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Biografie > Guglielmo
il Conquistatore >
Passato alla storia come colui che conquistò l'Inghilterra nel 1066,
Guglielmo il Conquistatore, è stato uno dei personaggi che più hanno
segnato la storia europea del XI secolo. Nato nel 1028, era il figlio
illegittimo di Roberto II, duca di Normandia. Dimostrò fin da giovane grandi
capacità militari, difendendo e consolidando il potere in Normandia. Dopo la
morte del re Edoardo il Confessore nel 1066, avanzò pretese sul trono inglese
sostenendo di esserne stato designato erede. Compì così la conquista
dell'Inghilterra, sconfiggendo gli anglosassoni nella famosa battaglia di
Hastings imponendo il dominio normanno, un evento epocale le cui conseguenze si
sentono ancora oggi in molti ambiti.
Introduzione
Il 9 settembre 1987 nella Cattedrale
di Caen, in
Normandia, c'era anche
Lady Diana alla commemorazione di uno dei più grandi personaggi della storia
occidentale, Guglielmo, diventato, grazie alla leggendaria conquista
dell'Inghilterra del 1066, il Conquistatore, venendo incoronato re nell'Abbazia
di Westminster il Natale di quell'anno. La stessa Lady Diana,
allora ancora sposata con il successore alla corona inglese, Carlo, figlio della
regina Elisabetta II, chiamerà con lo stesso nome il suo primogenito e,
probabilmente futuro re. L'impresa del "Conquistatore" venne studiata, come
fonte di ispirazione, da altri personaggi della storia come Napoleone e Hitler,
i quali aspirarono, senza riuscirci, a una nuova invasione dell'Inghilterra che, da
allora, non venne mai più invasa. Anzi, per ironia della sorte, circa 900 anni
dopo, avvenne un'altra invasione, ma in senso inverso, "Lo sbarco di
Normandia",
che ebbe i suoi momenti cruciali nelle terre e nelle città di Guglielmo che
subirono pensantissimi danni. I successori di coloro che
invasero l'Inghilterra nei secoli sono rimasti i dominatori della scena politica
ed economica inglese. Ancora oggi, alcuni dei loro discendenti sono tra gli
uomini più ricchi del paese (tra questi Hugh Richard Louis Grosvenor, VII duca
di Westminster, discendente del conte di Chester, nipote di Guglielmo il
Conquistatore, la famiglia del quale possiede, ancora oggi, un'enorme quantità di terreni nel Regno Unito e
mezza Londra) o siedono negli scranni del Parlamento. Ogni monarca inglese che
ha seguito Guglielmo, compresa la regina Elisabetta II, è considerato un
discendente del re di origine normanna. Secondo alcuni genealogisti, oltre il
25% della popolazione inglese è imparentata alla lontana con lui, così come
innumerevoli americani con ascendenze britanniche. Il nome Guglielmo, di origine
francese antico, composto da elementi germanici ("wil", che significa desiderio,
e "helm", che significa protezione), fu introdotto in Inghilterra
proprio con Guglielmo
il Conquistatore e si diffuse rapidamente. Nel XIII secolo era il nome più
comune tra gli uomini inglesi. Oggi è ancora tra i primi dieci e alcuni prevedono
che la futura e probabile incoronazione di un altro re Guglielmo porterà il nome
ancora più in alto. Forse la parte più duratura dell'eredità di Guglielmo fu il
rapporto dell'Inghilterra con la Francia. Dopo il 1066, il francese normanno
divenne la lingua della corte, del governo e dell'alta borghesia, e tale
rimase per quasi trecento anni. In effetti, ancora oggi si usano alcune
parole normanne come lord, beef, buy, pork, ghost, castle, noble, freedom,
think, snake, purchase...ce ne sono un'infinità.
A
Bayeux, una città
situata nell'odierna Francia settentrionale a cui abbiamo dedicato una guida
apposita (vedere il link), i sacerdoti locali possedevano un arazzo lungo oltre
70 metri e alto 50 centimetri, raffigurante 58 motivi, 628 personaggi, 202
cavalli. Su questo gigantesco arazzo era ricamata una
storia che raccontava come i Normanni, guidati dal loro duca Guglielmo, i
discendenti dei vichinghi, gli uomini
del nord che si erano insediati in terra francese, avessero invaso
l'Inghilterra; come il re inglese fosse morto e come il duca normanno gli fosse
succeduto al trono. Un racconto che sarebbe passato alla storia, scritto da
numerosi contemporanei con prospettive diverse, che avrebbe ispirato
alcuni e affascinato o persino terrorizzato altri. È la storia di un uomo
proveniente da una terra apparentemente piccola che si erge a governare uno dei
regni più potenti dell'Europa dell'epoca, un regno che avrebbe
gettato i semi di un impero che sarebbero germogliati molti secoli dopo. I nativi
normanni (e i francesi moderni) lo conoscono come Guillaume le Conquérant, Guglielmo il Conquistatore.
La storia di Guglielmo è un racconto affascinante, pieno di colpi di scena,
vittorie e sconfitte, intrighi politici e una buona, vecchia e cruda esplosione
di emozioni. Riassumerla è sempre difficile, soprattutto considerando le
convenzioni di denominazione e la porta girevole dei titoli, sia politici che
ecclesiastici. Ci si può imbattere, per esempio, in decine, se non centinaia, di
persone con lo stesso nome, sia esso Roger, Ralph, Robert, Odone/Odo,
Enrico/Henry, Riccardo/Richard, Edoardo/Edward, Cnut, Aroldo/Aroldo/Harald,
Edith o, naturalmente, Guglielmo/William. Nel corso degli anni, le battaglie si
sono ripetute negli stessi luoghi e i sudditi sono stati fedeli, poi si sono
ribellati, sono stati messi in catene, sono stati graziati, si sono ribellati di
nuovo e così via all'infinito.
Qual è dunque il modo migliore per raccontare la storia di una delle figure
politiche più importanti dell'Europa occidentale medievale in un formato
sintetico e facile da digerire? Non c'è una risposta facile, soprattutto
perché la vita di Guglielmo è piena di eventi e personaggi che, a dire il vero,
meriterebbero altri approfondimenti. Questa nostra biografia cercherà in
particolare di coprire gli aspetti più importanti della sua vita,
dall'incoronazione alle imprese in Normandia, alla famosa battaglia di
Hastings del 1066, agli anni da re, alla creazione del Domesday Book,
ovvero il grande censimento completato nel 1086, riguardante la maggior parte
dell'Inghilterra e parte del Galles, e all'impatto che ebbe sul mondo. Molti
dettagli dovranno essere tralasciati, come le sue vaste attività ecclesiastiche
o i suoi rapporti legali e ducali con la gente comune. In questo senso, e solo
in questo senso, questa biografia non è uno sguardo esaustivo sulla vita di
Guglielmo; piuttosto, è una sintesi estesa per provare a rendere l'idea di ciò
che lo ha reso l'uomo che era.
Per certi versi, la vita di Guglielmo è abbastanza in linea con i costumi del
suo tempo; non sarebbe diverso da qualsiasi altro sovrano medievale, sia
esso l'imperatore del
Sacro Romano Impero, il conte angioino, il re ungherese o il
principe della Rus' di
Kiev. Ma una volta approfonditi gli eventi che si verificarono
durante la vita del re normanno, ci si rende conto di quanto Guglielmo fosse
innovativo, atipico e, per mancanza di un termine migliore, diverso. Dalla sua
nascita a Falaise alla sua morte a Rouen, la sua vita ha superato la
prova del tempo e ha raggiunto la proverbiale immortalità.
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