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VISITARE
LA NORMANDIA - INFORMAZIONI E GUIDA.
La
Normandia, affacciata sul Canale della Manica e situata a
nord-ovest della Francia, è una delle regioni più affascinanti e
pittoresche del Paese. In questo
articolo esploreremo i tesori di questa regione, dalle sue spiagge storiche, come quelle dello
"Sbarco in Normandia", larghissime e soggette alle maree atlantiche,
alla sua
costa frastagliata, alle sue verdi colline, nonché
approfondiremo la sua
cultura e le sue tradizione culinarie uniche. La regione comprende le città di
Rouen, Caen e Le Havre, solo per citare le maggiori, e attrae
turisti da tutto il mondo. Scopriremo insieme perché la Normandia merita
di essere visitata.
Introduzione
Tra
le ondulate campagne e le scogliere frastagliate la saga vichinga degli "uomini
del nord" diede il nome alla regione e con
Guglielmo il Conquistatore, la storia
della Francia e dell'Inghilterra che si trova a dall'altro lato della
Manica, si intersecano.
Dall'invasione normanna
dell'Inghilterra nel 1066 allo sbarco del D-Day del 1944, questa regione ha giocato a lungo un ruolo importante nella storia
europea. Il suo ricco e spesso brutale passato è portato vividamente alla
vita dallo spettacolare e iconico monastero dell'isola di Mont St-Michel;
l'incomparabile arazzo di Bayeux, famoso in tutto il mondo per le sue scene
della conquista dell'Inghilterra; e i cimiteri e i memoriali lungo le spiagge
atlantiche del D-Day, luoghi di solenne pellegrinaggio.
un
rinomato paradiso tra i golosi di frutti di mare.
La Normandia ospita tante cittadine classificate "i più bei villaggi di
Francia" e tra le destinazioni più interessanti si possono citare: Rouen,
Caen, Granville, Mont Saint-Michel, Honfleur e Deauville,
Le Havre,
Etretat, Giverny, Caen, Bayeux, Haras du Pin...
Ci sono poi località più insolite come Bagnoles-de-l'Orne, la città termale
della Belle Époque, la piccola
Saint-Céneri-le-Gerei o Sées la magnifique, tutte deliziosamente
differenti. Le cose da fare e da vedere in Normandia sono tantissime: si
può fare un salto indietro nel tempo attraverso la visita mozzafiato delle
abbazie, quasi millenarie, lungo la valle della Senna, si possono fare
passeggiate nelle immense spiagge oceaniche alla ricerca di enormi
conchiglie, si possono contemplare le ninfee nei giardini di Monet a
Giverny, scoprire l'urbanistica moderna di Auguste Perret a Le
Havre, ammirare le Scogliere altissime di Étretat, fare un
picnic al mercato di Honfleur e gustarselo in spiaggia, partecipare
al Deauville American Film Festival, partecipare alla produzione in
un caseificio di Livarot, concedersi le ostriche di Saint-Vaast-la-Hougue...
Abbiamo selezionato alcune delle città e delle località più visitate della
regione della Normandia (Alta e Bassa Normandia). La regione dell'Alta
Normandia comprende i dipartimenti della Senna marittima e dell'Eure.
La regione della Bassa Normandia comprende tre dipartimenti, il Calvados,
l'Orne e la Manica.
Mont Saint Michel
Mont
Saint-Michel non è solo il luogo più visitato della Normandia, è anche, dopo
Parigi, il luogo più visitato di tutta la Francia, un sito essenziale che
trasuda maestosa bellezza in una baia altrettanto magnifica. Il borgo,
Patrimonio UNESCO, prende il nome dall'Abbazia di Mont Saint-Michel,
che si trova su un isolotto collegato alla terraferma da una striscia di
terra. Questo la tipica cartolina della Normandia, un profilo di mura e
torri che a seconda del momento della marea è completamente circondato
dall'acqua, o al contrario è possibile raggiungere a piedi.
Ma oltre a vedere l'immagine da lontano e godersela, come ci si avvicina
dalla vicina città di Beauvoir, è necessario anche entrare nel suo
centro storico medievale. Un luogo dove camminare, fotografare i suoi
innumerevoli dettagli interessanti e, se possibile, cercare una zona con
pochi turisti per godersi il luogo con pace e tranquillità. Se volete
approfondire, andate al nostro articolo su
Mont Saint
Michel.
La Côte fleurie
Da Cabourg a Honfleur, la costa della Normandia è adornata da
ville eccentriche, spiagge e tulipani a migliaia, è un po' quello che si ci
aspetta da questa regione. La Côte fleurie è una serie di eleganti
località balneari sulla Manica. Esotica, inaspettata, romantica, questa
regione mostra ancora di più tutta la magia della Normandia, un vero e
proprio riassunto delle bellezze normanne! Da Villerville a Cabourg, le
località balneari formano una vera e propria catena. Gente di passaggio o in
villeggiatura le popola e le spopola ogni fine settimana. "Ventunesimo
arrondissement di Parigi", come viene chiamato per i tanti parigini
presenti, la Côte fleurie sta alla Normandia come la Costa Azzurra alla
Provenza.
Viste dalla strada panoramica, Trouville e Deauville sembrano formare, da
ambo le parti del fiume Touques, che le separa, un unico agglomerato urbano.
Tuttavia, presentano tratti assai differenti. Ciascuna ha la propria
spiaggia di sabbia fine, le sue "planches", le sue spiagge le sue
passeggiate e il suo casinò
Un itinerario della Côte fleurie deve includere Honfleur, un piccolo porto
normanno pieno di fascino, un punto di riferimento per i pittori
impressionisti, la città ospita anche il museo Eugène Boudin, con grande
collezione di opere dell'artista.
Un'altra tappa da non perdere è la famosa Deauville, la spiaggia più
prestigiosa del Calvados, immortalata nel film "Un uomo, una donna" di
Claude Leluch, nota per il suo festival cinematografico americano, le
sue tavole e le sue stelle, il lusso dei suoi palazzi e la stravaganza del
suo casinò... il tutto in un'atmosfera molto chic. Proprio accanto a
Deauville, Trouville, con il suo mercato e frutti di mare, offre
un'alternativa interessante. Vivace porto di pescatori e raffinata località
balneare, Trouville-sur-Mer coniuga fascino e autenticità. Era la città
d'adozione di Margherite Duras, che qui scrisse i suoi romanzi più
famosi.
Houlgate viceversa è uno dei più begli esempi di architettura marina
normanna. Le ville della Belle Epoque sono discrete eppure così tipiche
della costa fiorita.
Anche Cabourg ha la sua tipica architettura marina normanna ed ha in
più attirato nel tempo molti personaggi famosi, tra cui Marcel Proust.
L'immaginaria località balneare "Balbec", di "Alla Ricerca del tempo
Perduto", non è altro che Cabourg.
Volete vedere luoghi meno frequentati ma sempre suggestivi? "Spingetevi"
fino a Touques, la cittadina che prende il nome dall'omonimo fiume.
Arrampicatevi sul mont Canisy e raggiungete Villers-sur-Mer.
La falesia che separa questa località balneare da quella di Houlgate
ha lasciato cadere enormi rocce ai suoi piedi. Queste rocce ricordano
branchi di ruminanti. "Les Vaches Noires", vengono chiamate per
l'appunto, sito classificato, nasconde numerosi fossili, di cui il Museo
di Paleontologia di Villers presenta splendidi esemplari.
Siete appassionati di storia e volete approfondire la vostra conoscenza di
Guglielmo il Conquistatore? Allora dovete andare a Dives-sur-Mer. Fu
dall’estuario del fiume Dives che nell’ottobre 1066 Guglielmo, allora detto
"il Bastardo" s’imbarcò per Hastings, dove avrebbe sconfitto Aroldo e,
sarebbe stato incoronato re d’Inghilterra, diventando il Conquistatore.
Non esitate inoltre a passeggiare per la campagna circostante, con fattorie
e manieri ben curati, un'opulenta ruralità con deliziosi prodotti locali.
Honfleur
Honfleur, città di pittori e artisti. Monet, Dufy,
Boudin e molti altri si fermarono alle sue banchine. Primo porto sulla "côte
fleurie", la costa fiorita, per chi proviene da Parigi, fa si che ci
troverete molti parigini in vacanza o per una gita. Il vecchio porto è un
luogo che rimane animato in tutte le stagioni grazie ai numerosi artigiani e
alle gallerie d'arte. Già importante città durante la guerra dei Cent'anni,
Honfleur divenne un porto militare sotto Luigi XIV. Da qui è partito
l'esploratore Samuel De Champlain fondatore del Québec nel
1608 ed è una delle grandi culle dell'esplorazione nelle Americhe...Continua
a leggere su
Honfleur.
I borghi più belli
Un'altra possibilità è quella di scoprire alcuni dei borghi più
tradizionali, come Beuvron-en-Auge o Lyons-la-Forêt,
Banfleur. Tutti appartengono al club dei "Borghi più belli di Francia".
Anche la splendida
Bayeux merita una visita, con un centro storico molto ben conservato
e il famoso Arazzo di Bayeux (Tapisserie de Bayeux) dell'XI secolo,
patrimonio UNESCO, che, con i suoi 70 metri di lunghezza e 50 centimetri di
altezza, narra attraverso ricami magistrali la storia della conquista
dell'Inghilterra da parte di
Guglielmo il Conquistatore. L'importanza di questo arazzo, risiede nella
sua capacità di testimoniare la storia, quasi fosse un enorme fumetto
pensato per narrare al popolo le vicende del periodo. La vivacità del colore
dei fili sorprende, facendoci dimenticare che si tratta di un manufatto che
ha oltre 1000 anni.
Per comprendere i momenti più importanti dell'estate del 1944, potete
visitare il Memorial della Battaglia della Normandia.
Bayeux
Bayeux, l'antica città gallo-romana di Augustodurum,
perla della Normandia, capoluogo del distretto del Bessin, oltre al suo
eccezionale arazzo, spettacolare capolavoro di arte romanica, offre il
fascino di una piacevole città medievale ed episcopale. Seduce per le sue
strade e i suoi monumenti che circondano la cattedrale, miracolosamente
rimasta intatta durante le devastazioni della Seconda Guerra Mondiale. La
prima città sulla terraferma francese liberata nel giugno 1944. Fu qui che
il generale Charles de Gaulle, recitò il suo famoso discorso sulla
liberazione della Francia...Continua a leggere su
Bayeux.
Falaise
La città di Falaise dista 31 chilometri da Caen. Luogo di nascita di
Guglielmo il Conquistatore, l'abitato fu costruito intorno al suo
castello, su un promontorio roccioso. Città crocevia, città artigianale e
commerciale, si sviluppò con la manifatture della pelle e del panneggio,
diventando rapidamente prospera. La sua Giera Guibray è stata una
delle più importanti in Francia e nel secolo scorso Falaise è stata, dopo
Caen, la seconda città più grande del Calvados. La Seconda guerra mondiale
ha posto fine a questo boom. Tra il 7 giugno e il 19 agosto 1944, fu
bombardata più volte. Uscita rovinata da questo calvario, Falaise è stata
ricostruita nel rispetto dei suoi monumenti e del verde circostante. Oggi, è
una città affascinante con un patrimonio turistico molto apprezzato.
Scoprirete il castello medievale di Guglielmo il Conquistatore. Una
curiosità da non perdere a Falaise è Automates Avenue. Infatti
Falaise è famosa per la fabbricazione di automi. Potete anche fare
escursioni tra i suoi 450 chilometri di sentieri.
Lo sapevate? Il castello di Falaise è il castello più visitato della
Normandia. Si impone dall'alto dei suoi 1.000 anni di storia, con il suo
immenso bastione fiancheggiato da quindici torri e i suoi tre sotterranei
costruiti da tre re diversi.
Interessante da vedere è il Museo Lemaître. Il pittore André
Lemaître è nato a Falaise nel 1909. E 'abbastanza naturale che la sua
città natale gli renda omaggio. Fortemente influenzato dalla sua regione,
l'artista visse e morì in Normandia. Pur dipingendo con fervore i suoi
paesaggi e la sua natura, si cimentò con successo anche nel ritratto. 90
opere compongono la collezione permanente, ma il museo propone anche, ogni
anno, una mostra tematica temporanea.
Vicino a Falaise, a Urville-Langannerie si trova anche è l'unico
cimitero militare polacco in Francia. Righe di croci si susseguono, una per
ogni 696 soldati sepolti. Una navata centrale conduce ad un monumento a
forma di V sormontato da una scultura in alluminio che simboleggia l'aquila
polacca. La maggior parte dei soldati apparteneva alla prima divisione
corazzata del generale Stanislaw Maczek. Sotto il comando dell'esercito
canadese, questa divisione partecipò alla battaglia di Normandia. Molte
targhe commemorative sono sigillate ai piedi del monumento centrale. Tutti
sono dedicati a quei combattenti troppo spesso dimenticati sul sentiero
della Memoria. Sulla griglia di recinzione ci sono gli emblemi delle unità
polacche che hanno combattuto in Normandia.
Caen
Caen, capoluogo della Bassa Normandia, è anche la città dei duchi di
Normandia. Nonostante i bombardamenti del giugno 1944, la città conserva un
grande patrimonio architettonico. L'Abbazia aux Hommes, fondata da
Guglielmo il Conquistatore, la cui Chiesa a Saint-Etienne è un meraviglioso
esempio di arte romanica, l'Abbazia aux Dames, fondata dalla regina
Matilde, la Chiesa di Saint-Pierre, il Castello Ducale con le
sue numerose vedute della città e i palazzi, come la casa rinascimentale di
Escoville, meritano una visita. Approfittate delle spiagge di Riva Bella,
Bénouville, La Brèche d'Hermanville o di Courseulles sur
Mer. Il Memoriale, che è il museo della pace, è un luogo di storia e di
memoria collettiva...Continua a leggere su
Caen.
Deauville
Situata nel Calvados, la città di Deauville è nota per le sue spiagge
sabbiose, il festival del cinema americano, il suo casinò, le case e gli
hotel della "Belle Epoque" e i suoi ippodromi. E 'una località balneare
molto popolare, e lo è giustamente. Molti arrivano qui anche per il festival
jazz "Swing in Deauville", o il Campionato del Mondo di Polo
nel mese di agosto. Deauville è una città emersa dalle sabbie tra il 1860 e
il 1864, su iniziativa del Duca di Morny, fratellastro di
Napoleone III. Con i suoi due chilometri di sabbia fine, la
spiaggia offre abbastanza spazio per il turista per trovare un posto
tranquillo per mettere il suo asciugamano, dichiarare il proprio amore per
qualcuno, o fare una passeggiata a cavallo...Continua a leggere su
Deauville.
Arromanches-les-Bains
Il comune di Arromanches les Bains dista 38 chilometri da Caen. È una
località balneare situata nel cuore delle spiagge dello Sbarco in
Normandia. Da non perdere il Museo dello Sbarco e il suo cinema a
360°. È ad Arromanches che si prende veramente la misura di quello che
avrebbe potuto essere lo "Sbarco". E quando il mare è circondato dalla
nebbia, sembra di vedere anche i fantasmi del passato. Oggi, Arromanches
rende omaggio ai soldati che qui persero la vita attraverso i suoi musei -
il Museo dello Sbarco di Arromanches è il più antico museo francese
sul tema -, e le sue strade dove cannoni, carri armati e adempiono al loro
dovere di memoria, e la sua spiaggia dove chiatte ancora visibili con la
bassa marea raccontano la storia del giugno 1944. Ma Arromanches non è
congelata nel passato ed è soprattutto un'incantevole città di mare, attiva
tutto l'anno e dotata di ottimi ristoranti.
