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Isole Canarie
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Storia delle
Isole Canarie
Geologicamente parlando,
le Isole Canarie sono "giovani", con un'età stimata di
30 milioni di anni. La datazione al carbonio dei primi
abitanti di queste isole fa risalire i primi insediamenti
al 2000 a.C., ma è possibile che siano state abitate già molto
prima. Erano sicuramente abitate da animali preistorici,
lucertola, ratti e tartarughe preistoriche, neanche a dirlo,
giganti. L'origine dei primi abitanti, i Guanci,
rimane oggetto di speculazioni. |
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Non
sono le uniche, c'è anche chi abbia ritenuto che quella oggi
chiamata Macronesia (e cioè
Canarie-Azzorre-CapoVerde-Madeira) costituisse i resti
visibili del continente perduto di Platone, Atlantide.
Se poi Platone avesse creduto nella sua esistenza o avesse
più intenzioni allegoriche rimane anche questa una questione
di congetture.
Non
ci sono prove concrete che Fenici, ne tanto meno Greci, si
siano spinti verso le Canarie; così come i Cartaginesi, che forse
proposero una sbirciatina delle isole più orientali dell'arcipelago.
Quanto ai Romani, pare non si siano mai avventurati nel
conquistare quelle che conoscevano come “Insulae Fortunatae? (le
isole Fortunate), dopo averne sentito parlare dagli scritti di
Plinio il Vecchio nel I secolo d.C. Per il mondo occidentale fu re
Giuba II di Mauretania, vissuto tra il 52 a.C. ed il 23 d.C., un
colto romanizzato re berbero dell'allora provincia romana di Cesare
Augusto (anche conosciuto per aver sposato la figlia di Cleopatra e
Marco Antonio), ad aver scoperto le isole. Sempre secondo Plinio, il
re trovò le isole disabitate, ma con qualche traccia di alcuni edifici,
incluso un piccolo tempio di pietra.
Dei
Guanci si sa poco e niente. Stiamo parlando di una delle culture
più misteriose: emigranti celtici o nordici? Forse
(effettivamente venivano descritti di carnagione bruna ma con occhi blu
o grigi e capelli biondi, e queste caratteristiche persistono ancora
oggi in un gran numero di abitanti attuali delle isole). Gli studiosi
propendono però nella probabile appartenenza ad una cultura
preberbera, proveniente dalla vicina Africa. Quando gli europei
iniziarono ad esplorare le isole nel tardo Medioevo, incontrarono
diverse popolazioni indigene il cui stile di vita risultava
ancorato ad un livello quasi neolitico e questo nonostante la preistoria
dell'insediamento delle Isole Canarie non sia ancora oggi del tutto
chiara: gli indigeni erano abbastanza avanzati da avere la ceramica, da
alimentarsi principalmente di latte, burro, carne di capra, maiale e
alcuni frutti; da avere un abbigliamento fatto di cuoio e giunchi
intrecciati; da avere lasciato incisioni con alfabeto dai significati
oscuri ed una cultura monoteista.
XIII-XIV secolo
Nel
XIII-XIV secolo è dato conoscere che i Guanci vivevano
principalmente in grotte, erano dediti alla caccia e alla raccolta,
insediati in tribù diverse, spesso nemiche (sebbene alla parola 'Guanci'
fosse stato attribuito solo il nome degli abitanti indigeni dell'isola
di Tenerife, che contava non meno di nove piccoli regni). Il
capitano genovese Lanzerotto Malocello verso la fine del XIII
secolo sbarcò sull'isola che da lui prende il nome, Lanzarote. Vi
passarono anche utopisti alla ricerca del leggendario “Rio de Oro?
(fiume d'oro), che credettero scorrere alla latitudine delle Canarie,
così come missionari e mercanti di schiavi. Le isole tuttavia non
apparvero sulle mappe fino al passaggio di una missione
italo-portoghese del 1341. I Majorcani istituirono una missione
vescovile nelle isole nell'ultima metà dello stesso secolo. Nel 1402 i
francesi Jean de Béthencourt e Gadifer de La Salle,
sbarcarono sulle coste di Lanzarote con il sostegno del Regno di
Castiglia, dando inizio all'opera di conquista delle isole
Canarie. Seguì un secolo di 'vergognoso' colonialismo, segnato da
massacri e dalla schiavitù del popolo indigeno. Il primo fu anche
nominato re delle Canarie, pur riconoscendo il castigliano Enrico III
come regnante. I nativi di La Gomera, di Gran Canaria, Tenerife e La
Palma resistettero agli invasori castigliani per quasi un secolo. Anche
i Portoghesi ebbero a reclamarne il possesso territoriale. Nel 1479, il
Trattato di Alcáçovas, fece delle Isole Canarie un possesso
della Spagna, risolvendo la disputa tra Castiglia e Portogallo sul
controllo dell'Atlantico (il trattato riconobbe il controllo castigliano
delle Isole Canarie, confermando d'altra parte il possesso portoghese
delle isole Azzorre, di Madeira e di Capo Verde). I castigliani non
raggiunsero comunque il controllo completo di Tenerife e La Palma se non
nel 1496, con Alonso Fernández de Lugo, un conquistador spagnolo
che la storia descrive tanto ambizioso quanto crudele. Con la scoperta
delle Americhe, l'arcipelago divenne un punto di sosta per
conquistatori, per i commercianti e i missionari spagnoli in viaggio
verso il Nuovo Mondo. Questo portò una grande prosperità per le isole
Canarie, le città furono abbellite di edifici architettonici e le chiese
arricchite di decorazioni d'arte.
