I Sassi di
Matera, sono stati iscritti dall'Unesco dal 1993 "Patrimonio
mondiale dell'Umanità". Si estendono su due conche e sono un
agglomerato urbano formato da grotte naturali
ulteriormente scavate. Alcune di esse sono state
chiuse utilizzando lo stesso materiale di scavo e
creando una specie di facciata. Davanti ad altri
sono stati costruiti dei muri che prolungano
l'abitazione verso l'esterno, come una vera e
propria casa. Le abitazioni sono disposte l'una
sull'altra. Il tetto di una casa e quindi, al di
sopra, una strada, una scalinata, un giardino o il
pavimento di un'altra casa.
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Questi "solchi"
costellati di grotte e anfratti, a Matera, come in altre zone
dell'Appennino e dell'Altipiano delle Murge sono stati utilizzati
dall'uomo fin dal neolitico a scopo abitativo.
Il fenomeno degli
insediamenti rupestri è comune nella preistoria, quando il rifugio più stabile e sicuro era costituito da ripari naturali forniti da grotte e
caverne. L'uso di vivere in grotta, prosegue nel periodo medievale in
numerose zone dell'area mediterranea e in Italia si manifesta
soprattutto nel sud. Esso è motivato da cause politiche ed economiche
legate al grave dissesto del mondo tardo romano (che provoca un
decentramento verso le zone rupestri e l'abbandono dei centri vicini ai
percorsi stradali più frequentati per sfuggire alle incursioni
barbariche) o da favorevoli condizioni geografiche. A
Matera i sassi
sono state abitate stabilmente già in età ellenistica: popolati dapprima
per piccoli nuclei isolati, divengono nel tempo residenza di immigrati
in generale dei ceti più poveri. Con l'aumentare della popolazione se ne
costruiscono anche nella parte più bassa con edifici in pietra
imbiancata a calce. Nel secondo dopoguerra nei sassi vivevano ancora
18.000 abitanti, metà della popolazione di Matera, addensati nelle
3300 grotte naturali e artificiali. Nell'ultima foto in bianco e nero
potete vedere una famiglia di 10 persone che viveva in una casa grotta
fino al 1952.
"……Questi coni rovesciati, questi imbuti, si
chiamano Sassi… Hanno la forma con cui, a scuola immaginavamo
l’inferno di Dante… in quello stretto spazio tra le facciate e il
declivio passano le strade, e sono insieme pavimenti per chi esce dalle
abitazioni di sopra e tetti per quelli di sotto… alzando gli occhi vidi
finalmente apparire, come un muro obliquo, tutta Matera. …È davvero una
città bellissima, pittoresca e impressionante".
Cristo
si è fermato a Eboli - Carlo Levi Einaudi 1945
I Sassi vengono divisi in Caveoso, verso sud, e Barisano verso ovest. Sono state contate circa 3000 abitazioni, molte delle quali sono ancora abitate
oggi. Di fatto, si tratta di proprietà demaniali (il 70%) che a volte vengono occupate da giovani in cerca di prima abitazione. La realtà sociale ancora difficile impedisce di lasciare i sassi che possiedono servizi e allacciamenti piuttosto fortunosi. In molti casi le piccole abitazioni vengono trasformate e parzialmente rielaborate. ?in atto un lungo lavoro di restauro di tutto il complesso.
Carlo Levi
(Torino 1902 - Roma 1975) fu medico e scrittore. Poiché era
antifascista, nel 1935 fu arrestato e condannato al confino in Lucania.
Lì scrisse il suo capolavoro "Cristo si è fermato a Eboli"
pubblicato da Einaudi nel 1945, ma che narra della sua esperienza al
confino nel 1936. dopo la pubblicazione del libro, che suscitò molto
scalpore, si provvede a spostare la popolazione dei Sassi in case
popolari appositamente costruite.