Il Museo dello Sbarco è costruito sul sito del porto provvisorio
alleato i cui resti emergono ancora a pochi chilometri dalla riva. Questo
museo, inaugurato il 5 giugno 1954 dal Presidente della Repubblica René Coty,
fu il primo centro commemorativo del 6 giugno 1944 e della Battaglia di
Normandia. Le visite guidate, che ripercorrono con passione la fantastica
storia del porto artificiale di Arromanches (grazie ai modelli animati),
completano l'animazione audiovisiva disponibile in nove lingue. La Sala
Alleata mette in evidenza tutte le componenti che hanno partecipato ai
combattimenti. Il film dell'Ammiragliato britannico, che tratta sia la
costruzione del porto che la traversata della Manica da parte degli Alleati,
fornisce anche una spiegazione molto didattica. Per coloro che desiderano
partire con un souvenir o un libro, il negozio del museo è lì per questo.
Libri, modellini, manifesti, video, penne o portachiavi, la scelta è
vastissima. Per non dimenticare mai, non importa cosa si fa o dove ci si
trova.
Il cinema circolare "Arromanches 360" è notevole sotto ogni aspetto.
Costruito su un sito eccezionale da dove lo sguardo abbraccia a perdita
d'occhio le spiagge dello "Sbarco", questo cinema digitale trasmette un film
dal titolo Les 100 jours de Normandie. Frutto del lavoro degli autori
della serie Apocalypse, La seconda guerra mondiale, questo
documentario racconta la battaglia di Normandia attraverso un eccezionale
montaggio di immagini d'archivio provenienti da tutto il mondo, per la
maggior parte inedite. Alla fine del cinema, i resti del porto temporaneo
che emergono a pochi metri dalla spiaggia non saranno più ricordi lontani,
ma testimoni di una realtà. Lasciate trascorrere un po' di tempo dopo la
sessione, per recuperare dalle vostre emozioni e offrirvi un piccolo
pellegrinaggio sulla scena degli eventi...E soprattutto, ammirare il
paesaggio e l'orizzonte. Chiudete gli occhi e prova ad immaginare.
Sullo stesso tema è il Musée des libérateurs - Normandie 1944, nato
dallo studio di Floris Kok, un ragazzo fiammingo, che preferiva le spiagge
dello Sbarco a Eurodisney.... 3.000 lettere e 10 anni di ricerche e incontri
straordinari dopo, nell'aprile 2012, il ragazzino cresciuto ha aperto il suo
Museo dei Veterani ad Arromanches. Per rendere omaggio a suo nonno, membro
della resistenza olandese durante la seconda guerra mondiale, a suo
bisnonno, soldato in trincea nel 1914-18, e infine a tutti coloro che
combatterono nel 1939-45 e inviarono lettere, foto, oggetti preziosi e
souvenir alla famiglia Kok. Dietro ogni memoria, ogni testimonianza,
qualunque essa sia, c'è un uomo e la sua storia.
Lisieux
Il comune di Lisieux si trova nel cuore del Pays d'Auge di cui
è il capoluogo. La città di Sainte-Thérèse de l'Enfant-Jésus e dei
suoi genitori, Louis e Zélie Martin (canonizzati nell'ottobre 2015 da
papa Francesco) è soprattutto famosa per la sua basilica. Con un milione di
visitatori all'anno, è il secondo luogo di pellegrinaggio in Francia dopo
Lourdes.
Lisieux è anche conosciuta dagli appassionati di ippica per il suo
ippodromo.
Da non perdere la Basilica di Santa Teresa, la Cattedrale di
Saint-Pierre de Lisieux. Se venite con i vostri bambini, andate al
Parco Zoologico Cerza per un safari fotografico su un trenino. Scoprite
il Castello di Saint Germain de Livet e il Giardino dell'Abbé
Marie, andate al maniero di Anfernel o al Castello di
Vendeuvre che propone la stravagante collezione di mobili in miniatura.
Il toponimo Lisieux deriva dal nome del popolo gallico che viveva
nella regione: i Lexovii, "Coloro che si appoggiano", di cui
fu "la civitas" (la città principale) in epoca gallo-romana sotto il nome di
Noviomagus Lexoviorum, "Il nuovo mercato dei Lexovii". Dopo la
fine dell'Impero Romano, alcuni secoli dopo Lisieux venne devastata dai
Vichinghi. A partire dall'XI secolo, un periodo di pace e prosperità regnò
sulla città, momento propizio per la costruzione di una nuova cattedrale.
In seguito vennero fondati numerosi istituti religiosi e chiese e, fino al
XIV secolo, vennero creati nuovi quartieri. Ma la Guerra dei Cent'Anni
pose fine a questa espansione, e quando Carlo VII riprese Lisieux
dagli inglesi nel 1449, tutto era in rovina. La maggior parte delle case a
graticcio ancora in piedi risale al periodo della ricostruzione iniziato
nella seconda metà del XV secolo. Due secoli dopo furono costruiti molti
istituti religiosi, ospedali e collegi, mentre il XIX secolo fu
caratterizzato da una forte prosperità economica dovuta al passaggio del
treno che collegava la Normandia a Parigi e alle numerose fabbriche tessili
e di filatura installate nella città, che alla fine decaddero.
All'inizio del XX secolo, la città accoglieva molti turisti grazie
all'architettura da un lato e al pellegrinaggio dall'altro. Salvata dalla
Prima Guerra Mondiale, Lisieux fu distrutta per due terzi il 6 e 7 giugno
1944: i bombardamenti alleati causarono più di 800 vittime. La liberazione
della città avvenne il 23 agosto 1944.
L'attrazione principale della città, come detto, è la Basilica di Santa
Teresa, un vero gioiello, una follia architettonica. Non c'è dubbio che
quando si entra in in questa chiesa si rimane un colpiti, un po' come una
"Sindrome di Stendhal" da tanta bellezza. Eretto sulle alture della città,
l'edificio è uno dei luoghi più alti di pellegrinaggio cattolico del mondo.
Dopo la canonizzazione di Teresa una giovane carmelitana, nel 1925, papa Pio
XI ordinò la costruzione di una basilica in suo onore nel 1929. Nel 1930,
200 operai lavoravano 24 ore al giorno per costruire questa enorme chiesa in
cemento armato e granito di Vire (Calvados) sotto la direzione di madre
Agnès e di sorella Geneviève, sorelle di Teresa. L'opera è stata curata da
due rinomati architetti, Louis-Marie Cordonnier e suo figlio,
Louis-Stanislas. Da allora la basilica, aperta ufficialmente al culto
nel 1937, ha attirato migliaia di pellegrini.
La basilica si estende su una superficie di 4.500 m² e la sua cupola è alta
quasi 100 metri, con 8.000 m² di mosaici adornano la basilica superiore! La
basilica subì poco i bombardamenti del giugno 1944 e i lavori di
completamento (vetrate e mosaici) proseguirono fino all'11 luglio 1954, data
della consacrazione del santuario. L'alta basilica può ospitare fino a 3.000
pellegrini e fedeli. Etichettato come "Patrimonio di Francia del XX secolo",
è stato classificato monumento storico il 14 settembre 2010. È stato
ristrutturato per ripristinare la brillantezza originale dei mosaici, delle
vetrate, dei marmi e degli intonaci.
La visita è incompleta senza una sosta prolungata nella cripta, interamente
rivestita di marmo e mosaici. Completata nel 1932, il suo ornamento è stato
ultimato nel 1958, da altri mosaici raffiguranti scene della vita di Santa
Teresa. Essa esprime soprattutto le sorgenti intime della sua vita
spirituale: la profonda fede nell'amore di Dio e il desiderio di rispondervi
pienamente fino alla sua morte, avvenuta il 30 settembre 1897. La
decorazione è opera di Jean Gaudin, maestro vetraio e mosaicista, di
una bella dinastia di artisti di quest'arte. Lo stile è quello delle Arti
Decorative del periodo tra le due guerre. Dal 2008 la cripta ospita il
Santuario dei Beati Luigi ed Elie Marin, genitori di Santa Teresa,
canonizzati nell'ottobre 2015 a Roma da papa Francesco. Lì si celebra una
messa, ogni domenica alle 17.00.
Si può visitare la Maison Buissonnets, la casa di Santa Teresa,
cresciuta qui come Thérèse Martin, circondata dal padre e dalle sue
quattro sorelle, fino a quando, all'età di 15 anni, è entrata a far parte
del convento delle suore carmelitane. La famiglia si stabilì in questa casa,
sulla strada per Pont-L'Évêque, nel vicolo "Chemin du Paradis" nel novembre
1877, poco dopo la morte della signora Martin ad Alençon. Il tempo
non ha cancellato nulla dalla memoria: ogni pezzo respira ancora con la
presenza di Teresa. Il caminetto in cucina evoca la grande grazia del Natale
1886, decisiva per la sua evoluzione umana e spirituale, la sala da pranzo,
testimone del pasto della sua prima comunione e dell'ultimo pasto prima di
entrare in convento, la stanza dove fu guarita dal sorriso della Vergine
domenica 13 maggio 1883. Infine nell'ultima stanza sono esposti i suoi
oggetti familiari: giocattoli, gioielli, vestiti. La statua del giardino
ricorda il giorno di Pentecoste del 1887, quando Teresa chiese al padre il
permesso di entrare in convento.
Se siete interessati alla vita di Santa Teresa di Lisieux potete visitare
anche la Chapelle du Carmel che Teresa conosceva anche se, nel corso
degli anni l'edificio ha subito diverse modifiche. La cappella della Châsse
e la navata laterale furono aggiunte, per esempio, nel 1923.
In ambito di architettura religiosa, non potete perdere a Lisieux, la
Cattedrale di Saint-Pierre, il primo gioiello della città prima della
costruzione della Basilica. Alla iniziale cattedrale romanica incendiata nel
1136, si sostituì nel 1170 sotto l'egida del vescovo Arnoult quella
completata nel 1182. È composta in gran parte da calcare morbido e friabile
della valle del Touques. Si trova qui la Cappella della Vergine Maria
in cui la piccola Teresa ebbe la rivelazione della sua missione nel 1887 .
Qui si trova anche vescovo Cauchon, organizzatore del processo a
Giovanna D'Arco, in seguito scomunicato e sepolto nella cattedrale 1442.
Tra le attrazioni culturali di Lisieux predomina il Musée d'Art et d'Histoire
de Lisieux, insignito del marchio Musée de France. Situato in una delle
ultime case a graticcio rimaste, presenta la grande storia della città in
ordine cronologico e affronta la molteplicità dei suoi volti: la città
gallo-romana, medievale e classica, la città tessile, gli uomini e le donne
famosi, la ricostruzione dopo i bombardamenti del 1944. Due sono anche i
temi affrontati: l'habitat delle persone comuni della città e i vescovi di
Lisieux. Una ricca storia di eventi, illustrata da oltre 300 oggetti,
dipinti e foto. In breve, un museo molto completo. L'innegabile fulcro di
questi tesori è, naturalmente, la città stessa. E inoltre, è gratis!
Infine, per una pausa dopo le vostre visite vi potete rilassare nei
Giardini del Vescovato (Jardins de l'Evêché). Secondo alcuni studi,
furono progettati da Le Nôtre, creatore dei giardini di Versailles.
Adiacenti all'ex Palazzo Episcopale e alla Cattedrale, i giardini erano
originariamente composto da tre parti: il Parterre, il Giardino
della Cascata e il Giardino della Corona. Ricreato nel 1837, si
può ammirare un chiosco musicale risalente al 1880 e godere delle aree
ombreggiate mentre i bambini giocano nel parco giochi a loro riservato. Una
vera oasi di pace nel cuore della città.
Cabourg
Tra Caen e Deauville, la Côte fleurie è costellata di affascinanti
località balneari, tra cui Cabourg che dista 33 chilometri da Caen,
occupa un posto significativo. Una successione di ville normanne che
compongono il lungomare, con molti ristoranti, alcuni caffè e bar, con
l'inevitabile casinò, un'immensa passeggiata lungo la lunga spiaggia che si
estende a perdita d'occhio. Graziosa località balneare, tutta l'animazione
di Cabourg è attratta verso la sua lunga spiaggia e la sua tipica
passeggiata fiancheggiata da ville normanne.
Il Grand Hotel, un importante edificio a Cabourg, ricorda i sapori
architettonici della Belle-Epoque (inizio del XX secolo). L'ambiente è
davvero magnifico, niente da dire, tanto più che il fascino di Cabourg
funziona tanto in estate, quando la spiaggia si anima con i visitatori
estivi, quanto in inverno, quando il Canale grigio disegna un paesaggio
costiero singolare. Cabourg divenne la Balbec de l'ouvrage nella
Ricerca del tempo perduto di Marcel Proust.
Gli aggettivi per questa località si sprecano: letteraria, artistica,
cinefila, romantica, balneare, sportiva, nautica, acquatica, ludica,
equestre, gourmet... Qualunque sia la stagione, qualunque sia il tempo,
qualunque sia il giorno della settimana, Cabourg combina tutte le
attitudini, offrendo una ricca agenda di eventi per tutte le tasche e per
tutte le età. Senza troppo clamore Cabourg è la località della costa della
Normandia tra le piacevoli.
L'immensa spiaggia di sabbia fine è uno dei punti di forza della città,
larga e piacevole perfettamente adatta per gli amanti dell'ozio, gli
appassionati di aquiloni e altri sport acquatici. In bassa marea, i
pescatori di gamberetti festeggiano, e attrezzati con la loro reti d'acqua,
esplorano incessantemente a piedi la riva del mare. La battigia permette ai
bambini di scoprire l'ambiente marino, senza alcun rischio, se si rimane ben
attenti agli orari delle maree. All'alba o al tramonto, numerosi cavalli
galoppano al vento.
Nei giardini del Casinò si può vedere una statua a grandezza naturale di
Marcel Proust, di fronte al Grand Hotel (dove lo scrittore soggiornò molte
volte, quasi sempre nella camera 414), è oggetto di migliaia di foto e
fotografie vendute.Opera del musicista e scultore brasiliano Edgar
Duvivier, è stata inaugurata nel luglio 2017 alla presenza di
Gonzague Saint Bris, scrittore-giornalista, iniziatore del Festival del
Cinema Romantico, purtroppo morto un mese dopo in un tragico incidente
d'auto. La presenza di questa statua segna l'innegabile intimità che legava
Proust e Cabourg, dando ai visitatori e agli abitanti del posto il
desiderio di approfondire questo legame attraverso visite e letture (Proust
ha immortalato Cabourg sotto il nome di Balbec nelle 3000 pagine di
A la recherche du temps perdu). Sulla passeggiata che porta il suo
nome e che costeggia la spiaggia, forse incontrerete l'ombra di Albertine
(dovete leggervi il romanzo per sapere chi è). In questo spirito e per dare
allo scrittore il posto che gli spetta, nel 2019 verrà inaugurato un
Museo Marcel-Proust, dove verranno menzionati anche la Belle Epoque e il
successo delle località balneari. La statua troverà sicuramente il suo posto
lì.