XVI-XIX secolo
Il
secoli dal XVI al XIX furono non meno turbolenti per le isole
Canarie. Sfidando la Spagna, truppe marocchine occuparono
Lanzarote nel 1569 e 1586; mentre nel nel 1595 ebbe
luogo la battaglia di Las Palmas, una spedizione navale inglese
non andata a buon fine durante la guerra anglo-spagnola. La flotta
inglese guidata da Francis Drake, John Hawkins e Thomas
Baskerville non riuscì ad ottenere la vittoria e fu costretta a
ritirarsi verso i Caraibi spagnoli, dove Francis Drake morì di
dissenteria. La città di Las Palmas de Gran Canaria fu distrutta
da una flotta olandese nel 1599, dietro il comando di Pieter
van der Does. Sotto la guida dell'ammiraglio Robert Blake,
gli inglesi ottennero una vittoria sugli a spagnoli a Tenerife. Le
battaglie inglesi culminarono nel 1797 con l'attacco di Horatio
Nelson a Santa Cruz, fu qui che il famoso ammiraglio perse il
braccio destro. Tenerife resistette e, nel 1821, le Isole Canarie
divennero una provincia spagnola. Santa Cruz de Tenerife venne
scelta come capitale. Nel frattempo ebbero già luogo i cosiddetti viaggi
'romantico-scientifici' alle isole Canarie, e cioè i viaggi finanziati
per ragioni scientifiche (quello di Louis Feuillée nel primo
Settecento, che ebbe a mappare le isole e misurare il meridiano di El
Hierro oppure quella di Nicolas Thomas Baudin che fu
improntata sulla botanica).
Inizio del XX secolo
All'inizio del Novecento il blocco marittimo imposto
dalla Gran Bretagna durante la prima guerra mondiale diede il
colpo di grazia al commercio dell'arcipelago, che viveva della
coltivazione della canna da zucchero, della vite, delle cocciniglie (per
la produzione del carminio, un pregiato colorante naturale) e
soprattutto delle banane. In quegli stessi anni, gli abitanti delle
Canarie partirono in massa dando avvio all'emigrazione in America
Latina alla ricerca di una vita migliore (in particolare in
Venezuela, Cuba e Portorico). Nel 1936 scoppiò
la Guerra Civile Spagnola. Per impedire un possibile progetto di
colpo di Stato, la Repubblica spagnola inviò il generale Franco alle
Isole Canarie. Quattro giorni prima che la propaganda della
dittatura provocasse la rivolta nazionale, tre militari anarchici
tentarono di eliminare Franco proprio a Santa Cruz de Tenerife.
In seguito i nazionalisti franchisti arrestano tutti i sostenitori della
causa repubblicana alle Canarie.
Dagli anni 1950-1960 ai giorni nostri
Negli
anni 1950-1960 del Dopoguerra, gli orrori della seconda guerra
mondiale e la povertà costrinsero ancora una volta migliaia di abitanti
delle Canarie a fuggire, questa volta clandestinamente, soprattutto in
Venezuela. Alla fine degli anni '60, l'Organizzazione
dell'Unità Africana riconobbe come legittimo un movimento
indipendentista africano (il MPAIAC, ossia, Movimento per
l'Autodeterminazione e l'Indipendenza dell'Arcipelago Canario) e
dichiarò le Canarie territorio africano sotto il dominio straniero. Nel
frattempo, all'inizio degli anni '60, il generale Franco aveva già
deciso di aprire le porte al turismo: il miracolo economico fu
accompagnato in parte da una trasformazione nella fisionomia del
territorio. Da quel momento milioni di turisti visiteranno ogni
anno le Canarie. Nel 1982 le Isole Canarie diventano una delle
Comunità autonome della Spagna. La Coalición Canaria ha
svolto un ruolo importante nella vittoria del Partido Popular di
destra alle elezioni del 1996. Un decennio dopo, nel 2006, le
Isole Canarie dovettero affrontare un afflusso senza precedenti di
immigrati clandestini provenienti dall'Africa. Nel 2007, Paulino
Rivero è eletto Presidente del Governo delle Isole Canarie
all'interno della Coalición Canaria (è il quarto presidente
consecutivo di questa coalizione dal 1995), al potere grazie ad un patto
con il Partido Popular.
Gli ultimi anni hanno visto nascere e svilupparsi gli
sforzi per preservare le risorse naturali e la bellezza delle isole
contro la speculazione edilizia e il contrasto agli incendi,
soprattutto dopo gli ultimi estesi danni di fine luglio 2007, con 35.000
ettari bruciati e 13.000 sfollati.
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