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VISITARE
ROTTERDAM - INFORMAZIONI E GUIDA.
Sede
del più grande porto del mondo, è una città operaia senza
fronzoli, situata nel cuore di un labirinto di fiumi e corsi d'acqua
artificiali che insieme formano lo sbocco dei fiumi Reno (Rijn) e Mosa (Maas).
Dopo i danni devastanti della seconda guerra mondiale, Rotterdam è diventata
una città vibrante e vitale, costellata di attrazioni culturali di livello
assoluto. La riqualificazione non ha però cancellato il suo carattere: la
sua apparente asprezza è parte del suo fascino.
Rotterdam
è una città che va oltre la sua storia e il suo presente. La seconda città dell'Olanda,
con quasi 618.000 abitanti, possiede più di un un record di tutto rispetto:
ospita il primo porto più grande d'Europa ed uno dei più grandi del mondo
(il più frequentato del pianeta dagli anni '60 e fino al 2004, prima
d'essere stato sorpassato dagli asiatici Shanghai e Singapore), ha la metà
dei suoi abitanti di origine straniera, un Sindaco originario del Marocco e
di fede musulmana, una delle più antiche tradizioni navali, un'incredibile
varietà ed energia culturale, una vivacissima vita notturna... e non solo. |
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Rotterdam
è una città da vivere, da conoscere e da amare; più del porto che la
alimenta, più del Paese che la governa. É una città che ha dato i natali a
gente appassionata di vita e di futuro, seguendo il ritmo curioso che danza
nel ventre del mondo. Lo ha fatto ad cominciare da uno dei più grandi
filosofi ed umanisti della storia europea, Erasmo da Rotterdam, e
continuando con artisti e grandi navigatori e mercanti, architetti e gran
lavoratori.
Il
primo pensiero quando si arriva in città è rivolto al suo 'incredibile' e
storico scalo marittimo. La visita al
porto di Rotterdam diventa fondamentale per capire l'anima di questa città. Se potessimo vedere
dall'alto i suoi 105 km² di estensione, lungo un percorso di quasi 40 km,
questi ci apparirebbero come un incredibile giocattolo, dove centinaia di
gru spostano milioni di container e migliaia di navi si muovono tra acque
marine e fluviali. Vengono poi in mente i dipinti dei maestri fiamminghi,
dove i dettagli di vita vissuta sono catturati alla perfezione, tanto da
divenire specchio dell'anima urbana di questa città.
Johannes Christiaan
Karel Klinkenberg (artista olandese originario di
Den Haag - L'Aia),
nel suo 'Vista del Blaak', sottolineava la vita della città nel XIX
secolo, una vita improntata proprio sul legame della popolazione con le
acque, i fiumi e i canali, il vicino mare. Non è l'unico artista che ritrae
l'anima antica di questa città. Vi furono anche i grandi maestri
fiamminghi del Secolo d'Oro olandese, come Pieter de Hooch,
forse il più famoso, nato ad a Rotterdam nel 1629 e contemporaneo a
Jan Vermeer, con cui ne condivise lo stile e le tematiche artistiche.
Rotterdam è una città ricca di stili, e non solo artistici. Il suo è un moto
antico,
'Sterker door strijd' (più forte dopo la fatica, il
sacrificio), e allo stesso tempo progressista. La città ha avuto il
coraggio di acchiappare il futuro con lucidità e coerenza, ad incominciare
da quella sua chiara filosofia urbana, post-moderna.
Rotterdam
è situata nel sud dei Paesi Bassi, nella provincia che porta il nome
di Olanda meridionale, poco più a sud della capitale L'Aia e a
circa un'ora di viaggio da
Amsterdam.
Si divide in due aree, a sud e a nord del fiume Nieuwe Maas (un
tributario del Mosa) con il centro urbano posizionato a nord dello stesso
fiume e con una conurbazione territoriale al di sotto del livello del mare.