Situato di fronte al Grand Hotel, nei giardini del casinò, il Padiglione
Charles Bertrand - che è stato sindaco di Cabourg per 31 anni - suscita
curiosità. Tutti passano davanti a questo sontuoso padiglione, ne notano la
bellezza, senza sapere davvero cosa stia succedendo. È un luogo privilegiato
di esposizione, uno spazio unico di libera espressione che la città mette
gratuitamente a disposizione degli artisti per far conoscere le loro opere.
Godetevi le maestose ville, le case a graticcio e i cottage. Cabourg è
davvero una destinazione ideale per le famiglie. Venite a fare il percorso
del sidro, il percorso dei mulini o il percorso della Suisse
Normande, la Svizzera Normanna. Il suo strano nome proviene dalla
sua orografia irregolare e verdeggiante, che dovrebbe ricordare la Svizzera,
con gole scolpite dall'Orne e dai suoi affluenti per erosione nel Massiccio
armoricano, tra Putanges-Pont-Écrepin e Thury-Harcourt.
Cabourg offre inoltre ai suoi ospiti numerosi programmi culturali come il
Festival del Cinema a giugno, il Festival du Théâtre Universitaire et
des Grandes Ecoles a maggio, il Salon du Livre e molti altri. Non
esitate a consultare il sito ufficiale dell'Ufficio del Turismo di Cabourg
per il programma di tutti gli eventi.
Trouville-sur-Mer
Separata da Deauville dal fiume Touque, con cui è collegata da una
passerella pedonale, Trouville ha mantenuto il suo carattere del
periodo del Secondo Impero (quello di Napoleone III) e il suo fascino di
piccolo porto di pescatori dove le case tipiche si allineano lungo le sue
banchine. Case con l'architettura tipica normanna che fanno sempre una forte
impressione sui turisti di passaggio. Trouville-sur-Mer è riuscita a
conservare tutta la sua autenticità e ad adattarsi alle esigenze di
vacanzieri cambiate nel corso dei decenni. Ha attirato molti artisti tra i
quali gli scrittori
Gustave Flaubert, Alexandre Dumas,
Marguerite Duras, il paesaggista Charles Mozin, l'attore
Gérard Depardieu e il cantante Johnny Halliday.
Dall'inizio del XIX secolo, grazie alle terme marine, questa oasi di pace ha
attirato i più grandi pittori, artisti e scrittori. Proprio a Charles
Mazin, si deve lo sviluppo della città negli anni Quaranta del XIX
secolo. Nel 1825 Mozin fu sedotto per la prima volta da Trouville e tornato
a Parigi, non smise mai di lodare il suo fascino e di esporre i suoi dipinti
nei saloni parigini suscitando così la curiosità di altri artisti, pittori,
scrittori e in breve tempo l'interesse di tutta la buona società parigina.
Fu in questo periodo, spinti da questo grande interesse, che le splendide
ville, alberghi e casinò furono costruiti in riva al mare.
Molte persone cadono ancora oggi "nelle reti" di Trouville, grazie in
particolare all'eccezionale qualità della luce che emana e alla sua
atmosfera rilassante. La città è cresciuta intorno al villaggio di
pescatori senza uno schema particolare e questo è divenuto il suo tratto
distintivo, la sua autenticità ma, talvolta, anche la sua difficoltà.
La villa Montebello, costruita per il maresciallo Lannes, duca di
Montenello, è il centro culturale della cittadina. Al suo interno, una sala
è consacrata alla storia dei bagni di mare, ma vi si evoca anche il ricordo
di Marguerite Duras che amava dire "Mi piacerebbe essere chiamato
Marguerite Duras de Trouville". Direttamente spuntata fuori dal periodo
del Secondo Impero, questa villa costruita nel 1865 da Jean-Louis
Celinsky sembra essere uscita da una fiaba. Imitando i castelli del XVII
secolo, si affaccia sul mare e offre così una vista libera sulla baia della
Senna. Le collezioni evocano per il visitatore gli inizi della località
balneare e le numerose testimonianze di artisti ispirati all'architettura,
al colore o all'atmosfera di Trouville. Il famoso cartellonista Raymond
Savignac, le cui opere punteggiano la città, si ritaglia un posto
d'onore. Aperto tutto l'anno, questo museo organizza numerose attività
intorno alle sue collezioni e un'ampia varietà di mostre temporanee.
Per più di 30 anni Marguerite Duras frequentò il piccolo porto di
Trouville di cui si era innamorata. Ha scoperto la città a 17 anni. Ma
aspettò fino al 1963 prima di acquistare un appartamento alle Les Roches
Noires, un vecchio hotel stile Secondo Impero dove aveva soggiornato
anche Proust e che anche Claude Monet avava immortalato. Un appartamento per
scrittori, pieno di libri e manoscritti. Con balcone vista mare. Un luogo
magico dove la scrittrice sviluppò alcuni dei suoi romanzi più celebri tra
cui il "Il rapimento di Lol V. Stein" (Le Ravissement de Lol V. Stein),
"Emily L" e "L'Amante".
Il luogo la ispirò fortemente. Senza dubbio la cornice del vecchio hotel gli
ricordò lo splendore delle dimore coloniali della sua infanzia asiatica. Vi
trovò anche questo "vuoto meraviglioso", favorevole alla scrittura, e non
mancò di lodare Trouville, la sua spiaggia, il suo sole, il suo porto, i
suoi bar e i suoi pescatori. La sua fedeltà al luogo era immutabile da
trent'anni. Trascorse lì quasi ogni estate. E anche nei suoi ultimi anni,
estese la stagione da maggio a ottobre: "Trouville ha un fascino molto
violento. Immediato. Non conosco nessuno che, fin dalla prima visita, non si
sogni di tornare".
Con la sua spiaggia piuttosto ampia e quella delle "Roches noires", più
selvaggia, nuotare è quasi un dovere a Trouville. La città gode di un forte
afflusso di turisti in alta stagione per merito dei suoi servizi e delle sue
attrattive. Una qualità della vita che non lascia indifferenti i passanti,
dai frequentatori abituali ai turisti. Venite a gustare un gelato al mare o
un ottimo piatto di frutti di mare in centro al tramonto. Un soggiorno che
non dimenticherete presto.
La Rue des Bains è la principale strada (e la più vivace) della
città, il collegamento tra il quartiere dei pescatori e il quartiere degli
stabilimenti balneari. Ci sono negozi di antiquariato, librerie, ristoranti
e molti artisti. Ricordate che molti parigini anche in inverno vengono qui a
"mangiare", dopo due ore di strada nei suoi ristoranti, terrazze e brasserie
dove si possono gustare frutti di mare o prodotti regionali.
Passeggiando per le sue vie dello shopping, vedrete anche belle case
risalenti alla fine del XIX secolo e forse troverete, nei pressi del
municipio, la Statua di Gustave Flaubert realizzata da Leopold
Bernstamm.
Dives-sur-Mer
Dives-sur-Mer conserva le firme della sua prestigiosa storia:
Guglielmo il Conquistatore (1066) ed Eugène Secrétan (1891).
Ognuno a suo modo ha scritto le pagine più grandi di questa località,
modeste nell'aspetto ma ricche di valori umani. Se siete appassionati di
storia e volete approfondire la vostra conoscenza della saga di Guglielmo,
allora dovete venire da queste parti. Fu dall’estuario del fiume Dives che
nell'ottobre 1066 Guglielmo, allora detto "il Bastardo" s’imbarcò per
Hastings, dove, nell'omonima battaglia avrebbe sconfitto Aroldo e,
sarebbe stato incoronato re d’Inghilterra, diventando il Conquistatore.
Capita talvolta che alcune famiglie inglesi vengano a leggere, sul muro
della Chiesa di Notre-Dame di Saint-Pierre-sur-Dives, l’elenco dei
475 cavalieri che lo accompagnarono, nella speranza di scoprirvi il nome di
un loro antenato. L’Hostellerie Guillaume, il mercato coperto, il maniero
del Bois Hibout e la Lieutenance sono altri testimoni del passato di Dives.
La Chiesa di Notre-Dame, venne costruita da Roberto I di Normandia
(conosciuto come Roberto il Magnifico o anche come Roberto il Diavolo) che
inaugurò l'edificio nel 1077, probabilmente alla presenza del figlio
Guglielmo (il Conquistatore). L'edificio è di stile romanico e gotico
sgargiante, a seguito di alcuni ampliamenti effettuati nel XIV secolo.
Tuttavia, mantiene alcuni elementi originali. Sopra la porta d'ingresso è
inciso l'elenco dei 475 personaggi principali che accompagnarono il duca
Guglielmo alla conquista dell'Inghilterra. È difficile leggere i nomi se non
si è aiutati da qualche intenditore che forse ne approfitterà per
raccontarvi la leggenda di Cristo senza croce... Gli amanti dei dettagli
pittoreschi noteranno la microfinestra detta "buca del lebbroso", a destra
sul retro della chiesa, dalla quale gli infelici potevano vedere le funzioni
senza contaminare i fedeli. Chiuso nel 1696 alla chiusura del lebbrosario,
fu riscoperto solo nel 1974 dal parroco. E per la piccola storia, se il suo
angolo di vista ti sembra particolare, è perché il suo scopo era quello di
dirigere gli occhi dei malati verso il Cristo miracoloso installato al
centro della chiesa. I lettori di Marcel Proust riconosceranno in questa
chiesa la chiesa di Balbec descritta nel romanzo "Alla ricerca del tempo
perduto". Da 20 anni la chiesa è oggetto di un importante restauro.
Ma come fu possibile che la flotta di Guglielmo, composta da più di 1.000
navi, potesse partire da un porto di pesca così piccolo e tranquillo?
Fu qui che Eugène Secrétan, persona di umili origini, che divenne un
importante industriale a collezionista d'arte, fondò la sua fabbrica
metallurgica che trasformò Dives-sur-Mer in una fiorente città industriale,
di umili origini introdusse nuove tecniche come la produzione di ottone o
laminazione per la produzione di lastre di rame e trafilatura per la
produzione di filo di rame. Tra le altre cose Secrétan donò 60.000 chili di
rame nel 1870 per la costruzione di quella che sarebbe diventata la la
Statua della Libertà di New York. In seguito perse le sue ricchezze nel
crollo del rame del 1889 quando la sua "Société industriel et commerciale
des métaux" andò in bancarotta. A causa di questo fu costretto a vendere
la sua vasta collezione d'arte nella galleria parigina di Charles Sedelmeyer
dopo aver stampato e pubblicizzato un catalogo in francese e inglese per
attrarre investitori americani.
La collezione includeva artisti
contemporanei francesi quali Corot, Courbet, Couture,
Daubigny, Delacroix, Géricault, Ingres,
Meissonier, Millet, e Rousseau e maestri di vari secoli
precedenti quali Bellini, Boucher, Cuyp, van Dyck,
Fragonard, Lorrain, Greuze,
Hals,
Vermeer,
Rembrandt,
Reynolds,
Rubens, Ruisdael, Tiepolo, Perugino
e
Velazquez. La vendita coincise con il picco del dell'Esposizione
Universale di Parigi (1889) che esibì per la prima volta la
Torre
Eiffel, che attirò molti ricchi americani. Questo è il motivo
per cui oggi, molti quadri di impressionisti francesi si trovano sparsi per
tanti musei americani. Con il ricavato di questa vendita, Secrétan,
pagò i suoi creditori e riprese il suo lavoro con il rame stringendo un
accordo con una compagnia inglese e fondando una fabbrica a Dives-sur-Mer
chiamata "Elmore's French Patent Copper Depositing Company". Erede di
questo passato di lavoro, la fabbrica di Tréfimétaux ha chiuso i
battenti nel 1986, per lasciare il posto al porto turistico di
Port-Guillaume. Il passato di Dives-sur-Mer è affascinante per chi vuole
tornare indietro nel tempo e passeggiare nel suo centro medievale.
Coutances
Coutances è apprezzata per il suo festival Jazz sotto i meli. Dista 27
chilometri da Saint-Lô. Da non perdere la Cattedrale di Notre Dame,
monumento storico tutelato. Fate una passeggiata nel giardino botanico o nel
parco medievale del Vescovo. Il paese di Coutances è un'importante
destinazione turistica per il suo patrimonio. Situata a una decina di
chilometri dal mare, Coutances si erge orgogliosamente su un'altura
naturale, la città stessa è dominata dalla superba cattedrale della città.
Come città commerciale, è costantemente vivace, e la sua posizione come
crocevia tra il Cotentin e il sud del dipartimento la rende quasi
inevitabile. Coutances è la capitale francese del jazz, ogni anno per alcuni
giorni durante il festival "Jazz sous les Pommiers", si radunanp qui
migliaia di appassionati del genere intorno ai numerosi palchi.
Cattedrale di Coutances
La
storia "gotica" della Cattedrale di Coutances (Cathédrale Notre-Dame
de Coutances) inizia otto secoli fa, ma la sede episcopale fu fondata nel V
secolo. Durante le invasioni vichinghe, il vescovo andò in esilio a Rouen
e solo nel 1048 un vescovo tornò a Coutances. Poco dopo, il vescovo
Geoffroy de Montbray fece costruire una chiesa in puro stile romanico in
granito di Chausey. Questa cattedrale romanica fu consacrata nel 1056.
All'inizio del XIII secolo, il vescovo Hughes di Morville iniziò la
costruzione dell'edificio gotico, coprendo i resti romanici della facciata e
della navata con un involucro nel nuovo stile, in calcare di Yvetot, e
facendo ricostruire completamente il coro. Riferimenti caratteristici allo
stile normanno sono la torre delle lanterne con aperture che inondano
l'edificio di luce, il prospetto a tre piani e la galleria ai piedi delle
alte finestre. Nella seconda metà del XIII secolo e nel XIV secolo furono
aggiunte le cappelle laterali e la cappella dell'asse. I visitatori possono
ammirare una collezione unica di vetrate del XIII secolo in Normandia e la
vetrata del Giudizio Universale della metà del XV secolo. Oggi come
allora, la cattedrale rimane l'emblema della città, dominandola con la sua
mole imponente.
1, rue du Puits-Notre-Dame
50200 Coutances
Francia
Altro
luogo da vedere a Coutance e il Museo Quesnel-Morinière, ospitato in
un'antica casa padronale del XVII secolo. Si trotta di una di quelle piccole
perle da scoprire - e non solo perché il suo ingresso è basso. Costruito in
granito locale, fu ampliato con un'aranciera nel XIX secolo. Nel 1823,
Jean-Jacques Quesnel comprò l'edificio e il suo parco, che lascerà poi alla
città di Coutances. Il museo è stato creato nel 1868, su iniziativa di
Basile Quesnel, direttore della scuola di disegno,
pittore
e litografo nativo del posto. Non è stato aperto al pubblico fino al 1874.
Le collezioni sono costruite e arricchite nel tempo. Purtroppo, i
bombardamenti del 1944 hanno danneggiato il complesso a tal punto che è
quasi scomparso. Dal 1970, acquisti, donazioni e lasciti sono stati
utilizzati per completare le collezioni esistenti e per la creazione di
nuove sezioni. Scopriamo la pittura, la scultura e l'arte grafica dal XVII
secolo ai giorni nostri, per non parlare della ceramica normanna, delle
stampe e di altre sculture religiose. Infine, è stata aperta una sala
dedicata alla pittura d'arte moderna e contemporanea, con opere di Janladrou,
Joseph Quesnel o Henri Pacquet.
