbe in visione l'Arcangelo
San Michele, che per l'appunto gli disse di costruire una cappella in
suo onore sull'isola alla foce del fiume Couesnon, proprio al confine
tra le odierne Bretagna e Normandia. Si narra che il vescovo non eseguì
prontamente l'ordine e che per ricordaglielo l'arcangelo dovete apparirgli
in tutto tre volte, fino a quando -
per far si che l'ordine venisse
rispettato -
non gli mise il dito in testa provocandogli una bruciatura.
La
leggenda è anche all'origine della reliquia di San Auberto, custodita
nella Basilica di San Gervasio di Avranches: un cranio completo di
foro, ad indicare
il
punto esatto in cui il vescovo venne toccato dal dito dell'arcangelo
(l'evidenza scientifica parla di origini preistoriche del reperto oggetto di
venerazione). Con il Trattato di Compiègne, tra Carlo il Calvo
e Salomone di Bretagna, nell'anno 867, l'isola e il territorio
circostante passò ai Bretoni, nonostante di fatto il vescovato rimase
indipendente. Arrivarono i monaci e in breve il monastero fiorì come
rinomata sede di studio e apprendimento, prima di diventare un luogo di
importanza simbolica nelle lotte che sconvolsero l'Europa occidentale nel
periodo tardo medievale, con normanni contro bretoni, francesi contro
normanni e francesi contro inglesi. Prima dell'avvento dell'ordine
monastico, l'isola era chiamata Monte Tumba, in latino, e
costituiva una roccaforte gallo-romana, poi saccheggiata dai Franchi e
quindi inclusa nella marca di Neustria, fondata dal re carolingio
Carlo il Calvo.
Nella
metà del X secolo, i monaci benedettini arrivarono sull'isola. A costoro si
deve la costruzione della prima abbazia, poi diventata ben presto meta di
pellegrinaggio. Un fatto curioso accadde nel XI secolo: durante la
conquista Normanna d'Inghilterra, ricevuto il supporto dei monaci
dell'isola, Guglielmo il conquistatore (che era originario di
Falaise, in Normandia), volle costruire una simile meraviglia nella
parte inglese del canale della Manica; è così che nell'estremità sud-ovest
della
Cornovaglia
si ammira St Michael's Mount, un'isola tidale (aperta cioè alle maree
come Mont St. Michel e a questa strutturalmente molto simile) collegata alla
cittadina di Marazion, bella località tra le più antiche
dell'Inghilterra e parte della riserva protetta Cornwall Area of
Outstanding Natural Beauty (area della Cornovaglia di particolare
bellezza naturale).
Ma
torniamo dall'altra parte della Manica, in Normandia e per l'appunto al
Mont St. Michel francese. Poco più tardi, nel XIII secolo, l'Abbazia
venne ulteriormente ampliata fino alla sommità della roccia (due edifici di
tre piani, con tanto di chiostro e refettorio) e con aggiunte in stile
gotico. Gli eventi dei secoli successivi hanno lasciato una chiara impronta
nella struttura architettonica di Mont St. Michele, militare con la guerra
dei Cent'anni tra Inghilterra e Francia, religiosa con l'accentuarsi delle
visite dei pellegrini diretti a
Santiago de Compostelae a
Roma.
I cristiani arrivavano all'Abbazia attraverso il cosiddetto "sentiero del
Paradiso" (chemins du paradis), sperando nell'assoluzione. E così fu,
fino alla Rivoluzione Francese, quando venne destinata a prigione. Fu
molto tempo dopo, un millennio dopo la sua costruzione, nel 1966, che
l'abbazia ritrovò la sua funzione originaria, grazie alla 'Fraternités
Monastiques de Jerusalem' (Fraternità di Gerusalemme), istituto
religioso cattolico d'ispirazione benedettina.