Così scriveva
ancora Carlo Levi, qui parla il personaggio della sorella:
-Arrivai a Matera,- mi raccontò, - verso le 11 del mattino. Avevo letto
nella guida che è una città pittoresca, che merita di essere visitata,
che c'è un museo di arte antica e delle curiose abitazioni
trogloditiche. Ma quando uscii dalla stazione, un edificio moderno
è piuttosto lussuoso, e mi guardai attorno, cerca invano con gli occhi
la città. La città non c'era. Però su una specie di altopiano deserto,
circondato da monticcioli brulli, spelacchiati, di terra grigiastra
seminata di pietrame. In questo deserto sorgevano, sparsi qua e là, otto
o 10 grandi palazzi di marmo, come quelli che si costruiscono ora a
Roma, l'architettura di Piacentini, con portali, architravi sontuosi,
solenni scritte latine e colonne lucenti al sole. Alcuni di essi non
erano finiti e parevano abbandonati, paradossali e mostruosi in quella
natura disperata. Uno squallido quartiere di casette da impiegati,
costruiti in fretta il sempre dalle decadimento e alla sporcizia,
collegava i palazzi e chiudeva, da quel lato, l'orizzonte...
allontanatami un poco dalla stazione, arrivare a una strada, che da un
solo lato era fiancheggiata da vecchie case, e dall'altro costeggiava un
precipizio. In quel precipizio è Matera. Ma di lassù dov'ero io non se
ne vedeva quasi nulla, per l'eccessiva rigidezza della costa, che
scendeva quasi a picco. Vedevo soltanto, affacciandomi, delle terrazze e
dei sentieri che coprivano all'occhio le case sottostanti. Di faccia
c'era un monte pelato e brullo, di un brutto colore grigiastro, senza
segni di coltivazione né un solo albero...
Ancora nel
1957 lo scrittore e giornalista Guido Piovene nel suo Viaggio
in Italia scriveva: "Molti (n.d.r tra quelli che vivono nei
Sassi) sono contadini, e anche questa cosa sembra incredibile. Per
andare e tornare dai campi sui quali lavorano fanno perfino 20 km al
giorno. Perciò alle due mezza di notte le vie si risvegliano, si
affollano nel buio di uomini, asini e muli che partono per la campagna
in un frastuono di sonagli. Un simile ambiente e adatto alla
sopravvivenza delle credenze magiche o superstizioni: un vecchio qui,
tale Saverio, diceva di aver viaggiato in paesi lontani senza muoversi
dalla sua grotta, e infatti sapeva descriverli. Molto più controllabile
è però il dilagare delle predicazioni religiose nella voragine. Sono
fatti che in genere gli italiani non sanno. I Sassi contengono oltre
1200 protestanti, giacché dopo la guerra il loro numero aumentò; ed
appartengono alle sette più popolari e visionari, quali battisti e
soprattutto pentecostali. Il parroco della chiesa di San Giovanni, che
sovrasta la spaccatura, mi disse che il numero dei protestanti aumenta
in fondo all'imbuto. Come in un contrasto scenico, dalla città superiore
irrompono invece cortei di donne recitando il rosario. Pochissima e la
delinquenza e la moralità è buona.. L'impressione che danno i sassi nel
loro insieme è quella di un presepio napoletano, ma illividito e quasi
stravolto da un fondo spiritico."
La Legge
dei Sassi, varata nel 1952, stanziò 5 miliardi e 200 milioni di lire
per il loro risanamento. Fu decisa la costruzione dal nulla di cinque
villaggi, in vicinanza di Matera, nella parte alta, tra i quali, la
Martella, Serra Venerdì, Venusio. Non fu facile, nonostante le migliorie
a cui andarono incontro, togliere gli abitanti dalle abitazioni a cui
erano abituati da innumerevoli generazioni. Scriveva ancora Piovene:
"...fu difficile toglierne (dai Sassi) gli abitanti che vi si
erano incarnati. Strappate dal burrone e si trovarono un mondo diverso
dal loro, quasi una diversa parte. Fuori del fiato collettivo a
cui erano avvezzi, nelle costruzioni divise dei villaggi moderni, si
sentivano spersi e talvolta atterriti. 'Preferisco la mia grotta, il mio
vicinato', era una frase consueta. Oppure acconsentivano a muoversi,
purché nelle case nuove già trovassero il vecchio consorzio ricomposto
(cioè, tutto il loro vicinato n.d.r)."
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