Le spiagge dello sbarco in
Normandia
Ormai, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, il nome di questa regione
evoca, il più grande sbarco militare mai avvenuto nella storia. È davvero
difficile venire da queste parti e non avere la curiosità di visitare i
luoghi dello "Sbarco", le famose spiagge dove iniziò la fine dell'incubo
nazista sull'Europa. Le cinque spiagge simbolo di quegli eventi del 6 giugno
1944, sono oggi conosciute con i loro nomi in codice: Sword, Juno,
Oro, Omaha e Utah. Anche se non sono rimasti troppi
ricordi di quella battaglia, anche se ci sono ancora alcuni bunker e carri
armati rimasti qui sotto forma di monumento alla memoria, è emozionante.
viaggiare per questi 80 chilometri di spiagge e queste sensazioni sono un
ricordo indelebile che rimane di qualsiasi viaggio in Normandia.
Granville
Granville si trova nel dipartimento della Manica, a 25 chilometri da
Avranches. È una località balneare non molto lontana dal Mont
Saint Michel. Qui si trova un ippodromo molto conosciuto, un centro di
talassoterapia, un acquario e, naturalmente, bellissime spiagge. È possibile
fare una piccola crociera dal porto alle isole del Canale, a Chaussey
e anche in Irlanda. Per gli amanti del patrimonio architettonico,
interessanti sono la Chiesa di Notre-Dame-du-Cap-Lihou e la Chiesa di Saint-Paul. Qui è nato il grande stilista francese
Christian Dior. Nel
2005, il comune ha celebrato il centenario della nascita dello stilista,
organizzando mostre e retrospettive sul suo lavoro e la sua vita in tutti i
luoghi della città.
Il Museo Christian Dior funge talvolta da cornice per eventi, come
nel caso della mostra "Dandysmes - 1808-2008, de Barbey d'Aurevilly à
Christian Dior" del 2008.
Ci sono molti eventi e manifestazioni a Granvillen in tutte le stagioni. Il
carnevale si svolge ogni anno nella settimana che precede il martedì grasso.
Un tempo si celebrava la partenza dei marinai che approfittavano della
vacanza prima di intraprendere un viaggio verso Terranova in Canada. Nel
2007, per la sua 134a edizione, la manifestazione ha accolto più di 130.000
spettatori. La festa del santo patrono del comune è organizzata a
Pentecoste. Ogni anno, la terza settimana di luglio è dedicata al
Gestival di strada Sorties de Bains. Durante la stagione turistica
vengono organizzati concerti all'aperto. La processione del Grande
Perdono delle Imprese e del Mare (Grand Pardon des Corporations et de la
Mer) si svolge tradizionalmente l'ultima domenica di luglio.
Se siete a Granville durante il mese di agosto, non perdetevi la Notte
dei Saldatori, La Nuit des Soudeurs, festival di artisti che lavorano il
metallo. Due fiere sono organizzate il secondo sabato di aprile e il terzo
sabato di settembre, un mercatino delle pulci il fine settimana del 14
luglio e una fiera dell'antiquariato il fine settimana precedente il 15
agosto.
Cherbourg
La città di Cherbourg si trova nel dipartimento della Manica, a 30
chilometri da Barfleur, ed è il principale centro culturale della regione
della Bassa Normandia. Potrete passeggiare in mare nel porto di Cherbourg,
il più grande porto artificiale del mondo. Il porto di Cherbourg e la sua
stazione marittima, testimoni dell'epopea transatlantica, accolgono ancora
oggi le più grandi navi da crociera del mondo, come la Queen Mary 2:
le più grandi compagnie di navi da crocera come Cunard, Costa, Royal
Carribean, Fred Olsen, Hurtigruten, MSC Cruise, Kristina Cruise...Se vi
piace fare escursioni, l'ufficio del turismo offre cinque percorsi lungo la
costa.
Il porto marittimo più importante della Francia di oggi ha acquisito
un'enorme importanza culturale. Qui si può osservare l'architettura della
fortificazione di diversi periodi.
La parte vecchia della città è stata
fondata nel XI secolo. Il municipio e la chiesa, sono del XV secolo. Di
grande interesse è anche il museo della città che contiene una collezione di
antichi manufatti che conservano la memoria di eventi provvidenziali in
Europa. La Cherbourg Photo Gallery (Museo Henri) offre una ricca
mostra, che contiene opere di famosi maestri. Molti dei visitatori potranno
godere della mostra presso il Museo di Storia Naturale. L'orgoglio dei
cittadini è la biblioteca comunale.
Cherbourg possiede anche uno dei più grandi acquari in Europa, la "Cité de
la Mer" la città del mare, un parco scientifico e ricreativo, inaugurato il
29 aprile 2002 dedicato all'esplorazione subacquea e alla scoperta delle
grandi profondità. Rimarrete stupiti dall'acquario abissale profondo 11
metri che ospita 1.000 pesci tropicali. Nel 2012 è stato il complesso si è
arrochito di un nuovo spazio dedicato al Titanic, in quella che era
l'edificio Art Déco dell'ex stazione transatlantica di Cherbourg.
Barfleur
Barfleur si trova a 27 chilometri a est di Cherbourg Octeville. È un
villaggio molto carino con il suo piccolo porto di pescatori. Il borgo ha
l'etichetta "uno dei villaggi più belli in Francia", regolarmente eletto
come tale dai francesi. Il villaggio è soprannominato la "perla di
Val-de-Saire", il comune più piccolo del dipartimento. Il pittore
Paul Signac che ha provato a rappresentarlo con i suoi pennelli aveva la
casa qui, proprio di fronte alla Eglise de Saint Nicolas. Re Artù si sarebbe
imbarcato a Barfleur per andare a combattere i Romani. Porto ufficiale di
scalo per i re anglo-normanni, porto di scalo per i pellegrini inglesi in
partenza per Santiago de Compostela via Mont Saint-Michel, il sito
visse un periodo di splendore fino al drammatico naufragio, al largo delle
sue coste, nel 1120, della Blanche Nef, la Nave Bianca una
nave normanna che fece naufragio al largo del Cotentin il 25 novembre 1120,
con a bordo circa 140 nobili normanni, tra cui l'erede legittimo al trono
inglese, il principe Guglielmo Adelin figlio di Enrico I Beauclerc,
figlio di Guglielmo il Conquistatore, che perse oltre al primogenito
gran parte della sua famiglia. Questo naufragio ebbe molte ripercussione
nella storia inglese e francese.
Durante la Guerra dei Cent'Anni, le truppe inglesi sbarcarono a La
Hougue e distrussero la città nonostante le forti correnti che la
proteggevano dall'invasione del mare. Ancora oggi i marinai corrono il
rischio di rompere gli scafi sulle rocce talvolta sommerse. Anche per questo
a Barfleur che si aprì la prima stazione di soccorso in mare. I soccorritori
SNSM sfidano gli elementi in una canoa inaffondabile. Sul porto è aperto un
museo a sostegno dei soccorritori.
Se potete visitate l'Eglise de Saint-Nicolas, posta proprio di fronte
al mare, alla fine della banchina. Questo particolare edificio confina con
l'inizio di una fortificazione, ed è quindi protetto dai venti e dalle
maree. Un'associazione, "Les amis de l'église", è responsabile della sua
difesa e del suo mantenimento ed è per questo che è stata inserita
nell'inventario supplementare dei monumenti storici. Ci sono voluti 223 anni
per costruire la chiesa sul suo promontorio roccioso. L'insieme conserva uno
stile classico dei secoli XVII, XVIII e XIX. All'esterno il campanile fu
privato della sua guglia dalle intemperie del 1767. All'interno interessanti
a navata ottocentesca con archi; il pulpito in rovere intagliato del XVIII
secolo; la galleria del XIX secolo; il coro seicentesco, anch'esso con
archi; il transetto e la pietà oltre a una tela La Visitazione di
scuola fiamminga del XVI secolo.
Barfleur è un paradiso in riva al mare che sprigiona il profumo del salnitro
in tutti i suoi delicati angoli. Se c'è una cosa che caratterizza questo
piccolo borgo marino sono senza dubbio le sue case di granito. Case dei
pescatori che iniziarono ad essere costruite nel XVII secolo, e che oggi
sono un simbolo della città. Da non perdere anche l'incredibile Faro di
Gateville il secondo faro di Francia per sua altezza. Queste sono solo
alcune delle attrazioni di questo villaggio, che è anche un centro
conosciuto per il suo turismo culturale ed è il punto di partenza per le
rotte "Chemins de Saint-Michel", il Cammino di Saint-Michel o il percorso
Plantagenet.
Se si trascorre qui qualche giorno si può andare alla vicina isola di
Tatihou, che può essere raggiunta in barca o a piedi, durante i giorni
in cui la marea lo permette. Su quest'isola si trova il Museo Marittimo
Locale, un luogo dove visiteremo la storia di quest'isola e le tecniche
utilizzate per la pesca. L'isola ha anche un giardino privato, un giardino
di mare, che è un'area naturale protetta.
Gli abitanti della cittadina sono molto attaccati a una loro concittadina
che è stata beatificata Julie Postel che divenne Santa Maria Maddalena
Postel. In suo onore è stata eretta la Chapelle de la Bretonne un
omaggio alla suora canonizzata nel 1926. L'edificio, eretto nel 1983, è
notevole soprattutto per le sue notevoli vetrate. Julie Postel, nacque il 28
novembre 1756 come cordiera. Inviata ai benedettini di Valognes, ritornò
nella sua città natale nel 1776. L'attuale comunità delle Suore di Santa
Maria Maddalena Postel (già Congregazione delle Suore delle Scuole Cristiane
della Misericordia, fondata dalla santa) occupa il piano terra della casa
dove Julie Postel trascorse i suoi trent'anni di sacerdozio. Il primo piano
è dedicato alla memoria del loro fondatrice che fondò la scuola per i
bambini bisognosi. Durante la Rivoluzione Francese organizzò per la fuga di
sacerdoti in Inghilterra e per celebrare messe clandestine, nascondendo
anche le ostie consacrate dell'Eucaristia sotto la scala di granito che
potete vedere in occasione della vostra visita.
Per la cronaca, fu a Barfleur, nel 1865, che fu aperta la prima stazione di
soccorso in mare sul modello inglese, e per una buona ragione! A livello di
Barfleur, è il mare che domina gli uomini e non il contrario. In questo mare
le trappole sono numerose e il vento non è sempre favorevole. Oggi, la
stazione di salvataggio di Barfleur è composta da volontari che aiutano le
imbarcazioni in difficoltà, grazie a una nave inaffondabile e
autoraddrizzante, la famosa "Admiral de Tourville". sempre visibile
nel porto.
Saint-Vaast-la-Hougue
Quando si arriva Saint-Vaast-la-Hougue si vedono molti pescatori con
le loro canne puntate verso il mare. Abbiamo chiesto che si pesca qui, e ci
hanno risposto "lo sgombro". Molte persone e qualche turista respira la
fresca brezza marina. La piccola cittadina è famosa per la sua ostricoltura
con i suoi 250 ettari di ostriche, una parte della cui produzione va
all'estero.
Saint-Vaast-la-Hougue è il principale porto della costa orientale
della penisola del Cotentin, perfettamente nota ai diportisti che
desiderano fare scalo prima di continuare il loro viaggio verso le isole o
lungo la costa francese. È il frutto di una storia lunga e movimentata
che abbraccia più di mille anni. Conteso al tempo dei Vichinghi, poi luogo
di sbarco degli Inglesi nel 1346, situato nelle immediate vicinanze della battaglia di Hougue del 1692, è in questa data che due torri fortificate
furono erette al fine di proteggere la città e le coste francesi. Oggi, la
torre situata sull'isola di Tatihou è l'emblema della città.
Saint-Vaast, città portuale, è anche un importante centro di pesca e di
svago. La creazione di un bacino alluvionale nel 1982 ha permesso di
sviluppare quest'ultima attività. È un luogo ideale e rifugio per tutte
le imbarcazioni durante le tempeste perché è l'unico porto della regione
rivolto ad est e riparato dai venti occidentali.
Di fronte al porto di Saint-Vaast-la-Hougue, sulla costa orientale del
Cotentin, l'isola di Tatihou è un sito preservato e ricco di storia.
Raggiungibile a piedi, durante la bassa marea, o in barca anfibio, l'isola
offre al visitatore un viaggio verso una destinazione originale. Qui si
incontrano un patrimonio naturale e un patrimonio architettonico
eccezionale: tre giardini tematici, una riserva ornitologica, un'antica
fortezza e la torre di Vauban, iscritta dall'UNESCO nella lista dei
patrimoni dell'Umanità.
Saint Vaast La Hougue ha subito diverse invasioni, la più importante delle
quali è stata quella del re d'Inghilterra nel 1346 che, quando sbarcò nel
porto e prese possesso della Normandia. Fu per questo che in seguito venne
pesantemente fortificata da Vauban con le due torri di guardia, una
nell'isola di Tatihou e l'altra sull'Hougue.
Nel 1846, il porto si ampliò con la costruzione di pontili e di un molo che
si estendeva fino al mare e di un faro che ne completerà lo sviluppo. I
lavori saranno completati nel 1869. Il porto turistico oggi può ospitare 665
imbarcazioni. Di fronte al porto si trova la cappella dei marinai,
dichiarata monumento storico, residuo della vecchia chiesa dell'XI secolo
che conserva ancora l'abside dell'epoca. La particolarità di questa cappella
è che si trova su una roccia.
Saint-Lô
Il comune di Saint-Lô si trova a 85 chilometri nell'entroterra di Cherbourg
e la seconda città più grande sul canale dopo quest'ultima. Ha un patrimonio
interessante da scoprire come il Castello della Vaucelle, il Museo
delle Bocce della Normandia o la Chiesa di Notre Dame de Saint Lô.
La città di Saint-Lô è stata ricostruita dopo che ha subito una distruzione
quasi totale nel 1944. Il martirio della città della seconda guerra
mondiale, le ha aveva fatto prendere il triste soprannome di capitale delle
rovine.
Conserva tuttavia il carattere delle mura e delle torri che dominano la
valle del Vire. La collezione del Museo di Belle Arti ci permette di
seguire la storia dell'arazzo dal XVI secolo ai giorni nostri. Tra le opere
esposte è degno di nota l'Arazzo degli Amori di Gombault e Macée (XVI
secolo).
Nel cuore della penisola del Cotentin, a pochi chilometri dal Canale sulla
Manica, la
città di Saint-Lô è oggi considerata la capitale dei cavalli. La scuderia
nazionale è stata meticolosamente ricostruita. È una delle più grandi in
Francia, e offre visite guidate. Da fine luglio a settembre, il giovedì, gli
stalloni vengono presentati al pubblico. Orgogliosa delle sue radici,
risalenti al tempo dei Vichinghi, la città può essere apprezzata per il suo
ricco patrimonio e i bellissimi edifici. Circondata da mura, la città
permette di immaginare l'antica ricchezza della città prima della sua
distruzione.
Tra passeggiate in Normandia, e la degustazione di una cucina ricca e
raffinata che combina frutti di mare e prodotti locali come panna, latte o
burro, i visitatori hanno molto da godere il loro soggiorno a Saint-Lô.