Le dighe presenti nel territorio sono infatti numerose, così come è tipico
della sua stessa nazione; il punto più inferiore sotto livello del mare si
registra infatti proprio a Rotterdam, nei pressi della località di
Nieuwerkerk aan den Ijssel e tocca i 6,76 metri. Anche Rotterdam, come
Amsterdam ed altre città olandesi, è quindi caratterizzata da pittoreschi
canali urbani ed è principalmente collegata da una serie di tunnel
e ponti, tra cui il Beneluxtunnel, il Maastunnel, il
Erasmusbrug, il Willemsspoortunnel, il Willemsbrug, il
Koninginnebrug, il Van Brienenoordbrug e il De Hef.
Quest'ultimo non è un ponte qualunque, ma un magistrale esempio di
ingegneria civile ed abilità meccanica. Fu il primo ponte ferroviario a
collegare la Noordereiland ('Isola del Nord') ed il sud di Rotterdam,
e lo ha fatto come se fosse un 'ascensore'. Oggi, al completamento del
tunnel ferroviario, il ponte non viene più usato, ma è conservato e protetto
come monumento nazionale, disponibile a farsi visitare da più di un turista;
è il ponte storico della città, uno dei suoi simboli, insieme al recente e
futuristico ponte di Erasmusbrug, il ponte di Erasmo,
o il cigno come è stato soprannominato per la sua estetica,
piuttosto caratteristica sull'orizzonte urbano del fiume.
La
conformazione urbana di Rotterdam
è facilmente distinguibile. Città di grandi navigatori, Rotterdam è stata
costruita per servire il mare e da questo, insieme ai fiumi
che ad esso si uniscono (il Mosa
e il Reno in particolare con
i loro tributari), ne ha tratto i benefici più grandi. Il centro
della città è situato nella parte settentrionale del fiume Nieuwe Maas,
che a sua volta costeggia a sud una zona di più recente urbanizzazione
chiamata De Kop van Zuid, la quale tuttavia è talmente centrale da
sembrare parte dell'antico centro storico. Da qui si raggiunge facilmente in
soli 15 minuti di treno la cittadina di Barendrecht e altre vicine
località, che quasi sembrano essere parte della stessa Rotterdam, ma che da
questa si distinguono perché appartenenti ad amministrazioni municipali
diverse. A poca distanza, a sud, scorre il fiume Oude Maas (Vecchio
Mose), che si unisce al Nieuwe Maas nel delta verso il mare, formando il
tributario Het Scheur, e quindi il grande canale navigabile
che sfocia sul mare, il Nieuwe Waterweg. Si rese necessario costruire
quest'ultimo, nel 1872, per l'aumentato traffico marittimo; era diventato
infatti sempre più difficile far navigare i grandi vascelli mercantili che
entravano in città con il prezioso carico proveniente dalla Indie
orientali, e successivamente da quelle occidentali, le Americhe.
In effetti, nel XIV secolo il nucleo storico dell'attuale scalo portuale non
era a Rotterdam, ma era infatti molto più vicino a
Delft,
di cui era parte come stazione marittima (Delfshaven). Solo
successivamente, nel 1886, venne inglobato nell'attuale area urbana, e
risorgendo a nuova vita dopo l'attacco violento da parte delle bombe
tedesche dagli anni '50 dello scorso secolo. Lo si noterà, Rotterdam non
possiede un classico centro medievale, perché quest'ultimo venne
completamente bombardato durante la Seconda guerra mondiale; la
ricostruzione post-bellica ha lasciato il posto ad una nuova edilizia
urbana, da molti per l'appunto definita progressista.