La
visita a Mont St. Michel ci permette di scoprire che qui non siamo
di fronte solo ad una chiesa su una roccia, ma ad un borgo medievale, uno
dei pochi in Francia ad aver conservato caratteristiche intatte, comprese le
mura difensive. Anche se piccola, la località ha degli abitanti (in
diminuzione sin dal 1931 ?
allora 250 contro quelli del 2009, solo 44) e un
sindaco, delle case e delle residenze, strade (strette) e vicoli, alberghi,
ristoranti e negozi e non ultimi, monumenti storici ed architettonici di
bellezza suggestiva. E poi c'è quel panorama, che lascia senza parole. Il
borgo riflette la tipica società feudale: in cima Dio con l'abbazia e il
monastero, di sotto, le abitazioni e, fuori le mura, le case dei pescatori e
degli agricoltori.
L'Abbazia
di Mont St. Michel si presenta in un
ottimo esempio di architettura medievale,
con
diverse parti risalenti a differenti periodi storici, come è comune in tutte
le antiche strutture religiose, vere e proprie cattedrali del tempo. La
struttura si divide in due parti, la chiesa abbaziale e la cosiddetta
'merveille', il luogo dove vivevano i monaci (vista dall'esterno,
costituisce la parte gotica, e cioè la parete nord). Gran parte della
costruzione fu ampiamente ristrutturata nel XIX secolo dall'architetto
francese Viollet Le Duc,
figura centrale del neogotico francese e già conosciuto per i restauri
degli edifici medievali, la
cattedrale di Notre Dame tra questi. Nel 1896, venne aggiunta la
guglia (secondo un disegno dell'architetto Edouard Corroyer), altro
punto di riferimento, affatto medievale. La 'merveille a sua volta è
divisa in due parti, una occidentale e una orientale, quest'ultima
costituisce anche la parte più antica (prima decade XIII secolo) e comprende
tre sale (l’Aumônerie, la Salle des Hôtes e il Réfectoire); la parte
occidentale venne invece costruita circa un decennio dopo la prima e si
compone anch'essa di tre sale (la dispensa, la sala dei cavalieri e il
chiostro). L'interno è maestoso, altrettanto quanto l'esterno. Ci
sono sessantuno edifici registrati come monumenti storici, oltre ad altri
che non lo sono. Oltre
l'Abbazia, ci sono anche la Chapelle Saint Aubert, arroccata su una
roccia nella parte a nord-ovest dell'isola, il cimitero, la chiesa di St
Pierre, il presbiterio, e poi hotel (particolare le strutture dell'hotel
du Mouton Blanc o quelle dell'hotel Poulard), e abitazioni,
maison de la Truie e tanti altri (si ammirino in giardini, quelli di
Sainte Catherine e di de la Croix de Jérusalem). La visita a Mont St. Michel
si concentra quindi lungo le vie del borgo medievale, dove trovare musei,
negozi e case d'epoca datate XV secolo. La Porte de l'Avancée,
costituisce l'entrata principale della strada rialzata che porta dritto alla
Rue Grande. Porte Eschaugette è d'altra parte meno utilizzata,
alla sinistra del cancello principale, ed è meno trafficata. I percorsi
arrivano in cima, fino all'Abbazia..
Le
maree di Mont St. Michel costituiscono una delle maggiori attrazioni
turistiche di questo luogo. Il pericolo dell'insabbiamento della baia già
appariva serio con l'arrivo dei primi turisti nel primo Novecento. Le maree
possono arrivare a muoversi anche fino a 15 metri, con le più alte nel
periodo primaverile, subito dopo la luna nuova e la luna piena, e in
particolare durante gli equinozi di primavera, ma anche in autunno. É questo
il periodo in cui Mont St. Michel diventa isola, circondata dal mare, tranne
che per la strada rialzata che la collega alla terraferma.