Se Saint-Lô ha sofferto molto durante la seconda guerra mondiale e ha perso
parte del suo patrimonio architettonico, la città possiede alcuni luoghi
interessanti da scoprire. Costruita alla fine del XIII secolo, la chiesa di
Notre Dame de Saint-Lô è un magnifico monumento gotico. Classificato
monumento storico, si trova nel recinto circondato dalle mura. Se l'edificio
ha subito attacchi, ha conservato le sue belle vetrate, preservate durante
la seconda guerra mondiale.
Molti siti di Saint-Lô sono stati elencati come monumenti storici, come la
Cappella della Maddalena, il Castello di Vaucelle che ha salutato
i tre re, Edoardo III, Francesco I e Carlo IX, o la Chiesa di Saint Croix.
L'Ospedale pubblico, l'ospedale commemorativo di Francia - Stati Uniti è
stato classificato come monumento storico nel 2008. Fu costruito dopo la
raccolta di donazioni, a partire dal 1947, in seguito agli orrori della
seconda guerra mondiale.
Le mura di St-Lô rimangono su tre dei quattro lati
dell'abitato. Dall'alto dei sui parapetti, si può godere di una vista
impressionante sulla Vire e la Torre delle Polveri, una reliquia militare.
Il Museo di Belle Arti ospita le collezioni della città dalla fine degli
anni ottanta, tra cui dipinti di Corot e Eugène Boudin.
Situato in una casa di campagna del XVII secolo, il museo della Normandia si
propone di ripercorrere la storia e l'etnografia dell'agricoltura nella
regione.
Camembert
Villaggio reso famoso dal suo omonimo che si trova a 52 chilometri da Caen,
dove producono diverse denominazioni di origine controllata. Visitate la
casa padronale, la fattoria del presidente e il Museo Camembert.
Questo formaggio è un simbolo della Francia, che fa parte della quotidianità
dei francesi ed è per questo che la dimensione di questo piccolo villaggio
(210 abitanti) è inversamente proporzionale alla sua fama internazionale. Camerbert si trova nascosto nel cuore di una bellissima valle, in mezzo ai
prati.
Il "Camembert" è un formaggio a pasta molle, sgocciolato, non strizzato,
non impastato, leggermente salato, con un stampo a superficie rotonda di
peso massimo di 350 grammi, di diametro
compreso tra 10 e 11 cm, la cui
materia secca contiene almeno il 38% di grassi di puro latte vaccino e
fabbricato in Normandia (31 luglio 1909, Monsieur Vignoboule, presidente
dell'Unione dei veri produttori di camembert della Normandia).
Prima di
arrivare ad una definizione così precisa del famoso formaggio, la storia di
Camembert risale a circa 120 anni fa. La sua creazione risale infatti al
1791, quando un sacerdote refrattario della Brie, spinto dalla rivoluzione,
giunse alla casa Beaumancel di Camembert, dove incontrò una
contadina, Marie-Christine Hare, nata a Croutte nel 1761.
Quest'ultima, su consiglio del sacerdote, prepara un formaggio la cui crosta
è stata affinata per diversi giorni: il camembert appunto. Con la creazione
della linea Parigi-Lisieux-Caen nel 1850, l'intera produzione casearia della
Normandia aumentò grazie alla riduzione dei tempi di trasporto, da tre
giorni in carrozza a sei ore in treno, che permise di trovare camembert
nella "pancia di Parigi": il mercato di les Halles. Con l'invenzione nel
1850, da parte dell'ingegnere Ridel, della scatola di legno, il camembert,
finora trasportato in un letto di paglia (e quindi, necessariamente, a breve
distanza) poteva viaggiare senza problemi sempre più lontano.
Grazie alla nascita e allo sviluppo dei grandi casari e all'apertura
all'industrializzazione del settore caseario intorno al 1870, il Camembert
riscosse sempre più successo. Alla fine del XIX secolo si affermò sui
mercati francesi, nelle Americhe, in Africa, in Asia e persino in Oceania.
Alençon
Alençon con il suo Castello dei duchi, la Basilica Notre Dame d'Alençon,
il Museo di Belle Arti e Pizzi, il parco delle passeggiate, l'arboreto
e molti altri tesori ne fanno un luogo molto apprezzato per soggiornare.
L'antica città dei duchi di Normandia e capoluogo del dipartimento dell'Orne,
è famosa fin dal XVII secolo per il suo punto di merletto e ha un ricco
patrimonio architettonico e culturale.
L'antica Alençon, che ha ispirato il famoso romanziere Balzac, è piena di
case con cornici in legno e palazzi con balconi in ferro battuto. Tra i
luoghi da visitare ci sono la chiesa di Notre-Dame, con il suo magnifico
portico di inizio XVI secolo in sgargiante stile gotico; la Casa di Ozé,
l'ex palazzo del Duca di Alençon, con il suo frutteto; il castello dei
duchi, con le sue torri barbariche; la casa natale di Santa Teresa di
Lisieux, con la sua cappella, ecc.
Un altro luogo fondamentale della città è il
Museo di Belle Arti e Pizzi,
situato nell'ex Collegio dei Gesuiti, che ospita magnifiche collezioni di
pizzi e dipinti. Il merletto, con il "Punto Alençon" è iscritto nella Lista
rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell'umanità
dall'UNESCO. Questa tecnica richiede ore di pazienza. Per ottenere un'area
equivalente a un francobollo sono necessarie dalle 7 alle 15 ore di lavoro.
Il giovedì e il sabato mattina, nella Place de la Magdalena, ai piedi della
chiesa di Notre-Dame, si tiene un mercato pieno di colori e di sapori.
Situata all'incrocio tra i parchi regionali di Perche e Normandía-Maine, e
alla confluenza di Sarthe e Briante, Alençon la città è cresciuta da
semplice antico borgo a grande città. Villaggio fortificato nell'XI secolo,
fu centro della Riforma Protestante. Nel 1665 che Colbert fondò le fabbriche
di cordoni reali. Baudelaire diede alle stampe qui i suoi "Fiori del male".
Balzac vi rimase per scrivere due delle sue opere. Infine, Alençon è stata
la città natale di Thérèse Martin, meglio conosciuta come Santa Teresa di
Lisieux dove si può visitare la sua casa natale.
Alençon ha 31 monumenti classificati. Si può scegliere di scoprirli in
visite guidate o a piedi per le strade della città. Tra questi sono da
vedere la Chiesa della Compagnia di Gesù accanto all'università
fondata dai gesuiti nel 1620, il Caffè rinascimentale il cui interno
è veramente divino e una decorazione del secondo Rinascimento del tutto
eccezionale, la Sala del Grano, un edificio circolare sormontato da
una imponente cupola, il Castello dei duchi di Alençon è in realtà il
padiglione d'ingresso del castello, e la Casa di OZE, residenza
medievale costruita nel 1450. Molti dei corsi sono disponibili. Potete
volendo fare anche un giro della città in carrozza. Questo tipo di visita è
disponibile dal 1 aprile al 30 settembre.
Sées
Il comune di Sées si trova a 24 chilometri da Alençon, nel dipartimento di
Orne. Simbolo della città, la Cattedrale di Notre-Dame de Sées
sarebbe, secondo le cronache medievali, la quinta costruzione cristiana
sullo stesso sito. La storia dell'edificio è più che movimentata, alternando
distruzioni dovute a guerre o incendi e periodi di restauro. Nonostante le
vicissitudini, la cattedrale rimane un capolavoro di architettura gotica che
seduce molti visitatori ogni anno.
Sagium antica fortezza romana, era situata lungo una strada che la fece
sviluppare notevolmente sotto l'impero romano e il Medioevo. Il nome di Sees
deriverebbe dalla tribù dei galli Sagii menzionati solo dal III esimo
secolo. Fino alla fine del XVIII secolo, il nome scritto della città Seez.
La toponomastica ufficiale cambiò con il nome attuale nel periodo
napoleonico, per evitare omonimie con Seez in Savoia.
Il vescovato di Sées venne fondato dal V secolo di San Lautino.
Quest'ultimo, secondo la tradizione venne inviato da papa Bonifacio I ad
evangelizzare la zona. La leggenda narrà che quando arrivò a Sées, Latuino
trovo rifugiò da una vedova la cui figlia era cieca dalla nascita e la
guarì. Questo miracolo gli valse la fama di taumaturgo. Di fronte l'ostilità
degli ambienti religiosi pagani, si ritirò nella foresta Clairay a
Belfonds dove costruì una cappella vicino ad una fontana. L'acqua della
fontana era ritenuta miracolosa.
Nel VII secolo Sant'Evrota fondò l'Abbazia di San Martino. Importante
centro religioso, Sées scomparve praticamente con le invasioni barbariche.
La cattedrale, distrutta quattro volte, venne ricostruita nel XIII secolo
nella sua forma attuale. Fino al 1465, la città era composta da tre
villaggi: Bourg-L’Evêque, Bourg-Le-Comte e Bourg-L’Abbé.
Le origini di Sées sono tripartite: romana, feudale e monastica.
Tra i luoghi interessanti da vedere a Sèes ci sono: la Cattedrale di
Notre Dame; la Canonica della Cattedrale con le sue belle
vetrate; la Basilica dell'Immacolata Concezione; la Torre di
Argentan, ciò che reste delle antiche porte della città, costruita
intorno al XII secolo; il Palais d'Argentré,il palazzo episcopale
costruito nel tardo XVIII secolo (1778-1786) sotto il vescovo
Jean-Baptiste du Plessis Argentré dall'architetto Joseph Brousseau
in uno degli esempi più belli di architettura neoclassica della Normandia;
la Promenade du Vivier, considerato una bella passeggiata lungo fiume
dove si scorgono anche i resti degli archi e i contrafforti del XV secolo
della Chiesa Notre Dame du Vivier (la tradizione vuole che San Latuin
costruì la sua prima cappella qui); l'Abbazia San Martino (Abbaye
Saint-Martin) fondata nel VI secolo da monaci benedettini e poi distrutta
dai normanni nel IX secolo e ricostruita nell'XI secolo e ricostruita
Yves de Belleme (vescovo di Sées); la Chiesa di Notre-Dame de la
Place, le cui origini risalgono sicuramente a quelle dell'abbazia era la
chiesa del popolo; la Place Saint-Pierre il cui campanile e i portici
sono i resti restaurati della chiesa di Saint-Pierre che fu l'antica
cappella ampliata del castello; il mercato de Les halles che esiste fin dal
Medioevo, dove qui venivano svolti fino a tre mercati settimanali; il Museo
dipartimentale d'arte religiosa, adiacente al municipio (l'ingresso è a
pagamento (gratuito per i bambini sotto i 12 anni).
La Ferté-Macé
Il comune di La Ferté-Macé si trova a 46 chilometri da Alençon, nel
dipartimento di Orne. Antica città di tessitori, oggi è conosciuta per le
sue acque e per i suoi prodotti gastronomici, tra cui il sidro, il sidro di
pere e soprattutto spiedini di trippa "La Tripière Fertoise". Sono pochi i
monumenti antichi, oltre al campanile romanico della chiesa, ma c'è un bel
centro ricreativo, un Museo del Giocattolo, il tesoro della cripta
che ospita oggetti preziosi legati al culto cattolico, il giardino pubblico
e il suo roseto o il Giardino Ridrels (privato, ma aperto alcuni fine
settimana). Tipico anche il Brocante Fertaise, con il suo bel
edificio in mattoni e pietra. Infine, i pescatori hanno qui e intorno a sé
diversi punti nei fiumi (Gourbe, Vée, Maure) o ai margini di due stagni.
Tutto sommato, qui è una piccola città, piacevole e vivace, nel cuore della
foresta andina e della zona della Bocage Normand.
Il castello di Ferté-Macé (non più presente) venne costruito nella prima
metà del XI secolo, su un tumulo feudale. Geoffray fu il primo signore del
post. Sicuramente costruì questa fortezza su ordine del Duca di Normandia.
Mathieu (o Macé), che avrebbe dato il suo nome alla città, fu compagno
d'armi di Guglielmo il Conquistatore durante la battaglia di Hastings
nel 1066; fu lui uno dei primi signori di Ferté-Macé.
La fortezza che si trovava qui era molto importante dal punto di vista
difensivo contro le mire espansionistiche dei potenti vicini, che erano il
re di Francia e il duca di Angiò. Nel 1205, con la conquista della Normandia
da parte del re Filippo II e la sua integrazione al regno di Francia,
Ferté-Macé divenne una baronia reale. Guillaume de la Ferté, che si era poi
opposto a Filippo II, abbandonò la sua baronia e partì per raggiungere il re
Giovanni Senza Terra in Inghilterra. Il signore di Ferté divenne così il re
di Francia, che a volte affidò la baronia a un membro della sua corte, a
volte a un engagista (signore amministratore di un altro dominio in nome del
re).
Nel XV secolo il castello fu distrutto. Rimane solo una grande piazza,
situata in alto sul tumulo feudale; originariamente chiamata "Piazza del
Castello", è stata recentemente ribattezzata Piazza
Neustadt-am-Rübenberge in onore della città tedesca di
Neustadt-am-Rübenberge gemellata con La Ferté-Macé. Solo il campanile della
chiesa romanica, adiacente alla grande chiesa di Notre-Dame, si è conservato
fin dal Medioevo.
La Ferté-Macé rimase fino al XVIII secolo come una piccola città di mille
abitanti, che viveva di artigianato e commercio locale. Questo artigianato,
già sotto forma di tessitura che avveniva di casa in casa, fece da
precursore nel secolo successivo, alla trasformazione della città in un
grande centro tessile.
Ancora oggi La Ferté-Macé si trova un'antica piazza con cappelle delle
famiglie di notabili. Le famiglie benestanti erano le famiglie dei grandi
tessitori. La città per tanto tempo è stata sinonimo di tessitura. Ancora
nel 1890 questa attività contava complessivamente 1.800 addetti, ai quali si
aggiungevano quelli che si occupavano di rifilatura, della lavanderia e
della tintura. Qui, le ultime tessiture chiusero negli anni 1956, 1957. Nel
1876 La Ferté-Macé contava quasi 10 mila abitanti, oggi sono la metà.
A La Ferté-Macé si trova ad ovest del dipartimento di Orne sull'asse
Parigi-Le Mont St Michel, a 6 km da Bagnoles de l'Orne, centro
termale, ai margini della foresta delle Ande e a 1 ora dalla costa della
Normandia. La città fa anche fa parte del parco naturale regionale
Normandie-Maine.
Saint Céneri le Gérei
Il comune di Saint Céneri le Gérei dista 13 chilometri da Ferté Macé.
Potrete apprezzare il suo patrimonio principalmente con il suo ponte sulla
Sarthe, la sua chiesa romanica del XI secolo, la cappella e il mulino Trotté.
Questo villaggio è classificato come uno dei più bei villaggi della Francia.
Affacciato in un'ansa del fiume Sarthe, il villaggio di
Saint-Céneri-le-Gérei, situato nel cuore delle Alpi Mancelles, nella
Riserva Naturale Regionale Normandia-Maine è un luogo a dir poco romantico,
che ha ispirato un gran numero di pittori famosi, come Corot,
Courbet e Harpignies. Il pittoresco ponte che attraversa il corso
d'acqua, i bei palazzi in pietra, la chiesa romanica e la cappella gotica
del Petit Saint-Céneri, sono alcuni dei tesori che vale la pena di
contemplare lungo una passeggiata. La chiesa del paese, coronata da un bel
campanile, si distingue per gli splendidi affreschi antichi (XII-XIV
secolo), con raffigurazioni di Cristo nella sua Maestà, della Vergine con il
mantello e dell'eremo di San Céneri.
