Piazza della Cisterna a San Gimignano

Piazza della Cisterna a San Gimignano

 

La Piazza della Cisterna è una delle meraviglie di San Gimignano, che forse avrete intravisto in qualche cartolina della città, proprio perché ne è un emblema. Ci si arriva attraverso l'Arco dei Becci (una delle porte nelle antiche mura medievali) e di Cugnanesi e quasi non si crede a tanta bellezza. La conservazione di queste case, case-torri, fatte di pietra è talmente buona che sembra finta, ma è tutto vero. La piazza è circondata di case nobiliari e torri medievali ed era una antica sede di botteghe e taverne e deve il suo nome attuale al pozzo ottagonale in travertino, che ne occupa la parte centrale.

Piazza della CisternaPiazza della Cisterna segnava anche il punto di incrocio fra le due vie cittadini più importanti: la Via Francigena e la via che andava da Pisa a Siena. Insieme a Piazza Duomo era il centro nevralgico di San Gimignano. Ma mentre la prima era il centro religioso e politico, Piazza della Cisterna da sempre è stato il luogo dedicato al popolo, dove aveva luogo il mercato e si svolgevano spettacoli pubblici, feste e tornei.

Piazza della CisternaAl centro della piazza si trova la cisterna costruita nel 1237, al tempo in cui si dette un assetto idrico e viario alla città e il suo contado, ampliata nel 1346 sotto la podestà del senese Guccio di Malavolti senese, ricordato dallo stemma sulla pietra del pozzo. La cisterna doveva provvedere ad un più sicuro e comodo rifornimento di acqua per la popolazione che se ne serviva frequentemente, come è attestato dai solchi lasciati nel tempo dalle catene e dalle funi cui erano legate le brocche,  sul bordo del pozzo stesso.

Proprio per la sua storia di centro di aggregazione popolare in precedenza la piazza si chiamava Piazza delle Taverne,  poiché qui erano situate molte locande, dove viaggiatori sostavano cambiavano i cavalli e poi, per un grande albero che vi si trovava, Piazza dell'Olmo, accanto ai Palazzi Cugnanesi che si spingevano oltre l'arco. Nel secolo scorso era chiamata anche Piazza del Pozzo.

Piazza della CisternaTra i bei palazzi di pietra troviamo il Palazzo Tortoli, l'Albergo della Cisterna e Palazzo Razzi, con le sue splendide bifore (le tipiche finestre medievali divise verticalmente in due aperture, con una colonnina o un pilastrino al centro su cui poggiano due archi) che erano un tempo i Palazzi dei Cetti e dei Bracceri. In particolare Palazzo Razzi ebbe anche una funzione pubblica: infatti, rilevandolo dalla famiglia Bracceri, vi fu collocato l'Ospizio dei Trovatelli, dopo la demolizione della sua sede originaria fuori da Porta San Giovanni, quest'ospizio collegato prima all'Opedale di Santa Maria della Ccala di Siena, poi dal 1554 agli Innocenti di Firenze, fu riunito nel 1816 all'Ospedale di Santa Fina non solo amministrativamente ma anche materialmente, perché nuovamente trasferito, trovò posto nell'ex Convento della Vergine Maria, contiguo all'ospedale è soppresso nel 1810 per le leggi napoleoniche. Vicino a Palazzo Tortoli, si trova una torre "scapitozzata" (mozzata nel corso delle lotte tra famiglie rivali) che apparteneva al Capitano del Popolo. Quest'ultima era anche chiamata Torre dei Pucci dal nome della famiglia che la possedette tra il XIX e XX secolo

Piazza della CisternaNella stessa piazza si trovano anche il Palazzo Ridolfi, (già dei Cattani) o meglio quanto rimase di esso dopo la sua rovinosa caduta sulla piazza il 1646; il Palazzo dei Becci (oggi Benucci) è, di fronte, il Palazzo dei Pellari e il  Palazzo degli Ardinghelli, (dal nome del  casato ghibellino più potente di San Gimignano) con le loro torri gemelle, (oggi magazzini e Palazzo del Comune). La loro costruzione delle Torri degli degli Ardinghelli risale alla fine del XIII secolo ed erano molto più alte del limite previsto dal divieto comunale del 1255 che considerava fuorilegge le costruzioni più alte della torre comunale, la prima costruita, la cosiddetta "la rognosa", che era alta 51 metri. Così oggi le due torri sono alte circa la metà del fabbricato originale.

Torre del Daivolo - Piazza della CisternaA destra troviamo il Palazzo Lupi con la così chiamata torre del diavolo, (la leggenda racconta che il proprietario, tornando da un lungo viaggio e trovandola inspiegabilmente più alta, incolpò il demonio dell'accaduto); oltre all'ingresso al Vicolo dell'Oro (vedi sotto), il Palazzo Cortesi Lolli sull'area delle antiche case dei Gregorio che si estendevano fino all'angolo della Piazza del Duomo con via San Matteo, che ospita da un lato il Monte dei Paschi e dall'altro l'albergo Leon Bianco. Dalla piazza si entra anche nello stretto e già citato Vicolo dell'Oro, chiamato così per la presenza di orafi e "battiloro" che erano gli artigiani che creavano le foglie d'oro zecchino sottilissime che andavano a ricoprire la base di legno per i polittici, le tavole affrescate con le immagini dei santi, che decoravano gli altari delle chiese.

L'aspetto che si può ammirare oggi della piazza risale alle sistemazioni avvenute nel corso del 1200, secondo le regole date dal Comune Ghibellino. La sua forma è a triangolo rovesciato e sfrutta la pendenza naturale del terreno. Tutto il pavimento della pizza è in cotto ce si collega alla Piazza del Duomo con un passaggio aperto.

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