Dal
porto di Rotterdam l'intero mondo è entrato in Olanda. Non solo mercanzie,
non solo spezie e stoffe e polveri preziose che hanno poi prodotto la
bellezza ritratta dai grandi maestri fiamminghi. Sono entrate anche idee e
culture e genti, che hanno plasmato quella forma mentis
sociale
così tanto apprezzata oggi. Non è un caso se quasi la metà degli abitanti
di Rotterdam è straniera e se il sindaco di Rotterdam dal 2009 è
un uomo di origini marocchine, di etnia berbera e di fede musulmana (il suo
nome è Ahmed Aboutaleb ed è originario dalla zona del Rif, nel nord
del Marocco; è entrato in Olanda con la famiglia di origine nel 1976 e dopo
aver conseguito una laurea in Ingegneria ed essere diventato giornalista, è
stato segretario di Stato per gli affari sociali e quindi sindaco di
Rotterdam).
Uno
guardo alla sua storia e si capisce come Rotterdam sia una città di grandi
speranze, un laboratorio umano dinamico e moderno. Un luogo che non ha
paura del cambiamento, del rischio, della realtà quotidiana che comunque
genera coerenza e voglia di fare. Sarà che questo è insito nel suo destino,
sin da quando,
tornando indietro alle sue lontane origini, nel XIII secolo,
la città nacque grazie ad una diga (il Dam) costruita su un piccolo
fiume, il Rotte (oggi corrispondente all'esatto punto della
Hoogstraat, la via principale). Ne ha fatto di strada da allora, a 30 km di
distanza, sul mare, grazie ai lavori di canalizzazione e alle nuove dighe,
lo scalo marittimo crebbe in importanza, diventando sede di una delle
sezione della VOC, la famosa
Compagnia olandese delle Indie Orientali (Vereenigde Geoctroyeerde
Oostindische Compagnie); nel 1572 accolse gli spagnoli della vicina
città fortificata di Bielle (antica Den Biel), in fuga dai
cosiddetti 'Watergeuzen' (i Gheusi del mare, o pezzenti del
mare, come anche riferiti), ribelli protestanti guidati dal barone di
Lumley, Guglielmo II de la Marche; da questo stesso porto, ed
esattamente da Delfshaven, nel 1620
partirono i Padri pellegrini, che dall'Olanda calvinista
raggiunsero l'Inghilterra, e che da qui salparono a bordo della Mayflower
approdando in America.
Sono
davvero tante le cose da vedere a Rotterdam. Il suo centro, spostato
verso ovest rispetto al Delfshaven, racconta la storia della città. Ancora
ci si impressiona a guardare le vecchie foto del bombardamento nazista;
rendono di sicuro l'idea di una città completamente rasa al suolo. Decidere
cosa vedere a Rotterdam può sembrare semplice, ma forse così non è. Si veda anche la sezione
apposita dedicata alle attrazioni turistiche principali della città.
Questa è una città da scoprire lentamente, con interesse curioso e passione
urbana, non solo storica, anche se la Rotterdam da visitare in un giorno
è comunque a portata di mano. Della città stupiscono le profonde connessioni
tra le strutture edilizie, i materiali utilizzati e la funzionalità
estetica: si prenda per esempio la Centraal Station, venne costruita
nel 1957 e pare aver costituito il nucleo originario di questo nuovo
sviluppo urbano. Nelle vicinanze è situato il Gebouw Delftse Poort,
il grattacielo dalle torri gemelle, olandesi, costruite tra il 1989 ed il
1992. Poco oltre si trova il mastodontico Groot Handesgebouw,
edificio postbellico progettato nel 1949 e occupante ben oltre 2 ettari di
superficie. Rotterdam, anche se quasi interamente ricostruita nel
dopoguerra, nasconde qualche angolo superstite dell'antica città. Angoli
che
troviamo incastonati tra grattacieli e centri commerciali, tra il via vai
frettoloso di abitanti e turisti, viaggiatori del nostro tempo (che qui
vediamo soprattutto in bicicletta). Il più caratteristico è il quartiere di
Delfshaven (o
Delftsevaart), che fu enclave
fluviale della vicina città di Delft (che da Rotterdam dista soli 21 minuti
in auto o appena 11 minuti con il treno intercity), alla quale apparteneva
sin dal XV secolo e dove si trovano ancora oggi vecchie case e magazzini del
'500 e del '600. È questa la Rotterdam dei quadri fiamminghi, a più
riprese rappresentata con il suo antico canale e sullo sfondo in lontananza
la Sint Laurens, la chiesa si San Lorenzo di Rotterdam, la
basilica tardo gotica del XV secolo (l'attuale interamente ricostruita dopo
la guerra). Di fronte alla chiesa la statua del più illustre cittadino che
la città abbia finora avuto, Erasmo. Spostandoci di poco, nella zona
di Voorhaven, sul lungocanale di Aelbrechtskolk, troviamo una
delle zone più belle della città: si passino i ponti Mouterbrug e il
Piet Heynsbrug e dopo aver visto un bel po' di barche ancorate e
altrettanti ristoranti galleggianti e piccoli negozi, si arriva fino alla
chiesa dei padri pellegrini, la Oude Pelgrimvaderskerk (da qui
pregarono per l'ultima volta prima di partire per il lungo viaggio).