L'origine del borgo è molto antica, risalente al VII secolo, quando arrivò
qui il fututo San Cenerico di Spoleto. La storia racconta che egli è venuto
dall'Italia con il fratello Serenedo (San Céneré) per evangelizzare le terre
pagane del Nord-Ovest. Il viaggio attraverso la zona del Saulges toccò
Mayenne, dove San Serenedo decise di stabilirsi definitivamente, mentre San
Cenerico preferì continuare. Arrivò nel luogo attuale dell'abitato di
Saint-Céneri-le-Gérei, dove, dopo diversi miracoli, decise di fondare la sua
cella e il suo oratorio.
Lo sviluppo della località e poi sarà fortemente influenzato dalla storia e
soprattutto dai vari conflitti. Dall'inizio dell'XI secolo venne costruito
un castello dalla famiglia Giroie.
La chiesa di Saint Céneri si trova sul luogo di un antico luogo di culto
risalente alla fine del VII secolo che possedeva una piccola chiesa dedicata
a San Martino del Monte Roccioso. Probabilmente fu distrutto dai Normanni.
L'attuale chiesa, invece, fu costruita intorno al 1090. Ha molte
caratteristiche del periodo romanico. La sua ricchezza è anche quella di
essere in grado di aver manetenuto notevoli dipinti murali di epoche
diverse, tra cui la più antica potrebbe essere risalente al XIV secolo.
La cappella di S. Celerino: costruita alla fine del primo Quattrocento dove
si trovava l'oratorio di S. Ceneri. Stile gotico, che sarebbe stato il sito
di molti miracoli. Contiene infatti anche una statua di San Ceneri i cui
piedi sono ricoperti di aghi che le ragazze provenienti solo da mariti, era
pungiglione.
Vimoutiers
Vimoutiers si trova nel dipartimento di Orne, a 69 chilometri da Alençon.
Venite a vedere il museo Camembert a Vimoutiers, i resti del vecchio
convento benedettino, il mulino. I villaggi circostanti, con le loro case
padronali o i loro cordoncini a graticcio, sono molto piacevoli. Ma questa
regione ha anche vissuto tragedie sanguinose. Fu tra Chambois e
Vimoutiers, proprio nel luogo del Memoriale di Montormel, che si
svolse l'ultima e omicida battaglia della Normandia, dal 18 al 22 agosto
1944. Il circuito segnalato, intitolato "l'esito finale", evoca questa fase
finale della battaglia. La storia dei Vimoutiers era già cambiata il 14
giugno 1944, con la distruzione di quasi tutta la città e più di 200 morti
in mezz'ora, a causa di un bombardamento (per errore) degli americani. La
città ha quindi poco fascino architettonico. Resta che è la città di punta
del Camembert! I gastronomi lo sanno. Anche i ciclisti, con la gara
Parigi-Camembert. Infine, non dimenticate di provare (con moderazione)
sidro, calvados e specialità di mele, è l'altra grande specialità della
regione!
Il bel Mulino di Vimoutiers, di proprietà di privati ed ex mugnai, è uno dei
pochi della regione ad essere ancora in funzione. Certificato fin dal XIV
secolo, fu dapprima un mulino per l'affumicature del cuio, prima di
diventare un mulino per la farina. Utilizzando l'energia del fiume, Life, è
stato poi dotato di una turbina nel 1928. Ricostruito dopo la seconda guerra
mondiale e i bombardamenti di Vimoutiers, contiene ancora tutte le
attrezzature necessarie per la frantumazione dei grani: spazzole,
separatore, pulitore, mole, bluterie, impastatrici e forno a legna. Oltre a
visitare le strutture, è possibile acquistare anche farina di grano saraceno
o di orzo prodotta in loco. Viene riattivato due volte all'anno per il
Giorno dei Mulini a giugno e per le Giornate del Patrimonio (come le nostre
Giornate del Fai) di settembre.
Mortagne-au-Perche
Mortagne-au-Perche si trova nel dipartimento di Orne, a 40 chilometri
da Alençon. Antica capitale del Perche, Mortagne conserva alcune vestigia
del grande recinto difensivo (XIV secolo) che riparava il suo castello
fortificato, noto come Forte Toussaint. Oggi rimangono la Porta
Saint-Denis e la Maison des Comtes du Perche. Le sue strade sono
adornate con molti tesori architettonici: case padronali e palazzi privati (rue
Sainte-Croix) e contano molti monumenti e vecchie case da scoprire
passeggiando. È il luogo di nascita dell'esploratore Pierre Boucher,
il più famoso emigrante del Percheron in Canada, fondò la colonia di
Boucherville, che prese il suo nome, e nel 1661 fu il primo canadese ad
essere nobilitato da Luigi XIV.
Da non perdere anche la Foire au Boudin dove si celebra la specialità
culinaria locale (Salsiccia Nera) per 3 giorni (3° domenica di marzo), e
approfittate del vostro soggiorno per cercare le 27 meridiane sparse per la
città. È una cittadina piacevole dove passeggiare, soprattutto durante il
mercato del sabato, all'interno e nei dintorni del suo mercato coperto.
Interessante il Museo Alain, dedicato a concittadino e filosofo
pacifista Alain - il cui vero nome era Émile-Auguste Chartier
- che nacque a Mortagne-au-Perche il 3 marzo 1868. Il suo ufficio di Le
Vésinet, nello Yvelines, è ricostruito in tre stanze di questa residenza.
Alain raffigura la Perche, e Mortagne in particolare, in una raccolta di
testi intitolata Ritratti di famiglia. Laureato in filosofia, è stato
anche giornalista, musicista, pittore e moralista. La Maison des comtes
du Perche (XVI secolo) evoca la memoria del celebre filosofo attraverso
la collezione Alain, costituita da una collezione di libri, riviste, foto,
dipinti, documenti, conservata presso la biblioteca della Mortagne,
anch'essa ospitata in questo edificio. Le Journées Alain sono giornate che
si svolgono ogni anno il primo fine settimana di ottobre con conferenze,
dibattiti e colloqui. Morì nel 1951 e fu sepolto, insieme a tanti altri
illustri francesi, nel cimitero di
Père Lachaise.
Guida alle città e ai paesi più turistici del dipartimento marittimo della
Senna:
Dieppe
La più antica località balneare francese e il porto di pesca principale per
le capesante, Dieppe coltiva il fascino e la dolcezza della vita. Per
mille anni ha sposato il mare e lo ha circondato tra le sue strade e le sue
case ricche di storia. Oltre alla sua importante offerta culturale e
culinaria, Dieppe vanta anche una delle sue ricchezze sul lungomare.
Infatti, il comune ha approfittato della creazione di un importante centro
acquatico con un'area termale e una piscina olimpionica all'aperto
riscaldata tutto l'anno per sviluppare il lungomare della città. Grandi
prati, asili, ristoranti, ampia spianata lunga 2 km,... Tutto è stato
progettato in modo che la passeggiata sia un momento di relax.
Si sa, tutta la Normandia è un susseguirsi di luoghi storici e che hanno
fatto la Storia, e Dieppe non è da meno. È per questo motivo che ho trovato
particolarmente interessante Memoriale Commemorativo al 19 Agosto 1942
(Place Camille-Saint-Saëns). A molti di voi questa data non dirà nulla di
particolare, ma in quella giornate, in poco più di 12 ore 1.197 soldati
alleati persero la vita nella lotta per la liberazione di Dieppe: pochi dei
6.000 soldati sbarcati, la maggior parte canadesi, furono in grado di
testimoniare l'orrore di questo storico episodio. Questo Memoriale rende
omaggio ai vivi e ai dispersi, e spiega, spiaggia dopo spiaggia, il corso
dei combattimenti, grazie a modelli, documenti e fotografie. Le
testimonianze dei soldati aggiungono un tocco di emozione al racconto di
queste tragiche ore, e fanno di questo memoriale un luogo profondamente
memorabile, per ricordare sempre il sacrificio di questi uomini in nome
della libertà. Dal 1952, infatti, esiste in Canada una città conosciuta come
Dieppe, in omaggio a questa parte della storia.
Il Castello di Dieppe (Rue de Chastes) ospita il Museo Civico.
Da un torrione del XIV secolo, il castello di pietra focaia e arenaria fu
costruito dal capitano Desmarets dopo il 1435 per difendere la città contro
gli inglesi durante la Guerra dei Cent'anni. Fu poi collegato alle
fortificazioni che racchiudevano la città. Sede del governatore fino alla
Rivoluzione Francese, luogo di guarnigione fino al 1820, il castello fu
ampliato e ridisegnato più volte. Acquistato dal comune, divenne museo nel
1923 e ospita un'eccezionale collezione di avori scolpiti nelle botteghe di
Dieppe. Cartografia antica, modelli di barche tradizionali, dipinti delle
grandi scuole europee evocano l'avventura marittima di Dieppe (tra cui
Renoir, Delacroix, Courbet) e del suo porto fin dai tempi delle grandi
scoperte dal XVI al XX secolo delle navi da crociera. Il museo ospita
regolarmente anche mostre temporanee. All'esterno, la spianata del Belvedere
offre una vista eccezionale sulla città e sulla spiaggia.
La Porta della Torretta (Porte des Tourlles), visibile dal Verdun
Boulevard e da rue des Anciens-combattants-d'Afrique-du-Nord, è un
interessante edificio composto da due torrette in pietra e selce e da una
scala. Delle fortificazioni della città del XV secolo, resta solo questa
porta. Le difese della città comprendevano sette porte, cinque delle quali
si affacciavano sul mare, punteggiavano i bastioni e furono sacrificate
durante i lavori di modernizzazione della città nel XIX secolo, una
trasformazione dovuta in parte a Maria Carolina, duchessa di Berry, che
svolse un ruolo importante nello sviluppo della nascente città di mare. La
Porte des Tourelles è stata utilizzata come prigione fino al 1825. Una
lapide sul lato sud mostra che in questa torre venivano "accomodate", nel
XVII secolo le cosiddette "filles du Roy", le "Figlie del Re" giovani donne
(circa 900) che in cambio di una dote erano state convinte a partire per il
Quebec da Luigi XIV per sposarsi e contribuire all'insediamento della
colonia della Nuova Francia. Molte donne a un mese dal loro arrivo in Nuova
Francia erano già sposate. Tra i discendenti famosi di queste donne ci sono
Hillary Clinton, Angelina Jolie e Madonna! Il luogo non
è aperto ai visitatori, ma è ora sede del quartier generale dell'International
Kite Festival Association, il Festival Internazionale degli Acquiloni,
che si tiene a Dieppe ogni due anni dal 1980.
Molto interessante è la Chiesa di San Giacomo (Eglise Saint-Jacques)
in Rue Pecquet, nel cuore di Dieppe, costruita come chiesa parrocchiale nel
1282 da Guillaume de Flavacourt, arcivescovo di Rouen. Questo
imponente edificio ospita un coro, una navata e un abside risalenti al XIII
secolo, e fonde stile gotico e rinascimentale. La chiesa è stata fonte di
ispirazione per numerosi artisti tra cui Victor Hugo. La sua
ricca storia è dovuta in particolare al suo mecenate Jehan Ango che
ha voluto rappresentare artisticamente, tra gli altri, scene della vita dei
nativi. Un piccolo capolavoro del Medioevo e una delle due grandi chiese
della città con la Chiesa Saint-Rémi. La chiesa di Saint-Jacques si
affaccia sulla Place Nationale, dove sorge la statua del generale Abraham
Duquesne, con le spalle rivolte verso il mare. Da molti decenni, la
chiesa di Saint-Jacques contempla il magnifico mercato del sabato che la
circonda.
A proposito della Chiesa di Saint-Rémi. La sua costruzione dedicata a San
Rémy, vescovo di Rouen, iniziò nel 1522 con la posa della prima pietra da
parte di Thomas Bouchard, assessore della città e tesoriere della
parrocchia, sui i resti di una prima chiesa risalente al XIII secolo ai
piedi del castello caduta in rovina. La costruzione fu interrotta dalle
guerre di religione intorno al 1560 e riprese nel 1605, proseguendo per
tutto il XVII secolo. La sua navata e le sue cappelle, risalgono al 1545 in
stile gotico fiammeggiante, si ispirarono alla Chiesa di Saint-Maclou
e alla Cattedrale di Rouen. Classificato nel 1910 come Monumento Storico, il
sito è ancora in fase di restauro, in particolare i contrafforti
settentrionali della navata e del coro e alcune vetrate. Le ultime campagne
hanno restituito prestigio e brillantezza alle ferriere, all'organo, alle
pietre tagliate, ma soprattutto alla pala d'altare barocca, tesoro dell'arte
liturgica seicentesca della circoncisione di Cristo, che richiedeva ben
16.000 foglie d'oro. Un bell'esempio di patrimonio tutelato e protetto.
Port a Séc è l'antico bacino di carenaggio situato nel
cuore del porto di Dieppe, scavato tra il 1892 e il 1895 occupa parte del
vecchio canale, che era utilizzato per dragare fango e ciottoli dal porto
esterno. Le navi che richiedevano lavori di riparazione trovavano riparo
qui. A lungo vuoto e inutilizzato, è tornato in funzione grazie ad un
progetto unico per preservare il patrimonio marittimo, coniugando
l'innovazione tecnologica nell'ambiente marino con lo sviluppo del settore
nautico. Dalla fine del 2015 questo bacino di carenaggio ospita un porto a
secco che può ospitare 292 navi di lunghezza inferiore a 7,40 metri. Le
imbarcazioni sono stoccate su scaffalature costruite su 4 livelli, e vengono
varate (in 5 minuti!) grazie ad un sistema idraulico completamente
automatizzato. Questo allevia la congestione nel bacino dell'Ango,
utilizzato di solito.
Molto emozionante la Cappella di Notre-dame-de-Bonsecours (Nostra
Signora del Buon Soccorso), che offre una vista eccezionale sul lungomare di
Dieppe e sui suoi dintorni. Originariamente costruita come luogo di
pellegrinaggio, l'edificio, come dice il nome, divenne un luogo dedicato
alla memoria dei marinai scomparsi al largo di Dieppe all'inizio del XX
secolo. Dopo aver preso una buona boccata d'aria fresca in cima alla
scogliera che ospita la cappella, avrete necessariamente la curiosità di
varcare la porta di questo monumento storico. Dal punto di vista
architettonico, la cappella combina elementi romanici, bizantini e
orientali. All'interno, l'emozione vi cattura alla vista delle tante targhe
commemorative che mantengono vivo il ricordo di molti uomini che non sono
mai più tornati dall'oceano. Molti locali vengono a riunirsi in questo luogo
unico.
Étretat
Un tempo modesto villaggio di pescatori, oggi Étretat è una località
balneare essenziale sulla côte d'albâtre, la "costa dell'alabastro".
