Storia di Perugia
Perugia è una delle più importanti città
d'arte d'Italia. Le sue
origini appartengono agli italici umbri e sono datate IX
secolo a.C. Nel primo documento scritto l'odierna città appare con il
nome di Perusia, una delle dodici città confederate dell'Etruria.
Parlando delle origini degli Umbri, Plinio il Vecchio scriveva: "
il
popolo umbro è uno dei più antichi in Italia, erano chiamati Ombrici dai
Greci..". Gli
Etruschi erano presenti in più di 300 città umbre, compresa quella
che ora è Perugia. |
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Il primo vero insediamento urbano dell'odierna città ha
origine fra il VI e il V secolo a.C. e fu per mano dei fenici, che si
insediarono nella zona e si unirono alle popolazioni umbre già presenti. Un
paio di secoli dopo la città si trovò al centro di cinque importanti vie di
comunicazione, e diventando sempre più importante fu circondata da mura. Nel
216 e 205 a.C assistete Roma nella seconda guerra punica.
All’epoca in cui Roma era poco più di un accampamento di capanne, la
Perugia etrusca era circondata da mura
formate da enormi massi squadrati (ancora visibili per lunghi tratti
lungo i cinque rioni storici). Lungo le mura si aprivano sette Porte,
la più imponente delle quali era Porta Pulchra, nota anche come
Porta d’Augusto. L'ascesa di Roma e lo sviluppo del suo impero,
portarono la civiltà umbra unita ad accompagnarsi a quella etrusca nel
contrastarne l'espansione. Man mano che i romani avanzavano (decisivo fu la
conquista di Nequinum (Narni), centro d'importanza strategica,
la sorte di Perugia diventava sempre più
precaria.
La Battaglia di Sentinum nel 295 fu decisiva al definitivo
dominio della regione. Le mura non furono sufficienti a proteggere la città
dalla potenza di Roma. Perugia venne bruciata con l'eccezione dei templi di
Vulcano e Giunone, la massiccia terrazza delle mura. Sembra certa almeno una
sua ricostruzione (risulta infatti un inscritto in cui si afferma "
Augusto
sacr (um) Restituta Perusia").
La città non divenne colonia fino al 251-253 d.C., quando fu reinsediata
come Vibia Augusta Perusiadall'imperatore Vibio Treboniano
Gallo. I romani
avviarono diverse infrastrutture nel territorio e una decisa campagna di
libero scambio con gli umbri. Nel 220 a.C. venne costruita la Via
Flaminia, che univa Roma con la costa Adriatica. Nel 40 a.C. a seguito
delle rivolte contadine la città venne distrutta da Ottaviano,
ricostruita dallo stesso e ribattezzata Perusia Augusta.
In epoca imperiale l’abitato si estese fuori dalle
mura, ma con la caduta dell’impero romano anche Perugia testimoniò
periodi bui. La progressiva decadenza lasciò via libera alle invasioni
barbariche e nel 547 la città subì l'aggressione dei Goti, che
utilizzarono la stessa Via Flaminia per arrivare successivamente a Roma. Gli
Ostrogoti comandati da Totila devastarono la città. Vennero
fermati dai bizantini che fecero della città una propria roccaforte. Sotto
il dominio di Bisanzio rimase la parte della regione che collegava
Roma con l'Esarcato di Ravenna e che andava a comprendere oltre
Perugia anche le città di Gubbio, Orte, Narni,
Cortona, tra le altre.
Durante la metà del VIII secolo Pipino il Breve
sconfiggendo l'esercito longobardo fece dono al Papa di un
vasto territorio emiliano e marchigiano. Anni più tardi e anche il ducato
di Spoleto e l'Esarcato di Ravenna vennero donate al Pontefice (Donazione
di Sutri). Il tutto era opera di Carlo Magno, che nel 774 si fece
incoronare re dei Franchi e dei Longobardi. Con l'età dei Comuni
già affermata da oltre un secolo, Perugia nel 1139 da vita ad una
propria Assemblea cittadina. Qualche anno dopo, nel 1155 Spoleto venne rasa
al suolo da Federico Barbarossa, che diventerà poi imperatore del
Sacro Romano Impero. La città si sviluppò notevolmente grazie ai
fiorenti commerci e si espanse tanto che fra il XIII e il XIV secolo fu
necessario costruire nuove mura.
Nel XIII secolo, dietro l'impeto di un nuovo
fervore religioso, la congregazione dei monaci benedettini ebbe
modo di fondare numerosi monasteri, in città è la volta del Monastero di
San Pietro. Nello stesso secolo ad Assisi, San Francesco e
Santa Chiara crearono l'Ordine
dei Francescani, mentre altri ordini sorgevano un po' ovunque. Agli
inizi del XIV secolo Perugia era già un'acclamata sede universitaria,
una delle più prestigiose dell'epoca. Nel 1370 cadde sotto il dominio della
Santa Sede che dominò la città fino all’Unità d’Italia., malgrado il
forte malcontento popolare, che sfociava spesso in aperte rivolte, e la
parentesi costituita in particolare dalle Signorie di Braccio Fortebracci
da Montone e successivamente dei Baglioni, che la arricchirono di
importanti opere pubbliche.
Perugia mai
accettò la sovranità papale: del resto nel 1282 venne scomunicata
>a causa di una nuova offensiva militare
contro i ghibellini che prescindeva un divieto papale. Sopra la porta
del Palazzo dei Priori sorge come emblema guelfa, il leone, e Perugia
rimase fedele tuttavia per la maggior parte al partito guelfo nelle lotte
tra Guelfi e Ghibellini. Nel 1400 i Visconti controllano Perugia,
seguiti dai Ladislao di Napoli (1408) e dai Fortebraccio da
Montone (1424). Nel 1540 la città rimane sconfitta durante la cosiddetta
'Guerra del sale' scatenata a causa di una tassa imposta e viene
assoggettata nuovamente alle truppe pontificie.
Il dominio pontificio venne interrotto
dall'arrivo di Napoleone. Il 4 febbraio 1798, la Repubblica
Tiberina venne costituita, con Perugia come capitale, e il tricolore
francese come bandiera. Nel 1799, la
Repubblica Tiberina si unì alla
Repubblica romana. Nel
1812 e nel 1848 la città partecipò attivamente ai moti
popolari contro lo Stato Pontificio. Un anno dopo e l'intera regione
veniva occupata dagli austriaci in aiuto al Papa contro i francesi.
Nel 1832, 1838, 1854 la città venne colpita dal terremoto.
Nel settembre 1860 Perugia fu finalmente
unita, insieme al resto dell'Umbria, nel Regno d'Italia.
Nel XX secolo la città divenne anche per il cioccolato, il
celebre Bacio perugina in particolare.
Ostelli Perugia
Ostelli Italia
Carte de Pérouse
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