Negli altri
periodi dell'anno, l'isola non è circondata dal mare, benché il fenomeno
delle
alte
maree continui a verificarsi ma in misura minore. Nel sito ufficiale della
località sono specificati gli
orari delle alte maree a Mont St. Michel
per tutti i mesi e giorni dell'anno, ne consigliamo la consultazione (solo
in inglese e in francese; vedi link affianco) e ricordiamo che le alte maree
possono essere pericolose se vi avventurate da soli nella baia. Le distese
fangose della baia che circondano l'isola, possono trasformarsi in vere e
proprie sabbie mobili. Ai visitatori si consiglia di non tentare
avventurarsi a piedi in queste distese, se non con guide del posto. Si
noterà un secondo isolotto, a brevissima distanza da Mont St. Michel: è l'isola
di Tombelaine, un tempo base militare degli inglesi durante la guerra
dei Cent'anni e dal 1985 riserva naturale, amata in particolare dagli
appassionati di avifauna.
Le misteriose leggende di Mont Saint-Michel
Mont Saint-Michel, è da sempre avvolta da un alone di mistero e
suggestione. Non c'è da stupirsi, quindi, che nel corso dei secoli numerose
leggende si siano intrecciate attorno a questo luogo straordinario, quasi
fuori dal tempo. Vediamo alcune delle più affascinanti.
Una delle più note è quella legata alle origini stesse del sito. Si narra
che San Michele Arcangelo sia apparso per ben tre volte in sogno al
vescovo Auberto di Avranches, nel 708 d.C., ordinandogli di costruire
una chiesa a lui dedicata in cima allo sperone roccioso. Inizialmente
scettico, il vescovo si convinse quando l'arcangelo gli perforò il cranio
con un dito durante l'ultimo sogno. Il cranio con il foro è tuttora
conservato nella Cattedrale di Avranches, a perenne ricordo del
prodigioso, e un po' cruento, evento.
Altre leggende ruotano attorno alle violente maree che circondano il Mont
Saint-Michel. Si narra che possano salire improvvisamente e con una velocità
impressionante, tanto da cogliere di sorpresa ignari invasori o viandanti.
Una storia, in particolare, racconta di un assedio durante il quale i nemici
furono travolti dalle rapide acque mentre avanzavano verso l'abbazia.
Non meno suggestive sono le leggende sulle pericolose sabbie mobili nei
dintorni del Mont, che nel corso dei secoli avrebbero inghiottito
malcapitati pellegrini e cavalieri. C'è chi sostiene siano state generate da
una maledizione o un intervento divino per proteggere il luogo.
Una delle figure leggendarie più evocative è quella dell'"Errante del
Mont Saint-Michel", un cavaliere costretto a vagare in eterno intorno
all'abbazia per aver sfidato Dio con la sua tracotanza. Si narra che in
certe notti di nebbia il suo fantasma si aggiri ancora lungo le mura.
Infine, secondo alcuni racconti un drago abitava le acque vicine, rapendo
chi osava offenderlo, finché non venne sconfitto dall'intervento
dell'arcangelo Michele.
Tutte queste antiche leggende impreziosiscono la visita al Mont
Saint-Michel, regalando una dimensione quasi fiabesca e soprannaturale ad un
luogo già di per sé magico e fuori dal tempo. Camminando lungo le viuzze
lastricate e le possenti mura dell'abbazia, si ha come l'impressione che i
secoli di storia, fede e suggestioni mitiche confluiscano in un'esperienza
indimenticabile.
Consigli Pratici per visitare Mont St. Michel
Ma, per assaporare al meglio Mont St. Michel, è essenziale pianificare
attentamente la visita. Ecco alcuni consigli pratici per fare in modo che la
questa diventi una esperienza indimenticabile.
Pianificare con
cura le date
La scelta del periodo dell'anno in cui visitare può fare la differenza
tra una visita affollata e una piacevole. Gli periodi di punta sono durante
l'estate e le vacanze. Meglio evitare luglio e agosto, troppo affollati e
caldi. Se possibile, optate per la bassa stagione (autunno o primavera
inoltrata) per evitare folle e godere di un'atmosfera più tranquilla.