Chi non conosce, o non ha mai sentito parlare, delle sue bianche scogliere
di gesso e degli archi calcarei? Seducono ancora i locali e i turisti, così
come artisti del passato come Claude Monet, Gustave Flaubert,
Guy de Maupassant o Maurice Leblanc. Il percorso pedonale che
costeggia le scogliere permette di godere dell'aria iodata e di immergersi
nei paesaggi di questo luogo che contribuisce all'influenza della Normandia,
proprio come il Mont-Saint-Michel o le Promenade di Deauville.
Le imponenti Scogliere di Étretat sono un luogo dove la terra ricade
verticalmente sulle acque oceaniche e che può essere goduto sia dal mare,
con escursioni che navigano lungo la costa, sia da terra grazie ad un
sentiero che le percorre. In un modo o nell'altro rimarrete stupiti,
soprattutto quando raggiungerete il suo famoso arco naturale di roccia
scolpito dal vento e dal mare in un tempo infinito. È il cosiddetto "occhio
dell'ago" ed è punto dove fare foto incredibili. Osservando questo luogo e
l'intero complesso, si può capire perché le scogliere di Étretat hanno
ispirato così tanti artisti, come lo stesso pittore impressionista
Claude Monet.
La chiesa più importante di Entretat è la Chiesa di Notre-Dame che,
vista la vicinanza di Fécamp e della sua ricca abbazia è all'origine
di questa chiesa la cui storia risale al XII secolo. Sebbene la navata e il
portale conservino alcune caratteristiche dello stile romanico normanno, è
tuttavia lo stile gotico che predomina, come dimostra la torre delle
lanterne. La chiesa vanta anche un organo Cavaillé-Coll del XIX secolo e una
Madonna con Bambino del XIV secolo.
Da non perdere la Casa di Maurice Leblanc, creatore del più famoso
ladro gentiluomo della letteratura Arsenio Lupin (Arsène Lupin).
Leblanc si lamentava sempre che il suo eroe fosse più conosciuto di
lui e che non riuscisse a completare le sue avventure: il pubblico
continuava a chiedergli storie del famoso ladro. Lupin ruba ancora i
riflettori al suo creatore, poiché nella casa di Leblanc, magnifica
residenza tipica dello stile balneare, la voce di Georges Descrières,
l'attore che ha interpretato Lupin sulla televisione francese, guida il
visitatore in un'atmosfera misteriosa e giocosa grazie a giochi di luci ed
effetti sonori.
Non potete andare a Entretat senza fermarvi al Salamandre un locale
dall'ambiente unico, con i suoi grandi tavoli in rovere e il suo superbo
camino. La cucina ofrre tutto il meglio della gastronomia della zona, dal
baccalà, alle capesante (ovviamente), al vitello fritto con coriandolo,
citronella, latte di cocco e zenzero.
Jumièges
Jumièges e il suo bosco si trovano a 20 chilometri da Rouen, nella
valle della Senna, a pochi passi dalla bianca scogliera, nella conca di
un'ansa fluviale. Insieme formano la penisola di Jumièges. Situato sulla
strada per le abbazie, Jumièges conserva impressionanti rovine del suo
edificio monumentale, la più alta chiesa del suo tempo in Normandia nel XI
secolo. La città deve la sua fama ai numerosi frutteti che si trovano lungo
la Senna e ai gustosi frutti che producono. Il suo patrimonio può essere
scoperto attraverso passeggiate, tra cui un circuito gratuito seguendo
l'opuscolo "Duclair e dintorni" (disponibile gratuitamente presso l'ufficio
del turismo).
L'Abbazia di Jumièges giustamente soprannominata "la rovina più bella
di Francia" è molto romantica, un simbolo perfetto di più di 10 secoli di
architettura che si rivela in un ambiente verde di 15 ettari. Impressionante
per maestosità, dimensioni ed eleganza, la sua storia inizia nel 654, quando
San Filiberto fonda un'abbazia di monaci benedettini: la sua
influenza si fa sentire in tutta la regione, ma i vichinghi pongono fine a
questa saga monastica. I monaci torneranno solo quando i duchi di Normandia,
per riscattare i misfatti dei loro antenati e tornare in buona fede alla
religione, si sforzeranno di far ricostruire le abbazie contribuendo al loro
sviluppo. Nei secoli successivi, l'abbazia fu regolarmente ristrutturata,
fino a quando la Rivoluzione Francese, non la ridusse al ruolo di cava di
pietra. Fu a metà del XIX secolo che venne finalmente salvata da una
famiglia di appassionati prima di diventare proprietà dello Stato francese
qualche anno dopo. Oggi, è una delizia per i visitatori che non si stancano
mai di contemplare il magnifico profilo.
Nel cuore del parco regionale Boucles de la Seine Normande, il centro
ricreativo di Jumièges è una vasta area verde trasformata in parco sportivo.
Offre molte attività come arrampicata, tiro con l'arco, beach volley, tennis
e mini-golf, ma anche escursioni, etc. Un lago di 45 ettari si presta a
tutte le attività nautiche (vela, windsurf, gommoni, canoa, catamarani).
Rouen
La Normandia ha molti tesori, e tra questi, Rouen è certamente una
delle più facili da scoprire: molto vicina a Parigi e quindi facilmente
raggiungibile in treno da molte destinazioni, questa grande città normanna
aggrappata a un meandro della Senna ha un fascino che è difficile che non
conquisti. Nel cuore di Rouen, la cattedrale di Notre-Dame mostra le
sue impressionanti dimensioni e le linee gotiche così come la sua torre alta
arroccata a 150 metri. È possibile ammirare il patrimonio di Rouen
semplicemente passeggiando per il centro storico, per le sue strade
medievali incorniciate da case a graticcio, pedonali e vivaci fino al
Gros Horloge, il Grande Orologio astronomico.
Situata nel cuore della città, sulla rue du Gros-Horloge, la Cattedrale
di Notre-Dame di Rouen è un superbo esempio di architettura gotica, con
la sua magnifica facciata scolpita come pizzi di pietra. La sua costruzione
iniziò a metà del XII secolo e fu più volte modificata nel corso degli anni.
Il suo ambulatorio raccoglie le tombe degli ex duchi di Normandia, come
quelle di Riccardo Cuor di Leone, che chiese che il suo cuore fosse
conservato nell'antica cripta romanica. L'intera storia delle vetrate dal
XII secolo ad oggi può essere letta anche all'interno. Infine, nel XIX
secolo, la torre delle lanterne ricevette una companile in ghisa che culminò
a 151 metri, una torre che Flaubert odiava e descriveva come "un
tentativo stravagante da parte di qualche folle costruttore di caldaie"!
Questo non ha impedì allo scrittore di trarre ispirazione da alcune vetrate
della cattedrale per scrivere La leggenda di San Giuliano l'Ospedaliere
... È un monumento da non perdere, conosciuto in tutto il mondo grazie ai
dipinti di Claude Monet, padre dell'impressionismo...continua
a leggere su
Rouen.
Le Havre
Le Havre nasconde molti tesori architettonici. È una città che
stupisce, a condizione che non ci si aspetti la città medievale normanna.
D’altronde, Le Havre è una città giovane, fondata solo nel 1517 da Francesco
I, per diventare il grande porto del reame. Honfleur era troppo modesta per
questo scopo, deliziosa città alla foce della Lézarde, cantata da Victor
Hugo, con il campanile più alto della Normandia, rischiava ai tempi di
interrarsi. Il sito, scelto su consiglio del grande ammiraglio di Francia
Bonnivet, presentava il vantaggio di una marea che restava alta per due ore,
oltre a poter accogliere una flotta di imbarcazioni più grande. Col passare
del tempo il nome "Havre de Gràce" (Porto di Grazia) si è trasformato
dapprima in "François de Gràce", in onore di Francesco I e, infine, in "Le
Havre", la città normanna con la più alta densità di popolazione.
Insomma, l'abitato deve tutto, o quasi, a due uomini. Uno l'ha creata,
l'altro l'ha reinventata. Se uno l'ha trasformato in un porto reale, l'altra
ha ridisegnato la città. Questi due uomini, sono il re che la voluta,
Francesco I di Francia e l'architetto Augusto Perret., che l'ha
ricostruì dopo che nel Settembre del 1944, male informati sull’entità delle
truppe tedesche che ancora l’occupavano, gli alleati bombardarono nuovamente
Le Havre, radendola al suolo. Tra i due, sono passati cinque secoli.
Cinque secoli di storia che hanno plasmato questa città dai mille volti. Le
Havre non è solo cemento, ma anche mare, il porto, la spiaggia, bellissimi
viali e chilometri quadrati di verde.
Situata alla confluenza della foce della Senna con il Canale della
Manica, Le Havre è soprattutto un porto industriale di grande
importanza, al secondo posto tra i porti francesi. Il centro della città fu
colpito duramente durante la Seconda Guerra Mondiale e quasi completamente
distrutto: tutto il centro fu poi ricostruito nello stile particolarmente
"concreto" del dopoguerra. Un patrimonio storico riconosciuto dal 2005
dall'UNESCO che ha classificato i 133 ettari del centro città come
Patrimonio dell'Umanità, il primo complesso urbano europeo del XX secolo ad
essere inserito nella lista UNESCO.
Dopo la seconda guerra mondiale, nella primavera del 1945, il Ministero
della Ricostruzione e dell'Urbanistica affidò ad Auguste Perret
il compito di ricostruire il centro della città. Quest'ultimo era già un
grande architetto moderno rinomato, un un accanito seguace della linea retta
e dei grandi spazi e pioniere dell’utilizzo del cemento armato. Per la
ricostruzione della città riprese lo schema a scacchiera del primo urbanista
di Le Havre, l’italiano Girolamo Bellarmoto (Siena,
24 agosto 1493 – Chalon-sur-Saône, 28 aprile 1555).
Lo stile di Perret stile per la città si è caratterizzato per una
purezza di linee e da un'assenza di ornamenti. Morirà prima di vedere la
fine dei lavori, ma i 150 ettari del centro città hanno il suo marchio. La
sua opera, fu per molto tempo invisa, suscitò molte critiche e valse a Le
Havre la reputazione di città fredda, rigida e di interesse turistico
immeritato. Dopo essere stata a lungo trascurata la sua architettura è ormai
riconosciuto in tutto il mondo. Gli edifici più grandi firmati Perret sono
il Municipio, la Porta Océane, la Chiesa di San Giuseppe
e soprattutto più di 10.000 abitazioni. Potrete scoprire queste costruzioni
passeggiando nel centro di Le Havre, ma potrete anche visitare un
appartamento modello che vi permetterà di scoprire un appartamento costruito
da Perret come era nel 1950. Scoprirete le strutture e le innovazioni che
vennero: doppio orientamento, sole ottimale, cucina e bagno integrati,
smaltimento dei rifiuti, riscaldamento collettivo ad aria. I mobili e gli
elettrodomestici scelti si riferiscono alla disposizione dei tipici
appartamenti presentati durante la ricostruzione (tra il 1945 e il 1955).
L'appartamento modello si trova al primo piano di un edificio di Place
Perret. Rappresentante del comfort, dell'ideale architettonico e
dell'unità di stile voluti da Perret, questa abitazione di 99 mq riflette
con un sorprendente realismo un'arte di vivere deliziosamente superata. Qui
vengono applicati i principi architettonici fondamentali di Perret:
funzionalità, irraggiamento solare ottimale, cucina e bagno integrati,
pareti divisorie amovibili, smaltimento dei rifiuti, riscaldamento
collettivo a convezione. Il fascino di questo appartamento sta anche nel suo
arredamento, nella sua decorazione e nella profusione di oggetti d'uso
quotidiano del dopoguerra.
Una delle icone della città è la Cattedrale di Notre-Dame (Rue
de Paris). Nel 1520, all'inizio stesso della città, fu costruita una
cappella di legno nella via principale, Saint-Michel, che divenne la
futura rue de Paris. In seguito fu sostituita da una chiesa in
pietra, a sua volta ripensata con i fili delle avventure della storia e dei
restauri. La torre, in stile gotico, risale al 1540 ed è la parte più antica
dell'attuale edificio (originariamente era più alta e sormontata da una
torre). La chiesa fu costruita tra il 1575 e il 1610. Si tratta di un puro
esempio della transizione tra lo stile ogivale e lo stile classico. Le due
porte laterali risalgono al 1605 e la facciata, in stile classico, fu
completata nel 1638. Devastata e distrutta durante la Rivoluzione Francese,
fu restaurata per la prima volta nel 1830. Miracolo o no, la cattedrale è
uscita quasi indenne dai bombardamenti del 1944, e rimane quindi uno dei
rari monumenti antichi della città. Dopo i bombardamenti subì un secondo
restauro (sulle vetrate e sull'organo offerto da Richelieu) e fu consacrata
cattedrale nel 1974. Il coro è stato completato nel 1994. Nuova prova
dell'attaccamento di Le Havre al mare, la Via Crucis viene dal
transatlantico Normandie.
Nel segno della modernità è lo Spazio Oscar Niemeyer, costruito
dall'omonimo architerro un centro pulifunzionale che che presenta spettacoli
dal vivo e cabaret. Oscar Niemeyer è uno degli architetti più famosi del
Brasile e una figura di spicco dell'architettura moderna e dello stile
internazionale. Ha costruito grandi opere nel suo paese (tra cui molti
monumenti e piani urbanistici di Brasilia costruiti negli anni '60, nel
mondo e in Francia (tra cui la sede del Partito Comunista a Parigi, la Borsa
del Lavoro di Bobigny e la Casa della Cultura a Le Havre, la Sede della
Mondadori a Segrate etc). La Casa della cultura di Le Havre è stata
costruita tra il 1978 e il 1982, si compone di due volumi curvi in cemento,
di colore chiaro soprannominati il grande vulcano e il piccolo vulcano.
Il complesso ospita un teatro, un cinema, un auditorium, una sala mostre e
una sala polivalente dove è possibile venire a godersi spettacoli di danza,
teatro, concerti, mostre... in questo luogo ricco e vivace.
Per una vista senza eguali della città e sulla baria si può sul Ponte
della Normandia, da dove si passa per andare a Honfleur.
Fra i suoi figli più celebri ricordiamo lo scrittore e botanico Bernardin
de Saint-Pierre (scrittore e botanico), Casimir Delavigne
(scrittore), Raymond Queneau (scrittore, poeta e drammaturgo),
André Siegfried (sociologo e geografo) e René Coty (Presidente
della Repubblica nel periodo 1953-1959).
Fecamp
La città di Fécamp, situata nella cosidetta Costa d'Alabastro,
si trova a 40 chilometri da Le Havre. Per quanto si ricordi, gli
abitanti della città, qui chiamati "Fécampois" hanno sempre navigato in mari
lontani alla ricerca di spezie, cibo o nuovi materiali. Ma fu soprattutto
nel XVI secolo, quando i pescatori scoprirono la pesca del merluzzo al largo
di Terranova, in Canada, che la città decollò davvero. Il cosiddetto "oro
bianco" farà la fortuna di Fécamp per tre secoli. Nel 1872, Fécamp divenne
il primo porto di pesca d'altura con una flotta di oltre 100 imbarcazioni,
soprattutto Terranova ma si specializzarono anche nella pesca dell'aringa e
dello sgombro nelle acque del Canale della Manica. All'inizio del XIX
secolo, la flotta di pescherecci tradizionali scomparve a favore di grandi
pescherecci a vapore ... Oggi, con la sua lunga spiaggia e il suo porto nel
cuore della città, Fécamp vive ancora in riva al mare. Scoprirete qui un
luogo diverso dalle altre città costiere come Étretat o Dieppe.