La
diga (dam) sul fiume Rotte consentì così al piccolo insediamento di crescere
e diventare comune nel 1328. La città ha saputo ricostruirsi un futuro
creativo e prospero dopo le distruzioni della guerra e i disastri scaturiti
sono stati un'occasione per ripensare alla città in senso vivibile,
coniugando l'anima commerciale alla qualità della vita: il tunnel sotto la
Mosa, la ferrovia sopraelevata e la metropolitana (che hanno risolto il
problema del traffico), i
musei di Rotterdam, con strutture come il Boymans (Museum Boijmans - van Beuningen),
il MAMA, il Kunsthal, il Museo marittimo ed altri,
fanno della città un centro culturale di caratura internazionale. Escursioni
in battello portano nella zona del delta, dove l'ingegneria idraulica
olandese ha realizzato lo Stormvloedkering, una barriera
anti-tempesta per la difesa dai flutti e dalle maree. I musei nautici sono
da non perdere, il Maritien Museum Prins Hendrik nella Burg's
Jakobplein, racconta per esempio la storia della navigazione attraverso
modellini di navi a partire dal XV secolo, mappamondi, carte nautiche e
dipinti. Più legato alla storia del Corpo
della Marina d'Olanda è invece il Marinier Museum, sulla
Maaskade. Agli appassionati di architettura contemporanea Rotterdam
regala momenti unici: è sufficiente aggirarsi a piedi per ammirare le
case cubiche e la piramidale biblioteca pubblica di Pete Blom
La torre di Euromast, nella zona di
Parkhaven, inaugurata in occasione della Floriade del 1960, è
diventato uno dei simboli della città: allora misurava 92 metri, ma dieci
anni dopo sopra la sua cima è stata costruita una Space Tower, che ha
portato l'altezza complessiva a 185 metri e che ospita oltretutto uno dei
più interessanti
ristoranti di Rotterdam,
con tavoli affacciati su grandi vetrate. Da lassù, quando il cielo è sereno
si vede tutta la città. É come avere una
mappa di Rotterdamtra le mani. Si vede il porto, la sponda meridionale del canale che collega
la città al mare del Nord; si vede il
futuro e si chiama Maasvlakte 2: situata all'imbocco
del Nieuwe Waterweg, è una futura area portuale già strappata all'acqua;
2000 ettari di terra destinata a dare nuova vita al porto di Rotterdam,
permettendo anche l'accesso ai vettori marini più grandi del mondo.
Rotterdam non si ferma mai, il grande e
incredibile giocattolo, con le sue centinaia di gru e i milioni di container
e le migliaia di navi che si muovono tra acque marine e fluviali, continua a
pulsare. Oltre, si muove la città, al ritmo di nuove energie.
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