Tenete d'occhio
le maree
Mont St. Michel è famosa per le sue maree rapide. Consultate gli orari
delle maree prima della vostra visita. Durante le alte maree, l'isola può
essere completamente circondata dall'acqua. Anche se questo offre uno
spettacolo mozzafiato, può influenzare i vostri piani di viaggio.
Soggiornare nei dintorni
Per godersi con calma la visita, è consigliabile soggiornare nei dintorni
anziché fare solo un'escursione giornaliera. Ottime soluzioni sono le
cittadine circostanti come Pontorson o Saint-Malo. Da preferire strutture
come B&B, hotel e appartamenti piuttosto che campeggi.
Organizzare i trasferimenti
Mont St. Michel è un'isola collegata alla terraferma da una strada
rialzata. I veicoli privati non possono accedere direttamente all'isola.
Pertanto, bisogna parcheggiare nel parcheggio ufficiale (a 2km dalla rocca)
e utilizzare le navette gratuite che trasportano i visitatori avanti e
indietro.Meglio prenotare in anticipo il parcheggio e studiare gli orari dei
mezzi pubblici per ottimizzare gli spostamenti. Un'alternativa suggestiva è
noleggiare una bicicletta per percorrere la baia. Vedere anche la pagina:
Come arrivare a Mont St. Michel.
Indossate scarpe comode
All'interno del Mont St. Michel ci sono molte scale e strade
acciottolate. Portate scarpe comode e adatte per camminare. No infradito,
per cortesia :).
Cosa vedere
Mont St. Michel offre diverse attrazioni da non perdere. Oltre
all'abbazia, da visitare con una guida, ci sono il chiostro, la chiesa, la
cripta, il cimitero e le rampe di ronda sulle mura. Prevedere almeno 3-4 ore
per apprezzarle con calma. Andate alla pagina dedicata
Cosa vedere a Mont St. Michel per
approfondire.
Pianifica il
tuo itinerario
Oltre all'abbazia stessa, ci sono diverse attrazioni minori all'interno
del Mont St. Michel. Pianificate in anticipo ciò che vuoi vedere,
specialmente se avete poco tempo.
Dove mangiare
Sebbene ci siano ristoranti sull'isola, tendono ad essere piuttosto
costosi e la qualità lascia a desiderare. Considerate di mangiare nei
piccoli paesi vicino al Mont St. Michel per una scelta più economica e
autentica. Se volete mangiare sull'isola, ci sono diversi ristoranti e
bistrot sull'isola, ma è meglio prenotare in anticipo ed evitare i locali
troppo turistici. Non male sono le crêperie per assaggiare la cucina bretona.
Si possono acquistare anche sandwich e snack da consumare nei giardini. Si
racconta che a Mont St. Michel, la tradizione gastronomica più autentica sia
quella di assaporare l'omelette Annette Poulard, create nel 1888, all'apertura dell'hotel La Mer Poulard. Vivere
l'esperienza!
Considerate una
visita guidata
Se siete interessati alla storia e all'architettura del Mont St. Michel,
prendi in considerazione una visita guidata. Ci sono molte guide che offrono
approfondimenti sulle storie e le leggende locali.
Pernottamento
Se avete tempo, valutate la possibilità di pernottare sull'isola o nelle
vicinanze. La sera, quando la maggior parte dei turisti se ne è andata,
l'atmosfera è particolarmente magica.
Cosa comprare
Il souvenir tipico è il sale di Mont St. Michel, prodotto ancora
artigianalmente. Ottimi anche libri sulla storia del sito, riproduzioni di
stampe antiche, accessori in pelle e oggettistica religiosa proveniente
dall'abbazia.
Con i giusti accorgimenti, la visita a Mont St. Michel si trasformerà in
un’esperienza indimenticabile. Lasciarsi avvolgere dalla bellezza, storia e
leggende di questo sito straordinario è un'opportunità unica per ogni
viaggiatore.
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