Più ruvida, ma forse più autentica, Fécamp è soprattutto una città di
marinai che si aperta al turismo più tardi rispetto alle vicine località
balneari. Detto questo, la città si è molto organizzata in questi ultimi
anni, riuscendo a offire famosi eventi nautici, tra cui il salone nautico
nel mese di settembre. Piena di sorprese e ricchezze, la città è stata
etichettata "Città d'arte e di storia" nel 1992 e "Stazione Nautica di
Francia" nel 2000.
Il monumento principale di Fécamp è l'Abbazia benedettina
della Santissima Trinità (in francese Abbaye de la Sainte Trinité),
che ha più di 1000 anni di storia, poiché venne fondata intorno al 658 da
San Vanengo (Saint Vaneng o Vaningue). Devastato dalle invasioni
normanne, fu ricostruito dal duca di Normandia Riccardo I (nipote di Rollone,
primo duca di Normandia) che installò i canonici secolari, ai quali
succedettero i benedettini nel 952, sotto la direzione del beato
Guglielmo da Volpiano, originario di
Orta San Giulio, che
venne per decisione del duca Riccardo II.
L'abbazia è stato un famoso luogo di pellegrinaggio dal medioevo fino al IXI
secolo poiché conserva all'interno della chiesa abbaziale una famosa
reliquia, quella del Preziosissimo Sangue (Précieux Sang), il
sangue raccolto alla discesa della croce sul corpo di Cristo. In alta
stagione, non perdetevi le visite guidate offerte dall'ufficio del turismo:
è una vera miniera di informazioni. Il pellegrinaggio si svolge il martedì e
il giovedì successivi alla festa della Santissima Trinità.
Dopo un periodo di relativa calma, nel XIV secolo, la riforma benedettina
della Congregazione di San Mauro, che portò a un deciso rinnovamento
monastico a partire dal 1650 si interruppe con la Rivoluzione Francese.
Dell'abbazia originaria rimane la magnifica chiesa abbaziale costruita
da Maurice de Sully (1168-1188).
Risalite la navata di 127 metri (lunga quanto la navata di
Notre-Dame-de-Paris) per scoprire i suoi tesori: la tipica torre-fanale
gotica normanna, le cappelle romaniche, le tombe dei duchi di Normandia
Riccardo I e Riccardo II... senza dimenticare l'orologio astronomico del
1667, che indica sia le ore che le maree (!).
Molto suggestivi sono i resti dell'antico Castello dei Duchi di Normandia
nel XII secolo, di fronte alla chiesa abbaziale, che fu gradualmente
smantellato nel corso del tempo. L'edificio è stato poi integrato nel
dominio monastico prima di tornare alla città di Fécamp, che ne ha curato la
conservazione. Questi resti ricordano la dimensione di capitale militare che
gli eredi di Rollone, il primo duca di Normandia, avevano dato a
Fécamp, da Guglielmo Spadalunga a Guglielmo il Conquistatore.
Il castello è stato il luogo di nascita di molti duchi normanni, tra cui
Riccardo I (nato nel 933) e Riccardo II (morto il 22 agosto 1027). Si
può solo sperare che il luogo sarà presto permanentemente aperto al
pubblico: sarebbe un bel tributo al glorioso passato della città.
Una delle icone della città è la Chiesa di Saint-Etienne
costruita all'inizio del XVI secolo sui resti di una piccola chiesa
romanica, dalla storia movimentata. Dopo il terribile incendio del 1563,
solo il portale sud in stile rinascimentale (classificato monumento
storico), il transetto, l'abside e il coro rimasero del monumento originale,
ma la navata non fu mai completata per mancanza di fondi. Da notare su
entrambi i lati del portale i graffiti marini, che testimoniano la pietà di
questi uomini coraggiosi, anche se sempre alla ricerca di protezione contro
i pericoli del mare.
Le Tréport
Apprezzerete le sue scogliere che confinano con la spiaggia di ghiaia. Le
Tréport è un piccolo porto commerciale e di pesca alle porte della Piccardia,
nel dipartimento marittimo della Senna. Le Tréport è anche una località
balneare elencata dal 1960, che offre ai suoi abitanti e ai turisti di
passaggio attraverso animazioni durante tutto l'anno. Molto apprezzata dai
parigini, (infatti, Le Tréport è la città costiera più vicina alla
capitale), la città ha visto la costruzione della sua prima villa sul
lungomare (il Pavillon d'Orléans) a metà del XIX secolo. Purtroppo, da
questa Belle Epoque e dalla gioiosa partecipazione delle prime ferie pagate,
non resta molto, perché la guerra ha cambiato tutti gli scenari. Le
scogliere, d'altra parte, sono rimaste più alte e fiere che mai. Quando
arriva la sera, si illuminano per offrire uno spettacolo grandioso agli
escursionisti. Per un maggiore comfort, il comune ha fornito una funicolare
gratuita per i visitatori. Le banchine sono l'occasione per una breve
passeggiata tra i numerosi ristoranti e terrazze della città.
Tra i luoghi più caratteristi ci Le Tréport c'è il Quartiere dei Cordieri,
o Quartier des Cordiers. Questo quartiere di pescatori (i pescatori
di merluzzo erano marinai che pescavano senza rete, solo con una corda e
ami) venne costruito a partire dal XVI secolo ai piedi delle scogliere su
una zona bonificata dal mare. Si compone di viuzze strette, casette decorate
con balconi in ferro battuto e finestre a bovindo, con motivi marini.
Purtroppo l'area ha perso parte del suo fascino nelle distruzioni
dell'ultima guerra: in concomitanza con il lungomare sul lato spiaggia,
parte dell'area è stata rasa al suolo per la costruzione di una struttura
disastrosa. Fu qui che Adolf Hitler stabilì il punto di partenza del suo
muro atlantico.
Tra i monumenti da segnalare, la Chiesa di Saint-Jacques (San
Giacomo). All'inizio dell'XI secolo, il conte di Eu devia il fiume
Bresle dal suo letto per ampliare il porto e indebolisce così la chiesa
della città, che non resisteva alle intemperie e crollò nel 1360. L'edificio
venne ricostruito, ma questa volta furono gli inglesi e gli ugonotti a
raderlo al suolo. La terza volta fu la volta buona: nella seconda metà del
XVI secolo, la chiesa di Saint-Jacques si stabilì definitivamente sulla
collina. Il monumento è tipico della regione, con le sue facciate in pietra
arenaria scura e scacchiera di pietra focaia che gli conferiscono un aspetto
un po' particolare. L'interno è notevole per le sue chiavi di volta pendenti
del XVI secolo. Degna di nota è anche una superba Via Crucis in terra di
Siena.
Per conoscere meglio la storia della cittadina si può visitare piccolo
Museo della Vecchia Tréport situato in parte nell'ex prigione e in
parte nell'ex municipio di Le Tréport, situato vicino ad una superba porta a
volta risalente al 1563. La parte dedicata ai bagni di mare evoca attraverso
pittoresche scene di spiaggia del XIX e XX secolo la mania per le località
balneari e i casinò nati in quel periodo. I modelli di barche, i costumi
tradizionali e gli attrezzi da pesca ricordano il passato marino della
città. Infine, imparerete tutto sulle attività tradizionali, se sono
scomparse o rischiano di scomparire, come la raccolta di ciottoli, la
carpenteria marina, ecc.
Se vi fermate a Tréport, non esitate a salire la rampa Musoir e camminare
lungo l'Hôtel de Calais per raggiungere il portico della chiesa, respirare
l'aria di mare e godere della vista completa del porto e del mare.
Guida alle città e ai villaggi più turistici del dipartimento Eure:
Giverny
Giverny è un piccolo villaggio (500 abitanti) a metà strada tra
Parigi e il porto di Honfleur, a 39 chilometri da Evreux, conosciuto e
riconosciuto grazie al pittore Claude Monet, che vi visse dal 1883
fino alla sua morte nel 1926. Situato su una altura e a due passi dalla
Senna, il villaggio offre belle passeggiate in collina ma anche nella strada
principale dove si mescolano hotel, ristoranti, residenze, negozi, studi di
artisti, il Musée des Impressionnismes e la Fondazione Claude
Monet. Giverny è il secondo sito turistico della Normandia dopo
l'Abbazia di Mont-Saint-Michel.
Il Museo degli Impressionisti è uno dei punti fermi del villaggio.
Qui si trovano capolavori originali dei grandi maestri dell'Impressionismo:
Pierre Bonnard, Edgar Degas, Claude Monet, Auguste
Renoir, Camille Pissarro, Paul Gauguin, Edouard Manet,
Berthe Morisot, Mary Cassatt e Gustave Caillebotte. In
totale, la mostra presenta più di 120 opere.
Il Musée des Impressionnismes Giverny si interessa agli artisti
impressionisti, ma anche ai loro precursori ed eredi, dalla fine del XIX
secolo ai giorni nostri. Vengono regolarmente organizzate mostre temporanee.
Lasciata in eredità all'Académie des Beaux-Arts nel 1966 dal figlio di
Claude Monet, la casa intonacata rosa dell'artista è stata oggetto di
importanti lavori di ristrutturazione. Al suo interno si trova la famosa
collezione di stampe giapponesi e si può tentare di immaginare la vita
quotidiana di Monet attraverso i suoi oggetti. Nel giardino, lasciatevi
trasportare dai profumi e dai colori delle diverse varietà floreali lungo i
sentieri. Passeggiando tra i roseti e passando sottoterra, si incontra il
Giardino dell'Acqua formato da un ponte giapponese, glicini e azalee.
Questo luogo ha dato i natali alla famosa opera Le Ninfee. La visita
termina nello studio dell'artista che ora ospita una boutique. La Fondazione
offre numerosi eventi durante tutto l'anno e accoglie anche gruppi e scuole.
L'area di Giverny, il dipartimento dell'Eure ha anche alcuni siti notevoli
non lontano come il Castello di Bizy, un classico monumento francese
del XVIII secolo, che porta il soprannome di Versailles Normanna con i suoi
bacini e parco. Non troppo distante si trova il Castello del Buisson de
May dello stesso periodo, ma in uno stile meno ostentato, e la romantica
tenuta anglo-normanna di Boisset les Prévanches, risalente all'inizio
del XVII secolo.
Les Andelys
A Les Andelys si trova nel dipartimento dell'Eure, a 40 chilometri da
Rouen si trova il Château-Gaillard, una delle più famose fortezze
medievali normanne, che ha reso famosa la città. Una posizione strategica
spesso contesa dagli eserciti inglese e francese. Sulle rive della Senna,
tra due pendii, il borgo è diviso in due parti, il Grand e il Petit
Andely. I suoi monumenti e paesaggi magnifici meritano una visita. Sulle
alture, su uno sperone roccioso, scoprirete le rovine di Château-Gaillard,
che era tra l'altro di proprietà di Riccardo Cuor di Leone e del re
di Francia Filippo Augusto. Lungo il fiume, in basso, la piccola Andely vi
incanterà con il suo porto turistico, le sue vecchie case a graticcio e le
sue banchine fiorite. La storia del Grand-Andely è intimamente legata al
passato del ducato di Normandia. Con il suo museo, la sua chiesa collegiata
di Notre-Dame, il suo campanile e la sua fontana miracolosa, il Grand Andely
conta anche residenze borghesi del XIX secolo.
Affacciate sulla Senna, le rovine di Château-Gaillard testimoniano il
passato di una delle fortezze più famose della regione e offrono una vista a
360 gradi sulla Senna, le Petit-Andelys e le scogliere di gesso. Costruito
rapidamente da Riccardo Cuor di Leone, re d'Inghilterra e duca di
Normandia, tra il 1196 e il 1198, il castello ha le sue leggende. Conosciuta
per la sua inespugnabilità, la fortezza tuttavia cadde ai francesi nel 1204,
presa non dalle latrine, come si era a lungo creduto, ma dalle finestre
della cappella. Alla fine del Medioevo perse la sua funzione militare e fu
utilizzata come cava di pietra per costruire due conventi per le Andely,
quello dei Cappuccini e quello dei Penitenti. Classificato monumento storico
dal 1862, classificato come grande sito nazionale, Château-Gaillard ha
ripetutamente ispirato pittori, poeti e scrittori contemporanei. Nel mese di
agosto, giochi medievali e campi ricostriti sono organizzati nei fine
settimana, così come laboratori per i bambini.
Da non perdere anche il Museo Nicolas Poussin (Rue Sainte-Clotilde),
ospitato in un'ex residenza borghese del XVIII secolo, che ripercorre la
storia della città dalla preistoria alle attività industriali del XX secolo.
Ospita regolarmente mostre temporanee sulle belle arti, le arti decorative,
l'archeologia e l'etnologia locale. La sala dedicata a Nicolas Poussin,
artista nativo delle Andelys, presenta il celebre dipinto Volumnia ai
piedi di Coriolano e numerosi documenti che evocano la vita e l'opera di
questo grande pittore del XVII secolo. I bambini possono scoprire il museo
attraverso un libro di giochi. Vengono regolarmente organizzate visite
guidate, laboratori di mosaico e animazioni.
Tra i monumenti di Les Andelys, non si può non citare la Collegiata di
Notre-Dame costruita nel XIII secolo sul sito dell'ex Abbazia
di Sainte-Clotilde, e ricostruita nel XVI secolo. Ci sono voluti quattro
secoli per completare l'edificio attuale, molto elaborato e imponente vicino
al centro delle Andelys, è un vero e proprio libro di storia
dell'architettura, dal classico gotico allo sgargiante, dall'ordine
rinascimentale ai pastiches ottocenteschi, il tutto intrecciato nell'armonia
di linee e forme. All'interno si trovano alcune meraviglie: l'organo
rinascimentale, statue del XVI secolo, dipinti seicenteschi attribuiti a
Quentin Varin e Jacques Stella, oltre a ricche vetrate di grandi
maestri del XVI secolo che raccontano la storia di San Clotilde, santi,
apostoli e martiri. Nelle vicinanze, la fontana di Sainte-Clotilde,
conosciuta per la sua sorgente miracolosa, è un luogo di pellegrinaggio.
Piatti tipici
della Normandia
La cucina della Normandia è famosa per essere ricca e sfiziosa. È una
miscela di sapori tradizionali francesi, britannici e di altre culture. La
Normandia è famosa per i suoi piatti a base di carne, come l'anatra arrosto,
lo stufato di manzo e il paté normanno. Anche il pesce è un elemento
importante della cucina normanna. Tra i piatti più famosi ci sono il
merluzzo al vapore, l'aragosta alla normanna, il salmone affumicato e il
capitone fritto. Si può anche trovare una grande varietà di piatti a base di
formaggio, come la fonduta di Camembert, la tarte aux pommes, la tarte
Normande e la tartiflette. La Normandia è anche famosa per le sue specialità
a base di mele, come la tarte tatin, la tarte aux pommes e la mousse aux
pommes. Tra i dolci più famosi ci sono il pain d'épices, il flan normanno e
la tarte aux pommes. La Normandia è anche nota per le sue birre artigianali,
come la birra di sidro, la birra di mele e la birra di grano. Insomma, la
Normandia è una delle regioni più ricche di Francia in termini di tradizioni
culinarie. Offre un'esperienza culinaria unica che soddisfa anche i palati
più raffinati.
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